Quante volte ci è capitato negli ultimi tempi, anche fuori da scuola, di veder passare qualche ragazzo (o meno ragazzo) a bordo di un monopattino elettrico: c’è chi lo usa per andare a lavorare, chi per andare a scuola, chi invece ci ha fatto addirittura un viaggio. Ebbene sì, lo Youtuber Jacopo D’Alesio (in arte Jakidale) ha percorso più di seicento chilometri da Milano a Roma a bordo di un monopattino elettrico appositamente modificato per essere il più comodo possibile. Dotato di una seconda batteria di ricambio, ha percorso circa settanta chilometri al giorno, passando per Bologna e Firenze.
L’obiettivo dell’influencer era di documentare e condividere sul suo canale da più di un milione di iscritti il proprio viaggio, così da sensibilizzare i propri fan sull’argomento della mobilità elettrica.
Tutti i media tradizionali si sono attivati: testate giornalistiche come il Corriere della Sera o Milano Today hanno riportato la sua avventura, mentre il TG5 ha sfruttato l’avvenimento per parlare di mobilità elettrica.
Questa sensibilizzazione è dovuta al fatto che le leggi in vigore sono chiare ma alle volte troppo restrittive. Tra tutte le norme, quelle relative alla velocità sono tra le più difficili da rispettare: nei centri abitati si può circolare a una velocità massima di 6 km orari. Entro tale limite, molti conducenti si trovano in difficoltà a condurre il proprio mezzo. In caso di infrazione, però, le multe vanno dai 100 ai 400 euro, in base a quanto grave è la trasgressione.
Inoltre, al giorno d’oggi, molte persone preferiscono utilizzare mezzi canonici anziché questi nuovi metodi di spostamento, nonostante in alcuni casi siano quasi più convenienti dei classici ciclomotori che circolano per le nostre città.
La versatilità, la leggerezza e la possibilità di portare, ad esempio, il proprio monopattino all’interno dei mezzi pubblici per grandi spostamenti o all’interno di edifici scolastici o lavorativi rendono questi veicoli estremamente comodi. Attenzione però al fatto che, sotto numerosi aspetti, sono molto simili alle bicilette da un punto di vista legislativo: devono quindi circolare sulle piste ciclabili qualora presenti, è necessario indossare un casco se si è minorenni e, di sera, è importante avere luci anteriori e posteriori e anche un apposito giubbino catarifrangente. Inoltre, come per ogni mezzo in Italia, questi mezzi non possono essere autocostruiti ma devono essere acquistati da un venditore autorizzato e certificato. Non solo: dovrebbero (il condizionale è d’obbligo) anche rispettare il resto del traffico (intendendo auto ma anche pedoni) adeguandosi al codice della strada e viaggiando a velocità adeguata; in più dovrebbero (e di nuovo il condizionale è di rigore) rispettare gli spazi pubblici ed essere parcheggiati in modo da non essere di intralcio a nessuno. In effetti capita spesso di vederli sfrecciare a velocità folli, con rischio per tutti, e di vederli parcheggiati (soprattutto in questo caso quelli a noleggio) in ogni angolo possibile, marciapiedi compresi, con ovvio intralcio alla circolazione.
Con la loro enorme autonomia, la loro comodità e la possibilità di utilizzarli in ogni zona della città, a oggi sono tra i mezzi che in futuro entreranno sicuramente nelle case della maggior parte delle persone.
Alessandro Donina, 5 A Scientifico


