Sabato 8 e domenica 9 aprile gli allievi del Liceo Coreutico “Antonio Locatelli” di Bergamo hanno portato la loro danza nella Sala Piatti in Città Alta a Bergamo e nel Castello Malvezzi di Brescia.
Tematica principale è stata “L’India e la danza”, grazie alla quale hanno avuto il piacere di fondersi in uno stile di danza lontano da noi, affiancati dall’attrice Renata Pozzi e dalle danzatrici Shilpa Bertuletti e Simona Zanini. Inoltre, nel Castello Malvezzi, tre allieve del Coreutico hanno avuto l’onore di poter sfilare in una location veramente magica tra danza, canto e moda.
Tutte le coreografie di danza classica, indiana e di carattere proposte dal Liceo Coreutico in questo weekend danzante sono state composte o rielaborate dall’insegnante Elena De Laurentiis, mentre quelle di danza contemporanea dalle insegnanti Veronica Cionni e Marta Ottolenghi.
Per la danza indiana sono stati presentati i balletti “Bhakti III”, che rappresenta una fusione tra la danza neoclassica e la tradizione indiana, interpretato come protagonisti da Beatrice Limonta e Oscar Tempesti, con alcune alunne di terza e di quarta, e “Lasya” interpretato da tutte le allieve della scuola.
Un’altra danza di carattere ha visto impegnata l’alunna Nora Spreafico nel suo flamenco “Tormenta de Fuego”, rappresentante la tradizione spagnola.
Immancabile un balletto di danza classica, un Pas de Trois dal terzo atto dello Schiaccianoci “Dance of the Reed Pipes”, interpretato da Beatrice Limonta, Oscar Tempesti e Andrea Valongo.
Per quanto riguarda la danza contemporanea sono stati presentati due balletti: “Stoicheia – I quattro elementi”, coreografato dall’insegnante Veronica Cionni, con tutti gli alunni del Coreutico a interpretare i quattro elementi della natura, e “La Foule”, coreografato dall’insegnante Marta Ottolenghi e interpretato dagli alunni della terza sulle note della canzone “La Folla” di Piaf.
Di sicuro questo “weekend fuori porta” per il Liceo Coreutico, oltre ad aver permesso ai ballerini di esibirsi in posti nuovi e portare la loro arte anche fuori Bergamo, ha avvicinato di più gli spettatori al mondo un po’ meno conosciuto della danza, quello delle danze di carattere, grazie alle quali si possono capire a fondo anche i popoli più lontani e diversi da noi.
Giulia Sala, 2 A Ls