I ragazzi italiani d’oggi sono molto propensi a viaggiare: infatti, secondo i dati di SGTour (il tour operator dedicato alle community), oltre 2,5 milioni su un totale di 6 milioni è interessato e ha le disponibilità economiche per farlo.
Il tour operator ha portato in viaggio circa 45.000 Millennials dalla prima vacanza nel 2009 a oggi, con una crescita dei partecipanti a un ritmo del 40 per cento annuo.
In particolare, a essere attratti dall’estero sono i maturandi italiani, al punto che circa il 4,32 per cento di questi 320.000 sceglie di festeggiare con un viaggio di gruppo o di unirsi a un Viaggio Evento, come quello di Scuola Zoo, la più grande community di Millennials italiana che ogni anno organizza trasferte in giro per il mondo. Mi auguro di essere uno tra loro: ho già in programma un viaggio a New York il prossimo agosto. Ed è per lo stesso motivo che ho deciso di frequentare la mia scuola: adoro viaggiare!
Credo che un viaggio, oltre a essere istruttivo, apra la mente, consenta di incontrare nuove culture e di conoscere nuove persone.
Viaggiare è anche ottimo per imparare nuove lingue o mettere in pratica gli insegnamenti già appresi, soprattutto con l’inglese che ormai, grazie alla globalizzazione, viene parlato in tutto il mondo.
Poiché oggigiorno trovare lavoro in Italia non è semplice, spostarsi è anche un modo per ampliare le proprie possibilità professionali. Effettivamente l’emigrazione può essere vantaggiosa, al punto che la fuga di cervelli è un fenomeno sempre più consistente. Insomma, sono convinto che “il mondo è come un libro, e quelli che non viaggiano ne leggono solo una pagina” (sant’Agostino). La scelta di questa frase non è casuale: riassume il mio pensiero e, penso, anche di molti giovani.
Lorenzo Ferrari 2 A Scientifico