Promosso a pieni voti e con un volo assicurato per l’anno prossimo. “L’IPad2 si è rivelato all’altezza delle aspettative” sorride il professor Giuseppe Di Giminiani, preside dell’Istituto Antonio Locatelli di Bergamo. La rivoluzione digitale lo ha convinto, dopo la decisione di lanciare l’IPad all’inizio dell’anno scolastico.
L’introduzione della tavoletta risale infatti al settembre 2011, come avevamo raccontato un anno fa. Sei mesi dopo, è il momento di fare un primo bilancio, a partire dalla reazione degli studenti. Numerosi sono stati i consensi e poche le lamentele da parte dei ragazzi di prima superiore che quest’anno all’Istituto lo hanno sperimentato per la prima volta.

“Su 145 alunni che lo hanno sperimentato quasi tutti si sono dimostrati favorevoli ed entusiasti”, sottolinea il preside Di Giminiani.
I difetti però non mancano, inutile nasconderlo. “L’unico problema è stato quello dell’adattamento allo studio- ammette il preside- : passare dai libri a un tablet non è semplice. A settembre avevo qualche timore, perché inserire un’innovazione può dimostrarsi non positivo. Oggi però questi timori sono spariti”.
E’ noto che la tecnologia sia in continua evoluzione e in perenne accelerazione.
Sarebbe assurdo però cambiare l’IPad ogni anno: i costi sarebbero troppo elevati, la soluzione sono gli aggiornamenti. “Inseriremo nuovi aggiornamenti e funzioni all’interno dell’IPad, come il registro elettronico, con il quale verranno salvate tutte le materie, le assenze e i voti del giorno”, annuncia il preside.
Anche i “dinosauri” del nostro tempo, coloro che sono rimasti ai vecchi metodi e i professori abituati al cartaceo hanno saputo innovarsi e sfruttare al meglio il nuovo strumento.
La professoressa Altamura lo conferma: ” Questo è uno strumento perfetto. Bisogna superare i vecchi metodi e stare al passo coi tempi”.
D’altronde questa è l’era del digitale. Il mondo è in continua evoluzione e la stima è che tra una decina di anni i libri saranno quasi del tutto rimpiazzati.
La domanda che sorge spontanea però è la seguente: utilizzare l’IPad, è davvero conveniente?
“Ho provato a fare il calcolo – risponde il preside Di Giminiani – e il costo dei libri del quinquennio di una scuola superiore ammonta più o meno a 2000 mila euro. L’IPad comporta una spesa iniziale di 400 euro, più i file dei libri che costano assolutamente meno della versione cartacea, da comprare il primo anno e il terzo con il cambio dei testi.
E’ sicuramente un’esperienza positiva questa, che riproporremo il prossimo anno alle prime e alle attuali seconde che, dovendo cambiare libri, permettono l’inserimento dell’IPad. Questo d’altronde è il futuro, inutile negarlo”.
Davide Della Tratta
II A Liceo Scientifico