Gli anziani durante il Lockdown sono privati dall’affetto dei propri familiari, avrebbero bisogno di contatti umani, ma soprattutto di godersi una vita spensierata: purtroppo in questi ultimi mesi hanno dovuto rinunciare alle loro semplici abitudini.
Io provo molta tenerezza vedendoli, pensando alle loro fragilità, e sono contento quando li vedo sorridere. Alcune persone li considerano soggetti improduttivi, che vanno spegnendosi oggi lentamente nell’indifferenza della società. Sicuramente ci vuole molta pazienza, ripetono sempre le stesse cose, ma solo perché dimenticano di averle già dette. Noi invece ci dimentichiamo che anche loro hanno avuto le loro esperienze, hanno combattuto, riso e pianto nella vita: oggi quando si parla dei problemi degli anziani, li si risolve attraverso le creazioni di strutture sociali che assicurino loro l’assistenza, non considerando che hanno bisogno dell’affetto dei loro familiari.
Credo che tutti noi comprendiamo il bagaglio di saggezza che ognuno di loro ha, e quindi dobbiamo imparare ad apprezzare i consigli e gli insegnamenti che ci lasciano. Il Lockdown ha annullato la vita a molti di loro e sicuramente ne risentiremo anche nelle prossime generazioni: continuo a sperare che in un futuro si possa comprendere quanto siano fondamentali i loro insegnamenti.
Valerio Cornali, 2 A Scientifico