Sunday, November 2, 2025

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Droga legale: i pro e i molti contro

Posted by admin On Giugno - 29 - 2016 Commenti disabilitati su Droga legale: i pro e i molti contro

Negli ultimi tempi si è parlato di legalizzare le droghe leggere, cioè di creare veri e propri negozi per la vendita legale di tale tipologia di sostanze, con tanto di scontrino e tassa sul consumo.

Da un punto di vista economico la legalizzazione delle droghe favorirebbe un grande introito per lo Stato, vista la vastità dell’utilizzo. Inoltre si potrebbe combattere il fenomeno delle organizzazioni criminali, che si sono arricchite e continuano ad arricchirsi grazie alla vendita illegale di stupefacenti. Quindi legalizzare la produzione e la vendita al dettaglio delle droghe strapperebbe loro questo business, indebolendole considerevolmente.

Però la questione vera riguarda l’utilizzo di sostanze che recano danni seri agli individui che ne fanno uso e provocano principalmente lesioni gravi e irreparabili al cervello. Con la legalizzazione, acquistare stupefacenti sarebbe più facile e potrebbe aumentare drasticamente il numero di coloro che diverrebbero così dipendenti dalle varie sostanze: la società potrebbe non riuscire a farvi fronte.

Un altro fattore da tenere in considerazione è la costruzione delle strutture per la vendita delle droghe, chiamate “coffee shop”, che potrebbero pure diventare terreno di altra criminalità: questa considerazione purtroppo è da fare, considerata la disorganizzazione dello Stato, soprattutto nella costruzione di edifici utili alla società e vista la corruzione nelle gare di appalti. Il papa in un suo discorso ha ribadito un secco no alla legalizzazione delle droghe e in Italia si è solo aperto un dibattito su questo argomento. Possiamo trarre solo una considerazione certa da questo argomento, e cioè che “noi siamo i padroni del nostro destino”. Questa citazione, di Nelson Mandela, ci fa comprendere che resta a discrezione di ciascun individuo ogni decisione, che danneggi o meno se stesso, indipendentemente dalle scelte dei governi.

Nicolò Gelmi, 2A Ls

 

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Meglio la salute o il finto consenso?

Posted by admin On Giugno - 29 - 2016 Commenti disabilitati su Meglio la salute o il finto consenso?

È divenuto d’uso comune e diffuso fra tanti ragazzi il fumo, che sembra quasi una tappa regolare, irrinunciabile e inevitabile dell’adolescenza. Negli ultimi anni abbiamo avuto un aumento progressivo dei giovani fumatori a causa anche di leggi che non vengono rispettate.

Per molti fumatori fumare è diventato così normale che non riescono a farne a meno e sostengono che fumare qualche sigaretta non può far così male alla salute, anzi risulterebbe utile alla circolazione sanguigna! La verità scientifica attesta che il fumo provoca gravi danni alla salute e neanche i produttori delle confezioni di sigarette lo negano, poiché scrivono su ogni pacchetto “il fumo può uccidere”.

I giovani non fumano per le stesse motivazioni degli adulti.  Fumano solo per farsi notare, per essere accettati in un determinato gruppo, per problemi familiari o perché in quel momento hanno il piacere di provare una nuova sensazione; gli adulti solo per il proprio piacere personale.

I ragazzi spesso non  si fermano solo alle sigarette, ma consumano anche sostanze stupefacenti come  cocaina o altre droghe. A causa di queste sostanze abbiamo la morte di molti giovani, l’ultimo è stato Lamberto Lucaccioni che a causa di una maledetta pasticca offerta da un altro ragazzo ci è rimasto ucciso.  Questo fatto ha sconvolto tutti gli italiani ed è diventato esempio per alcuni giovani per smettere di assumere sostanze nocive e smettere di fumare o meglio ancora per non iniziare affatto.

L’Italia dovrebbe formare leggi più rigide e farle rispettare perché anche le nuove regole entrate in vigore nel febbraio 2016 sono banali: è poco concreto  proibire di fumare a meno di 500 metri da un luogo pubblico, visto quanti ce ne sono.

Nella maggioranza dei casi i tentativi per smettere di fumare, in mancanza di una volontà forte, falliscono, ma i medici fanno ogni tentativo possibile proponendo varie terapie e metodi sempre nuovi e sempre più efficaci, con risultati sorprendenti e invidiabili.

Per quanto riguarda l’ambito scolastico si potrebbe fare più prevenzione sul fumo e sulle droghe sottolineando bene gli effetti e le malattie che possono causare.  Forse può servire, forse no. Per i giovani  sono importanti i buoni consigli di un amico, la vicinanza delle famiglie, la tenacia, l’autocontrollo, la determinazione, la fermezza, la maturità. E ancora il senso di responsabilità, la forza di volontà, il coraggio di dire “no”, anche davanti a possibili delusioni nel gruppo di amici. Perché la salute e la vita non si barattano con nessuna forma di effimero, blando plauso.

Giada Colombo, 2B Ls

 

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Black humor: insulti agli “insulti”?

Posted by admin On Giugno - 28 - 2016 Commenti disabilitati su Black humor: insulti agli “insulti”?

La nostra è la società della libertà di pensiero e di parola, ma siamo sicuri che tutti noi possiamo dire tutto ciò che vogliamo, ovunque noi vogliamo? No, non possiamo.

Basta pensare che il cosiddetto black humor, in italiano umorismo nero, viene continuamente censurato e radiato da siti internet, perché considerato troppo “pesante”. Al giorno d’oggi, sono presenti molti siti internet dove si possono creare pagine in cui vengono pubblicate immagini o frasi, come Instagram e Facebook. Se la libertà di pensiero e quindi la libertà di parola fosse veramente rispettata, non ci sarebbe il bisogno di cancellare o eliminare pagine solo perché pubblicano foto che possono essere ritenute offensive da una certa parte della popolazione. Certo, la libertà di una persona finisce quando intacca quella di un’altra persona.

Allora la libertà di parola che contraddistingue il mondo occidentale non è così consolidata. Non vi è una libertà totale. Elogiamo la libertà e il progresso del nostro Paese, ma anche in Italia ci sono censure, e perfino disprezzo, per il black humor.

Il black humor è un umorismo compreso solo da una minoranza poiché scherza su tematiche molto delicate su cui, secondo la maggioranza che invece non lo apprezza, non si dovrebbe scherzare.

L’umorismo nero non ha la finalità di insultare una certa classe di persone, bensì solo quella di affrontare un argomento – anche serio o delicato – scherzosamente. Non ha infatti l’obiettivo di insultare qualcuno. Molte persone, che sono contro questo tipo di umorismo, non capiscono appunto che l’obiettivo non è insultare, bensì parlare di argomenti “pesanti” in modo “leggero”.

Il black humor non dovrebbe quindi essere considerato negativamente dalla popolazione, anche se è molto difficile da comprendere e da apprezzare.

Molte pagine italiane e non, vengono eliminate ogni giorno sia perché segnalate da alcuni utenti, sia perché gli utenti stessi insultano a loro volta coloro che pubblicano immagini o considerazioni ritenute non opportune.

Le persone contro questo umorismo, spesso, mostrano il loro disappunto proprio con l’insulto. Perché arrivare a insultare una persona, se il senso è dirle di non insultare? Alla fine il black humor è considerato in modo sbagliato, viene visto come un insulto, viene trattato come tale e viene subito censurato, pur non essendo quella la sua essenza, e per “combatterlo” spesso la cura è peggio del male.

Riccardo Piussi, 2B Ls

 

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Il fuoco che divampa, premio poetico

Posted by admin On Giugno - 28 - 2016 Commenti disabilitati su Il fuoco che divampa, premio poetico

Il 21 aprile, nella cornice dell’auditorium del Liceo “Lorenzo Federici” di Trescore Balneario (Bergamo) si è tenuta la premiazione del concorso di poesia “Poeticamente”.

Per la prima volta aperto anche ad alunni esterni al Federici, il concorso ha visto tra i partecipanti anche diversi alunni della nostra scuola, invitati dalla professoressa di Lettere Anna Colonna.

Tra le nostre otto poesie nel concorso è stata segnalata  quella intitolata “Il fuoco che divampa” di Guido Pedone, alunno di 2B liceo scientifico.

Durante la serata sono stati premiati gli alunni delle medie, seguiti dai loro colleghi delle scuole superiori.

Questi ultimi erano divisi nelle due categorie “Diverso da chi?” e  quella a tema libero. Tutte le poesie del Locatelli hanno partecipato proprio a quest’ultima categoria.

Di seguito il testo della poesia segnalata.

Matteo Bevilacqua, 2B Ls

 

Il fuoco che divampa

di Guido Pedone

Danzi gioioso nei camini d’inverno,

e riempi il cuore con luce dorata.

Cambi da piccola innocua scintilla

a rosso cupo rombante, selvaggio

bello e indomabile fuoco allegro.

Capriccioso bimbo che ti arrabbiavi

e divampavi di crudele bellezza,

ma mutevole poi scemavi e ti spegnevi

e non lasciavi altro che morta nera cenere:

in tuo ricordo non resta che quella.

 

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Diffondere le idee: è TED

Posted by admin On Giugno - 28 - 2016 Commenti disabilitati su Diffondere le idee: è TED

Le idee meritano di essere diffuse. Questo il motto di TED, Technology Entertainment and Design, organizzazione no profit. TED organizza conferenze in tutto il mondo su scienza, arte, politica e temi globali, approdate anche in Italia con gli eventi TEDx.

Così il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR), guidato da Stefania Giannini, e il coordinatore TED global Bruno Giussani, hanno sottoscritto un’intesa triennale che coinvolgerà tutte le scuole superiori italiane. La partecipazione volontaria prevede percorsi formativi e la creazione di un TED-ed Club in ogni istituto.

Le professoresse Genny Biglioli, Federica Prussiani e Ankers del nostro Istituto hanno aderito al progetto. Si è iniziato ad aprile 2016 e sono state coinvolte le prime e le seconde liceo, quindi per il Tecnico 3A, 3D e 5D. Il prossimo anno nascerà il TED Club vero e proprio, che opererà per i tre anni del Protocollo MIUR. TED ha anche lanciato il progetto pilota TEDxYouth@Bologna2016. Si tratta di un concorso rivolto agli studenti delle scuole superiori che vorranno partecipare con una loro lezione in italiano o inglese. Undici le categorie di concorso tra cui una categoria libera, la cosiddetta categoria X. Si potrà partecipare individualmente (durata della lezione due minuti), o tramite il TED Club (tempo massimo diciotto minuti). Scopo del progetto TED-ed e TEDx è quello di “migliorare la capacità di parlare in pubblico, sapersi esprimere con chiarezza ed efficacia in lingua italiana e in lingua inglese, sia nell’ambito delle attività scolastiche, sia in quello di future occasioni professionali. Aiutare la diffusione di conoscenze e idee”.

Saranno di spunto per gli studenti gli argomenti trattati nei corsi di Storia (per le classi del Liceo svolto in inglese) e Inglese Aeronautico. Gli insegnanti stanno tuttavia lavorando con i ragazzi verso idee sempre più originali e che meritano di essere diffuse.

Matteo Bevilacqua, 2B Ls

 

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Social vietati under 16? Al vaglio

Posted by admin On Marzo - 29 - 2016 Commenti disabilitati su Social vietati under 16? Al vaglio

Il 17 dicembre 2015 è stato un giorno decisivo per il mondo e per l’utilizzo dei Social Network. In tema di protezione dei dati personali, è stato infatti presentato un nuovo emendamento, che è stato poi votato il 18 dalla commissione per i diritti civili, la giustizia e gli affari interni del Parlamento Europeo.

Questa nuova legge prevede l’innalzamento del tetto minimo di età per l’utilizzo dei principali Social Network come Facebook e Twitter, oltre che dei principali servizi di messaggistica, come WhatsApp e Telegram.

Nel giro di poco tempo quindi, a seconda della velocità dei legislatori, milioni di minori di 16 anni potrebbero non essere più legalmente autorizzati a utilizzare in modo libero social media o chat, a meno che non abbiano ricevuto un’autorizzazione espressa da parte dei loro genitori. Fino ad adesso, tutti i leader del settore tra cui quelli di Facebook, Instagram, Twitter, Snapchat e Google avevano impostato questo limite di età a soli 13 anni, per rispettare le norme statunitensi ed europee.

I passaggi successivi alla approvazione dell’emendamento sarebbero la ratifica ufficiale da parte del Parlamento stesso e successivamente tutti i Paesi dell’Unione Europea – Italia compresa quindi – avrebbero due anni di tempo per recepire la nuova normativa e per farla entrare in vigore concretamente.

I colossi del Web potrebbero però avere delle serissime difficoltà a far applicare questa normativa per i loro numerosissimi servizi: infatti, dall’entrata in vigore della nuova legge in avanti, qualsiasi persona al di sotto dei 16 anni di età in Europa si troverebbe costretta a richiedere il consenso dei genitori per potersi iscrivere a un qualsiasi Social Network, e perfino prima di scaricare un’app, in particolare di messaggistica, o anche solo di utilizzare un banale motore di ricerca.

Ma abbiamo dei dubbi riguardo l’effettiva applicazione di una norma simile. Basta fare un giro su Facebook per rendersi conto di quanti ragazzini si aggirino sulle pagine del social di Mark Zuckerberg e del fatto che i genitori spesso non conoscano affatto le dinamiche del Web. Sicuramente, se questa norma dovesse divenire realtà, un aumento del limite di età così improvviso da 13 a 16 anni spingerà probabilmente molti ragazzini a mentire sulla loro vera età per continuare ad accedere, piuttosto che chiedere il consenso ai propri genitori. Per ora non ci sono aggiornamenti maggiori sulla approvazione o meno del provvedimento, ma ci (e vi) terremo informati.

Debora Filini, 2A Tecnico

 

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Comunicazione 2.0: arma a due tagli

Posted by admin On Marzo - 29 - 2016 Commenti disabilitati su Comunicazione 2.0: arma a due tagli

I Social Network negli ultimi tempi hanno rivoluzionato il mondo, senza di essi ora non ci sarebbe modo di comunicare così direttamente, non ci sarebbe modo di effettuare ricerche, di farsi pubblicità, di conoscere persone in un modo così veloce.

Molti credono che l’utilizzatore medio di questi mezzi sia un adolescente o un giovane adulto, ma ciò non è vero: è utilizzato in ampia parte da aziende per poter fare pubblicità in modo veloce a costo contenuto e con un feedback positivo e, perché no, magari anche da persone di età avanzata che cercano partner su siti di incontri.

I Social sono molto utili ma basta un minimo errore o anche solo uno scherzo da parte di una amico per rovinarti la vita.

Molto spesso sentiamo ai telegiornali notizie di adolescenti che per scherzo pubblicano video o messaggi di amici o conoscenti ed essi poi ne subiscono le conseguenze: basta un video caricato che è come un missile da crociera e senza la possibilità di fermarlo.

Un effetto inarrestabile e dirompente proprio come un “cruise”; come anche i tecnici spesso dicono: “quando qualcosa viene caricato è di tutti così come non è di nessuno”.

Grazie a queste innovazioni ora possiamo mantenere i contatti con persone in tutto il mondo senza subire i vincoli della distanza e, con la stessa facilità, possiamo contattarne altre.

Un lato negativo di tutto cioè è invece la possibilità di circolazione di informazioni non ufficiali e di pensieri che potrebbero danneggiare emotivamente una persona o recare un danno materiale a una azienda.

I Social, come ogni altra cosa, sono utili ma senza le giuste basi, i giusti criteri e le giuste conoscenze, posso facilmente diventare armi, spesso anche a doppio taglio, ferendo sia chi le usa che chi le subisce.

Marcello Colombi, 2A Ls

 

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Dalle favole agli incubi: dark tail

Posted by admin On Marzo - 29 - 2016 Commenti disabilitati su Dalle favole agli incubi: dark tail

Quando si è piccoli la notte fa paura perché ci sono mostri nascosti sotto il letto, ma diventati adulti  i mostri sono diversi: insicurezza, solitudine, rimpianti… E anche se si è più grandi e più saggi ci si ritrova ad avere ancora paura del buio.

Tutti ricordiamo le favole della buona notte della nostra infanzia: Cenerentola che calza la scarpetta, il ranocchio che si trasforma in principe e la bella addormentata che si risveglia con un bacio sono storie che cominciano con “C’era una volta”, favole, la sostanza dei sogni. Il problema è che le favole non diventano sempre realtà, sono le altre storie, quelle che iniziano con “Era una notte buia e tempestosa” e finiscono in modo terribile, sono gli incubi, che spesso invece sembrano diventare realtà. Sembrano.

Un sabato Lisa decise di restare a casa a studiare tutto il giorno e così fece; poi la sera guardò un film e solo finito il film si accorse che ormai si era già fatta l’una di notte. Purtroppo era ancora troppo attiva per andare a dormire, così uscì sul balcone e si sedette lì ad ammirare il cielo e a guardare le stelle. La luna era piena, il cielo buio e vuoto quasi come se fossero state spazzate via tutte le nuvole, il silenzio della notte faceva rimbombare i pensieri di Lisa, che stava ancora pensando al film horror che aveva appena visto.

Prese l’iPad e, girando per il web, capitò su un sito intitolato “impiccagione in diretta”. Lisa cliccò sul link e leggendo ciò che c’era scritto all’interno, i suoi occhi caddero su una finestrina intitolata “impiccagione di Lisa in diretta”. Un po’ per curiosità, un po’ per ingenuità, ma soprattutto per la caratteristica che accomuna tutti gli umani di lasciare il noto per l’ignoto, cliccò su quella finestrina e comparve la scritta “si sta caricando”: in quegli istanti il tempo sembrava infinito, come se tutto si fosse fermato.

Le comparve l’immagine di un balcone come il suo, poi riconobbe il tavolo e le sedie, con una ragazza con l’iPad: era lei, stava guardando se stessa. Le si fermò il cuore, le cominciarono a tremare le mani, sentiva un brivido accarezzarle la schiena. Poi nel video comparve una persona dietro di lei con in mano una corda che velocemente le si avvicinava, il battito del suo cuore accelerò improvvisamente, si voltò di scatto.. E poi si svegliò: era solo un sogno.

Lisa Hasan, 2B Ls

 

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Vivere a colori: felicità pura

Posted by admin On Marzo - 29 - 2016 Commenti disabilitati su Vivere a colori: felicità pura

Vivere A Colori – Alessandra Amoroso – (Columbia Records, Sony Music)

È uscito il 15 gennaio 2016 “Vivere a Colori” di Alessandra Amoroso: anticipato dal meraviglioso singolo “Stupendo fino a qui” (Daniele Coro, Federica Abbate), prodotto da Andrea Rigonat, suonato live per la prima volta durante la semifinale del programma “Tu si que vales” il 7 novembre 2015, per poi apparire primo in classifica su iTunes il 13 novembre.

Era un album attesissimo, perché lo scorso “Amore Puro” era uscito 3 anni prima, e ormai tutti lo avevano messo in loop fino allo sfinimento: serviva un album nuovo di Sandrina, un album che mettesse in risalto la sua potenza. Ed ecco che esce “Vivere a Colori”, già disco d’oro.

È un disco fresco, con un sound attualissimo. Il disco parte con la botta di “Stupendo fino a qui” e la traccia che dà il titolo all’album si trova alla quarta posizione della tracklist.

Scritta da Elisa, “Vivere a Colori”, è un’esplosione di felicità, giocosa, ma allo stesso tempo con un senso e un significato potentissimo. A differenza del precedente lavoro in cui tutti i pezzi erano firmati Tiziano Ferro, in “Vivere a Colori” ci sono autori diversi: troviamo appunto Elisa, Federico Zampaglione, Federica Camba, Daniele Coro, Dario Faini, Roberto Casalino, e ancora lo zampino di Tiziano Ferro in “La vita in un anno”, traccia 2. Si dedica alla produzione di questo disco Michele Canova, che riesce a creare un’altra dimensione, un teletrasporto, un tuffo all’interno del pezzo. Le date del “Vivere a Colori Tour” sono il 27 maggio al Palalottomatica di Roma e il 30 al Forum di Assago.

Non so come dirlo, ma è un album che aumenta il livello del proprio stato di felicità mentre lo si ascolta.

Matteo Francesco Bonanno, 3A Tecnico

 

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Dai Modà: una passione maledetta

Posted by admin On Marzo - 29 - 2016 Commenti disabilitati su Dai Modà: una passione maledetta

Passione Maledetta, Modà – (Ultrasuoni)

Parto col dire che i Modà sono il mio gruppo musicale preferito, quindi ci tengo tantissimo a fare questa recensione. Passione Maledetta è il sesto album dei Modà, uscito il 27 novembre 2015, già doppio disco di platino (oltre 100 mila copie vendute). Il cd è anticipato dal singolo “E non c’è mai una fine”, terza traccia dell’album, già in rotazione radiofonica dal 3 novembre 2015.

Rispetto ai precedenti album, Passione Maledetta è stato registrato in studio in presa diretta, quindi racchiudendo all’interno del disco un’atmosfera molto live. Inoltre la produzione è di Diego Calvetti, non di Enrico Palmosi come nei precedenti dischi.  La prima tappa del tour sarà il 18 giugno , con un raddoppio il 19 a San Siro. È un album maturo: Francesco “Kekko” Silvestre, il frontman, ha raggiunto l’apice della sua carriera artistica.

La mia preferita è la traccia 4, “Francesco”, una canzone che mi fa emozionare ogni volte che la ascolto: porta anche il mio nome, ed è come se Kekko l’avesse scritta apposta per me. Per questo non aspettatevi però un disco totalmente diverso dai precedenti dei Modà, perché la sonorità è sempre quella: il marchio di fabbrica “Modà” è sempre lo stesso.

I testi toccano tanti temi, dalla paternità che troviamo in “Francesco”, a due visioni dell’amore completamente diverse in “Passione Maledetta”, la traccia 6: il top, per me. Contiene dieci tracce, e scavando in ognuna si può trarre una morale, una storia. Una bellissima canzone da ascoltare a occhi chiusi è “Stella Cadente”, al decimo e ultimo posto nella tracklist. Lo consiglio vivamente a tutti, perché dopo che lo avrete ascoltato, questa passione maledetta non ve la toglierete più di dosso.

 Matteo Francesco Bonanno, 3A Tecnico

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Matematica.. in ecologia

Posted by admin On Marzo - 29 - 2016 Commenti disabilitati su Matematica.. in ecologia

Probabilmente, se l’umanità potesse scrivere una lista dei problemi più angoscianti aperti di fronte al terzo millennio, uno di questi sarebbe sicuramente il cambiamento climatico. Questo è un problema poliedrico, vale a dire, con molte sfaccettature. Una di queste è quella scientifica, ma possiede anche, come vedremo, una connotazione economica ed una politica.

Matematica ed ecologia

Lo sposalizio tra ecologia e matematica non è assolutamente cosa recente. Di fatto, l’ecologia matematica è un ramo della biologia da ben più di due secoli (i primi accenni si anno nel XIX secolo). A quell’epoca numerosi scienziati cominciarono ad applicare i metodi matematici allo studio della relazione tra gli esseri viventi e l’ambiente naturale. Tra tanti nomi possiamo annoverare il matematico e fisico Vito Volterra (1860-1940), famoso per la formulazione di un sistema di equazioni differenziali non lineari che descriveva la dinamica di un sistema biologico in cui interagivano due specie, una pedatrice e l’altra, sua preda.

Le equazioni predatore – preda descrivono, per esempio, le variazioni nelle popolazioni di lupi e di conigli. I conigli si riproducono esponenzialmente, ma il loro numero è limitato dalla caccia dei lupi che si alimentano di essi. All’aumento dei conigli corrisponde un aumento dei lupi. Ma anche più lupi determineranno meno conigli, così la popolazione di lupi finisce per diminuire. E qui il ciclo si chiude e si ricomincia. Le traiettorie che il sistema determina nel piano delle fasi sono orbite periodiche.

Detto y(t) il numero dei predatori presenti al tempo t e x(t) quello delle prede, le equazioni hanno forma

dx/dt = ax – ßxy e dy/dt = dxy – yx

con dx/dy e dy/dy che rappresentano i tassi di crescita delle due popolazioni nel tempo, e a, b, de g sono parametri reali e positivi che definiscono l’iterazione tra le due specie. Risulta complesso spiegare la risoluzione di questo sistema.

Assumiamo, per partito preso, che i punti di equilibrio del sistema siano (x0, y0) = (0, 0) e (x0, y0) = (g/d, a/b). Il grafico che risolve questo sistema è questo presentato nella figura 1.

 

Il primo corrisponde all’estinzione di entrambe le specie: se le due popolazioni hanno 0 individui. allora continueranno ad avere 0 individui in ogni istante successivo.

Il secondo corrisponde invece alla situazione in cui i predatori incontrano e mangiano, in ogni unità di tempo, un numero di prede esattamente uguale al numero di prede che nascono, e questo numero di prede corrisponde proprio alla soglia critica di cibo che fa rimanere stazionaria la popolazione dei predatori.

dx/dy = – y/x (d x – g) / (b y – a)

Dunque tutte le traiettorie del sistema nello spazio x, y giacciono sulle curve di livello  della funzione H che sarà l’integrale della formula qui sopra.

H = – d x + g ln (x) – b y + a ln (y)

Il grafico che ne risulta è il seguente:

Ma la matematica non è stata di aiuto solo nella dinamica di popolazioni, ma è anche servita, nel XX secolo, per descrivere il tempo meteorologico e il clima, due sistemi nei quali intervengono gli esseri umani.

In questo senso, il cambiamento climatico si pone come un problema scientifico multidisciplinare estremamente complesso poiché su di esso intervengono meteorologi, climatologi, geologi, biologi, economisti… La causa di questa multidisciplinarietà deriva dal fatto che il sistema climatico stesso è un sistema estremamente complesso, formato da ben cinque sottosistemi: atmosfera (aria), idrosfera (acqua), litosfera (terra), criosfera (ghiaccio) e biosfera (esseri viventi).

È impossibile comprendere l’infinita complessità dell’ambiente senza esplorare i molteplici accoppiamenti che si hanno all’interno degli ecosistemi che la Terra accoglie.

Mirko Mondini, diplomato 2014

 

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Marco Rotelli: farà strada

Posted by admin On Marzo - 24 - 2016 Commenti disabilitati su Marco Rotelli: farà strada

Il Mio Domani – Marco Rotelli (New Music International)

Non tutti avranno sentito parlare dell’album di Marco Rotelli “Il mio domani”: forse perché è un cantautore giovane appena emerso in questo mondo. È stato notato dal talent scout Marco Sfratato nel 2012, lo stesso che ha portato nel lontano 2005 i Modà a Sanremo Giovani, e la New Music International nel 2014 ha creduto in lui e nel suo progetto. Non ha avuto bisogno di talent televisivi come X Factor o Amici per emergere: lui e il suo manager hanno preferito nascere dalla discografia. A mio parere è stata una scelta coraggiosissima, anche perché oggi i talent sono quasi l’unico modo per emergere nel mondo della musica.

Il suo disco “Il mio domani” è uscito il 27 novembre 2015, anticipato dai singoli “Il mio domani”, “Parlami…Cercami”, “Vivi” (che ha accompagnato la nostra estate 2015), “Fermeremo il tempo”, un duetto con Deborah Iurato, e in questo momento è in circolazione in radio il singolo “Corro Distratto”, un pezzo molto intenso, che nel ritornello ha un’esplosione pazzesca.

Stimo molto questo giovane cantautore: quello che scrive è il classico pop italiano, ma è molto profondo e intenso: all’interno del disco, nonostante sia un cantautore molto giovane si riesce a leggere la sua storia, a volte disperata e dolorosa. E non è la solita musica che gira in radio, è una grande novità. Sono convinto che Marco Rotelli farà molta strada: consigliato!

 Matteo Francesco Bonanno, 3A Tecnico

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Latino e dintorni: scandali romani

Posted by admin On Dicembre - 23 - 2015 Commenti disabilitati su Latino e dintorni: scandali romani

His diebus necessarium est de Roma loqui. Urbs nunc vidit tantam turpidinem: sordida civitas est, inter purgamentum et iactus viatores ambulant. Praeterea, selecti iudices malam consociationem, qui appellatur “Mafia Capitalis”, invenerunt: tota societas corrupta est et quoque multi administratores municipi gerendi in carcerem conditi sunt.

Praetor urbanus Ignatius Marino primo innocentem virum, postea de aliis gravibus culpis reum se monstrabat, quare Populares, primum eius socii, deinde adversarii, eum expulerunt et sceleratus Ignatius non amplius est praetor urbanus. In novo magistrato designato Tronca, ab imperatore Renzi nominatus, spem collocamus, ut, deletis Romae hostibus, urbem servare possit.

 

In questi giorni è necessario parlare di Roma. La Capitale mai ha visto una simile bruttezza: è una città sporca, i turisti camminano tra l’immondizia e i rifiuti. Inoltre, i magistrati hanno scoperto un’associazione a delinquere, che è chiamata “Mafia capitale”: tutta la società è corrotta e anche molti amministratori del comune sono stati arrestati.

Il sindaco Ignazio Marino in prima battuta sembrava un uomo innocente, poi si è dimostrato colpevole di altri gravi fatti, perciò gli uomini del Partito Democratico, prima suoi alleati, poi avversari, lo hanno espulso e lo scellerato Marino non è più sindaco. Speriamo nel nuovo commissario Tronca, nominato dal presidente Renzi, affinché, vinti i nemici di Roma, possa salvare la città.

Attilio delle Penne

 

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Giovani scrittori scrivono e pubblicano

Posted by admin On Dicembre - 23 - 2015 Commenti disabilitati su Giovani scrittori scrivono e pubblicano

“Il risveglio del faraone: Jason e gli angeli custodi”: un libro intrecciato di mistero, fantasia e suspence, frutto del lavoro di un gruppetto di ragazzi.

Si tratta infatti di un romanzo scritto dalla “The Young Writers Society”, un gruppo di ragazzi di III e IV media di Lugano (Svizzera), coordinati da una docente di italiano, Anna Brianza, e dal direttore del Club Giovanile Altaquota di Lugano, Louis Cardona. Il libro, acquistabile su Amazon, ha un costo ridotto ed è disponibile sia cartaceo che in formato kindle.  Tratta di un gruppo di giovani e meno giovani che hanno il compito di disattivare un esercito cibernetico controllato dal segretario della difesa americano Generale Carlston. Egli infatti ha sviluppato questo esercito cibernetico con cui voleva assumere il controllo del mondo intero.

Non vogliamo svelare troppo, per non rovinare la sorpresa ai futuri lettori. Il libro, in circa 120 pagine, è definibile una lettura leggera e scorrevole, anche divertente, non impegnativa ma interessane e coinvolgente. Che altro dire, se non buona lettura?

Guido Pedone, 2B Ls

 

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Cinque “famosi” italiani “sconosciuti”

Posted by admin On Dicembre - 23 - 2015 Commenti disabilitati su Cinque “famosi” italiani “sconosciuti”

In pochi sanno che l’Italia ha contribuito enormemente alla fisica del ’900 con personaggi che sono passati alla storia per quello che hanno fatto: tutti sanno chi è Albert Einstein, ma in pochi conoscono la grande figura di Edoardo Amaldi. Già, chi era Amaldi? Beh, un personaggio da nulla, se non fosse per il fatto che ha contribuito alla nascita dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), del Centro Europeo di Ricerche Nucleari (CERN) e dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA). Oltre ad Amaldi, che è un esempio come tanti che se ne potrebbero fare, c’è stato un gruppo di giovani ragazzi che si dedicarono appieno alla fisica ottenendo risultati davvero straordinari.

Questo gruppo, nel quale c’era anche Amaldi, era capitanato da un giovane e promettente scienziato: tale Enrico Fermi. Fu uno studente modello, selezionato dalla Normale di Pisa, dove si laureò a pieni voti con la lode. Già allora stupì la sua grande preparazione matematica e fisica. Nel 1925 venne chiamato da Mario Corbino, direttore del centro di Fisica di Roma, a ricoprire la prima cattedra di Fisica Teorica d’Italia. Subito dopo essersi insediato a Roma Fermi volle creare un centro di ricerca d’avanguardia per l’Italia e con l’aiuto di Corbino riuscì nel suo intento. Il gruppo era formato dai fisici Edoardo Amaldi, Bruno Pontecorvo, Franco Rasetti, Emilio Segrè, Ettore Majorana e dal chimico Oscar D’Agostino.

Questi “ragazzi”, oltre a essere ottimi scienziati, erano anche ottimi inventori e molti di loro sapevano soffiare il vetro. Dobbiamo immaginare che negli anni ’30 non c’erano negozi, come ci sono ora, dove si potesse acquistare il materiale necessario per fare gli esperimenti e quindi bisognava costruirseli da sé. Molti di questi oggetti sono ancora visibili presso il museo di via Panisperna a Roma (oggi parte del comprensorio del Viminale).

Inizialmente le loro ricerche riguardavano la spettroscopia atomica e molecolare, anche se successivamente si orientarono allo studio sperimentale dei nuclei atomici. In particolare scoprirono come rendere radioattivi in modo artificiale numerosi elementi stabili.

Dal punto di vista teorico, invece, Fermi e Maiorana chiarirono molti aspetti sull’atomo e sulle forze che interagivano in esso, pubblicando nel 1934 un importante studio sul decadimento β.

Tutti questi studi sull’atomo portarono Fermi a vincere il premio Nobel per la fisica nel 1938 per “l’identificazione di nuovi elementi della radioattività e la scoperta delle reazioni nucleari mediante neutroni lenti”. Dopo aver ritirato il premio Nobel, Fermi se ne andò dall’Italia a causa delle leggi razziali emanate da Mussolini e il gruppo si sciolse definitivamente con molti dei “ragazzi” che emigrarono all’estero per le stesse ragioni.

Grazie alle ricerche di questi giovani ragazzi la fisica fece un balzo netto in avanti: quando qualcuno vi dice che non siamo buoni a niente, ricordatevi di questi ragazzi.

Mirko Mondini, diplomato 2014

 

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Infanzia e famiglia: Locatelli e Nepios

Posted by admin On Dicembre - 23 - 2015 Commenti disabilitati su Infanzia e famiglia: Locatelli e Nepios

Dall’1 al 30 settembre si è tenuta al “Luogo Pio della Pietà Colleoni” in Città Alta  l’ottava edizione della mostra “Gli artisti bergamaschi per Nepios”, organizzata dall’omonima onlus, un’associazione non a scopo di lucro che si prefigge di organizzare e incoraggiare iniziative culturali e di sensibilizzazione sociale per reperire finanziamenti per progetti legati al mondo dell’infanzia e della famiglia. Nasce nel 2001 a Bergamo e cresce grazie ai fondi non solo diretti da parte degli associati ma anche grazie alla generosità di tante imprese del territorio. Fondamentale per questa onlus è la collaborazione con le varie istituzioni cittadine con cui attivare i vari progetti. Ne sono esempi l’iniziativa attivata dal 2013 in collaborazione con la Regione Lombardia, dedicata al sostegno dei figli di genitori separati, o la cooperazione con l’ospedale “Papa Giovanni XXIII”, che ha portato alla creazione di un’area destinata alla riabilitazione e allo sviluppo di attività creativo-espressive per i pazienti della Neuropsichiatria infantile.

Anche il luogo dove la mostra si è tenuta si lega facilmente allo scopo della stessa, in quanto  Bartolomeo Colleoni, nel suo testamento risalente al 1475, aveva creato l’Istituto Colleoni e destinato il “Luogo Pio” a scopi assistenziali.

Gli affreschi quattrocenteschi  che ricoprono le pareti della location ci offrono un contrasto molto suggestivo fra l’antichità degli stessi e la modernità delle opere presentate.

Molte le associazioni  e le aziende private che, attraverso le donazioni, hanno contribuito al finanziamento della mostra. Uno di questi finanziatori è proprio il nostro Istituto che, oltre ad attivare una raccolta di fondi, ha organizzato alcuni incontri in cui i responsabili dell’associazione hanno mostrato i loro progetti e le opere. Molti sono anche gli artisti che hanno partecipato donando le proprie opere, per l’esattezza 58: non solo grandi nomi ma anche artisti poco conosciuti che, come ricorda il curatore maestro Gianni Bergamelli,  “trovano nella mostra l’occasione per far conoscere la propria arte e la tecnica con la quale praticano”.

I ricavati della vendita delle opere andranno ad ampliare i fondi stanziati per i progetti attivati per la Neuropsichiatria infantile dell’ospedale “Papa Giovanni XXIII” e per la Casa per il Bambino dell’ASL di Bergamo.

Siamo quindi di fronte a un esempio di fusione fra arte e beneficenza, dove l’unione di intenti di molte persone con la volontà di mettersi a servizio dell’altro ha portato alla riuscita di grandi progetti, come ci ricorda lo stesso presidente della Nepios onlus Tullia Vecchi ringraziando tutti quelli che, in qualche modo, hanno contribuito al buon esito della mostra.

Insomma siamo di fronte a uno degli ormai sempre più scarsi esempi di generosità verso gli altri che, in questi tempi di crisi, si vedono sempre più di rado.

Brian Belotti, 5B Ls

 

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Via delle Girandole: solo emozioni

Posted by admin On Dicembre - 4 - 2015 Commenti disabilitati su Via delle Girandole: solo emozioni

“Via Delle Girandole 10” – Fabrizio Moro

 

“Via Delle Girandole 10” è l’ultimo album del cantautore romano Fabrizio Moro, pubblicato il 17 marzo 2015, anticipato dal singolo “Acqua”.

Contiene dieci tracce e sono una più bella dell’altra.

Fabrizio Moro mi piace moltissimo, specialmente questo album: non è il solito pop che ascoltiamo tutti i giorni in radio. È qualcosa di più, è verità! Si tratta di un cantautorato, rock e folk, a volte stile western anni ’70.

Ascoltandolo nota per nota si crea una sorta di empatia fra Moro e l’ascoltatore, l’emozione arriva dritta al cuore già sin dal primo ascolto.

Sono dieci tracce, dieci poesie: dal buongiorno a un papà a dire a una certa Alessandra che sarà sempre più bella, fino a una traccia esclusivamente strumentale per dare l’arrivederci.

Fabrizio Moro definisce questo album il più personale: in effetti tutte le canzoni contenute all’interno del disco narrano fatti che sono accaduti personalmente al cantautore stesso.

Se notiamo all’interno della copertina ci sono tre termini in evidenza, che sono “verità”, “passato”, e “futuro”. La verità è essenziale in un disco, soprattutto se si tratta di cantautori, perché il cantautore racconta. Il cantautore prende le emozioni che ha dentro lo stomaco e le trasforma in note, note che ci riportano a quello che Moro ha vissuto. Non manca la rabbia e Moro non decide di esprimerla buttando distorsioni qua e là, ma questa rabbia è sottoforma di ballate, a volte divertenti, a volte drammatiche.

È un album pieno di colori, consigliato assolutamente!

Matteo Francesco Bonanno, 3A T

 

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Rivoluzione con i Negramaro

Posted by admin On Dicembre - 4 - 2015 Commenti disabilitati su Rivoluzione con i Negramaro

“La Rivoluzione sta arrivando” – Negramaro

 

Anticipati dai singoli che hanno colorato l’estate 2015 “Sei tu la mia città” e “Attenta”, i Negramaro tornano con “La Rivoluzione Sta Arrivando”, nuovo album della band salentina uscito il 25 settembre 2015. Curatissimo, pieno di novità soprattutto riguardo agli arrangiamenti, ma allo stesso tempo radicato dalle loro tipiche sonorità.

Ascoltandolo fa venire i brividi, perché la voce di Giuliano Sangiorgi vestita a un mega pop/rock, combinato con sfumature elettropop rende il tutto magico, un cd da consumare. A livello emozionale, trovo “La Rivoluzione Sta Arrivando” un album che si differisce molto dai precedenti, soprattutto dalla musica Alternative spietata del suo predecessore “Casa 69” (2010), perché contiene un po’ tutte le sensazioni che bisognerebbe provare ascoltando un disco: tra le tracce si cela dalla tranquillità all’esaltazione, a volte anche l’inquietudine coperta da un enorme senso di sicurezza.

Riguardo ai testi, Giuliano Sangiorgi, come in tutte le canzoni, tende a scrivere basandosi sulla realtà, naturalmente dipinta da sentimenti ed espressioni d’amore: forse in questo lavoro ha utilizzato un linguaggio più diretto, più immediato.

Persino la copertina è azzeccata: è un jolly roger ridisegnato secondo lo spirito Negramaro. È un simbolo che ognuno può interpretare a modo suo. Raffigura due stati d’animo completamente differenti: la felicità della vita e la paura della morte.

Naturalmente è già nella mia playlist di Spotify, giusto per darmi una carica sul tapis roulant in palestra.

Aspettavo da tanto l’uscita di questo album e, dalla prima volta che l’ho ascoltato, è stato un susseguirsi di emozioni dalla prima all’ultima nota.

Matteo Francesco Bonanno, 3A T

 

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Un giorno sul palcoscenico

Posted by admin On Dicembre - 2 - 2015 Commenti disabilitati su Un giorno sul palcoscenico

Erano le sette e mezza, era tardi. Troppo tardi.

Quella mattina neanche feci la mia solita colazione a base di cornetto alla nutella, la tensione si faceva sentire. Arrivai al Creberg che erano le otto e mezza, trenta minuti prima dell’inizio della cerimonia. Il professor Vanni Scacco mi aspettava fuori dai camerini col suo tradizionale burbero sguardo e, dopo averlo salutato, mi precipitai dietro le quinte per sbirciare dal sipario quanta gente ci fosse lì dentro: era pieno, tutto pieno! Ancora più agitato di prima scesi nel mio camerino per stare un po’ solo e pensare.

La paura più grande che avevo era quella di non essere capito, che il mio stile e il mio genere di musica non venissero apprezzati.

Non avevo mai cantato davanti a così tante persone: nelle feste di paese (di pomeriggio) le persone che si avvicinano al palco non sono mai più di una decina.

Avevo la bocca secca, e non riuscivo a stare fermo. Facevo stretching, riscaldavo la voce e mi ingozzavo di propoli e caramelline alla menta. Il tempo non passava mai.
A un tratto mi ritrovai Scacco davanti al camerino, il dito puntato sull’orologio. “Bonanno, forza che è tardi! E andiamo!” Era ora di andare.

Partì l’intro, e io ero terrorizzato. Poi appena iniziai a cantare la mia canzone tutto sparì. Non vedevo più niente. So soltanto che mi sentivo a casa, nel posto dei miei sogni.

Io, una mia canzone, il microfono e il palco: il paradiso, insomma. La canzone finii, e mi applaudirono fortissimo.

Tanti mi dissero che era stata la canzone più bella di tutta la cerimonia. Mi intervistarono e conobbi grandi artisti che stimavo da tempo dietro le quinte.

Dopo l’esibizione mi sono andato a prendere un caffè con Andrea. Nel percorso per andare al bar, mi hanno fermato in tantissimi facendomi complimenti, e infatti qualche lacrimuccia dopo mi è scesa.

Ringrazio di cuore tutti, e spero in futuro di potervi regalare emozioni con i miei nuovi progetti. Naturalmente il mio più grande grazie va al preside per l’opportunità che mi ha dato: ha dimostrato una fiducia smisurata nel farmi aprire questa cerimonia, per lui molto importante.

Il mio sogno è quello che un giorno io possa diventare un cantautore, e che riesca a trasmettere emozioni attraverso le mie note e le mie parole. Non mi arrenderò mai, perchè la musica farà sempre parte di me.

Matteo Francesco Bonanno, 3A T

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Carta e penna? Fondamentali

Posted by admin On Dicembre - 2 - 2015 Commenti disabilitati su Carta e penna? Fondamentali

La scrittura è un grande pregio, ma credo che nessuno capisca più ormai questo concetto.

Se si riflette, la scrittura è alla base della storia e di conseguenza è base del nostro presente, di quello che siamo noi oggi.

Già oggi. Oggi a nessuno, o quasi, interessa più. Questa è l’era di internet: buttate via le penne signori.

Ai nostri giorni carta e penna non si usano più. A quanto pare un cuore su uno schermo è più romantico di una lettera e un sms è più utile di una chiamata. Carta e penna sono fuori moda. Nessuno scriverebbe mai una lettera alla propria ragazza.

Questa è l’era tecnologica, lo sappiamo, ma credo che ci siamo fatti prendere troppo la mano.

Come è possibile che da una serie di lettere che corrispondono a due numerini, 0 e 1, trapeli più emozione che da una lettera scritta in bella grafia?

Questo non è un inno conservatore. Questa è una verità oggettiva.

Una verità che ignoriamo, ma che aspetta il momento buono per colpire. Stiamo disimparando a scrivere. Sia fisicamente che psicologicamente. Stiamo trasformando le emozioni in faccine gialle alla fine di ogni messaggio. E il bello è che non ce ne rendiamo conto.

L’unico modo ormai per far capire quello che proviamo è scrivere un libro. Un po scomodo, eh?

Questa è l’era di internet: tenetevi strette le vecchie lettere signori.

Ludovico Zaccaria, 3A Ls

 

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