Sunday, November 2, 2025

  • Facebook Flickr Twitter YouTube

Pet therapy, un’innovazione dal passato

Posted by admin On Aprile - 1 - 2019

Fin dall’antichità l’uomo ha un rapporto con gli animali: se ne serve per il cibo, gli armamenti, gesti religiosi. Ma non solo: lo psicologo William Tuke, nel 1792 incita i pazienti del York Retreat Hospital a interagire con piccoli animali e a prendersene cura. Nel 1867, in Germania, il Bethel Hospital di Bielefeld, nato come Istituto per pazienti epilettici, accoglie disabili con patologie diverse, accostando le cure alla presenza di animali come cani e gatti.

Dopo la fine della Prima Guerra Mondiale, in Francia, vengono affidati cani a pazienti malati di schizofrenia e depressione e, nel 1953, lo psichiatra Boris Levenson afferma che prendersi cura degli animali può placare l’ansia e rileva miglioramenti in un bambino autistico quotidianamente a contatto con un cane.

Nel 1961 compare per la prima volta, nel libro di Levenson, “The Dog as Co-Therapist”, il termine “Pet therapy”. Con questa espressione si indica una terapia che sfrutta la positività della relazione instaurata tra animale e paziente.

In Italia la “Pet therapy” è considerata una cura ufficiale dal 28 febbraio 2003 e gli animali coinvolti sono, oltre a cani e gatti, conigli, cavalli e asini; all’estero invece, vengono coinvolti anche porcellini d’india, alpaca e lama.

La terapia ha tre aspetti: migliorare la qualità della vita, sostenere l’inserimento sociale, e infine affiancare terapia medica tradizionale all’intervento di un animale per migliorare lo stato emotivo del paziente.

Queste attività sono impiegate per bambini e adulti affetti da autismo: l’animale ha il ruolo di favorire le relazioni, mentre negli anziani, che rischiano di cadere in depressione, stimola il senso di responsabilità. Nei pazienti malati di Alzheimer e Parkinson il rapporto con l’animale favorisce l’attenzione. Ci si avvale della “Pet therapy” anche per pazienti sottoposti a chemioterapia, affetti da iperattività, anoressia, soggetti con forme di disabilità o in carcere.

È un metodo innovativo, ma con origini antiche, per portare sollievo e aiuto a coloro che ne necessitano.

Camilla Shnitsar, 2 A Scientifico

 

Condividi questo articolo:

Comments are closed.

F-104, pregi e difetti del mito

L’F-104 è uno dei più famosi e, secondo molti, il miglior aereo di sempre. Il suo sviluppo risale ai primissimi […]

Covid? A loss of million jobs

The severe decline in air traffic caused by the Covid-19 pandemic, followed by a slow recovery, will result in a […]

Las avispas españolas

Han pasado casi 2 años desde que la US Navy retiró del servicio todos los cazas F/A-18 versiones C/D. Todavía […]

L’Apolli XI una bugia?

Lo sbarco sulla Luna del 1969  è stato uno degli avvenimenti più importanti della storia. Sono stati gli americani Neil […]

TAG CLOUD

POPULAR