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Il midollo? Basta un prelievo di sangue

Posted by admin On Giugno - 17 - 2017

Ogni anno in Italia vengono stimati circa dieci mila nuovi casi di leucemia. Questa forma di cancro risulta essere tra le più aggressive e mutevoli: infatti ne esistono diverse tipologie e ognuna richiede un trattamento specifico, spesso invasivo.

Già da diversi anni, tuttavia, esiste una terapia generica in grado di combattere con buona efficacia queste patologie. Si tratta del trapianto di midollo osseo.

Questa pratica, potenzialmente salvavita per molti pazienti, è purtroppo poco diffusa e difficile da applicare data la difficoltà nel trovare donatori compatibili con il ricevente. Un dato tristemente significativo è il basso numero di donazioni: l’Admo (Associazione donatori midollo osseo) nell’ultimo rapporto pubblicato evidenzia il fatto che le richieste di trapianto risultino essere di gran lunga superiori alle donazioni.

Questi dati sottolineano la necessità di una sensibilizzazione su questa pratica salvavita. I sondaggi rivelano una grande disinformazione e una totale ignoranza sulle procedure mediche inerenti la donazione del midollo osseo. Più dell’80 per cento degli intervistati sostiene infatti che sia necessario attuare una biopsia midollare, solitamente a livello del bacino. Questa pratica prevede un piccolo intervento in anestesia locale attraverso il quale si preleva direttamente dalla struttura ossea una porzione di midollo rosso che attraverso il procedimento inverso verrà poi impiantato nel bacino del ricevente.

Questa tecnica medica invasiva e dolorosa è tuttavia in disuso da più di un decennio e, malgrado ciò, la quasi totalità della popolazione la ritiene l’unica per poter donare il midollo.

Già dal 2005 l’ingegneria biomedica ha ideato una nuova metodologia molto meno invasiva che consiste in un semplice prelievo di sangue. Questo prelievo viene effettuato in seguito alla somministrazione di un farmaco, che non presenta particolari effetti collaterali, in grado di isolare le cellule staminali del midollo e liberarle nel sangue.

Le cellule del donatore verranno poi prelevate, immesse nella banca nazionale del midollo osseo dove verranno conservate fino alla trasfusione nel sangue di un  ricevente compatibile. Quest’ultimo sarà sottoposto a una particolare procedura di dialisi in grado di eliminare la totalità delle staminali mutate che determinano la leucemia. Queste verranno rimpiazzate dalle cellule sane del donatore, immesse in circolo grazie ad una semplice trasfusione e fissate al midollo rosso tramite trattamento farmacologico.

Questa procedura presenta diversi vantaggi, primo tra tutti un’invasività praticamente nulla e in secondo luogo un maggior grado di compatibilità tra donatore e ricevente e una conseguente minore possibilità di rigetto, dettata dal fatto che vengono trapiantate solo le cellule staminali e non l’intero tessuto midollare.

L’Admo invita tutti i maggiorenni a partecipare alle conferenze e ai briefing sulla donazione del midollo, sottolineando il fatto che una procedura semplice che richiede un paio d’ore di tempo e una provetta di sangue può potenzialmente salvare molte vite.

Alessandro Donzelli, 3 A Ls

 

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