Anche quest’anno l’Istituto Aeronautico Locatelli ha in serbo per gli studenti alcuni spettacoli teatrali, con tre appuntamenti per le classi quarte e quinte del Liceo, a partire dall’11 gennaio con “Waiting for Godot”, quindi il 27 febbraio con “Il canto della Rosa Bianca”, e infine l’8 marzo con “Hamlet”, al teatro San Sisto di Colognola, a Bergamo.
In “Waiting for Godot”, in inglese, si parla di Vladimiro ed Estragone che aspettano Godot, ma questi non appare mai sulla scena, e nulla si sa di lui. Si limita a mandare un ragazzo per dire che verrà solo il giorno dopo. I discorsi tra i due protagonisti sono sconnessi e superficiali, perché l’autore voleva far emergere il non-senso della vita umana e sottolineare la frustrazione dell’uomo nel vano tentativo di aspettare qualcuno o qualcosa che alla fine non verrà mai. Essenziale, forse anche troppo, la scenografia: un telo che durante l’intero spettacolo ha fatto da sfondo, con i colori rosso, verde e infine il blu della notte per dare l’idea del tempo che scorre.
“Uno spirito forte, un cuore tenero”: era il motto su cui fin dal suo inizio si fondava la Rosa Bianca, associazione di studenti che rigettavano la violenza Nazista e credevano in un’Europa unita, fatta di tolleranza e giustizia, prendendo posizione contro Hitler. Tutti i membri furono condannati a morte: cinquemila e trecento persone.
“Hamlet” è invece un soliloquio in inglese “sull’essere o non essere”. Due soldati voglio vedere il fantasma che sta facendo la sua comparsa in un castello: appare loro per la prima volta poco dopo mezzanotte, poi prima dell’alba, ma quando canta il gallo scompare.
Il dramma è incentrato sulla vendetta: Amleto, principe di Danimarca, è spinto dal fantasma del padre a vendicare la morte del genitore, ucciso dal fratello, che poi ne ha usurpato il trono e sposato la vedova.
Francesca Parimbelli, 4A Ls