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Covid-19 e insegnamento, manca contatto

Posted by admin On Settembre - 7 - 2020

Didattica ai tempi del Coronavirus: marzo 2020, la regione Lombardia – in accordo col Governo – emana l’ordinanza secondo la quale le scuole devono restare chiuse per contrastare la diffusione del contagio da Covid-19. Il giorno 4 marzo viene ufficializzato dal premier Conte che tutti gli istituti scolastici in Italia, di qualsiasi ordine e grado, resteranno chiusi fino al giorno 15 marzo (termine poi di volta in volta prorogato fino a coprire tutto l’anno, ndr). Le scuole prendono però le dovute misure: dal consegnare compiti agli studenti mediante i portali online, allo svolgimento di vere e proprie lezioni a distanza mediante l’utilizzo di microfoni e telecamere.

Fino a pochi decenni fa una soluzione del genere sarebbe stato impensabile, ora è realtà. L’Istituto Aeronautico Locatelli di Bergamo ha organizzato lezioni a distanza per gli studenti adottando le metodologie scolastiche più avanzate, partendo dagli orari prestabiliti dalle 8 alle 12,50 fino al cambio regolare dei professori nell’arco della giornata. Esattamente come se si stesse affrontando una comunissima giornata scolastica.

Questo sistema a distanza è in fase molto più che sperimentale da ambi i lati, studenti e professori, ma non è difficile immaginare che, in un futuro non molto lontano, le strutture scolastiche verranno sempre meno in virtù dell’impiego della tecnologia per la didattica da casa o a distanza (cosiddetta DAD).

Leggendo le impressioni a caldo degli studenti del settore tecnico della classe 4^ C è emersa una netta spaccatura di pensieri. Da un lato troviamo i più tradizionalisti, quelli che non riuscirebbero a sostituire la struttura scolastica; dall’altro troviamo una fetta di studenti che è entusiasta di questo nuovo metodo di istruzione.

I primi sono legati alla classica modalità scolastica, in quanto riscontrano problematiche nel meeting online, come la sovrapposizione delle voci o la scarsa qualità video data dalla connessione del singolo soggetto.

Gli altri invece fanno notare la comodità di essere in casa senza doversi spostare: basti pensare agli studenti pendolari che sono legati costantemente ai mezzi pubblici. Questo permette di eliminare tempi morti, per poter recuperare ore di studio e di attività extra-scolastiche, per quanto queste ultime siano state limitate a causa delle ordinanze emanate.

Una mancanza comune da entrambi i lati, però, è il contatto e il dialogo fisico con i propri compagni di classe, il che permette di capire come i ragazzi possano essere ancora uniti. Come ogni innovazione che viene introdotta, nei primi utilizzi compaiono i errori e le prime problematiche, che verranno poi risolte col passare del tempo. Ad esempio, per ovviare alla sovrapposizione delle voci basterebbe mettere in modalità “muto” il microfono per poi attivarlo se richiamati all’esercizio dal professore.

A detta del ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina, attraverso questo metodo non verranno perse ore di lezione e il giorno di chiusura dell’anno scolastico non verrà posposto.

Il problema sussiste forse maggiormente per gli studenti universitari, i quali vedranno posticipati gli esami nell’arco del periodo estivo. Attendiamo aggiornamenti futuri per quanto riguarda la riapertura degli istituti scolastici.

Savio Perri, 4 C Tecnico

 

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