“Vivere o Morire” Motta (Sugar)
“Vivere o Morire” è l’ultimo album del cantautore Francesco Motta, uscito il 6 aprile 2018. Rispetto al suo precedente lavoro di due anni fa, “La Fine Dei Vent’Anni” (che era anche il suo primo da solista dopo aver cantato nei Criminal Jokers), non c’è alla produzione Riccardo Senigallia, ma lui stesso con Taketo Gohara, uno dei migliori sound engineer al momento in Italia, e se prima appunto si trattava della fine dei vent’anni ora la scrittura risente di un uomo che è cresciuto, un pensiero la cui evoluzione è durata trent’anni.
Lui stesso si definisce “un giovane cresciuto”: ebbene sì, vivere o morire? Motta ha scelto di vivere, e questo disco è una risposta a tutti i perché de “La Fine Dei Vent’Anni”.
È un album quindi molto introspettivo, senza filtri, con un potenziale comunicativo altissimo: racconta degli angoli di vita senza tratti fiabeschi.
E per quanto faccia per certi versi inquietudine dalla copertina e dalla sua voce amara, sporca, Motta ha una delle voci più dolci che io conosca. Dentro quell’amarezza si legge una sensibilità inaudita. Un’amarezza talmente dolce che crea qualcosa di inesprimibile.
Il futuro dell’Alternative per me è più chiaro e delineato rispetto a qualsiasi altro genere o sottogenere elettronico del momento. In qualche modo quest’ultimo costringe a stare in determinati limiti, mette dei paletti.
Perché nella musica è fondamentale la libertà, e questo è un album libero.
Se prendiamo ad esempio la prima traccia “Ed È Quasi Come Essere Felice”, con la sua durata (quasi di cinque minuti, cosa che non troveremo mai in un album mainstream) fa da preludio, come se fosse una boccata d’aria prima di un’immersione, per prepararsi ad ammirare il fondale e risalire lentamente per respirare un’aria nuova.
Matteo Francesco Buonanno, 5 A Tecnico