Sunday, November 2, 2025

  • Facebook Flickr Twitter YouTube

In Polonia: sulle orme della Memoria

Posted by admin On Marzo - 13 - 2015 Commenti disabilitati su In Polonia: sulle orme della Memoria

Il 27 gennaio è stato il giorno della Shoah, il giorno della memoria, e in quell’occasione il ministero dell’Istruzione ha organizzato una visita ad Auschwitz in collaborazione con le consulte scolastiche di tutto il territorio italiano. Tra queste anche quella bergamasca, di cui il nostro caro amico Daniele Pinotti è presidente; al suo fianco Mirko Di Matteo, incaricato fotografo e cameraman del viaggio. “Era presente anche il ministro dell’istruzione Stefania Giannini, e ciò vuol dire che l’iniziativa era davvero di grande importanza –  racconta Mirko – Il viaggio è stato lungo: da Bergamo siamo partiti il 17 febbraio insieme ai rappresentanti di altre scuole bergamasche, per arrivare a Roma. Da qui abbiamo preso l’aereo per Cracovia”. Ogni partecipante, tra l’altro, si trovava in viaggio con tutto spesato, compreso vitto e alloggio in hotel a 5 stelle (un controsenso, ndr).

“Eravamo circa 300 persone e ho conosciuto tanti bravi ragazzi e ragazze. Nel gruppo erano presenti soci di un circolo ebraico che hanno potuto in più occasioni fornirci la loro esperienza diretta sul campo di concentramento”, spiega Di Matteo.

Dopo aver visitato vari punti di interesse come scuole, giardini e rimasugli di muri che separavo i cittadini “normali” da quelli ebrei, hanno raggiunto i campi di Birkenau e Auschwitz. “Mi ha fatto impressione vedere come la gente ora possa convivere con luoghi che hanno visto atrocità inimmaginabili. Però forse è anche per questo che ora la gente ci convive: perché quelle atrocità oggi non sapremmo nemmeno come figurarcele nella mente”, commenta Mirko.

“Abbiamo girato tra i blocchi di baracche del campo di Birkenau e sapere che sopra la medesima terra hanno camminato quelle persone che avrebbero visto la luce ancora per poco provoca un senso di angoscia opprimente e insopportabile. I forni crematori poi mi hanno lasciato davvero senz’aria nel petto. Da quei camini uscivano le ceneri dei morti”.

Dopo Birkenau è stata la volta di Auschwitz. “I racconti delle camere a gas ti fanno capire che, nel momento in cui il veleno usciva dai bocchettoni, il desiderio di chi si trovava dentro era uno solo: morire in fretta. Eppure l’istinto li spingeva a sopravvivere, a graffiare i muri, ad arrampicarsi ovunque, a spingere i portelloni ermetici in cerca di salvezza fino alla fine. Inutilmente. Quando tutto era finito e le porte si aprivano i bambini erano distesi senza vita sopra tutto il cumulo. Come si può ridurre consapevolmente un uomo così?”, confessa Mirko. Il viaggio comprendeva anche la visita al museo di Auschwitz: montagne di scarpe, indumenti, capelli. La dignità ridotta a uno sguardo, la fisicità ridotta a un numero, il pensiero ridotto alle lacrime.

“Da tutto il viaggio –  conclude Mirko – ho capito una cosa: non bisogna dimenticare ciò che lì successe: innanzitutto per mantenere alto il senso comune del valore di una vita, e in secondo luogo per dimostrare che la dignità e la fratellanza hanno vinto sulla paura e l’ingiustizia, perché da quei momenti l’umanità si è tirata in piedi e chi credeva che non avremmo mai ricordato, beh, si sbagliava”.

Davide Della Tratta, 5A Ls

 

Condividi questo articolo:

Prof Radice e Singapore: quanti rimpianti

Posted by admin On Marzo - 13 - 2015 Commenti disabilitati su Prof Radice e Singapore: quanti rimpianti

Paesi esotici? Ne sa qualcosa la professoressa Elena Radice, che può vantare una – anche se breve – permanenza ben oltre i confini italiani: a Singapore, sull’estrema punta meridionale della penisola malese. Si trasferì lì, racconta, a causa del padre che, dirigente di una società di elettronica, doveva sbrigare del lavoro a Singapore e non aveva altra scelta che portare con sé moglie e figlia, di soli 5 anni, vivendo lì per 6 mesi.

La notizia mi ha sconvolto: avevo preparato domande per una persona che avesse vissuto l’esperienza con qualche anno in più sulle spalle (colpa mia, non ero preparato, ndr); per portare a galla qualche altro ricordo le chiedo del suo primo impatto.

La cosa che la colpì all’istante, dice, fu il clima: la temperatura media si aggira sui 30ºC e l’umidità è sempre molto elevata. Tutta colpa dell’Equatore, a soli 152 chilometri di distanza. Il sole può scottare la pelle in pochissimo tempo sebbene le giornate limpide siano rare: è sempre presente qualche nuvoletta che può portare in 10 minuti un potente acquazzone. La pioggia, là, è un’amica ormai, mica come per la Liguria.

Può sembrare strano, ma per la nostra prof il cibo non fu un problema: anzi, afferma di averlo apprezzato più di quello italiano. Il segreto, confessa, “sta nella leggerezza, nei grassi ridotti e nel gusto fresco e deciso”. I suoi cibi preferiti erano i gamberi e la frutta, in particolare mango, cocco, mangosten e rambutan (capisco l’espressione che avete sul volto, ndr).

“La città era davvero pulita”, sottolinea. Esistono numerose leggi per preservare la pulizia: la gomma da masticare è fuorilegge, fumare in luoghi pubblici è vietato; non gettare rifiuti per terra è un classico, non tirare lo sciacquone del water dopo l’utilizzo è un reato. Le multe a riguardo sono salatissime e, almeno nel 1990, la cappa di smog sopra la città era molto ridotta, più di quella milanese.

La giornata-tipo della prof era di tutto rispetto: potremmo dire, con un termine forse poco elegante, che se la godeva alla grande. Piscina tutti i giorni (tranne quando andava al mare), centri commerciali, parchi botanici e zoo, di cui ricorda in particolare il contatto diretto che poteva avere con gli animali e il rispetto che nutriva la gente nei loro confronti.

Sentita la storia sul rispetto degli animali, però, mi incuriosisco e chiedo della popolazione di quella città. Risponde sicura: “Estremamente educata”. Mi suggerisce che “la multietnicità di Singapore è una componente importante della cultura”: ha sempre attirato una vasta gamma di culture che hanno incrementato il senso civico e il valore della convivenza pacifica. “Purtroppo – dice – dovetti tornare in Italia”, e della spaziosa città rimpiange tutto. Io la rimpiangerei anche solo per i bagni quotidiani.

Della lingua parliamo poco: da bimba quale era non aveva le capacità di esprimersi in inglese, una delle 4 lingue ufficiali insieme al malese, al cinese mandarino e al tamil, lingua tipica dei territori che si affacciano sull’oceano indiano. D’altronde tra bambini ci si capisce, e se si pensa che la prof riuscì, a dir di suo padre, a insegnare la canzoncina “giro giro tondo” ai suoi amichetti stranieri, allora dovremmo preoccuparci. Forse s’è trascinata negli anni la dote innata di capire e farsi capire dai bambini, e tutti sanno che questa è un’arma contro certi studenti.

Davide Della Tratta, 5A Ls

 

Condividi questo articolo:

Due prime alla scoperta di Città Alta

Posted by admin On Dicembre - 6 - 2014 Commenti disabilitati su Due prime alla scoperta di Città Alta

Iniziare un nuovo anno scolastico in una scuola “sconosciuta” e in una città diversa dalla propria: difficile?

Non a Bergamo, e soprattutto non all’Aeronautico Locatelli, dove il benvenuto a un gruppo di nuovi studenti del Liceo scientifico e dell’Istituto tecnico è arrivato fin dai primi giorni di scuola con una gita all’insegna dell’accoglienza e, perché no, anche della scoperta della nuova città. Protagoniste della singolare e apprezzata iniziativa – che si è svolta il pomeriggio del 2 ottobre – due classi prime, la 1A Tecnico e la 1B Liceo scientifico, accompagnate alla scoperta del cuore di Bergamo, Città Alta, dalla professoressa Margherita Epinati, docente di Storia dell’Arte insieme a due studenti del quarto anno. 

L’itinerario proposto è partito da Colle Aperto, toccando poi la Cittadella, Piazza Vecchia, la Basilica di Santa Maria Maggiore, la Rocca e ancora Porta Dipinta, la Fara, Porta San Giacomo, Piazza mercato delle Scarpe e infine ritorno in Piazza Vecchia. “In ciascuno di questi luoghi ai ragazzi sono state date indicazioni storiche, artistiche e anche geografiche – spiega la docente – . È stato un pomeriggio molto piacevole dove i ragazzi sono sembrati interessati e incuriositi”.

 

Condividi questo articolo:

Chamonix, sport e negozi al top

Posted by admin On Dicembre - 6 - 2014 Commenti disabilitati su Chamonix, sport e negozi al top

Chamonix Mont-Blanc è il nome di una cittadina ai piedi del Monte Bianco in una valle delle Alpi Nord-occidentali sul versante francese. È una località sciistica molto famosa, in cui sono state giocate le prime Olimpiadi Invernali nel 1924. Questo paese è meta anche di molti altri sport come l’alpinismo, la scalata e lo sci estremo.

In questo luogo nascono in effetti anche i primi scalatori del Monte Bianco: Jacques Balmat e Michel Gabriel Paccard, a cui è stata dedicata dedicato una statua in una piazza della località; molti altri nel tempo hanno seguito le loro orme e sono diventati alpinisti di grande fama.

In queste montagne sono presenti alcune delle vette più difficili e più importanti del mondo come, appunto, il Monte Bianco, in cui si può fare, tra le altre cose, una difficile traversata coi ramponi del ghiacciaio; l’Aiguille Verte, con diverse vie alpinistiche; l’Aiguille du Dru, famosa perché il grande alpinista bergamasco Walter Bonatti l’ha scalata in solitaria, e le Grandes Jorasses, altra montagna con pareti particolarmente erte da scalare.

Dal villaggio parte la funivia dei ghiacciai, con lo spettacolare paesaggio che collega Chamonix Mont-Blanc con Courmayeur in Italia. Oltretutto vi si disputa annualmente una tappa del Freeride World Tour, in cui sciano i migliori Freeriders del mondo e si corre l’Ultra Trail du Mont Blanc, una delle gare di Sky-running più faticose del mondo in cui partecipano solo i migliori Skyrunners.

Un altro sport che viene praticato da molti è il parapendio, sia estivo che invernale. Si può addirittura fare Basejumping da diverse cime.

Chamonix non è però solo un luogo per amanti dello sport: negli anni si è infatti sviluppata molto turisticamente e offre attrazioni per diverse tipologie di visitatori, con molti alberghi eleganti, ristoranti stellati e negozi di marchi famosi.

Alvise Zonca, 2 B Ls

 

Condividi questo articolo:

Agliano, “mare verde” di Bianca Lancia

Posted by admin On Dicembre - 6 - 2014 Commenti disabilitati su Agliano, “mare verde” di Bianca Lancia

Il mio mare verde”: è il ritratto che ne fa lo scrittore e giornalista Davide Lajolo, rendendo omaggio a questa terra di colline antiche emerse milioni di anni fa e ancora ricche di reperti marini,  dove l’orizzonte si spinge fino alle montagne e il vento porta la salsedine della Liguria.

È la provincia di Asti, la più piccola del Piemonte, con la forma curiosa di un grappolo d’uva, ed è un gioiello esclusivo di paesaggio collinare riconosciuto dall’Unesco, apprezzato fin dalle epoche romane per la sua vocazione vitivinicola e da cui traggono tuttora origine vini di eccellenza come la Barbera d’Asti e il Moscato d’Asti.  Rappresenta il territorio ideale, dove una gastronomia ricca di prodotti tradizionali, a partire dal tartufo, ben si accompagna al fascino di un passato ricco di storia e di arte ancora visibili nelle chiese romaniche, nei resti dei castelli medievali disseminati sul territorio o nelle rievocazioni storiche simbolo delle libertà comunali.

Tra i 118 comuni che compongo il territorio astese, si distingue Agliano Terme, principalmente per le proprie acque termali ma anche per una componente storica del tutto originale. Fu, infatti, nel castello di questo piccolo villaggio, che Federico II di Svevia, nipote di Barbarossa, conobbe Bianca Lancia di Agliano e se ne invaghì conducendola con sé a Palermo. Dalla loro unione nacquero tre figli: Costanza, Violante e Manfredi, ultimo sovrano svevo del regno di Napoli e di Sicilia. La figura di Manfredi ispirò a Dante Alighieri uno dei passi più belli del Purgatorio “[…] Io mi volsi ver lui e gardail fiso / Biondo era e bello e di gentile aspetto” (Canto III, vv. 106/108).

Nel 1531 Agliano passò in possesso dei Savoia e, durante la guerra di successione del Monferrato – quella di cui ci parla Manzoni ne “I promessi sposi” – che contrappose il duca di Savoia agli spagnoli, subì la distruzione del castello. A oggi resta traccia solo dell’antica torre, più volte rimaneggiata per impedirne il crollo totale.

Nel corso degli anni la comunità aglianese ha saputo ben coniugare tradizione e innovazione: la prestigiosa Scuola Alberghiera di Agliano è stata istituita per tramandare le tradizioni di semplicità e genuinità culinarie. Tipico del luogo è il “pane di Carlo Alberto”, realizzato con noci e acciughe e nato dall’incontro degli antichi commercianti locali con quelli liguri.

Tuttavia, sono le acque termali a rendere rinomato questo paesello. La sorgente termale “Fons Salutis”, con acqua salso-solfo-magnesiaca dalle efficaci proprietà curative, viene scoperta nel 1770 ma è solo a partire dai primi del ‘900 che “l’acqua marcia”, come era chiamata dagli aglianesi per via del forte odore di zolfo e uovo, viene valorizzata e diventa meta di turisti liguri, torinesi e lombardi. L’acqua termale di Agliano è stata addirittura premiata con due medaglie d’oro: la prima all’esposizione campionaria di Parigi e l’altra all’esposizione del lavoro a Roma. Oggi, è uno stabilimento moderno e tecnologicamente all’avanguardia.

Agliano Terme si presenta pertanto come un piccolo paese dal cuore storico, immerso tra le colline dove è piacevole vivere.

Invito tutti voi lettori a visitare un giorno il mio nido, per parafrasare il già citato poeta Davide Lajolo, che così definisce il suo paese.

Luigi Valfré, 4 D Tecnico

 

Condividi questo articolo:

Da Corfù a Ibiza: nuove mete “calienti”

Posted by admin On Maggio - 31 - 2014 Commenti disabilitati su Da Corfù a Ibiza: nuove mete “calienti”

“I need a holiday” è il motto di quest’anno: ragazzi armatevi di asciugamano e occhiali da sole e preparatevi al divertimento.  Chiusi i libri e accantonati gli zaini,  il “problema” sarà solo trovare la meta giusta per il vostro meritato relax estivo.

Qualche proposta magari un po’ fuori dagli schemi? Le destinazioni top 2014 sono numerose, a seconda dei gusti personali e di quel che si cerca.

Al primo posto tra le più richieste non può mancare, per esempio, l’isola di Corfù, in Grecia. Una delle più belle isole del mondo a poche ore di nave dall’Italia, risulta essere una delle mete più gettonate perché unisce la possibilità del giusto divertimento, con notti che lasceranno il segno fino all’alba, a quella del meritato relax, con partite di beach volley e calcetto e magari perfino la occasione di partecipare al “toga party” più grande d’Europa, una festa amata tra i giovani dai 16 ai 25 anni.

La Grecia offre tra l’altro anche una seconda affascinante meta: l’isola di Zante. Una delle perle del Mediterraneo, con serate, aperitivi, feste a tema, beach party, sole, spiagge che nulla hanno da invidiare a quelle caraibiche, mare mozzafiato, eventi notturni con guest internazionali. Migliaia di ragazzi e ragazze provenienti da ogni parte del mondo con l’unico obbiettivo di divertirsi e rilassarsi.

Un altro centro gettonato – questa volta tutto italiano – è Gallipoli, nella splendida regione della Puglia, ricca di numerosi stabilimenti balneari, oltre alle numerose spiagge libere. Gallipoli offre anche divertimento, una movida che si può paragonare a quella di Riccione, con i più svariati club e locali.

Una new entry nella top ten delle mete, da qualche anno a questa parte, è l’isola di Pag, in Croazia, salita alle prime posizioni per il suo rapporto qualità/prezzo, tra le mete preferite dagli italiani nella scorsa estate, quest’anno riconferma la sua posizione essendo la più economica e relativamente vicina. Nel 2013 hanno invaso le discoteche dell’isola croata dj di livello internazionale come Benny Benassi, Sweedish House Mafia, Tiesto, Crookers, Fedde e altri ancora, e per questo l’isola si sta etichettando come la “nuova Ibiza”. Le discoteche sono gratuite sia di giorno che di sera, gli aperitivi in piscina con schiuma party sono tipici delle principali discoteche, come Papaya e Acquarius, il tutto davanti a una lunga e distesa spiaggia con mare cristallino.

Tornando in territorio italiano, è salda l’isola dalle mille risorse e dalla vita notturna frenetica: la Sardegna. Ricca di spiagge che tolgono il fiato, come le più belle della Costa Smeralda, Porto Rotondo, Porto Cervo, Baja Sardinia, con locali notturni, reali istituzioni del divertimento, che tengono compagnia tutta la notte fino all’alba, come i più famosi Billionaire, Ritual, Pepero, Hollywood International Beach.

Una meta che ormai è tradizione resta invece Ibiza. La più vicina isola delle Baleari, la numero uno per la sua frenetica vita notturna. Nei locali più frequentati e conosciuti come il Privilege, il Pacha, l’Eden, il Bora Bora, suonano Dj di primo livello. Qui la notte si vive, il divertimento fa le ore piccole, ma, in fondo, non è quello che si cerca? A questo punto resta l’imbarazzo di scegliere la meta più adatta a voi, preparare le valigie, e partire.

Morena Serapilha D’Horta, 5A Ls

 

Condividi questo articolo:

Stage a Grottammare: una tradizione

Posted by admin On Maggio - 31 - 2014 Commenti disabilitati su Stage a Grottammare: una tradizione

Al “Locatelli” è ormai una tradizione consolidata quella di portare i nuovi “primini” a fare uno stage prima dell’inizio dell’anno scolastico, tanto che siamo ormai alla sesta edizione: le prime due svolte alla base militare di Pratica di Mare, le altre (compresa questa) alla sede dell’Istituto Aeronavale di Grottammare (Ascoli Piceno), scuola fondata dal preside Giuseppe Di Giminiani nel 2010.

Si parte il lunedì mattina presto e i ragazzi sono davanti all’Istituto già alle 7,30, ansiosi di salire sul pullman per iniziare l’avventura che durerà cinque anni. Appello, tesserini di riconoscimento e via, per quel viaggio di otto ore in cui il preside chiamerà ognuno per poterlo conoscere meglio. Lo stage non è però solo questo: è qui che i futuri primini iniziano a conoscersi, passando dall’iniziale silenzio tombale al brusio di fondo per arrivare alle conversazioni più disparate: qualcuno parla di aerei e altri di come è andato l’esame o di qualunque altra cosa, e così le otto ore passano velocemente.

A Grottammare, dopo essersi sistemati e aver messo il costume i ragazzi, con alcuni studenti più grandi e il preside, scendono in spiaggia dove, oltre a fare il bagno, iniziano a socializzare di più.

La sera si esce tutti in compagnia andando a fare una passeggiata rilassante sul lungo mare, ma non si fa molto tardi perché il martedì la sveglia suona presto dato che si devono fare i test: tutto sommato le ore passano velocemente e la testa è già al giorno dopo, il martedì è come se non fosse mai esisto.

Il mercoledì infatti è il giorno dedicato a quello che in gergo si chiama “battesimo del volo”, un’esperienza unica e irripetibile. Quella mattina la sveglia non serve: alle 7,00 sono già tutti vestiti e pronti per partire, e a gruppi di 20 vengono portati alla aviosuperficie di Val Vibrata dove, dopo un breve briefing con i piloti, si parte per il cielo. Quindici minuti, in cui qualche fortunato ha anche la possibilità di prendere i comandi.

Il venerdì arriva fin troppo in fretta: bisogna fare i bagagli e tornare a casa. Già, casa: e chi ci vuole tornare? Nessuno credo. Fatto sta che al ritorno le otto ore di pullman scivolano via e un bel gruppo è ormai formato. A Bergamo lacrime e saluti fuori dal cortile della scuola: sono però arrivederci, e non addii. Già, perché quelle amicizie si rincontrano a settembre, all’inizio della scuola.

Mirko Mondini, 5A Ls

 

Condividi questo articolo:

Architettura e storia: fascino dall’Est

Posted by admin On Febbraio - 17 - 2014 Commenti disabilitati su Architettura e storia: fascino dall’Est

Praga: la città dell’architettura, del freddo e anche della birra. Basta citare il suo nome e saltano in mente tutte queste caratteristiche, è inevitabile. Viene considerata una delle più affascinanti città d’Europa per le tante bellezze che la caratterizzano, ed è un centro turistico di fama mondiale. Praga, in ceco Praha, è la capitale ed è anche la più grande città della Repubblica Ceca: si trova nella parte centro-occidentale, al centro della regione storica della Boemia.

Nel 2013 questa bellissima città è stata visitata dalle classi quinte, sia del liceo scientifico che del tecnico, dell’Istituto Aeronautico “Antonio Locatelli”: gli studenti, come ultima gita del ciclo di studi, hanno infatti deciso di andare a Praga per vedere coi loro occhi tutta la maestosità, la bellezza, l’architettura della città e – perché no  – anche la vita notturna. La gita è durata una settimana, abbastanza per visitare tutti i monumenti più caratteristici e importanti, e il viaggio è stato fatto in pullman, accompagnati dalla professoressa d’arte Margherita Epinati, dal professore di scienze e chimica Michele Di Maggio e dal vice preside Roberto Rigoni.

Sono stati visitati alcuni dei più importanti monumenti di Praga. Tra questi la cattedrale di San Vito, che è diventata un simbolo della città e della Repubblica Ceca intera, sia a causa della sua storia che dal punto di vista artistico: all’interno un’importante reliquia della cristianità, la testa di san Luca Evangelista. Nell’elenco dei monumenti principali non possono mancare certo lo storico ponte Carlo; il castello di Karlštejn nella Boemia centrale, circa 30 km a sud-ovest della capitale; e ancora l’orologio Astronomico, di origine medievale, montato sul lato sud del municipio nella Piazza della Città Vecchia  e composto da quattro figure che fiancheggiano l’orologio e che si animano allo scoccare di ogni ora. Un altro dei monumenti storici significativi della città è il vecchio cimitero ebraico, uno dei più celebri in tutta Europa. In effetti il quartiere ebraico è anche uno dei più antichi della città e deve il proprio nome – Josefov – all’imperatore Giuseppe II, che nel 1781 abolì le misure discriminatorie nei confronti degli ebrei.

Non si può poi dimenticare il castello di Praga, uno dei più sontuosi ed emblematici  edifici sotto il profilo storico, culturale e sociale: all’interno del complesso si trovano la cattedrale di Praga, il convento di San Giorgio (che ospita arte antica della Boemia), la basilica di San Giorgio, il Palazzo Reale, e gallerie di pittura rinascimentale e barocca.

Un cenno merita anche la chiesa di Santa Maria di Týn, un edificio imponente che domina la piazza della Città Vecchia ed è il secondo santuario praghese dopo la Cattedrale di San Vito.

Dopo aver visitato tutte queste bellezze di architettura, arte e storia, il viaggio si è concluso velocemente, anzi forse troppo velocemente, ed è iniziato il rientro a Bergamo. A chiunque piaccia viaggiare, si consiglia vivamente di andare a visitare la bellissima, spettacolare, anche se magari un po’ fredda, città di Praga.

Francesca Parimbelli, 5A Ls

 

Condividi questo articolo:

La prof Valenti: “Un’esperienza utile”

Posted by admin On Febbraio - 15 - 2014 Commenti disabilitati su La prof Valenti: “Un’esperienza utile”

Amata o disprezzata. Miami da sempre suscita nei viaggiatori opinioni e sentimenti contrastanti. C’è chi la ama per la sua vita mondana e l’ambiente glamour, c’è chi invece non ne resta particolarmente impressionato e la considera una tappa obbligata verso altre località della Florida o uno scalo per i Carabi. Ad accompagnare lì gli studenti dell’Aeronautico, una quarantina di ragazzi di terza e quarta, è stata la professoressa Mariella Valenti.

Professoressa, come è stata la sua esperienza a Miami?

All’inizio ero curiosa di poter visitare questa città, che è meta di molti turisti. Inoltre, ho notato che la gente non gira mai a piedi, ma girano tutti in macchia. Però, queste esperienze sono state utili perché mi hanno permesso di abituarmi a gestire così tanti ragazzi (circa 40, ndr) anche se ero aiutata da molti collaboratori, però avevo gran parte della responsabilità.

Ha dovuto gestire tanti alunni: come si è trovata?

Come ho detto prima all’inizio ero preoccupata, la mia fortuna era che conoscevo alcuni dei ragazzi di quarta visto che sono miei studenti. Non essendo abituata a questa difficoltà quando i ragazzi mi chiedevano qualcosa all’inizio ero poco disponibile, successivamente “ho preso coraggio” ed ero più aperta verso tutti.

Lì i ragazzi hanno seguito anche lezioni legate al curriculum aeronautico.

Conoscere nuove materie è sempre utile per migliorare il proprio bagaglio culturale. I ragazzi hanno approfondito le loro conoscenze e hanno avuto anche l’opportunità di volare e di pilotare, sempre sotto la guida di un esperto.

Che esperienze le ha portato?

Questo viaggio per me è stato molto utile, ho potuto recuperare la lingua e in più ho potuto visitare una città

Che esperienze ha portato ai ragazzi?

Penso che i ragazzi siano stati molto fortunati ad andare in questa città. Hanno potuto migliorare sia la lingua inglese sia la lingua spagnola, visto che è una città è influenzata da comunità latino-americane di lingua spagnola. Inoltre i ragazzi hanno avuto l’opportunità di gestirsi da soli per certe ore della giornata e penso che in quelle ore si siano divertiti, andando a fare un bagno in uno dei posti più belli al mondo.

Filippo Bonetali, 4A Ls

 

Condividi questo articolo:

In quaranta alla carica a Miami

Posted by admin On Febbraio - 15 - 2014 Commenti disabilitati su In quaranta alla carica a Miami

L’Aeronautico è volato in Florida: quaranta ragazzi dell’Istituto Antonio Locatelli hanno potuto visitare nel mese di novembre la regione statunitense, per poter consolidare la loro preparazione scolastica, specie nella lingua. Partiti il 5 novembre e rientrati in Italia il 30 dello stesso mese, hanno fatto tappa in due distinte cittadine nelle vicinanze di Miami: Fort Pierce, dove sono rimasti per le prime due settimane gli studenti di quarta, e il sobborgo di Venice, dove erano invece all’inizio solo quelli di terza. 

Lezioni di inglese, insegnanti coinvolgenti e tanto tempo libero da poter dedicare a visite nelle località americane: alla fine sono stati questi gli ingredienti vincenti dell’esperienza negli Usa. Le lezioni si tenevano interamente in lingua: chi era in difficoltà veniva supportato comunque da collaboratori italiani. Le materie spaziavano dalle umanistiche a quelle d’indirizzo, tanto che alcuni ragazzi hanno conseguito anche il brevetto di volo.

Gli studenti avevano a disposizione il pomeriggio: “Io e i miei compagni di appartamento passavamo il pomeriggio a studiare o a guardare film, oppure andavamo in piscina –  racconta uno dei protagonisti – Nelle giornate interamente libere visitavamo la città e i centri commerciali, oppure ci concedevamo un bagno nell’Atlantico”. Tra i luoghi visitati la cittadina di Orlando e la sede della Nasa.

Nonostante i bei momenti passati, gli studenti si sono però anche trovati ad affrontare un grosso problema: cucinare. “Il cibo americano è un cibo grasso e privo di una tradizione culinaria – confessa uno dei ragazzi – Per quanto si possa amare il cibo dei fast food, la nostalgia del cibo italiano era forte, e hamburger e hot dog non reggevano il confronto”.
Per sfuggire a grassi e fritture i ragazzi hanno anche tentato di cucinare nei loro appartamenti: “Nessuno di noi è un grande cuoco, preparavamo cose semplici, ma era un’ottima alternativa”.

Filippo Bonetali, 4A Ls

 

Condividi questo articolo:

Vacanza maltese: sole e inglese

Posted by admin On Giugno - 11 - 2013 Commenti disabilitati su Vacanza maltese: sole e inglese

Studiare la lingua e, al tempo stesso, trascorrere un piacevole periodo in un’isola dal clima perfetto

Il soggiorno a San Giljan: 40 ore in due settimane, in hotel oppure in famiglia, a due passi dal mare

La scuola come sapete istituisce ogni anno alcuni viaggi all’estero, proprio come le vacanze studio a Londra o a Boston di alcuni anni fa: quest’anno però la meta proposta è di certo particolare: se si andasse infatti in un posto come l’isola Malta?

La possibilità è quella di un soggiorno nella cittadina di San Giljan (San Julians), un borgo marittimo situato sulla costa orientale dell’isola di Malta a nord della capitale La Valletta: il tutto per fondere un periodo di vacanza in un’isola con un mare splendido e un clima ottimale, insieme a buona cucina, alla possibilità di perfezionare il proprio inglese.

Il programma del soggiorno comprende un corso di 20 ore a settimana (ognuna da 45 minuti), di mattina o pomeriggio, in classi di 15 studenti e con insegnanti madrelingua e materiale didattico certificato, sistemazione residenziale o in famiglia, trattamento a pensione completa, una escursione di una giornata intera, cinque attività pomeridiane e tre serate organizzate ogni settimana, e assistenza di un capogruppo bilingue per tutto il soggiorno.

Le scuole nella quale si effettueranno i corsi sono la Ec Malta (accreditata Feltom e Alta) e il St Martin’s College, moderna scuola privata a 10 minuti dalla baia di San Julians.

Chi partecipa potrà essere sistemato in hotel a 4 stelle o in una famiglia,  con uno shuttle giornaliero per andare e tornare dai corsi e dalle attività.

I periodi disponibili sono diversi, tra cui le due settimane dal 29 giugno al 13 luglio, oppure  dal 13 luglio al 27 luglio, oppure ancora dal 27 luglio al 10 agosto.

Unico obiettivo? Divertirsi imparando e sfruttando al massimo i bellissimi paesaggi di Malta e delle due isole minori (ma solo per dimensione), Gozo e Comino.

Paolo Gilberto Malune, 5A Ls

 

Condividi questo articolo:

Estate: istruzioni per l’uso

Posted by admin On Giugno - 11 - 2013 Commenti disabilitati su Estate: istruzioni per l’uso

Ultimi secondi prima della campanella finale, quella che fa terminare mesi di studio, attimi di tensione e fatica, che mette in pausa interrogazioni e verifiche: un suono, mille grida di gioia all’unisono, e finalmente è tempo di vacanze.

Saranno attimi di paura per i ragazzi delle quinte, che quest’anno affronteranno il temuto esame di Maturità, ma niente paura, alla fine anche per loro arriverà il meritato periodo di relax e divertimento.

Come passare l’estate 2013? Gli ingredienti fondamentali contro la noia sono sole, mare, abbronzatura e zero pensieri: torneranno quindi utili le lezioni di due ore a settimana di Meteorologia, e si consiglia infatti di programmare le mete estive molto accuratamente, per evitare di passare intere settimane sotto acquazzoni estivi.

Spagna, Sicilia, Campania e se c’è la possibilità anche fuori Europa: qualsiasi luogo decidiate, l’importante è passare un’estate indimenticabile, con amici, famigliari, cugini o zii, senza (troppo spesso almeno) la compagnia di libri e formule, liberi da valutazioni e dalle “programmate”. Insomma scegliete una città, un’isola dove vi piacerebbe andare e partite. Se poi le vostre tappe saranno Inghilterra o Spagna, vedrete che vi torneranno utili i pomeriggi passati a studiare le lingue, magari per conoscere nuove persone, nuovi amici o – perché no? – l’attesa anima gemella: nel momento in cui non vi usciranno le parole giuste, ricordatevi che potrete recuperare da Settembre, impegnandovi di più nello studio di inglese e spagnolo per evitare che anche nell’estate 2014 non possiate fare conoscenze; ma non è questo il momento di pensarci.

Molto di moda in questi ultimi anni è la crociera, e per esperienza è davvero “una di quelle cose da fare prima di morire”: visiti 3 o 4 città in una sola vacanza, mare e sole non mancano, discoteche, ristoranti e negozi viaggiano con te e seguono le tue esigenze; inoltre conosci persone di ogni dove, americani, finlandesi, canadesi, una città galleggiante internazionale ormai a portata di tutti.

Altra tipologia molto diffusa da un po’ di anni a questa parte sono le vacanze studio: limitano un po’ perché sono simili alle gite scolastiche, si è sempre seguiti da una guida, da un professore, e ci sono ore dedicate allo studio, ma se la vostra aspirazione è quella di imparare meglio la lingua del paese che visiterete durante l’estate, siete liberi di partire all’avventura. Mete predilette per i viaggi di studio  sono Cambridge, Oxford per l’Inghilterra, Malaga per la Spagna, rimangono New York, Boston e San Francisco per l’America e in ascesa anche Malta.

Ragazzi, una delle regole dello studente è rilassarsi, divertirsi e riposare la mente così da essere pieni di energia, senza rimpianti e ripensamenti, per il nuovo anno di scuola: allora cercate di vivere appieno ogni giorno della vostra estate e buone vacanze!

Morena Serapilha D’Horta, 4A Ls

 

Condividi questo articolo:

La 2D con l’Eurofighter Typhoon 2000

Posted by admin On Giugno - 11 - 2013 Commenti disabilitati su La 2D con l’Eurofighter Typhoon 2000

Sembrava che fosse un giorno di scuola come tanti altri, e invece il professor Giuseppe Di Giminiani entrò a sorpresa in classe e annunciò che per noi c’era la possibilità di compiere una visita di istruzione a Firenze.

A causa del ritiro di una terza, la scelta da parte del preside era infatti ricaduta su una seconda: la nostra, grazie al buon comportamento in classe durante le lezioni.

Mercoledì 3 aprile, di prima mattina, siamo quindi partiti dalla scuola alla volta di Firenze. Dopo un lungo ma entusiasmante viaggio, siamo arrivati a destinazione: il nostro alloggio si trovava in Piazza della Repubblica, proprio al centro della città.

Il giorno seguente, ovviamente, visitammo il centro storico di Firenze: da Ponte Vecchio a Santa Maria Novella e Santa Maria del Fiore.

Nel pomeriggio, sotto una leggera pioggia, siamo andati a Pisa dove abbiamo goduto di due ore di tempo a nostra disposizione per vedere la città.

Venerdì 5 era però il giorno che tutti aspettavamo, ovvero quello destinato alla visita al 9º gruppo del 4º stormo di Grosseto, base dell’Eurofighter Typhoon 2000.

Appena arrivati ci hanno accolti in una sala dove un pilota fresco di accademia ci ha illustrato le specifiche tecniche dell’aeromobile. Il breafing è stato interrotto per la partenza di due velivoli, poi rimandata a causa del vento troppo forte, anche se il personale ci ha assicurato che in caso di emergenza sono operativi con ogni condizione meteorologica.

La parte più interessante è stata naturalmente quando abbiamo potuto vedere da vicino l’aeromobile.

Ritornati nel tardo pomeriggio all’albergo, eravamo esaltati perché quella sera la professoressa che ci accompagnava ci avrebbe portati in discoteca: quella serata fu – manco a dirlo – la migliore.

La mattina successiva, con la tristezza in cuore e tanta sonnolenza, siamo dovuti partire per tornare a casa. Facendo tappa a Siena, siamo arrivati a Bergamo in tarda serata.

Nicholas Bandera, Alessandro Barola, Marco Bortolato, Ruggero Brambilla e Andrea Duci, 2D

 

Condividi questo articolo:

Un anno di studio in Cile: Intercultura

Posted by admin On Aprile - 26 - 2013 Commenti disabilitati su Un anno di studio in Cile: Intercultura

Agostino Trovò ha scelto questa esperienza per trascorrere in Sudamerica quest’anno sei mesi  “Volevo vedere uno Stato diverso – racconta – Qui la scuola è vita, impegna e regala avventure”

Agostino Trovò frequenta il quarto anno del liceo scientifico all’Aeronautico Locatelli, ma quest’anno ha avuto l’opportunità di frequentare, grazie al progetto Intercultura, sei mesi di scuola all’estero:  lui ha scelto come meta il Cile, e da poche settimane ha fatto rientro in Italia.

Qual è il motivo della sua decisione di partire con Intercultura?

Volevo vedere uno Stato lontano, diverso da tutto quello che conosco, diverso da tutte le consuetudini a cui mi hanno abituato e che ho seguito per 17 anni.

Quanto tempo è stato in Cile?

Ci sono stato dall’agosto del 2012 fino a gennaio di quest’anno.

Come le è sembrato e che ricordo le ha lasciato?

In un battito di ciglia mi sono trovato in quella striscia di terra che collega l’Equatore e la Patagonia, i vulcani, la pianure desolate, i ghiacciai e l’Oceano: paesaggi tutti diversi tra loro. In quanto straniero in un Paese, mi sono sentito parte di un qualcosa che prima non conoscevo, che sentivo estraneo. In poco tempo però ci si rende conto di come anche questa diversità ti possa stupire con i suoi pregi, i suoi difetti, le sue persone.

Come sono state le persone con lei?

Splendidi: mi hanno accolto come uno di loro fin dal primo giorno.

In che modo ha trascorso questi sei mesi?

Li ho trascorsi in modo positivo e sono volati. Soprattutto devo ringraziare i miei amici cileni: grazie a loro ho trascorso i sei mesi più intensi della mia vita; persone che grazie alle loro lacrime ti aiutano a capire quel magico legame che si può creare, un legame di fratellanza e di amicizia che non scioglierò mai.

È soddisfatto della sua esperienza?

Si, e infatti mi considero uno dei ragazzi più fortunati al mondo ad aver fatto un’esperienza di questo genere. Solo ora capisco che in me qualcosa è cambiato, non so di preciso cosa, ma qualcosa è cambiato. Comunque sono stato contento di aver potuto fare quest’esperienza e di aver potuto conoscere gente che non avevo idea potesse esistere e assaggiare nuovi piatti, scoprire nuove usanze che mai dimenticherò: tutte cose che mi hanno fatto crescere tantissimo.

Come era la scuola?

La scuola è diversa, non è solamente istruzione come in Italia: qui la scuola è vita, un posto che nonostante t’impegni per nove ore al giorno ti permette di fare esperienze e nuove indescrivibili avventure.

Come si è trovato con la famiglia che la ospitava?

La mia famiglia era speciale e, nonostante all’inizio non avessi avuto una buona relazione, il tempo si è dimostrato davvero di aiuto nei miei confronti e infatti dopo soli due mesi infatti potevo parlare con loro di tutto, senza vergogna o timidezza. Posso quindi concludere di aver trovato una famiglia speciale che mi ha sempre aiutato e mi ha voluto bene fin da quel magico momento in aereoporto in cui mi hanno abbracciato per la prima volta, un’emozione davvero indescrivibile e unica.

Francesca Parimbelli, 4A Ls

 

Condividi questo articolo:

In New Mexico: “Mi è servito”

Posted by admin On Aprile - 26 - 2013 Commenti disabilitati su In New Mexico: “Mi è servito”

“Un’esperienza all’estero con mia sorella, in una scuola superiore di un altro Paese, inizialmente mi spaventava, non ne ero sicuro, ma poi ne è valsa la pena, mi è servito”: Massimo Gnecchi è conquistato dal suo viaggio di due mesi a Las Cruses, New Mexico (Usa), a 100 km dal confine messicano e dal Texas. Tutto è nato da un impegno di lavoro della madre, che ha trascinato nell’avventura anche i due figli, entrambi di 17 anni, studenti dell’Istituto Aeronautico Antonio Locatelli.

“Mia sorella Maria tornerà tra due mesi, ha deciso di prendere parte allo spettacolo scolastico. In America la scuola è totalmente diversa dalla nostra: dal punto di vista dell’insegnamento – spiega – l’Italia è superiore, nei rapporti alunno-professore, invece, c’è un affiatamento che è difficile trovare tra i nostri banchi di scuola”. Massimo parla della sua esperienza quasi con nostalgia, raccontando delle persone conosciute a scuola, che fin da subito si sono dimostrate socievoli, simpatiche e sono diventate importanti anche ora che un oceano intero li divide, veri amici.

Oltre a Las Cruses, in un giorno libero dalla scuola, dedicato a festeggiare il presidente Barack Obama, Massimo ha visitato altre città come Santa Fè e Albuquerque, ed essendo nel periodo invernale, molto rigido, ha dovuto affrontare sbalzi di temperature incredibili: la prima settimana la temperatura era scesa a -8°C, la seconda è salita a 20°C.

Una caratteristica dell’America è il forte amore che tutti i ragazzi hanno verso la Nazione: l’attaccamento patriottico è dimostrato dalle molte feste e dalle usanze che ogni mattina a scuola si seguono, come l’alzarsi in piedi per ringraziare la Nazione prima dell’inizio delle lezioni.

“L’addio mi ha colpito più di ogni altra cosa – racconta Massimo – Mi hanno salutato facendomi regali, alcuni piangevano: è stato un momento triste, ma per me il più bello”. Una scatola con tutte le firme dei ragazzi della scuola, un diploma, spille, un cd-rom con foto e video di ragazzi che salutavano e parlavano, firme e dediche: “Regali inaspettati – dice – e per questo più belli”.

“Sicuramente rifarei questa esperienza – prosegue – Non so se sono stato fortunato, ma la compagnia che ho trovato, le persone gradevoli e i professori disponibili, tutto insomma è stato speciale, lo ricorderò per sempre”.

Morena Serapilha D’Horta, 4A Ls

 

Condividi questo articolo:

Pasquini in Cina: dura, ma soddisfatto

Posted by admin On Aprile - 22 - 2013 Commenti disabilitati su Pasquini in Cina: dura, ma soddisfatto

Negli ultimi anni, le scuole propongono sempre più agli alunni Intercultura, un progetto che consiste nell’andare in un altro Paese e frequentare lì la scuola. Lo scopo è quello di far studiare all’alunno la lingua del Paese ospitante, permettendogli al tempo stesso di provare esperienze del tutto nuove.

Cile, Cina, Stati Uniti, Inghilterra: tante sono le mete in tutto il mondo che il progetto propone agli studenti, e Andrea Pasquini, studente al quarto anno del liceo scientifico dell’Istituto Aeronautico Locatelli, è uno dei tanti che ha deciso di usufruire di questa opportunità. La Cina è stata la sua scelta, e lì trascorrerà in tutto 12 mesi, studiando nelle loro scuole. In una lettera al preside Giuseppe Di Giminiani ha raccontato l’inizio della sua esperienza.

 Buongiorno Preside,

Come sta? Ormai è qualche mese che sono qui in Cina, e le confermo che qui si sta bene. La famiglia che mi ospita è gentile e disponibile ed i compagni di classe sono amichevoli.

La lingua all’inizio è stata un incubo, ma adesso sto iniziando a parlare cinese con chi mi sta attorno in maniera sempre più fluida.

La scuola è dura, ma dà grandi soddisfazioni. È molto diversa da quella italiana: le lezioni iniziano alle 6:45 e terminano alle 17:45, i moduli sono da 40 minuti, con 10 minuti di pausa dopo ognuno; al momento sto ancora seguendo la classe speciale per gli studenti stranieri.

Qui sono fanatici dell’esercizio fisico, ogni mattina ci sono 25 minuti dedicati (aerobica in primavera ed estate, 800 metri di corsa in inverno). Il cibo è un’avventura, si mangia veramente di tutto, ma spesso e volentieri anche i cibi più strani sono deliziosi.

La scuola è molto grande, ed è strutturata come penso sia un college americano. Molti studenti vengono da lontano e vivono in un residence per studenti che c’è all’interno della scuola. C’è anche un supermercato, la mensa e la biblioteca. Durante la pausa pranzo spesso vado in biblioteca a leggere o studiare.

Credo che questa esperienza mi stia aiutando a migliorare sotto molti aspetti.

(…) Vorrei tenermi in contatto (…) e informarmi sul programma di quarta, che vorrei iniziare a studiare in parallelo al cinese il prima possibile. Chiederò a mio padre di organizzare la spedizione dei libri che sceglieremo insieme. Un saluto dalla Cina. Andrea.

Francesca Parimbelli, 4A Ls

 

Condividi questo articolo:

L’Aeronautico vola in Florida, a Miami

Posted by admin On Febbraio - 11 - 2013 Commenti disabilitati su L’Aeronautico vola in Florida, a Miami

Un viaggio negli States alla scoperta della Florida e della lingua inglese: divertimento e impegno per un gruppo di studenti, dai grattacieli alle Everglades. L’obiettivo? Imparare e insieme divertirsi

L’insegnamento di nuove lingue o il loro perfezionamento, unito al giusto divertimento dell’estate, magari in luoghi mai visti prima: è la ricetta delle vacanze studio all’estero che, ormai da molti anni, l’Istituto Aeronautico propone agli studenti, in accordo con agenzie specializzate proprio in viaggi di studio all’estero.

Il 2012 tra le tappe proposte ha avuto gli Stati Uniti,  e più precisamente Miami, in Florida. A partecipare sono stati in molti, tanti i ragazzi tra i 15 e i 18 anni provenienti anche da altre scuole, alcune perfino fuori dalla Lombardia, come due ragazzi di Saronno e tre di Roma.

L’esperienza attirava per la destinazione scelta, sogno di molti ragazzi per via del mare e dell’idea di approdare nei tanto famosi States, ma soprattutto per le due settimane che si sarebbero passate a perfezionare la lingua inglese.

Anche due ragazzi dell’Aeronautico, Marco Chiecchi e Tommaso Bragazza, hanno partecipato al viaggio studio a Miami, e dai racconti delle loro meravigliose visite e delle sensazioni provate durante la vacanza, è nato quasi un diario di viaggio di questa loro esperienza.

Aeroporto di Malpensa, ore 18, l’afa del 15 luglio non era così percepibile, ma l’ansia e la gioia di salire a bordo per i due ragazzi era tale che l’atmosfera era frenetica: visite, gite, musei e negozi, con spiaggia inclusa, erano solo alcuni dei tanti impegni che i due avrebbero avuto nei giorni a seguire.

La routine americana iniziava al mattino presto, quando erano previste le visite guidate, come per esempio quella alle paludi Everglades, le più grandi e famose di tutti gli Stati Uniti, che i ragazzi hanno potuto attraversare con gli aereoboat – specie di barche fornite di una grande elica a ventola simile a quella di un aeroplano -, o come quella all’Hard Rock Cafè di Miami in una delle strade più famose della città, Lincoln Road, o ancora alle partite di baseball in uno dei numerosi stadi cittadini. Il pomeriggio, invece, era dedicato allo studio.

All’arrivo a Miami dopo essere stati sistemati e portati al Doubletree Grand Hotel, i ragazzi sono stati sottoposti a alcuni test per verificare il loro livello di conoscenza della lingua e in base al risultato smistati in classi diverse; all’inizio dei corsi, poi, avrebbero deciso un’attività a loro piacere. Le scelte possibili erano tra biologia marina, sport o moda.

I pomeriggi quindi trascorrevano con un’ora e mezza di studio dell’inglese, con video e giochi interattivi interamente in ‘english’, e un’altra ora e mezza a svolgere attività, una tra le tre proposte all’inizio.

Due settimane intense, ma divertenti, passarono così, e il 29 luglio il rientro. Il tempo non era stato spettacolare, con tanta umidità e un sole piuttosto pallido, caratteristiche tipiche del periodo degli uragani che sono rimaste protagoniste per tutta la vacanza, ma, nonostante tutto, Marco e Tommaso hanno confessato che rifarebbero ancora la stessa esperienza. Estate, Miami e nuove conoscenze: la terna perfetta per trascorrere una vacanza perfetta.

Morena Serapilha D’Horta, 4A Ls

 

Condividi questo articolo:

Studio all’estero: esperienza unica

Posted by admin On Febbraio - 8 - 2013 Commenti disabilitati su Studio all’estero: esperienza unica

Una vacanza studio all’estero è un’esperienza indimenticabile. Se ne sente parlare spesso, ma diverse volte c’è anche della diffidenza e si pongono domande come: “Chi saranno i miei compagni?”, “Migliorerò il mio inglese?”, “I professori saranno bravi?” oppure “Saranno pulite le camere?”.

Proprio perché si creano diversi dubbi, molti sono restii a investire cifre importanti temendo di spenderle male. Le risposte a queste domande sono molto soggettive, poiché ognuno ha aspettative diverse, ma una cosa è certa: serve sempre spirito di adattamento.

La vita nei college inglesi, per esempio, è fissata da orari precisi e al suo interno ci sono regole da rispettare, ma è necessario per una piacevole permanenza. La mattina ci si alza verso le sette, si fa colazione e subito dopo iniziano le lezioni, con classi formate da studenti di livello simile e di Paesi diversi.

Non si tratta di lezioni tradizionali in cui il professore spiega e gli alunni ascoltano, ma si conversa molto tra compagni e insegnante (solitamente molto aperto e gentile, oltre che preparato) di ciò che si visiterà o di attualità. Il pranzo è subito dopo la lezione e, nonostante la cucina inglese non sia per nulla rinomata, si trova sempre qualcosa da mangiare, anche se il piatto forte sono sempre patate cotte in tutti i modi possibili. Il pomeriggio è dedicato alle attività sportive o a passeggiate in città gestite dagli “activity leader”, che non sono altro che dei ragazzi inglesi laureandi. Per la sera sono organizzate molte attività come guardare un film, giochi o tornei che coinvolgono tutti i ragazzi.

Dopo si torna in camera (pulita, ma spartana) ed è difficile addormentarsi prima delle 23, poiché si rimane svegli per chiacchierare con i compagni di avventura, che ben presto diventeranno veri e propri amici anche se di età diversa.

I momenti più piacevoli sono le gite, con visite a luoghi molto diversi tra loro come castelli, ville, città, musei, parchi, e anche il viaggio in bus è un’occasione per rallegrarsi.

Questo è proprio il tipo di esperienza che rende più maturi divertendo, perchè aiuta a socializzare con coetanei di diverse culture e a migliorare l’autonomia dai genitori.

Federico Toller, 2B Ls

 

Condividi questo articolo:

Vicenza e l’arte: Raffaello e Picasso

Posted by admin On Febbraio - 8 - 2013 Commenti disabilitati su Vicenza e l’arte: Raffaello e Picasso

Vicenza, città dell’arte e della bellezza, con bellissimi capolavori artistici: come non andarla a visitare? Così le classi quarte del Liceo mercoledì 28 novembre, accompagnate dalla professoressa Gigliola Donadini, insegnante di storia dell’arte, hanno raggiunto la città per una gita – come detto dalla professoressa – “di fondamentale importanza per poter approfondire ulteriormente gli argomenti trattati a lezione”, analizzando e vedendo le opere d’arte e l’architettura in prima persona.

Di spettacolare bellezza è stato il Teatro Olimpico,  dove l’atmosfera di calma e tranquillità ha suscitato in tutti gli alunni grandi emozioni. Li ha incuriositi così tanto da voler conoscere ed approfondire, con l’aiuto della guida turistica, sia l’architettura che la storia del teatro, restando senza fiato. Successivamente la visita si è spostata alla mostra d’arte “Da Raffaello a Picasso”, dove gli alunni hanno potuto ammirare degli spettacolari quadri, tra cui opere di Raffaello, Picasso, El Greco, Francis Bacon.

L’emozione che hanno provato è stata così intensa, che non sono riusciti ad esprimere i loro sentimenti nel vedere le opere d’arte. Selezionando alcuni dei novanta quadri che erano esposti alla mostra, la guida turistica ha analizzato le opere facendo riferimento al programma precedentemente studiato, cercando anche altre interpretazioni, introducendo alcuni nuovi autori e facendo conoscere agli alunni altre correnti stilistiche.

La guida, coinvolgendo gli alunni, ha ottenuto tutta la loro attenzione e ha risposto alle loro numerose curiosità.

Visitando il centro di Vicenza, infine, gli studenti hanno potuto ammirare la bellezza architettonica della città, affascinati soprattutto dalla sua incantevole atmosfera, insieme all’arte maestosa.

Francesca Parimbelli, 4A Ls

 

Condividi questo articolo:

Vacanze studio

Posted by 2bls On Maggio - 17 - 2012 Commenti disabilitati su Vacanze studio

L’ Aeronautico “Locatelli” di Bergamo vola a New York e Bristol, mete delle vacanze studio di quest’ anno, le prime due settimane di luglio.  L’ accompagnatrice sarà la professoressa Scacco, insegnante d’inglese.  “L’ istituto offre una bella occasione agli studenti e io sono molto contenta di essere presente”.  Il numero di posti disponibili è venti e non c’ è obbligo di essere iscritti all’ istituto.  Si alloggerà in un college. ”La mattina gli studenti studieranno inglese con insegnanti madrelingua, il pomeriggio visiteranno i posti più belli della città, sempre parlando inglese”.  Ogni anno le mete vengono modificate per consentire agli studenti di visitare posti diversi, anche se in passato New York è stata già scelta. “Siamo andati in questa città due volte, di cui l’ ultima due anni fa: è stata un’esperienza sensazionale e per questo abbiamo deciso di tornarci”.  Quando il pomeriggio si visiterà la città sarà lasciata molta libertà agli studenti. “Si potrà visitare anche senza la presenza di guide il luogo stabilito, per poi ricongiungersi in seguito”.  La sera invece i ragazzi saranno più controllati. “Si rimarrà al college, non si può uscire da soli, a meno che non sia la scuola stessa a organizzare qualche escursione notturna”.  Per chi viaggia a New York ci sarà inoltre una fantastica sorpresa. “Viaggiando in questo periodo si potrà assistere alla festa d’indipendenza americana, la notte del 4 luglio”.  Il costo della vacanza studio è di circa 2500 euro, “ma credo che sia giusto considerando quello che offriamo”.

Nicola Cumini

II B Liceo Scientifico

Condividi questo articolo:

F-104, pregi e difetti del mito

L’F-104 è uno dei più famosi e, secondo molti, il miglior aereo di sempre. Il suo sviluppo risale ai primissimi […]

Covid? A loss of million jobs

The severe decline in air traffic caused by the Covid-19 pandemic, followed by a slow recovery, will result in a […]

Las avispas españolas

Han pasado casi 2 años desde que la US Navy retiró del servicio todos los cazas F/A-18 versiones C/D. Todavía […]

L’Apolli XI una bugia?

Lo sbarco sulla Luna del 1969  è stato uno degli avvenimenti più importanti della storia. Sono stati gli americani Neil […]

TAG CLOUD

POPULAR