Ogni anno un numero sempre più elevato di studenti frequentanti le classi quinte dei vari istituti si accinge alla scelta dell’indirizzo universitario: secondo indagini ISTAT il numero di studenti neolaureati che intraprende subito la carriera lavorativa è calato bruscamente, mentre è sempre più in aumento il numero di chi decide invece di continuare gli studi universitari.
Capita però che molti studenti, spaventati della forte crisi che ha colpito il settore lavorativo negli ultimi anni, decidano di intraprendere un corso universitario qualsiasi, spinti non tanto dalla passione di coltivare i propri studi quanto per non “immergersi subito in questo mare pieno di
squali”, ossia il mondo del lavoro; così facendo però si corre il rischio di scegliere indirizzi non adatti che verranno abbandonati entro i primi due anni, aumentando anche il numero degli studenti fuori corso.
Il grafico mostra gli indirizzi scelti da 50 ragazzi diplomati all’Istituto Aeronautico Antonio Locatelli nell’anno scolastico 2012- 2013 e altri 50 di quello successivo. Come possiamo vedere sono molti gli alunni che intraprendono gli studi universitari, e al primo posto tra gli indirizzi scelti troviamo Ingegneria.
In seconda posizione, ben 19, invece troviamo gli alunni che hanno intrapreso la carriera aeronautica dedicandosi all’acquisizione dei brevetti di volo; allo stesso posto abbiamo anche un gran numero di studenti che si sono buttati nell’ambiente lavorativo subito dopo aver ottenuto il diploma di Maturità.
Il percorso economico lo troviamo invece a una certa distanza, solo in terza posizione con tredici preferenze: tanti sono infatti gli studenti che si sono iscritti alla facoltà di Economia.
In quarta e quinta posizione troviamo una decina di studenti che si è suddivisa abbastanza equamente in altri indirizzi, tra cui medicina, giurisprudenza, lingue e scienze della comunicazione; i restanti hanno invece affrontato altri tipi di studi tra i più disparati, tra cui matematica, mediazione, fisica, scienze politiche e perfino astronomia e scienze religiose.
L’elemento più importante della nostra analisi, lo possiamo però notare nella percentuale degli alunni “nullafacenti”: equivale solamente al due per cento, e ciò porta numerosi punti a favore al nostro Istituto.
Ortensia Delia, 3A Ls