In questo momento la “Mille Miglia”, la corsa d’automobili d’epoca che annualmente si svolge nel mese di maggio, si sarà ormai conclusa. Ogni anno le città d’Italia coinvolte trovano bolidi di fine secolo, affiancati da eleganti vetture di inizio Novecento, parcheggiati lungo le proprie strade. Ma cos’è questa particolare corsa che tanto affascina?
Il 27 maggio 1927 inizia la prima edizione, con partenza e arrivo nella città di Brescia e ben 77 equipaggi partecipanti. Al tempo gli organizzatori diedero al percorso la forma di un otto, tracciandolo lungo le strade italiane, tra la città di partenza e Roma. La gara veniva svolta senza tappe, come se si trattasse di una corsa continua: la prima edizione venne conclusa dal team vincitore in poco più di 21 ore.
Le varie edizioni continuarono senza alcun intoppo fino al 1938, quando una Lancia Aprilia uscì di strada nei pressi di Bologna, provocando dieci morti (tra cui sette bambini) e ventidue feriti: le cause restarono ignote e, per prevenire altri incidenti e decessi, l’allora capo di stato, Benito Mussolini, decise di non permettere lo svolgimento di questa gara.
Nel 1940 venne però organizzata una pseudo edizione della Mille Miglia, chiamata “Gran Premio di Brescia”, che toccava le città di Mantova, Cremona e, appunto, Brescia in un circuito percorso per nove volte per una lunghezza totale di circa mille miglia.
Non ci furono più altre corse fino al 1947, quando la gara venne riorganizzata. Dieci anni dopo, a causa dello scoppio di uno pneumatico, un’auto uscì di strada nei pressi di Mantova, uccidendo otto persone oltre al team. Nel 1961 il percorso venne variato, diminuendo il numero di strade pubbliche utilizzate e sostituendo i chilometri percorsi su strada con 25 giri all’interno del circuito stradale di Monza.
L’edizione 2019 si è svolta tra il 13 e il 18 maggio, con partenza dei veicoli partecipanti durante il pomeriggio del 16 maggio, e è suddivisa in quattro tappe: la prima tra Brescia e Cervia, la seconda è arrivata fino a Roma, la terza ha portato i piloti a Bologna e, infine, l’ultima ha riportato i team di nuovo al punto di partenza, Brescia.
Dobbiamo essere orgogliosi di avere una gara così particolare da avere avuto, sin dalla sua prima edizione, la partecipazione di almeno un team straniero nella nostra bella e unica Italia, e dobbiamo essere ancora più contenti che negli ultimi tre anni i vincitori siano stati team italiani e ,chissà, magari l’edizione di quest’anno ha visto in cima al podio ancora due nostri connazionali, perché no? Quando leggerete queste righe, sapremo già la risposta.
Alessandro Donina, 3 A Scientifico