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L’uomo schiavo delle “cose”

Posted by admin On Luglio - 31 - 2019

“Nella lotta selvaggia per l’esistenza cerchiamo di avere qualcosa di durevole e perciò ci riempiamo la mente di cose inutili e fatti sperando stupidamente di mantenere la nostra posizione. L’uomo che sa tutto: ecco l’ideale moderno”. Ritrae così Oscar Wilde l’uomo che vive il Decadentismo, ma nonostante più di un centinaio d’anni ci separino, quella che ha dato in “Il ritratto di Dorian Gray” è anche la definizione dell’uomo contemporaneo.

L’unica differenza è che l’ideale moderno è un altro. L’uomo che ha tutto. Il possesso e il consumo sono la nostra massima aspirazione. Ormai nessuno può fare a meno di comprare tutto.

“Vedi la televisione, è tutta lì la questione: guarda, ascolta, inginocchiati, prega. La pubblicità. Non produciamo più niente, non serviamo più a niente, è tutto automatizzato; che cosa ci stiamo a fare allora, siamo dei consumatori Jim. Ok, ok, compri un sacco di roba da bravo cittadino, però se non la compri che cosa succede, se non la compri che cosa sei, ti chiedo, che cosa? Un malato mentale”.

Ventitré anni fa era già iniziato questo consumismo: nel film “L’esercito delle 12 scimmie” c’è questa riflessione. Ma per quanto possiamo dire che sia sbagliato pensare solo al costo delle cose e non al loro valore, siamo anche noi schiavi delle cose.

Tutti facciamo parte della società, del sistema: siamo tutti uguali. Tutti abbiamo una televisione, un telefono, un’auto, e non ne possiamo fare a meno. È stato reso tutto più facile, ci è tutto dovuto, troviamo tutto al supermercato. Siamo tutti pigri.

E ci spaventa chi vive scomodamente, lottando tutti i giorni per vivere o semplicemente non ha un’auto o un telefono. Quindi lo riteniamo strano o matto. Perché quel matto non è integrato nella società, perché non gira con un cellulare in tasca.

Nessuno ci può fare niente, si va avanti si aspetta che qualcun’altro inventi qualche altra cosa inutile, utile alla nostra inutilità. Non riusciamo a distaccarci dalle cose.

Cosa succederebbe se tutto, improvvisamente, la smettesse di funzionare e i supermercati scomparissero insieme a tutta la nostra comodità?

Eleonora Arfini, 2 A Scientifico

 

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