La scrittura è un grande pregio, ma credo che nessuno capisca più ormai questo concetto.
Se si riflette, la scrittura è alla base della storia e di conseguenza è base del nostro presente, di quello che siamo noi oggi.
Già oggi. Oggi a nessuno, o quasi, interessa più. Questa è l’era di internet: buttate via le penne signori.
Ai nostri giorni carta e penna non si usano più. A quanto pare un cuore su uno schermo è più romantico di una lettera e un sms è più utile di una chiamata. Carta e penna sono fuori moda. Nessuno scriverebbe mai una lettera alla propria ragazza.
Questa è l’era tecnologica, lo sappiamo, ma credo che ci siamo fatti prendere troppo la mano.
Come è possibile che da una serie di lettere che corrispondono a due numerini, 0 e 1, trapeli più emozione che da una lettera scritta in bella grafia?
Questo non è un inno conservatore. Questa è una verità oggettiva.
Una verità che ignoriamo, ma che aspetta il momento buono per colpire. Stiamo disimparando a scrivere. Sia fisicamente che psicologicamente. Stiamo trasformando le emozioni in faccine gialle alla fine di ogni messaggio. E il bello è che non ce ne rendiamo conto.
L’unico modo ormai per far capire quello che proviamo è scrivere un libro. Un po scomodo, eh?
Questa è l’era di internet: tenetevi strette le vecchie lettere signori.
Ludovico Zaccaria, 3A Ls