Otto anni di scrittura sono arrivati, con questo numero del Corriere dell’Aeronautico, al termine: ventidue numeri del giornale scolastico (il primo anno è uscito un solo numero, il nostro numero zero potremmo dire), cresciuti poco per volta. E a questo traguardo, festeggiato con 11 premi a livello nazionale, abbiamo voluto dedicare un’intervista speciale alle nostre pagine preferite.
Caro Corriere dell’Aeronautico, eccoci qui: compi otto anni, 22 uscite. Un bel risultato.
Certo, certo. Ma io punto a raddoppiare, a triplicare e, perché no, anche di più.
Non è un progetto un po’ ambizioso?
Certo che lo è, ma si deve sempre puntare a traguardi ambiziosi e dare il massimo per raggiungerli. Poi la vita decide per noi, certo, e tante volte ci si deve fermare, ma l’importante è guardare avanti, inseguire il sogno.
E tu il sogno lo insegui.
Non solo lo inseguo: gli do la caccia! Pensa solo a quanto sono cresciuto negli anni. Quando sono nato ero quasi un giocattolo: poche pagine, giusto una manciata, e per di più in formato minuscolo. Quattro pagine stavano comode su un foglio A4, in fronte retro. Oggi quelle pagine son o grandi un po’ più del doppio e ne ho venti.
Non c’è che dire, i tuoi numeri parlano da soli.
Non sono solo i numeri a parlare: guarda anche i nomi. Sulle mie pagine trovi decine di nomi diversi di studenti: del Tecnico, dello Scientifico, del Coreutico. Mi manca ancora il Quadriennale, ma è solo agli inizi, ho buone speranze!. Alcuni nomi sono tornati spesso, alcuni solo una volta, ma tutti hanno lasciato un’impronta speciale sulla mia carta.
È vero. E a proposito parliamo dei testi: temi ricorrenti? Più importanti? Come li scegli?
Non li scelgo. Chi scrive decide di cosa vuol parlarmi: esperienze, pensieri, riflessioni, attualità, racconti, giochi di parole. Oggi sono in italiano, inglese e (poco, ancora troppo poco) spagnolo, qualche anno fa c’era pure una specie di latino. Temi importanti? I miei scrittori e le loro emozioni.
E i premi? Una bella soddisfazione.
Undici in quattro anni: tre con l’Ordine dei Giornalisti, quattro a “Giornalista per 1 giorno”, con Alboscuole, due con “Penne Sconosciute” e due col concorso “Il Miglior Giornalino Scolastico” di Manocalzati (Avellino). Soddisfazioni? Sì: vogliono dire che sono letto, che i miei scrittori convincono. Vogliono dire soprattutto che cresco e che i miei scrittori maturano. Che qualcuno crede in me.
Un desiderio?
Scrivete! Sempre, tanto.