Il 21 aprile all’Aeroclub di Bergamo è stato inaugurato un nuovo monomotore di ultima generazione Cessna 172, in ricordo dell’ex pilota militare sardo, Giuseppe Dore, mancato nel 2015, che trascorse 30 anni della sua vita professionale operando lì. “Il nuovo aeroplano porta la sigla I-BGDO: I come Italia, BG come Bergamo, DO come Dore”, spiega il pilota Mario Villa, suo ex allievo.
Come ha conosciuto Dore?
Io sono in aeroclub da quando avevo 6 anni perché volavo con mio papà. Dore è arrivato qui come istruttore part-time perché lavorava anche a Brescia; ho iniziato a conoscerlo a 12 anni e a 16, nel 1985, ho conseguito il brevetto Ppl con lui, mentre affiancava i vecchi istruttori militari che stavano per andare in pensione.
Le tappe fondamentali della sua vita?
Dore ha fatto dall’inizio il pilota professionista, nel 1978 era istruttore dei piloti militari in Libia con i Siai SF 260, aeroplano italiano d’addestramento e molto bello. Rientrato dalla Libia ha poi iniziato a fare voli postali notturni, portando materiale in tutta Europa conducendo bimotori, con i commander e i Mitsubishi mu-2. A inizio anni ’90 Giuseppe diventò pilota privato dello stilista bergamasco Trussardi, con un bimotore a pistoni, un Cessna 340, e successivamente con un Cessna Citation 2 C551 della compagnia aerea Action Air in cui era istruttore, capo-piloti e Direttore Operazioni Volo (DOV)
Che tratti del suo carattere ricorda?
Dore era molto carismatico con gli allievi e le allieve: era molto, molto signore. Era una persona assai particolare, un bravissimo istruttore e una brava persona che ci sapeva fare anche in compagnia.
Quali sono le principali caratteristiche del nuovo velivolo?
Il Cessna 172 è uno dei più diffusi aerei al mondo da turismo, ne hanno costruito più di 40 mila esemplari dal 1955; è un aeroplano che si è evoluto negli anni, migliorato, rivisitato, corretto: basicamente è rimasto quello, ma è cambiata l’avionica. Questo velivolo ha una tecnologia davvero avanzata, dotato di un sistema Ads-B, che è in grado di trasmettere agli aerei presenti nelle vicinanze la posizione del mezzo in tempo reale e di ricevere la loro. Un investimento importante sul fronte della sicurezza, siglato in ricordo di Giuseppe Dore, in quanto persona importante e che ha dato molto all’Aeroclub di Bergamo, come istruttore, appoggio e competenza.
Dore sarebbe anche oggi un grande istruttore di volo?
Sì, senz’altro! Gli istruttori fino a 30 anni fa erano tutti pensionati dall’aeronautica militare, con grande esperienza e a loro volta avevano avuto per istruttori piloti di guerra, con bagaglio d’esperienza “volatoria” non indifferente. Man mano si va avanti, purtroppo, gli istruttori saranno sempre di “minor qualità”, in quanto formati in poche ore e con minor esperienza, istruttori che devono fare ore di riempimento. Un istruttore come Dore, quindi, manca. Noi a Bergamo siamo fortunati perché ne abbiamo un altro con un’esperienza simile alla sua, ma man mano vanno avanti le generazioni più si sentirà la mancanza di queste grandi esperienze di volo, decine di migliaia di ore svolte con ogni tipo di aeroplano, leggero, medio o pesante. La versatilità di un istruttore dipende proprio dagli aeroplani che pilota o sui quali insegna.
Milena Zeduri, 1 A Scientifico
