Il futuro è più vicino che mai: alcune aziende automobilistiche si sono messe all’opera per creare auto che possano circolare senza pilota, in piena autonomia.
Queste autovetture sono normalissime auto che, di serie, montano però gadget veramente all’avanguardia: in particolare vengono inseriti sensori che sondano tutto ciò che circonda il veicolo, dai cartelli alle persone, da altre autovetture a qualsiasi altro ostacolo. Questa caratteristica è simile a quella di un radar o un gps, ma con una risoluzione finale molto migliore. Grazie a tutto questo l’auto, o meglio il software in essa contenuto, riesce a muoversi in ambienti sconosciuti, a creare una mappa e a localizzarsi in quella mappa. Questa caratteristica in particolare ha un nome: Slam, simultaneous localization and mapping. Tutto ciò è già stato importato sui robot.
La Sae International, ente di normazione per l’industria automobilistica, nel 2014 ha emanato uno standard denominato J3016 che individua sei diversi livelli di guida autonoma.
Esistono molte case automobilistiche che si sono dedicate a questo progetto. La Volkswagen ha creato Junior, una Passat con guida robotica. Anche la Nissan e la Mercedes non sono state a guardare: la prima ha creato Nissan Ids e l’altra ha costruito il Mercedes Future Track 2025, che ha percorso 110 chilometri.
Nel 2016 è stato invece lanciato il primo software open source per la guida autonoma. Fantascienza? Non è proprio così: se Volkswagen, Nissan e Mercedes hanno creato solo prototipi, Tesla è già un passo avanti. Famosa soprattutto per le sue auto elettriche, Tesla è infatti riuscita a costruire un’auto che, senza pilota, ha percorso un tragitto di media lunghezza: esiste un video in cui si mostra il funzionamento di questa vettura, con il presidente e amministratore delegato di Tesla, Elon Musk, che viene mostrato al suo interno.
Simone Nocenti, 2 B Scientifico