“Un’esperienza all’estero con mia sorella, in una scuola superiore di un altro Paese, inizialmente mi spaventava, non ne ero sicuro, ma poi ne è valsa la pena, mi è servito”: Massimo Gnecchi è conquistato dal suo viaggio di due mesi a Las Cruses, New Mexico (Usa), a 100 km dal confine messicano e dal Texas. Tutto è nato da un impegno di lavoro della madre, che ha trascinato nell’avventura anche i due figli, entrambi di 17 anni, studenti dell’Istituto Aeronautico Antonio Locatelli.
“Mia sorella Maria tornerà tra due mesi, ha deciso di prendere parte allo spettacolo scolastico. In America la scuola è totalmente diversa dalla nostra: dal punto di vista dell’insegnamento – spiega – l’Italia è superiore, nei rapporti alunno-professore, invece, c’è un affiatamento che è difficile trovare tra i nostri banchi di scuola”. Massimo parla della sua esperienza quasi con nostalgia, raccontando delle persone conosciute a scuola, che fin da subito si sono dimostrate socievoli, simpatiche e sono diventate importanti anche ora che un oceano intero li divide, veri amici.
Oltre a Las Cruses, in un giorno libero dalla scuola, dedicato a festeggiare il presidente
Barack Obama, Massimo ha visitato altre città come Santa Fè e Albuquerque, ed essendo nel periodo invernale, molto rigido, ha dovuto affrontare sbalzi di temperature incredibili: la prima settimana la temperatura era scesa a -8°C, la seconda è salita a 20°C.
Una caratteristica dell’America è il forte amore che tutti i ragazzi hanno verso la Nazione: l’attaccamento patriottico è dimostrato dalle molte feste e dalle usanze che ogni mattina a scuola si seguono, come l’alzarsi in piedi per ringraziare la Nazione prima dell’inizio delle lezioni.
“L’addio mi ha colpito più di ogni altra cosa – racconta Massimo – Mi hanno salutato facendomi regali, alcuni piangevano: è stato un
momento triste, ma per me il più bello”. Una scatola con tutte le firme dei ragazzi della scuola, un diploma, spille, un cd-rom con foto e video di ragazzi che salutavano e parlavano, firme e dediche: “Regali inaspettati – dice – e per questo più belli”.
“Sicuramente rifarei questa esperienza – prosegue – Non so se sono stato fortunato, ma la compagnia che ho trovato, le persone gradevoli e i professori disponibili, tutto insomma è stato speciale, lo ricorderò per sempre”.
Morena Serapilha D’Horta, 4A Ls