Scuola e meteorologia: un accostamento particolare, che forse vale la pena di approfondire. E chi può farlo meglio di Daniele Izzo, professore di Meteorologia al Locatelli e allo stesso tempo metereologo per il Centro Epson? Lo abbiamo intervistato.
Professor Izzo, partiamo dall’inizio: cosa è un meteorologo?
Il meteorologo è quella persona che studia i fenomeni che avvengono all’interno dell’atmosfera. È colui che deve riuscire a capire e a precedere i fenomeni di vario tipo legati al tempo, non quello della clessidra ma bensì il tempo inteso come pioggia, neve, grandine.
Cosa può far sbagliare una previsione?
Tanti fattori. La previsione è alcune volte sbagliata perché l’atmosfera è un sistema complesso e anche il metodo scientifico con cui vengono fatte le previsioni è affetto da errori e da approssimazioni, che non potranno mai essere del tutto eliminate. Se ciò fosse possibile non parleremmo più di previsione, ma di certezza. In più l’atmosfera è un sistema caotico con effetto farfalla: basta una piccola variazione per generare una previsione molto diversa, come appunto il battito di una farfalla, imprevedibile.
Qual è il margine di errore delle previsioni meteo?
Per una previsione a 24h abbiamo valori di probabilità che si aggirano tra l’80 e il 95%, mentre per quelli relativi a una settimana abbiamo valori che superano il 50% e possono arrivare anche al 70%.
Cosa ne pensa dei siti web che fanno previsioni? Ci si può improvvisare meteorologi?
In Italia purtroppo non esistono leggi che tutelino la professione del meteorologo. Non c’è nemmeno una scuola che abiliti e certifichi la sua professione, tranne quella dell’Aeronautica militare.
Gli albergatori lamentano mancati guadagni per previsioni meteo errate, e si parla di cause per risarcimenti. Esistono i cosiddetti “meteo terroristi”?
Sì, esistono davvero, e ciò accade perché magari non hanno le competenze necessarie. Alcuni siti fanno previsioni anche a 10 giorni prevedendo forti ondate di mal tempo che poi non si verificheranno mai: rendono estremi alcuni fenomeni meteorologici e ciò crea un maggior numero di accessi al sito.
Chiunque abbia un cellulare ha un’app di previsioni: necessità indotta o frutto di una moda passeggera?
No, non credo che passerà. Perché il tempo influenza la vita di ciascuno di noi, a partire dagli aspetti della vita quotidiana, come la mamma che accompagna il bimbo a scuola, fino ad arrivare alle attività economiche commerciali, ad esempio il volo. Quindi no, non credo che passerà, anzi col tempo diventerà sempre più importante.
Cosa l’ha spinta a intraprendere questa carriera?
Ero appassionato di fisica e poi di fisica dell’atmosfera, ma non pensavo di fare questo mestiere perché volevo diventare ricercatore, è stato un caso. Ho fatto la tesi di laurea al centro Epson Meteo con il colonnello Giuliacci, e quell’esperienza mi è piaciuta al punto da chiedere se ci fosse la possibilità di intraprendere la carriera di meteorologo, e così è stato.
Un’ultima domanda: sono più le previsioni che ha sbagliato o azzeccato?
Eh no, quelle azzeccate sicuramente. Poi ogni tanto c’è stato anche qualche errore clamoroso, ma sono contento perché il più delle volte sono giuste, anche grazie ai modelli fisico meteorologici.
Ortensia Delia, 3 A Ls