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Il prof diacono: Paolo Crespi

Posted by admin On Giugno - 11 - 2013

Chi mai l’avrebbe detto, nella nostra scuola abbiamo un Paolo “Diacono”. No, non il monaco e storico longobardo che studiamo nei libri di storia, ma il professor Paolo Crespi, docente di circolazione aerea.

Pochi sanno che lui non solo si destreggia tra simulatori di volo e torri di controllo, ma anche in un tempio Evangelico.

Il nostro insegnante, infatti, è di religione protestante, e riveste il ruolo di diacono nella “Chiesa dei Fratelli”, un ramo della chiesa Evangelica con più di 160 mila fedeli in Italia, organizzati in 213 templi, uno dei quali a Lallio, in terra bergamasca. Paolo Crespi “esercita” al tempio di Concorezzo, Monza, e lì svolge ogni ruolo necessario (si ritiene “servo della Chiesa”): dal tagliare l’erba al predicare, dato che non esiste tra i protestanti una figura simile al prete cattolico che ne abbia la facoltà esclusiva.

“Mi sono convertito a 24 anni – racconta l’ex controllore di volo – Mio padre era evangelico, tuttavia mi ha sempre lasciato libertà di pensiero anche perchè mia madre era invece cattolica. Con i miei figli ho fatto altrettanto, li mandavo al catechismo cattolico la domenica e alla scuola di preghiera al nostro tempio: la religione è un fatto personale”.

Quali sono le differenze sostanziali tra la religione cattolica e quella evangelica? Per esempio il battesimo, che “deve avvenire in età adulta, deve essere una testimonianza di fede e non un ingresso nella chiesa, quello di ritenersi cristiani è un impegno che dipende solo dalla fede personale”, o la Comunione, “che non crediamo diventi davvero il corpo di Cristo con la consacrazione, ma resti un simbolo, ossia solo pane”. Matrimonio, Cresima, Ordine, Unzione degli Infermi e Confessione per la Chiesa dei Fratelli non sono da considerarsi sacramenti, in quanto non istituiti direttamente da Gesù. La Chiesa Evangelica si basa solo sulla Bibbia, non possiede un Magistero come la Chiesa Cattolica che interpreta i brani biblici, e ritiene il culto dei Santi “una forma di idolatria, perchè siamo chiamati tutti a esser santi e a presentarci di fronte al Signore senza intercessioni”.

Per quanto riguarda il rapporto con i cattolici, Paolo Crespi ci dice che fino agli anni ’50 del secolo scorso gli evangelici erano discriminati come eretici, ma, dopo l’apertura del Concilio Vaticano II i contatti si sono fatti molto amichevoli, tanto che il nostro professore è un abituè anche dell’oratorio del suo paese, oltre al fatto che organizza incontri tra pastori protestanti e preti cattolici.

Daniele Pinotti, 2B Ls

 

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