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La forza all’Open Day? L’unione

Posted by admin On Maggio - 24 - 2017

Negli ultimi anni il nostro Istituto ha riscosso sempre maggior successo fra gli studenti delle medie, in procinto di iniziare la nuova avventura delle scuole superiori.

L’interesse di ragazzi e famiglie trova conferma, oltre che nelle iscrizioni (tanto che da giugno sono già aperte le iscrizioni per l’anno scolastico 2018/2019), anche nella grande affluenza ai tre Open Day organizzati dalla scuola quest’anno. Il primo si è svolto il 26 novembre, in concomitanza con l’ormai tradizionale foto di classe e conferenza. Il secondo, dedicato più strettamente al Liceo Coreutico, il giorno seguente, con uno spettacolo allestito per l’occasione dalle ballerine della scuola, diretta dall’etoile Carla Fracci.

Il terzo infine si è svolto a gennaio, dedicato agli ultimi indecisi nella scelta della scuola superiore.

Se la grande partecipazione delle famiglie è un dato importante per la nostra scuola, è fondamentale partecipazione degli studenti all’evento. Il successo che il preside Giuseppe Di Giminiani e la sua filosofia riscuotono all’esterno è infatti supportato dai ragazzi stessi del “Locatelli”, che dedicano il loro impegno all’evento, accogliendo i visitatori.

Questa grande partecipazione è frutto dello spirito di appartenenza che caratterizza i ragazzi dell’Aeronautico praticamente da sempre, oltre a essere uno degli aspetti che porta sempre più famiglie a orientarsi verso la nostra scuola.

Durante gli Open Day i ragazzi hanno infatti accompagnato le famiglie all’interno della scuola.

Sempre apprezzati durante le porte aperte sono il simulatore di volo, di torre e il laboratorio di fisica. Il tutto gestito dai docenti con il valido appoggio degli alunni.

Come sempre alla conferenza hanno partecipato rappresentanti del mondo aeronautico (per quanto riguarda l’Istituto Tecnico e il Liceo Scientifico), ex alunni, genitori e ovviamente gli insegnanti: il vero parametro di giudizio di ogni istituzione con lo scopo di educare, qualunque essa sia, senza bisogno di fronzoli.

In effetti educare è una parola che oggi è usata poco e male. Agli stessi educatori è dato poco spazio, probabilmente perché suscitano poco o nessun interesse nelle persone. Uno degli obiettivi dell’Open Day dovrebbe essere proprio questo: dare un segnale di inversione di tendenza, una tendenza che purtroppo accontenta ancora troppi.

Nella stessa ottica vanno gli Open Day organizzati anche dall’università di Bergamo: presentarsi ai ragazzi delle superiori per dar loro modo di conoscere e meglio indirizzarsi per il loro futuro scolastico.

Matteo Bevilacqua, 3B Ls

 

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