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Un giorno sul palcoscenico

Posted by admin On Dicembre - 2 - 2015

Erano le sette e mezza, era tardi. Troppo tardi.

Quella mattina neanche feci la mia solita colazione a base di cornetto alla nutella, la tensione si faceva sentire. Arrivai al Creberg che erano le otto e mezza, trenta minuti prima dell’inizio della cerimonia. Il professor Vanni Scacco mi aspettava fuori dai camerini col suo tradizionale burbero sguardo e, dopo averlo salutato, mi precipitai dietro le quinte per sbirciare dal sipario quanta gente ci fosse lì dentro: era pieno, tutto pieno! Ancora più agitato di prima scesi nel mio camerino per stare un po’ solo e pensare.

La paura più grande che avevo era quella di non essere capito, che il mio stile e il mio genere di musica non venissero apprezzati.

Non avevo mai cantato davanti a così tante persone: nelle feste di paese (di pomeriggio) le persone che si avvicinano al palco non sono mai più di una decina.

Avevo la bocca secca, e non riuscivo a stare fermo. Facevo stretching, riscaldavo la voce e mi ingozzavo di propoli e caramelline alla menta. Il tempo non passava mai.
A un tratto mi ritrovai Scacco davanti al camerino, il dito puntato sull’orologio. “Bonanno, forza che è tardi! E andiamo!” Era ora di andare.

Partì l’intro, e io ero terrorizzato. Poi appena iniziai a cantare la mia canzone tutto sparì. Non vedevo più niente. So soltanto che mi sentivo a casa, nel posto dei miei sogni.

Io, una mia canzone, il microfono e il palco: il paradiso, insomma. La canzone finii, e mi applaudirono fortissimo.

Tanti mi dissero che era stata la canzone più bella di tutta la cerimonia. Mi intervistarono e conobbi grandi artisti che stimavo da tempo dietro le quinte.

Dopo l’esibizione mi sono andato a prendere un caffè con Andrea. Nel percorso per andare al bar, mi hanno fermato in tantissimi facendomi complimenti, e infatti qualche lacrimuccia dopo mi è scesa.

Ringrazio di cuore tutti, e spero in futuro di potervi regalare emozioni con i miei nuovi progetti. Naturalmente il mio più grande grazie va al preside per l’opportunità che mi ha dato: ha dimostrato una fiducia smisurata nel farmi aprire questa cerimonia, per lui molto importante.

Il mio sogno è quello che un giorno io possa diventare un cantautore, e che riesca a trasmettere emozioni attraverso le mie note e le mie parole. Non mi arrenderò mai, perchè la musica farà sempre parte di me.

Matteo Francesco Bonanno, 3A T

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