Dall’1 al 30 settembre si è tenuta al “Luogo Pio della Pietà Colleoni” in Città Alta l’ottava edizione della mostra “Gli artisti bergamaschi per Nepios”, organizzata dall’omonima onlus, un’associazione non a scopo di lucro che si prefigge di organizzare e incoraggiare iniziative culturali e di sensibilizzazione sociale per reperire finanziamenti per progetti legati al mondo dell’infanzia e della famiglia. Nasce nel 2001 a Bergamo e cresce grazie ai fondi non solo diretti da parte degli associati ma anche grazie alla generosità di tante imprese del territorio. Fondamentale per questa onlus è la collaborazione con le varie istituzioni cittadine con cui attivare i vari progetti. Ne sono esempi l’iniziativa attivata dal 2013 in collaborazione con la Regione Lombardia, dedicata al sostegno dei figli di genitori separati, o la cooperazione con l’ospedale “Papa Giovanni XXIII”, che ha portato alla creazione di un’area destinata alla riabilitazione e allo sviluppo di attività creativo-espressive per i pazienti della Neuropsichiatria infantile.
Anche il luogo dove la mostra si è tenuta si lega facilmente allo scopo della stessa, in quanto Bartolomeo Colleoni, nel suo testamento risalente al 1475, aveva creato l’Istituto Colleoni e destinato il “Luogo Pio” a scopi assistenziali.
Gli affreschi quattrocenteschi che ricoprono le pareti della location ci offrono un contrasto molto suggestivo fra l’antichità degli stessi e la modernità delle opere presentate.
Molte le associazioni e le aziende private che, attraverso le donazioni, hanno contribuito al finanziamento della mostra. Uno di questi finanziatori è proprio il nostro Istituto che, oltre ad attivare una raccolta di fondi, ha organizzato alcuni incontri in cui i responsabili dell’associazione hanno mostrato i loro progetti e le opere. Molti sono anche gli artisti che hanno partecipato donando le proprie opere, per l’esattezza 58: non solo grandi nomi ma anche artisti poco conosciuti che, come ricorda il curatore maestro Gianni Bergamelli, “trovano nella mostra l’occasione per far conoscere la propria arte e la tecnica con la quale praticano”.
I ricavati della vendita delle opere andranno ad ampliare i fondi stanziati per i progetti attivati per la Neuropsichiatria infantile dell’ospedale “Papa Giovanni XXIII” e per la Casa per il Bambino dell’ASL di Bergamo.
Siamo quindi di fronte a un esempio di fusione fra arte e beneficenza, dove l’unione di intenti di molte persone con la volontà di mettersi a servizio dell’altro ha portato alla riuscita di grandi progetti, come ci ricorda lo stesso presidente della Nepios onlus Tullia Vecchi ringraziando tutti quelli che, in qualche modo, hanno contribuito al buon esito della mostra.
Insomma siamo di fronte a uno degli ormai sempre più scarsi esempi di generosità verso gli altri che, in questi tempi di crisi, si vedono sempre più di rado.
Brian Belotti, 5B Ls