Ormai lo sappiamo, il virus colpisce tutto e tutti. A noi studenti costringe a casa da scuola, lontano dalle proprie amicizie, dai professori e senza dubbio ci priva anche delle quotidiane esperienze in cui avevamo la fortuna di incappare.
Nonostante le grosse difficoltà e la forte sofferenza del sistema scolastico italiano, grazie all’occhio avanguardista della nostra dirigenza, l’Istituto Aeronautico Locatelli conferma l’affidabilità che da anni gli è riconosciuta: se qualcuno fosse ancora incredulo sappia che non lo dico io; pur essendo il nostro gazzettino di rilevante notorietà, sento l’esigenza di citare un pesce ben più grosso, infatti l’elogio all’istituto lo manda il quotidiano Libero, che a inizio crisi esordì con un titolo a dir poco accattivante: “Il record di Bergamo: 600 studenti connessi da casa”. Faccio queste premesse per tutelare me e i miei compagni: non possiamo lamentarci di come sia stata affrontata la situazione dalla nostra scuola, ma potremmo di certo farlo nei confronti del MIUR.
Lucia Azzolina, ministro dell’Istruzione, ha messo in confusione docenti e milioni di studenti. A inizio marzo decise infatti di comunicare che tutti gli alunni sarebbero stati promossi: una scelta ritirata giusto poco fa! Condannando malcapitati nullafacenti, che si ritrovano a fine maggio con la possibilità di essere bocciati!
Anche il temutissimo rito della maturità rischiava di saltare: come abbiamo riscontrato dalle esperienze olandesi e inglesi, c’erano buone probabilità che i 463.133 studenti italiani delle classi quinte rimandassero l’esame di Stato a mai più. Fortunatamente, seppur con qualche grattacapo, la soluzione si è trovata: la maturità si farà ma giusto con qualche modifica…
Come tutti dovrebbero sapere dall’anno scolastico 2018/2019 le linee guida per l’esame finale di Stato sono leggermente cambiate: fino all’anno scorso l’esame avrebbe dovuto essere formato dalla prima prova scritta di italiano, dalla seconda prova scritta, concernente le materie di indirizzo, e da un colloquio orale comprensivo di nodi concettuali tra le varie materie e di PCTO (Percorsi formativi per le competenze trasversali).
Con l’emergenza “Covid” non si ha avuto alternativa: la prova di maturità doveva essere rimodulata. Sfortunatamente per i compagni del quinto anno e per tutti i professori direttamente interessati, le linee guida per l’esame hanno tardato ad arrivare. Il famosissimo “documento del 15 maggio”, per il quale i docenti hanno l’obbligo di consegnare i programmi scolastici, è stato rimandato. Il ministro Azzolina tarda a farsi sentire o per meglio dire tende a non concretizzare, temporeggiando il più possibile in attesa di qualcosa a noi ignota, bloccando e scaraventando nell’incertezza più totale l’intero sistema scolastico.
Il 16 maggio, dopo essere stati assoggettati per settimane da decine di rumors, i maturandi e i loro professori finalmente vengono a conoscenza di cosa bisogna preparare. Così noi ragazzi, con nientemeno che qualche settimana di anticipo, possiamo finalmente stare tranquilli sul da farsi. Gli studenti del quinto anno si presenteranno all’esame di Stato, che avrà inizio il 17 di giugno, con un massimo di 60 crediti, e dovranno affrontare un colloquio orale, con un limite di 60 minuti per persona, che avrà il valore di 40 crediti scolastici. I professori delle materie di indirizzo dovranno assegnare ai ragazzi un elaborato entro l’1 giugno, lavoro da svolgere a casa e da presentare e discutere con la commissione il giorno d’esame. I docenti di lingua italiana dovranno invece sottoporre gli studenti all’analisi di un testo letterario svolto precedentemente in classe; il resto della commissione avrà il compito di scegliere un argomento che verrà assegnato al candidato, che dovrà dimostrare di sapersi muovere adeguatamente tra le materie oggetto di studio. Il colloquio si concluderà con l’esposizione, tramite proiezione di diapositive, dei percorsi per le competenze trasversali portati a termine dall’alunno durante il triennio del secondo ciclo di istruzione. Verrà inoltre richiesta un’approfondita conoscenza di nozioni di “Cittadinanza e costituzione”, materia inesistente nei programmi scolastici di molti indirizzi.
Tra grande confusione e lancinante sconforto, ne usciamo più storditi di prima: pur se remota, la paura che queste scelte non sia definitive c’è, ormai un cambio all’ultimo non stupirebbe nessuno. Lucia Azzolina e le numerose “task force” istituite, scelgono però di non sollevare il velo pietoso che aleggia sulle direttive che sanciscono i comportamenti da rispettare per svolgere un esame sicuro e in presenza. Scelta tanto particolare quanto criticata del ministro: ancora c’è confusione, chi accenna a un massimo di 10 persone in aula, chi dice che sarà d’obbligo la mascherina anche durante l’orale e chi invece sostiene che non sarà richiesto… insomma, tante erano le incertezze e tante rimangono, noi aspettiamo e prendiamo quello che ci capita nella speranza di vivere, nonostante tutto, la bella esperienza della maturità.
Raffaele Parola, 5 A Scientifico