“Il Governo chiude le scuole nelle zone colpite dal Coronavirus”. Quando ho sentito questa notizia ero in estasi: finalmente potevo staccare, finalmente potevo smettere di pensare alle verifiche o interrogazioni future, finalmente potevo evitare di stare ore sui libri scolastici, finalmente sono libero ho pensato. Al telegiornale continuavano a parlare di epidemia e di prolungare la chiusura delle scuole ma io ero felice. Ero..
Dopo l’euforia è venuta la noia, poi la solitudine, la mancanza delle voci dei docenti, del rumore della penna che scrive sulla carta, degli scherzi e delle battute dei miei compagni. Loro mi mancano e io voglio uscire.
Poi la notizia della ripresa tramite dirette streaming: mi ha confuso e sorpreso, inizialmente ho pensato che fosse inutile.
“È impossibile connettersi tutti insieme – ho pensato – e poi perché devo sprecare il mio tempo in lezioni che difficilmente capirò?”, ma sbagliavo.
Le videochiamate sono pessime, si vede e si sente male, ma la sola presenza dei miei compagni mi fa riaffiorare i bei momenti passati quando ancora ci incontravamo di persona.
Alla fine penso che queste dirette siano magnifiche: basta che il nostro gruppo classe rimanga connesso fino alla fine del nostro lungo viaggio.
Gabriele Berticelli, 5 B Tecnico