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Studio e musica: in corsa

Posted by admin On Giugno - 11 - 2013 Commenti disabilitati su Studio e musica: in corsa

Catalin Ion Oprina coi bersaglieri in tournée in Italia ed Europa: “È una emozione indescrivibile” La sua passione è la musica, e da buon bersagliere non può che esercitarla correndo con la Fanfara

Non sono poi molti i ragazzi che oltre a essere bravi studenti si dedicano allo sport o al mondo della musica o ad altre passioni, a causa del grande impegno e fatica che questo comporta.

Non per questo però mancano: uno di loro è Catalin Ion Oprina, sedici anni, studente che frequenta la 2A Liceo Scientifico dell’Istituto Aeronautico Locatelli, e che fin da piccolo si è dedicato alla musica suonando il bombardino, entrando a far parte della Fanfara Bersaglieri di Orzinuovi. La loro caratteristica principale? Che, da bravi bersaglieri – appunto – suonano correndo lungo le strade durante l’esibizione.

Come è nata la tua passione per la musica?

Sono rimasto affascinato dal mondo musicale quando andavo a sentire i concerti di mio papà.

Come mai hai deciso di suonare il bombardino?

Volevo suonare qualcosa di differente dalla tromba e dal flauto, che erano utilizzati da molti, e la mia scelta è caduta sul bombardino.

Quando hai suonato per la prima volta in pubblico?

È stata in un paese del mantovano e mi ricordo quel giorno perché pioveva a catinelle, ma abbiamo dovuto suonare lo stesso.

Cosa provi quando suoni?

È un’emozione indescrivibile. Trovarsi dinnanzi a molte persone ti rende orgoglioso.

Dove suonate?

Ogni domenica suoniamo in città diverse e solitamente una volta all’anno partecipiamo a eventi internazionali di bande militari rappresentando l’Italia. Siamo stati in Francia, Svizzera, Olanda e numerosi altri Stati.

La vostra ultima tournée?

A marzo ci siamo recati in Germania a Kiel, Schwerin e Hannover per quattro giorni.

Come è andata?

Il pubblico e le altre bande militari quando suonavamo ci applaudivano e ci elogiavano.

Quali sono le prossime tappe?

L’anno prossimo le mete previste sono Pechino o la Germania o l’Olanda.

Yuri Zucchelli, 2A Ls

 

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La differenz(iat)a? Un dovere

Posted by admin On Aprile - 22 - 2013 Commenti disabilitati su La differenz(iat)a? Un dovere

La raccolta differenziata? È questione di cultura, e si può anche a scuola.

Si tratta di un sistema di gestione dei rifiuti, praticata in Italia da circa un ventennio, ma nata in realtà grazie all’operato di Eugène Poubelle, prefetto della regione della Senna dal 1883 al 1896, che decretò di differenziare carta, vestiti, vasellame e conchiglie.

Quest’abitudine era già frequente nel Nord Europa quando una direttiva della CEE (Comunità Economica Europea) del 1975 ha imposto di promuovere il recupero e il riuso dei rifiuti ai Paesi membri. In Italia si è diffusa con notevole ritardo impiegando molti anni prima di raggiungere livelli accettabili: oggi al Nord si ricicla il 50% della spazzatura, mentre al Centro e al Sud la situazione è drammatica poiché mediamente più del 70% dei rifiuti va in discarica.

In cosa consiste oggi la raccolta differenziata? Si tratta di dividere la propria spazzatura in diverse frazioni in modo che possano essere trattate e recuperate per creare nuovo materiale utilizzabile, comportando un minore dispendio di energie e risparmio di materie prime. Infatti, le risorse del mondo si stanno esaurendo sempre più velocemente e poiché non esiste un pianeta simile alla Terra più vicino di venti anni luce, dobbiamo iniziare a riciclare, riusare e risparmiare ciò che ci rimane.

Si possono fare molte cose nel nostro piccolo per proteggere il pianeta su cui viviamo, come chiudere l’acqua mentre ci si lava i denti, non buttare via i fogli su cui si sono presi solo pochi appunti, spegnere completamente gli elettrodomestici non lasciandoli in stand-by, spegnere le luci di una stanza quando non siamo presenti, ma soprattutto raccomandare agli altri di mettere in pratica questi piccoli accorgimenti.

Piccoli accorgimenti che, in realtà, possiamo iniziare anche a scuola: per esempio si potrebbe introdurre la raccolta differenziata in tutte le aule con i cestini per la carta, le lattine e la plastica (come già si fa nei corridoi), oppure ricordarsi di spegnere computer, proiettore e luci quando si lascia l’aula.

Altra cosa importante è non maltrattare il materiale proprio, della scuola e dei compagni in modo da non doverlo sostituire, non stampare diapositive o pagine di libri non necessarie quando possono essere scannerizzate o fotografate e messe sull’iPad.

Applicando questi e altri piccoli gesti potremo consegnare ai nostri figli un pianeta migliore rispetto a quello di oggi: se volete che rimanga così, è meglio mettersi all’opera.

Federico Toller, 2B Ls

 

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Letizia, Martina e Maria: arte sport e passione

Posted by admin On Febbraio - 11 - 2013 Commenti disabilitati su Letizia, Martina e Maria: arte sport e passione

Il 14 ottobre, in occasione della cerimonia di consegna dei Diplomi agli studenti del corso Tornado dell’Istituto Locatelli, Letizia Radici, Martina Dolci e Maria Gnecchi avevano allietato i presenti con uno spettacolo coreografico, accompagnate dalla musica dell’Orchestra Sinfonica di Asti, diretta dal maestro Gianluigi Dettori.

Abbiamo sentito una di loro, Letizia, studentessa al quinto anno del Liceo Scientifico, su questa loro comune passione, a metà tra l’arte e lo sport, che lei esercita alla Polisportiva comunale di Ghisalba.

Da quanto tempo pratica questo suo sport e perché?

Da quando ho 5 anni, perché mi ha sempre appassionato e dalla stessa età lo pratico anche a livello agonistico.

Cosa prova mentre lo pratica?

Adrenalina, paura, ma anche tanta voglia e determinazione di migliorare sempre di più.

Cosa ha sentito quel giorno, sul palco, davanti a tutti?

Solo la felicità di trasmettere anche agli altri una piccola parte della mia disciplina.

Come le è sembrato il risultato finale?

Calcolando che non abbiamo avuto molto tempo né spazi idonei non è stato male, ma come tutte le cose si poteva fare meglio. Specialmente le coreografie sportive avrebbero avuto bisogno di più tempo, ma abitando distanti l’una dall’altra non è stato facile.

È contenta di averlo fatto?

Sì, moltissimo!

Paolo Gilberto Malune, 5A Ls

 

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Scuola a Teatro: cartellone fitto

Posted by admin On Febbraio - 11 - 2013 Commenti disabilitati su Scuola a Teatro: cartellone fitto

Anche quest’anno l’Istituto Aeronautico Locatelli ha in serbo per gli studenti  alcuni spettacoli teatrali, con tre appuntamenti per le classi quarte e quinte del Liceo, a partire dall’11 gennaio con “Waiting for Godot”, quindi il 27 febbraio con “Il canto della Rosa Bianca”, e infine l’8 marzo con “Hamlet”, al teatro San Sisto di Colognola, a Bergamo.

In “Waiting for Godot”, in inglese, si parla di Vladimiro ed Estragone che aspettano Godot, ma questi non appare mai sulla scena, e nulla si sa di lui. Si limita a mandare un ragazzo per dire che verrà solo il giorno dopo. I discorsi tra i due protagonisti sono sconnessi e superficiali, perché l’autore voleva far emergere il non-senso della vita umana e sottolineare la frustrazione dell’uomo nel vano tentativo di aspettare qualcuno o qualcosa che alla fine non verrà mai. Essenziale, forse anche troppo, la scenografia: un telo che durante l’intero spettacolo ha fatto da sfondo, con i colori rosso, verde e infine il blu della notte per dare l’idea del tempo che scorre.

“Uno spirito forte, un cuore tenero”: era il motto su cui fin dal suo inizio si fondava la Rosa Bianca, associazione di studenti che  rigettavano la violenza Nazista e credevano in un’Europa unita, fatta di tolleranza e giustizia, prendendo posizione contro Hitler. Tutti i membri furono condannati a morte: cinquemila e trecento persone.

Hamlet” è invece un soliloquio in inglese “sull’essere o non essere”. Due soldati voglio vedere il fantasma che sta facendo la sua comparsa in un castello: appare loro per la prima volta poco dopo mezzanotte, poi prima dell’alba, ma quando canta il gallo scompare.

Il dramma è incentrato sulla vendetta: Amleto, principe di Danimarca, è spinto dal fantasma del padre a vendicare la morte del genitore, ucciso dal fratello, che poi ne ha usurpato il trono e sposato la vedova.

Francesca Parimbelli, 4A Ls

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Jørgen, dalla Groenlandia al Locatelli

Posted by admin On Febbraio - 11 - 2013 Commenti disabilitati su Jørgen, dalla Groenlandia al Locatelli

L’esperienza di Intercultura per un diciassettenne danese, per un anno all’Aeronautico

Dalla Groenlandia fino all’Italia, grazie  a Intercultura: è questo ciò che ha fatto lo studente danese Jørgen Johansen, 17 anni, trasferendosi in Italia per studiare per un anno nel nostro Istituto grazie al progetto a cui hanno aderito anche altri ragazzi, tra cui anche alcuni studenti dell’Aeronautico Antonio Locatelli.

Da cosa è nata l’idea di studiare un anno all’estero? E  perché ha scelto l’Italia?

La mia idea iniziale era in realtà quella di andare in un altro paese perché l’Italia confesso che non mi affascinava in modo particolare. Avrei preferito trasferirmi e provare questa avventura per esempio negli Stati Uniti oppure in Russia; in ogni caso non mi dimenticherò l’Italia.

Cosa ne pensa della scuola?

La scuola in generale non mi è mai piaciuta molto, quindi quando si parla di questo argomento rispondo dicendo che è la scuola in sé è un ambiente noioso. Devo dire che però rispetto ai miei attuali compagni di scuola io faccio soltanto quattro ore di scuola senza fare mai nessun pomeriggio.

Quali sono le differenze fra il nostro modello di scuola e il suo?

I ragazzi della mia scuola sono più indipendenti e il lato positivo è che facciamo un intervallo molto più lungo rispetto a voi. Sotto alcuni punti di vista è più semplice, ma alcune materie, in particolare l’inglese, sono più semplici qui in Italia.

Come è la sua nuova famiglia?

Mi piace molto. Sono molto gentili e disponibili con me.

Cosa ne pensa del modello di vita italiano e delle nostre tradizioni?

Mi piace moltissimo il cibo, e in particolare la pasta che è davvero ottima.

Quando quest’avventura si concluderà, con che pensiero ritornerà in Groenlandia riguardo al nostro Paese?

Mi mancheranno molto gli amici con cui ho legato in questi ultimi mesi, in particolare i ragazzi di Intercultura. Mi mancherà molto anche la mia famiglia italiana con cui ho un ottimo rapporto. Sarà triste, ma in ogni caso, quando me ne andrò via, lo farò con il sorriso perché è stata un’esperienza davvero meravigliosa.

Claudia Cobilita e Yuri Zucchelli, 2A Ls

 

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CRI: tre incontri per conoscerla

Posted by admin On Febbraio - 8 - 2013 Commenti disabilitati su CRI: tre incontri per conoscerla

Sensibilizzare gli studenti al mondo della Croce Rossa Italiana (Cri): è stato questo l’obiettivo di tre incontri di quattro ore ciascuno organizzati all’Istituto Aeronautico Antonio Locatelli lo scorso ottobre, nell’ambito delle consuete e numerose attività extra scolastiche proposte.

Il corso, tenuto nei locali scolastici e riservato alle classi quarte e quinte, ha aiutato i ragazzi a capire in primo luogo quale sia il vero ruolo della Croce Rossa Italiana all’interno della nostra società e in seconda battuta l’importanza di sapere quando e in che modo si possa salvare la vita di una persona (allestendo quello che si è rivelato un vero e proprio corso di primo soccorso pratico).

Inoltre gli incontri miravano ad accrescere negli studenti la consapevolezza che l’eccesso di alcool e l’utilizzo di sostanze stupefacenti sono un male che può solo portare pazienti in più.

La prima lezione è stata quella dedicata alle attività sanitarie, in cui si è spiegato il ruolo della Cri e l’importanza di tutto il lavoro e le grandi spese che ci sono ogni volta che si accendono le luci blu di un’ambulanza. Ogni persona che viene prelevata, infatti, in qualsiasi tipo di incidente, ha un costo ben preciso che va a pesare sulle casse dello Stato, e quindi sulle tasche dei cittadini.

Il secondo incontro si è concentrato invece, come accennato, sul primo soccorso: con l’aiuto di manichini anatomici utilizzati anche per il loro addestramento dai volontari della Croce Rossa, il personale addetto ha mostrato tra le altre cose la respirazione “bocca a bocca”, il massaggio cardiaco e il soccorso in caso di soffocamento. Tutte mosse utili, da non dimenticare durante i casi d’emergenza che, ogni giorno, possono accadere accanto a chiunque: far toccare con mano a ragazzi ciò che può succedere nella vita di tutti i giorni era, infatti, uno degli obiettivi del corso.

Il terzo incontro ha riguardato il campo militare, ed è stato quello più seguito e apprezzato: protagonista il diritto internazionale umanitario, e cioè – per così dire – le “regole” secondo cui si dovrebbe svolgere perfino un evento bellico, dato che anche in caso di guerra vanno sempre e comunque rispettati i diritti e la dignità di ogni persona.

Morena Serapilha D’Horta, 4A Ls

 

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Vicenza e l’arte: Raffaello e Picasso

Posted by admin On Febbraio - 8 - 2013 Commenti disabilitati su Vicenza e l’arte: Raffaello e Picasso

Vicenza, città dell’arte e della bellezza, con bellissimi capolavori artistici: come non andarla a visitare? Così le classi quarte del Liceo mercoledì 28 novembre, accompagnate dalla professoressa Gigliola Donadini, insegnante di storia dell’arte, hanno raggiunto la città per una gita – come detto dalla professoressa – “di fondamentale importanza per poter approfondire ulteriormente gli argomenti trattati a lezione”, analizzando e vedendo le opere d’arte e l’architettura in prima persona.

Di spettacolare bellezza è stato il Teatro Olimpico,  dove l’atmosfera di calma e tranquillità ha suscitato in tutti gli alunni grandi emozioni. Li ha incuriositi così tanto da voler conoscere ed approfondire, con l’aiuto della guida turistica, sia l’architettura che la storia del teatro, restando senza fiato. Successivamente la visita si è spostata alla mostra d’arte “Da Raffaello a Picasso”, dove gli alunni hanno potuto ammirare degli spettacolari quadri, tra cui opere di Raffaello, Picasso, El Greco, Francis Bacon.

L’emozione che hanno provato è stata così intensa, che non sono riusciti ad esprimere i loro sentimenti nel vedere le opere d’arte. Selezionando alcuni dei novanta quadri che erano esposti alla mostra, la guida turistica ha analizzato le opere facendo riferimento al programma precedentemente studiato, cercando anche altre interpretazioni, introducendo alcuni nuovi autori e facendo conoscere agli alunni altre correnti stilistiche.

La guida, coinvolgendo gli alunni, ha ottenuto tutta la loro attenzione e ha risposto alle loro numerose curiosità.

Visitando il centro di Vicenza, infine, gli studenti hanno potuto ammirare la bellezza architettonica della città, affascinati soprattutto dalla sua incantevole atmosfera, insieme all’arte maestosa.

Francesca Parimbelli, 4A Ls

 

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West Side Story: un musical come strumento didattico

Posted by 2bls On Aprile - 26 - 2012 Commenti disabilitati su West Side Story: un musical come strumento didattico

West Side Story. Un’ affascinante e spettacolare “rivisitazione” in chiave moderna di “Romeo and Juliett” di Shakespeare, messa in scena al teatro di Colognola (Bergamo) mercoledì 18 aprile dagli attori madrelingua dell’Associazione teatrale Palkettostage di Busto Arsizio (Varese), è stata protagonista della mattinata per le classi terze e quarte dell’ Istituto Aeronautico Locatelli.

LA STORIA

West Side Story debuttò al Winter Garden Theatre di Broadway, New York, il 26 settembre del 1957. Il musical, scritto da Arthur Laurents, affrontava problematiche sociali di grande impatto, mentre fino ad allora il teatro musicale aveva trattato solo temi leggeri. Questo nuovo genere spiazzò pubblico e critica e il successo fu così straordinario che nel 1961 la United Artists ne realizzò una versione cinematografica.

LA TRAMA

Come in Romeo e Giulietta due sono i rivali, ma in West Side Story i rivali sono due sono bande di ragazzi: i portoricani Sharks capeggiati da Bernardo e gli americani Jets guidati da Riff. Nonostante appartengano a gang rivali, quando Tony e Maria si incontrano ad un ballo è subito amore. Mentre i due giovani si dichiarano i propri sentimenti, gli Sharks e i Jets si sfidano in uno scontro risolutivo per il controllo del territorio: Tony tenta di placare la rissa, ma Bernardo ferisce a morte Riff. Tony, accecato dalla follia, per vendicare la morte dell’amico uccide Bernardo, il fratello della donna che ama. L’atmosfera si scalda e i colpi di scena non tardano a mancare. Maria chiede aiuto all’amica Anita per pianificare una fuga con Tony, ma la rabbia e le incomprensioni si intrecciano annebbiando le anime di questi personaggi. E quando i due innamorati si rivedono, un tragico evento segnerà il loro destino.

 

Lucrezia Mura

II B Liceo Scientifico

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La storia della Pal

Posted by 2als On Marzo - 30 - 2012 Commenti disabilitati su La storia della Pal

Fu la guerra a mandarci in scena. Nel 1948 aveva sconvolto la vita degli abitanti di Urago d’Oglio, ma non la voglia di sorridere. Fu così che Mario Salvoni ebbe l’intuizione di fondare una compagnia dialettale che inscenasse commedie umoristiche per tentare di strappare un sorriso alla gente  straziata da anni di profonda crisi.  Alla compagnia dialettale occorreva un nome che rispecchiasse la storia del mio paese e allo stesso tempo il folklore tipico di un paesino della alta bresciana. Perciò si scelse di chiamare la compagnia con un nome sepolto nella storia di Urago d’Oglio,  “la Pal”. Il nome è apparentemente insignificante ma ogni uraghese che si rispetti sa che “la Pal” è un termine antico che era utilizzato per indicare una zona pianeggiante e alberata vicino al corso del fiume Oglio dove le famiglie nei caldi pomeriggi delle domeniche d’estate si davano appuntamento per tentare di sfuggire alla calura estiva. Questa zona ora non esiste più perché durante i lavori per la costruzione della statale 11 venne posato proprio li il basamento del ponte sull’ Oglio, perciò gli alberi vennero tagliati e si creò una piattaforma di cemento per reggere il peso del ponte.

Dalle origini ai tempi nostri la compagnia è andata via via crescendo e oggi è formata da 50 persone, tra registi, attori e tecnici provenienti da tutto il circondario. Da allora sono state inscenate circa 60 commedie di cui l’ultima recitata a Natale. Tra gli attori ci sono anch’io, ma questa è un’altra storia.

Fabio Bianchessi

II A Liceo Scientifico

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”Novecento” : recensioni e pensieri

Posted by admin On Marzo - 29 - 2012 Commenti disabilitati su ”Novecento” : recensioni e pensieri

Una lunga conversazione tra due attori che discutono, uno con le parole, l’altro con la musica.  Lo spettacolo teatrale ‘Novecento’ narra la storia del pianista Danny Bootman T.D. Lemon Novecento attraverso il racconto del suo fedele amico Max . Il pianista è diventato orfan due volte, la prima quando fu abbandonato sulla nave Virginian dai suo genitori, la seconda quando suo padre adottivo Danny Bootman perse la vita in un incidente .
La Virginian sarà la casa di Novecento, lì impara a suonare il piano  e diventa il pianista di bordo. All’età di ventisette anni incontra Max, il narratore, che lavora sulla nave come trombettista con cui stringerà una grande amicizia.
Da segnalare la grande bravura di Walter Tiraboschi, Max il narratore, che conduce con i suoi monologhi gran parte dello spettacolo. La scenografia essenziale: due sedie e un piano; il palco è quasi buio, illuminato solo dalle poche luci, gialle soffuse, sempre puntate sui due protagonisti, quasi a rappresentare la chiusura verso il mondo esterno.  Semplici anche i costumi; solo una giubba da marinaio, una camicia bianca e un paio di stivali vestono i sue protagonisti .  Il ritmo dello spettacolo incalza lo spettatore, fino a farlo diventare parte stessa della storia. Il triste epilogo disattende le speranze dello spettatore .

Federico Toller & Daniele Pinotti 1^BLS

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”Novecento” : recensioni e pensieri

Posted by admin On Marzo - 29 - 2012 Commenti disabilitati su ”Novecento” : recensioni e pensieri

Tratto dall’omonimo monologo di Alessando Baricco Novecento è la storia di un pianista abbandonanto sul Virginian,  un transatlantico che andava dall’Europa all’Ameria . Cresciuto da un macchinista di nome Danny Boodman, Novecento, fin dall’età di otto anni incomincia a suonare il pianoforte e non smetterà mai di farlo.
A metà della sua vita, Novecento conobbe quello che poi diventò il suo migliore amico, un trombettista che suonò sulla nave per circa sei anni.  Tra i due si instaurò una sincera e duratura amicizia, che farà del trombettista uno dei narratori della storia.
Nonostante Novecento sia rimasto tutta la vita sulla nave, attraverso tutte le persone che ha conosciuto, riuscì a conoscere ogni angolo del mondo grazie alle loro storie : non abbandonò mai il Virginian poichè aveva paura di non riuscire a farsi accettare in una società estranea a lui .  Come il capitano non abbandona mai la sua nave, cosi Novecento morì  con l’esplosione del Virginian, la sua casa, lasciando un vuoto nel cuore del suo migliore amico, il quale però sarà fiero di poter raccontare questa incredibile storia .
Questo monologo è stato rappresentato con molto entusiasmo dato dalla bravura degli attori e del regista, tralasciando la scenografia . 
Nelle scene in cui il trombettista veniva interpretato si è trascurato l’aspetto realistico, poichè anzichè utilizzare il suono della tromba, vi era il suono in playback di una voce.  

 

Ubaldi Simone & Maioli Carlo, 1^ALS

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” Novecento ” : recensioni e pensieri

Posted by admin On Marzo - 22 - 2012 Commenti disabilitati su ” Novecento ” : recensioni e pensieri

Musica, suoni e colori, è così che si presenta lo spettacolo teatrale ”Novecento” messo in scena al teatro San Giorgio da Walter Tiraboschi e  Michele Mutti .
Tratto dall’omonimo monologo di Alessandro Baricco, racconta la storia di un giovane orfano abbandonato sul pianoforte della sala da ballo della nav e Virginian.  Viene trovato da un membro di colore dell’equipaggio Danny Bootman che, leggendo sulla scatola dove si trovava il bambino, la scritta T.D, decide di adottarlo in seguito a varie vicende e dopo una lunga ricerca del nome perfetto decide di chiamarlo Danny Bootman T.D. Lemon Novecento.
Il ragazzo in un turbine di emozione vive in una nave senza mai scendere ma, anche se non ha mai visto il mondo, dimostra di conoscere ogni angolo ed ogni città e gli uomini attraverso i loro occhi.   La sua vita è il pianoforte, l’unica cosa che gli dà sicurezza.  Dopo essere sfuggito dagli assistenti sociali, saliti sulla nave per portarlo in un orfanotrofio, mostra il suo talento improvvisando sul pianoforte della sala da ballo . 
Conosciuto un trombettista in cerca di fortuna, dà origine in splendidi duetti musicali in terza classe. Dopo 37 anni di navigazione senza mai essere sceso a terra si spegne in genio del piano che salirà al cielo per suonare per l’eternità.
E’ così che termina un’opera densa di emozioni suscitati da una piacevole musica che scandiva il ritmo delle emozioni e da attori degni del loro ruolo .
Uno spettacolo affascinante e profondo, interpretato con la più incredibile ironia.

 

Marco Brazzale,  Marco Lattivi, Stagnoli Rudy 1^ALS

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”Novecento”: recensioni e pensieri

Posted by admin On Marzo - 22 - 2012 1 COMMENT

Novecento. Un’esistenza isolata dal resto del mondo, su un piroscafo che cavalca le onde dell’ Atlantico, il Virginian.   Walter Tiraboschi, con la regia di Massimo Nicoli, e musiche di Michele Mutti presentano il celebre monologo di Baricco, attraverso semplici scenografie che puntano ad illuminare i protagonisti nella loro semplicità.    All’età di otto anni Danny Boodman T.D. Lemon Novecento, dopo essere stato abbandonato sul transatlantico, viene ritrovato da un marinaio di colore che sarà per  lui l’unica figura paterna, il suo nuovo bambino, che scompare misteriosamente.    Il pianoforte si rivelerà la sua unica ancora di salvezza quando verrà assunto insieme al suo futuro amico trombettista, il narratore, a 27 anni nel Virginian: sarà infatti l’ inizio di una vera e duratura amicizia .
La storia di Novecento, tra note e oceano, diventerà così un pretesto per raccontare di noi stessi, nell’immedesimarsi tra gli 88 tasti che formano il piano, che iniziano e finiscono, ma che rendono te e la musica infiniti .

 

Parimbelli Francesca & Serapilha D’Horta Morena, 3^ALS .

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Mille note e mille spartiti

Posted by 2bls On Febbraio - 13 - 2012 Commenti disabilitati su Mille note e mille spartiti

“Fly sound from my heart” è il titolo del suo primo cd, registrato recentemente. Il cd è composto da 6 tracce, nelle quali Nicolas, accompagnato da diverse basi musicali, suona la chitarra elettrica.

 

“Mille note e mille spartiti” così Nicolas Beltran , studente dell’  Istituto Aeronautico Antonio Locatelli, definisce il suo concerto che si é tenuto a Valbrembo (Bg) il 18 dicembre 2012 con la sua scuola “Il mondo della musica”. “Di concerti ne ho fatti molti e di sicuro questo concerto ha fatto emergere la mia bravura!”.

Che cosa hai suonato alla tua esibizione?

” Ho fatto un’ improvvisazione con la chitarra elettrica,la mia preferita , e nient’ altro perché era solo un saggio”

Hai fatto altri concerti nell’ ultimo periodo?

“Personalmente no, però la mia scuola sì ; il 22 dicembre al teatro Serassi  di Almé .La serata é stata organizzata dal mio maestro , ossia il direttore della scuola, Locatelli  e hanno anche partecipato le ginnaste della Polisportiva Brembate Sopra”.

Per quale motivo non hai partecipato?

“Perché  c’ era la disponibilità solo per cantanti e non per strumentisti “.

E qual’ è il motivo della scelta degli strumenti  invece del canto ?

“Ho preferito suonare gli strumenti perchè mi piaceva moltissimo la chitarra e la mia voce non è delle migliori!”

Quale é stato il tuo primo approccio con la musica ? E con i concerti ?

“Quando avevo 11 anni, ho incominciato a suonare prima per hobby, poi per passione. Il mio primo concerto é stato nel 2008 a Chignolo d’ Isola”

Hai già partecipato ad alcuni concorsi ?

“Sì, per tre anni consecutivi con la mia band in un concorso per gruppi emergenti e ne dovrò fare uno a livello nazionale  a Roma per musicisti emergenti ”

Che risultati hanno avuto i concorsi con la tua band ?”

“Il primo anno siamo arrivati 6 su 9 gruppi,il secondo anno 4 su 9,e il terzo anno 2 su 10 e nel  ultimo abbiamo avuto la possibilità di fare altri 3 concerti come premio.”

Quale legame hai con la musica ?

“Il mio legame nasce  da come la musica mi fa sentire quando la suono, l’ emozione si avvicina all’ amore”

Oltre a suonare componi anche tue melodie e brani ?

“Sì, perdo ore e ore a scrivere testi  e comporre la loro melodia! In tutto scrivo 10 canzoni ogni settimana”

Chi sono i tuo idoli ?

“David Guilmor  e Carlos Santana , adoro la loro musica  e sono un punto di riferimento per me”

Infine qual é il tuo sogno?

“Il mio sogno è suonare per tutta la vita senza perdere l’ emozione che provo  e e magari un giorno diventare famoso per ciò che faccio!”

 

 

Martina Dolci

Lucrezia Mura

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