Il mio mare verde”: è il ritratto che ne fa lo scrittore e giornalista Davide Lajolo, rendendo omaggio a questa terra di colline antiche emerse milioni di anni fa e ancora ricche di reperti marini, dove l’orizzonte si spinge fino alle montagne e il vento porta la salsedine della Liguria.
È la provincia di Asti, la più piccola del Piemonte, con la forma curiosa di un grappolo d’uva, ed è un gioiello esclusivo di paesaggio collinare riconosciuto dall’Unesco, apprezzato fin dalle epoche romane per la sua vocazione vitivinicola e da cui traggono tuttora origine vini di eccellenza come la Barbera d’Asti e il Moscato d’Asti. Rappresenta il territorio ideale, dove una gastronomia ricca di prodotti tradizionali, a partire dal tartufo, ben si accompagna al fascino di un passato ricco di storia e di arte ancora visibili nelle chiese romaniche, nei resti dei castelli medievali disseminati sul territorio o nelle rievocazioni storiche simbolo delle libertà comunali.
Tra i 118 comuni che compongo il territorio astese, si distingue Agliano Terme, principalmente per le proprie acque termali ma anche per una componente storica del tutto originale. Fu, infatti, nel castello di questo piccolo villaggio, che Federico II di Svevia, nipote di Barbarossa, conobbe Bianca Lancia di Agliano e se ne invaghì conducendola con sé a Palermo. Dalla loro unione nacquero tre figli: Costanza, Violante e Manfredi, ultimo sovrano svevo del regno di Napoli e di Sicilia. La figura di Manfredi ispirò a Dante Alighieri uno dei passi più belli del Purgatorio “[…] Io mi volsi ver lui e gardail fiso / Biondo era e bello e di gentile aspetto” (Canto III, vv. 106/108).
Nel 1531 Agliano passò in possesso dei Savoia e, durante la guerra di successione del Monferrato – quella di cui ci parla Manzoni ne “I promessi sposi” – che contrappose il duca di Savoia agli spagnoli, subì la distruzione del castello. A oggi resta traccia solo dell’antica torre, più volte rimaneggiata per impedirne il crollo totale.
Nel corso degli anni la comunità aglianese ha saputo ben coniugare tradizione e innovazione: la prestigiosa Scuola Alberghiera di Agliano è stata istituita per tramandare le tradizioni di semplicità e genuinità culinarie. Tipico del luogo è il “pane di Carlo Alberto”, realizzato con noci e acciughe e nato dall’incontro degli antichi commercianti locali con quelli liguri.
Tuttavia, sono le acque termali a rendere rinomato questo paesello. La sorgente termale “Fons Salutis”, con acqua salso-solfo-magnesiaca dalle efficaci proprietà curative, viene scoperta nel 1770 ma è solo a partire dai primi del ‘900 che “l’acqua marcia”, come era chiamata dagli aglianesi per via del forte odore di zolfo e uovo, viene valorizzata e diventa meta di turisti liguri, torinesi e lombardi. L’acqua termale di Agliano è stata addirittura premiata con due medaglie d’oro: la prima all’esposizione campionaria di Parigi e l’altra all’esposizione del lavoro a Roma. Oggi, è uno stabilimento moderno e tecnologicamente all’avanguardia.
Agliano Terme si presenta pertanto come un piccolo paese dal cuore storico, immerso tra le colline dove è piacevole vivere.
Invito tutti voi lettori a visitare un giorno il mio nido, per parafrasare il già citato poeta Davide Lajolo, che così definisce il suo paese.
Luigi Valfré, 4 D Tecnico