Le sue origini possiamo individuarle a fine del Settecento, quando Peter Christian Abildgaard, definibile proprio per questo una specie di padre della defibrillazione, riuscì a fermare il cuore di una gallina e a farlo ripartire subito dopo con una scarica elettrica. Oggi anche la nostra scuola si sta attrezzando con un defibrillatore: appena terminate le procedure e i corsi verrà messo in funzione.
Dalla scoperta di Abildgaard a oggi la tecnologia è ovviamente progredita e sono stati inventati defibrillatori veri e propri: all’inizio disponibili solo in luoghi autorizzati e utilizzabili solo da chi avesse competenze in ambito, ora invece addirittura disponibili anche per strada e reperibili da chiunque ne abbia bisogno. Proprio come quello installato a scuola.
Esistono diversi tipi di questi salvavita, ma quello che di cui ci occupiamo è un defibrillatore completamente automatico, composto da due elettrodi da posizionare sul torace.
Ovviamente per usarlo è necessario seguire un corso che alcuni studenti della nostra scuola avranno possibilità di portare a termine. Il defibrillatore è a nostra disposizione ma anche pronto per eventuali emergenza esterne all’istituto.
È chiamato DAE e, come detto, è automatico: una volta riconosciuto lo stato di arresto cardiaco, procede in autonomia all’erogazione dello shock elettrico al cuore del paziente. Chi sarà presente dovrà occuparsi solamente del massaggio cardiaco e della respirazione, necessari ad aumentare le possibilità di ripresa regolare del battito cardiaco.
Raffaele Parola, 3 A Scientifico