Schedina, gratta e vinci, superenalotto, totocalcio, lotterie varie. Soldi, tanti soldi. Chi spende soldi in questo modo prima o poi diventerà dipendente dal gioco. Non sempre forse, ma la maggior parte delle volte è così, e le difficoltà economiche arrivano in ogni caso. Possiamo grattare un “gratta e vinci” e dire “ho vinto 5 euro!”, ma non si fa mai caso a quanti soldi si è speso per arrivare a quel risultato o a tutto ciò a cui si è dovuto rinunciare.
Ormai da molti anni le persone cercano fortuna e denaro nei giochi d’azzardo permessi dallo Stato italiano, poi ci sono quelli illegali, che portano più adrenalina e più denaro, ma anche più rischio. Ogni volta che entro in un bar o in una tabaccheria vedo cartelli enormi con scritte vincite mostruosamente alte.
Odio quando sento gente che dice “No! Ho perso.. E vabbè andrà meglio la prossima volta”, oppure quando dicono “Ma se spendessi di più avrei la possibilità di vincere di più”.
Non sopporto la gente che pensa e parla così, perché è proprio ciò verso cui il gioco vuol portare il giocatore. Ritenendo che spendere soldi su soldi sia la scelta migliore per vincere, non si riesce ad arrivare alla fine del mese e si è “costretti” a giocare anche gioielli, proprietà e tutto ciò che è più privato.
Penso che se lo Stato volesse davvero combattere il gioco d’azzardo non dovrebbe nemmeno mettere in circolazione tutte le forme di gioco. Però il dio denaro ha ormai ammaliato tutti così da rendere le persone schiave di un ciclo continuo. Soldi, gioco, perdita, ancora soldi. Ciò che poi viene preso dai potenti.
Questi potenti: che capiscano che stanno rovinando persone e famiglie intere. Se si andasse in ogni paese d’Italia e si andasse a vedere quante persone sono sul lastrico o addirittura in mezzo alla strada a cercare qualche moneta, si capirebbe che il gioco è ormai diventato un’epidemia continua che non si riesce a fermare, che va da persona a persona, da portafoglio a portafoglio.
Qualsiasi tipo di scommessa che contenga soldi si può ritenere gioco.
Mi ritengo giocatore anche giocando soltanto 2 euro la settimana coi miei amici per la schedina delle partite di calcio. Questo porta a un’influenza del gioco anche in età adolescenziale, perché il nuovo e il rischioso sono belli.
Io e i miei amici giochiamo la schedina per la voglia del rischio e del guadagno, perché per alcuni dire “ho vinto alla schedina” fa sentire importanti, ma non è così.
Porterà solo a dire bravo, ma se giochi poco non vinci, così che si gioca per riscattarsi con gli amici: si punterà sempre di più, in un circolo infinito.
Davide Locatelli, 2A Ls