I social network si possono definire come delle piattaforme digitali che permettono lo scambio di informazioni tra diverse persone nell’arco di un piccolissimo periodo di tempo: al giorno d’oggi tutti partecipano ad almeno un social, indifferentemente dalla fascia di età a cui si appartiene.
Secondo diverse statistiche, attualmente il social network più famoso e con il maggior numero di account registrati è Facebook, da poco diventato proprietario anche di Instagram e WhatsApp, entrambe piattaforme estremamente adoperate da moltissimi utenti in tutto quanto il mondo.
I social vennero creati verso la fine degli anni Novanta, ma iniziarono a raggiungere un notevole successo a partire dai primi anni Duemila, anche se la vera piattaforma digitale definibile come social network è la “Six Degrees”, nata nel 1997, che divenne molto popolare verso il 2003. Non è però considerato il primo social network della storia: infatti molti storici considerano il romano Marco Tullio Cicerone come il precursore: Cicerone infatti raccoglieva informazioni attraverso i messaggeri provenienti o in arrivo a Roma, venivano diffuse su tavolette di cera, rotoli di papiro o altro, successivamente copiati e fissati sui muri romani, proprio così come si fa oggi, con un parallelo un po’ azzardato, sulla bacheca di Facebook.
I social sono considerati il mezzo più veloce, economico ed efficace per condividere informazioni sulla superficie terrestre, anche se nascondono molti segreti: infatti tutte quante le tue ricerche, i tuoi comportamenti e tutto ciò che posti non viene solo tracciato per sempre, ma anche analizzato; tutti servizi perciò sono in un certo senso a pagamento, e la valuta sono proprio le tue informazioni principali.
Un ex dipendente di Google, responsabile dei social affiliati alla società, ha dimostrato come le grandi aziende raccolgano un grande quantitativo di informazioni per far creare da ingegneri esperti schemi sempre più precisi e, vendendo la tua “attenzione”, cerchino di farti rimanere il più attivo possibile: “Se non devi pagare per un servizio – ha detto – vuol dire che allora la merce sei tu”; questa è classificabile come una specie di scienza, che intende mandarti su una via già indirizzata e programmata o farti seguire un cambiamento senza che tu te ne accorga, sfruttando così la psicologia, studiata attraverso i dati acquisiti; essa viene infatti definita: “the gradual, slight, imperceptible change in your own behaviour and perception that is the product”, che tradotto significa “il graduale, impercettibile cambiamento nel tuo comportamento e nella tua percezione è il prodotto”.
Negli ultimi anni i social si sono dimostrati molto pericolosi e fonte di atti infami che si dimostrano talvolta illegali per la società, e che hanno portato a innumerevoli casi di cyberbullismo e revenge-porn, tanto che ora è stato bloccato legalmente alle persone di una fascia di età sostanzialmente bassa l’accesso alla piattaforma. I social infatti possono nuocere notevolmente agli adolescenti stessi, loro consumatori per eccellenza, aumentando il tasso della popolazione affetta da depressione, che, nei peggiori dei casi, per lo più quando vittima appunto di cyberbullismo o revenge-porn, tenta addirittura il suicidio.
Con questo si può chiaramente affermare che i social network sono tanto utili quanto pericolosi e che, solo se tutti gli utenti adottassero un’etica comune, queste piattaforme diventerebbero più sicure.
Pierpaolo Barchiesi, 2 A Scientifico