Al giorno d’oggi il mercato motociclistico diretto ai giovani è diviso in due principali categorie di interesse, che presentano motori completamente diversi per funzioni e costruzione. Parliamo del 2 tempi e del 4 tempi: i primi sono motori più potenti e reattivi, che a parità di cilindrata presentano il doppio dei cavalli in quanto a ogni ciclo del pistone la candela produce una scintilla che fa esplodere il combustibile. Naturalmente questo comporta un consumo di carburante molto più elevato e una maggiore “precarietà”, in quanto ogni componente del motore è sottoposto a una forza e a uno stress molto più alti.
Al contrario i motori a quattro tempi producono uno scoppio ogni due cicli, in quanto il pistone risale a vuoto dopo ogni scintilla, per aiutare la fuoriuscita dei gas di scarico. Di conseguenza le caratteristiche di questo tipo di motore sono diametralmente opposte a quelle elencate per il blocco due tempi.
Come può dunque un ragazzo scegliere il motore più adatto? A mio parere la scelta deve essere orientata principalmente dall’utilizzo che si vuol fare del mezzo. Per capirci: un motore a due tempi permette una velocità e una ripresa molto più elevate, regala molte più emozioni grazie al suo suono, a discapito dei consumi e della sicurezza in viaggio. Al contrario il motore a quattro tempi non ha bisogno di una cura e un’attenzione così articolate come l’altro tipo, e permette viaggi molto più lunghi con consumi quasi irrisori.
La scelta è alla fine basata sull’emozione che si vuol provare e deve provenire dal cuore.
Davide Lazzaroni, 2 B Scientifico