Saturday, November 1, 2025

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Flamenco: singing, dancing, guitar, beats

Posted by admin On Maggio - 24 - 2017 Commenti disabilitati su Flamenco: singing, dancing, guitar, beats

Flamenco is an expression of the sorrow of people held on margins of society and culturally oppressed, in it’s early stages flamenco was not put in writing.

The music was passed down from generation to generation orally, there are text on the art form that have been published before 1840. Flamenco took place in Andalucia in the early XV century between groups of Gypsies, Jews, Arabs and Spaniaros.

The flamenco brought a dynamic form of musical expression characterized by performing in a virtuos way.

Pure Flamenco was born with three different cultures and founded the “Cantee Jonoo”, which is considered the main repertoire of Flamenco.

The goal is to create the duende??, the spirit of music that manages to reach all audiences and to touch their hearts. The basic elements of Flamenco are singing (cante), dancing (baile), guitar (toque) and the beats of hands of public (jaleo). Flamenco is concentrated in three cities in Andalucia: Seville, Cadiz and Jerez de la Frontera.

Nora Spreafico, Coreutico

 

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Buona Scuola, ottimismo e timori

Posted by admin On Maggio - 24 - 2017 Commenti disabilitati su Buona Scuola, ottimismo e timori

Si discute ormai da molti anni di come la scuola sia slegata dal mondo del lavoro e di come si possano avvicinare.

Per questo la riforma Buona Scuola ha reso obbligatorio un periodo di apprendistato presso delle aziende per gli studenti del terzo e del quarto anno di scuola superiore. Si tratta di 200 ore nei licei e 400 negli istituti tecnici che i ragazzi dovranno trascorrere, durante l’anno scolastico o nel periodo estivo, nelle ditte selezionate dalle scuole.

All’ottimismo del MIUR per questa iniziativa si contrappongono le perplessità di studenti e genitori. Le ansie più grandi riguardano l’effettiva utilità di questo progetto: troppo spesso si hanno casi di ragazzi lasciati in ufficio senza fare niente o al massimo a fotocopiare o classificare faldoni.

Si corre il rischio che nessuno dedichi a loro abbastanza tempo per introdurli in concreto nel mondo del lavoro anche se vi è una rete a tutela dello studente che prevede di non avvalersi più delle aziende “furbette”.

Se imparare un lavoro in duecento ore è alquanto arduo, ci sono almeno due aspetti positivi per gli studenti: l’esperienza integrerà i voti scolastici e potrà apparire sui curriculum.

Per altri aspetti che dovrebbero emergere dagli stage come lo sviluppo di un pensiero critico, la capacità di lavorare all’interno di un gruppo e di trovare soluzioni velocemente ai problemi che di volta i volta si pongono, è tutto da vedere se le famose 200 ore basteranno a conseguire obiettivi tanto alti da non poter essere raggiunti nei cinque anni di scuola superiore.

Lo stage dovrebbe essere vissuto dagli studenti come un’opportunità per sondare nuove prospettive, spesso precluse da un corso di studi molto caratterizzante.

Luca Silini, 2B Ls

 

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School-work project: let’s think

Posted by admin On Maggio - 24 - 2017 Commenti disabilitati su School-work project: let’s think

The school-work is a state project started two years ago where pupils, during the last three years of secondary school, can have an impact on the world’s work. Pupil will spend 200 hours or 400 hours in a work place as companies, industries and workshops.

This project starts with a safety training which is required by the law, in order to work safely.

You can decide where you want to work or anyway what kind of experience you want to do. You will have a school tutor and a company tutor.

The project is not seen too well by school pupils because during “maturità” teaches will ask about this experience.

In my own opinion this project is very important because it makes kids understanding what it means to work, to depend on someone, obey and many other things in the field of work that are very frequent. I hope and I know that this experience will be very beautiful.

Samuele Cometti, 3A Ls

 

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Alternanza: da gestire al meglio

Posted by admin On Maggio - 24 - 2017 Commenti disabilitati su Alternanza: da gestire al meglio

Alternanza scuola-lavoro. Un progetto ambizioso, senza dubbio, abbinare il percorso scolastico a uno lavorativo. Apparentemente potrebbe sembrare un’idea geniale: utilizzare la scuola, parte del suo tempo dedicato all’insegnamento, per introdurre i ragazzi nel mondo del lavoro.

In realtà però se viene organizzato in maniera spiccia e approssimativa, tutto, pure con le migliori intenzioni, risulta confusionario e controproducente.

Le difficoltà.

In effetti la partenza dell’attività di “alternanza scuola-lavoro” è stata in forte ritardo in molti istituti scolastici, solo nel pentamestre, e ciò ha comportato la creazione di una situazione caotica, in cui gli alunni si sono trovati spaesati, non avendo idea di come potersi interfacciare all’ambiente lavorativo, nonché alla burocrazia alle spalle del progetto.

Dall’altra parte i professori coinvolti nel ruolo di tutor, supporto scolastico e intermediari tra le strutture ospitanti e la scuola, qui e in molte altre scuole sono stati in un primo momento, a mio avviso, in un numero troppo esiguo per coprire le esigenze delle classi terze.

Dunque il progetto di alternanza è stato un po’ abbandonato al suo destino, a ricoprire una funzione marginale, obbligatoria per legge, e non è stato visto invece come un’opportunità.

Entrando più nel dettaglio, in molte scuole è stato esplicitamente chiesto agli studenti, se possibile, di trovarsi autonomamente una sistemazione, al fine di sbrigare velocemente la pratica, tediosa, dello “stage”.

L’opinione.

Si è venuta perciò a creare una situazione di favoritismo, dannosa per i giovani, che in molti casi hanno fatto ricorso ad amicizie e conoscenze per ritagliarsi un posto comodo e facile ed esaurire le ore di alternanza senza sforzo.

Dal mio punto di vista però, non è corretto agire in questo modo, in quanto si abituano gli adolescenti a una concezione meramente italiana del lavoro: se hai agganci, scali, hai successo, avrai una posizione di vantaggio rispetto a coloro che intraprendono il tuo medesimo “cursus”.

La possibile soluzione.

Cosa secondo me si sarebbe dovuto fare?

Da parte del ministero dell’Istruzione, mettere in condizione le aziende di ospitare gli studenti come se stessero facendo uno stage per un posto da salariato, in modo da obbligarli a ricevere lo stesso trattamento che subirebbe uno stagista ed essere così preparati anche a una esperienza lavorativa nella sede dell’alternanza.

Da parte degli alunni coinvolti, esprimere le proprie preferenze circa l’attività da svolgere, senza fornire alcun dato preciso riguardo la struttura ospitante, che sarebbe poi stata scelta dalla scuola assegnando – in base alle richieste – l’attività per ogni adolescente, garantendo perciò la neutralità del lavoro, non condizionato da conoscenza alcuna.

L’analisi.

Non dico che non sia assolutamente avvenuto, però in un buon numero di casi, troppo elevato per passare inosservato, come già detto, sono stati gli alunni stessi a proporre  e dire dove avrebbero svolto le ore di alternanza.

Il risultato? Duecento o quattrocento ore di lavoro, in base al corso di studi, puramente burocratiche, non atte a imparare un mestiere, ma a fornire al ministero una serie di moduli, un contentino, che induce a credere nella reale utilità dell’iniziativa, ma che in realtà, in queste condizioni, si è rivelata spesso inconsistente, analizzando le attività svolte e le loro modalità e, a tratti, degradante per quanto riguarda il reale e nobile significato del lavoro.

Amedeo Pagnoncelli , 4A Ls

 

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Diplomi 2016: tanta commozione

Posted by admin On Maggio - 13 - 2017 Commenti disabilitati su Diplomi 2016: tanta commozione

Tradizione decennale dell’Istituto Aeronautico Locatelli: la consegna dei diplomi. Per tutti gli studenti dell’istituto la mattinata del 30 ottobre si è aperta con il raduno al Palacreberg di Bergamo. La cerimonia è iniziata con la consegna delle mostrine alle matricole: sulle note della Fanfara alpina Tridentina di Brescia, gli studenti del corso Albatros II, appena diplomati, hanno consegnato le mostrine agli allievi del corso Freccia II.

I presentatori della manifestazione, anche quest’anno, sono stati il professor Vanni Scacco e Maria Teresa Ruta. Hanno subito ringraziato i numerosi personaggi che hanno accettato la richiesta del

preside Giuseppe Di Giminiani di partecipare a questo evento e annunciato anche un intento benefico, visto il terremoto che nuovamente, poche ore prima, aveva scosso l’Italia: una raccolta di offerte da destinare ad Arquata Del Tronto, uno dei  comuni del picentino colpiti dal sisma.

Primo a esibirsi Andrea Valenzisi, uno dei finalisti di Sanremo Newtalent, che ha cantato “Rimango”. Poi si è cimentato con la canzone “Notte” dei Modà. Solo al termine della sua esibizione è inziata la cerimonia della consegna vera e propria dei diplomi, prima alla classe 5A e poi alla 5B Liceo Scientifico. Quest’anno, oltre ai professori, i diplomi sono stati consegnati da alcuni ex alunni, che dopo essersi diplomati circa dieci anni fa, hanno accettato l’invito del preside e sono tornati a consegnare i diplomi ai loro “successori”. Questi ragazzi, ormai adulti, lavorano come piloti in diverse compagnie aeree, come la Ryanair, o in agenzie aerospaziali, oppure ancora all’ENAC o all’ENAV. Per la consegna dei diplomi è salito sul palco anche Francesco Lerre, militare delle Fiamme Gialle e campione di Judo.

Da cinque anni l’istituto tecnico aeronautico ospita anche il liceo coreutico: con la collaborazione della celebre ballerina Carla Fracci e la rivisitazione a opera dell’insegnante Elena De Laurentis della coreografia originale, le allieve ballerine hanno messo in scena “La bella addormentata” di Tchaikovsky. Successivamente  hanno danzato anche “Le fate dei fiori”, con vestiti rosa e azzurri e tenendo in mano intrecci di fiori.

Dopo questi intermezzi sono stati premiati tre degli alunni che hanno conseguito il brevetto VDS a Grottammare, ovvero Anas Mifta, Marcello Colombi e Lisa Hasan. Poi si è esibito il cantante Cristiano Cosa, finalista di Amici Casting nel 2014: ha proposto al pubblico diverse canzoni e inediti scritti da lui come “Use some body”, “Ritornerai” e “I was may to love”.

Dopo questa esibizione la cerimonia è continuata con la consegna dei diplomi alla classe 5D, durante la quale al preside è stata letta una lettera in rima che, insieme a quella scritta da Andrea Duci, alunno di 5D, lo ha fatto commuovere. Agli studenti Duci e William Poggi il campione di pugilato Luca Messi ha poi consegnato come riconoscimento per il risultato del diploma un abbonamento al suo centro sportivo. Quindi c’è stata la consegna dei diplomi alla classe 5 A.

Alla fine a essere premiata è stata anche la presentatrice Ruta, per mano di Tito Rubeni, preside di Grottammare: le ha consegnato  un cristallo a forma di cuore proveniente dalla Val Vibrata. A questo è seguito un intervento di Gene Gnocchi e un secondo intermezzo delle ballerine di danza moderna che hanno ballato “Bianco e Nero”.
Per chiudere la mattinata, prima della consegna dei diplomi alle classi 5B e 5C, si è esibito il comico Angelo Caresia, seguito da Selene Miliari, vincitrice di Sanremo Newtalent, che ha cantato “La nuova stella Broadway” e “Sky full of star” dei Coldplay.

La cerimonia è stata chiusa dall’inno d’Italia suonato dalla Fanfara Alpina Tridentina di Brescia, con appuntamento al prossimo anno.

Sara Lucia Zappulla, 3B Ls

 

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Chianciano: podio per la seconda volta

Posted by admin On Maggio - 13 - 2017 Commenti disabilitati su Chianciano: podio per la seconda volta

Un altro piccolo grande traguardo: grazie al lavoro di tutti, il risultato è arrivato, riconoscimento di impegno costante. Siamo lieti di annunciarvi, e non nascondiamo una grande soddisfazione, che il nostro giornale scolastico, “Il Corriere dell’Aeronautico”, ha vinto per il secondo anno consecutivo il premio Nazionale “Giornalista per 1 giorno”, organizzato dall’Associazione Nazionale Giornalismo Scolastico che dal 2002 si occupa di valorizzare e promuovere il giornalismo nelle scuole italiane.

Arrivato alla dodicesima edizione, il concorso ha visto la partecipazione, insieme al nostro giornalino, di altri 2220 giornali scolastici, dei quali 836 (più il nostro ovviamente) interamente realizzati da studenti delle scuole superiori. Lo scorso anno, per l’XI edizione del premio, i giornali scolastici partecipanti erano stati in tutto (tra elementari, medie e superiori) poco meno di 2.000, mentre il dato degli istituti superiori era di 784: di questi ultimi, 26 avevano ottenuto il primo premio, in varie categorie. Numeri da capogiro e in crescita quindi: fattore quest’ultimo che aumenta ancora di più la nostra soddisfazione per il risultato ottenuto.

Proprio come per l’undicesima edizione, il premio viene assegnato tra ottobre e novembre per i lavori inviati a fine dell’anno scolastico precedente e viene consegnato materialmente nel successivo mese di aprile.

Ad aprile scorso infatti ci siamo recati al palazzetto dello sport di Chianciano Terme, per partecipare alla premiazione che si svolgeva nel corso del Meeting nazionale. Alla cerimonia hanno partecipato diverse centinaia tra studenti e docenti provenienti da tutta Italia. Dopo i saluti, il benvenuto e una lezione di Giornalismo, il nostro “Corriere dell’Aeronautico” ha ricevuto il primo premio per la sezione “Esprit de corps”, per il senso di unità e di appartenenza che da sempre rappresenta il punto di forza dell’Istituto. Oltre tutto, nota di curiosità, su ventisei scuole superiori premiate in tutta Italia, ben quattro arrivavano dalla provincia di Bergamo. Il riconoscimento ottenuto un anno fa e premiato ad aprile, ci ha spronati a guardare avanti e a trovare nuovi spunti: e anche quest’anno, siamo riusciti a raggiungere l’obiettivo, ottenendo questo importante riconoscimento a livello nazionale, grazie al lavoro di tutti coloro che collaborano con passione,  per curare in ogni aspetto la realizzazione del nostro giornale, dalla scrittura degli articoli all’impaginazione.

La e-mail di annuncio anche questa volta è arrivata a fine novembre, con l’invito a partecipare alla cerimonia di premiazione dell’11 aprile, sempre in quel di Chianciano Terme.

E nell’attesa di ritirare il premio nazionale “Giornalista per 1 giorno”, continuiamo a lavorare per perfezionare il nostro giornale scolastico, non solo per mantenerne alto il livello, ma anche per garantire sempre uno spazio per i pensieri di tutti noi.

Priscilla Mauri, 3B Ls

 

Quest’estate alcuni collaboratori del Corriere dell’Aeronautico hanno partecipato alla selezione per il concorso nazionale “Oscar del Giornalismo scolastico” promosso da Associazione nazionale giornalismo scolastico.

Tra questi hanno vinto il premio (pubblicazione dell’articolo in un volume, diploma e tesserino da “giornalista scolastico”) in sette e ora i loro articoli sono stati pubblicati, insieme agli altri premiati, in un’antologia.

Si tratta del neodiplomato Daniele Pinotti (ex 5B Ls), di Ortensia Delia e Lorenzo Leoni di 5A Ls, Riccardo Bernocchi, Matteo Bevilacqua e Sara Zappulla di 3A Ls, Marcello Colombi e Nicolò Gelmi di 3B Ls.

Ecco il racconto di come uno di loro ha saputo la notizia.

Era agosto. Stavo tornando dall’Avioclub Val Vibrata di Grottammare dove avevo partecipato al corso per ottenere il brevetto VDS, quando ho ricevuto una telefonata da mio padre: mi comunicava che l’articolo che avevo inviato aveva superato le selezioni nazionali. Non ho capito subito cosa fosse successo, ma pian piano ho elaborato la notizia: tutto era iniziato a giugno, quando avevo ricevuto una mail dal  professor Tiziano Tista, il docente di Comunicazione. Mi informava che, se avessi voluto, avrei potuto  inviare uno degli articoli scritti da me all’Associazione Nazionale giornalismo scolastico per l’annuale concorso di Oscar del giornalismo e mi suggeriva, nel caso, quale mandare per essere valutato. Con l’autorizzazione dei miei genitore, lo avevo quindi spedito.

Ero speranzoso, ma certamente non credevo che sarei arrivato alla nomination (la selezione è avvenuta tra qualcosa come 80 mila articoli). Appena me lo hanno comunicato, ho pensato di non aver capito: me lo sono fatto ripetere e alla fine mi sono reso conto che, fra tutti, proprio io ero stato uno dei prescelti.

Mi ha travolto un senso di fierezza e di felicità e nel contempo mi sono reso conto che, tutti quegli articoli scritti sui più disparati argomenti che il professor Tista ci dava di compito, erano serviti a sviluppare la mia capacità dialettica e interpretativa, mi avevano spinto all’analisi delle informazioni, all’elaborazione del pensiero, alla selezione dell’espressione, al significato e all’importanza della comunicazione.

Marcello Colombi, 3A Ls

 

 

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Aeronautico e Coreutico: open day

Posted by admin On Maggio - 13 - 2017 Commenti disabilitati su Aeronautico e Coreutico: open day

Il conto alla rovescia anche quest’anno, ormai, è arrivato alla fine. Siamo al consueto e importante appuntamento con l’Open Day del nostro istituto, anzi, con il doppio Open Day: perché se il 26 novembre saranno aperte le porte dell’Istituto tecnico e del Liceo scientifico aeronautico, il 27 novembre toccherà al Liceo coreutico.

Si tratta di un’opportunità che ogni anno viene colta da un numero sempre più alto di famiglie, per conoscere questo nostro mondo, questa nostra famiglia un po’ speciale.

I “futuri piloti” verranno a conoscenza della qualità e della serietà del “Locatelli” e constateranno con i propri occhi sia la professionalità del corpo docenti e in particolare del preside Giuseppe Di Giminiani, sia la caratteristica fondamentale della nostra scuola, ovvero quella di far sentire lo studente parte di un gruppo che condivide i medesimi ideali e valori.

L’istituto sta conoscendo una vera e propria crescita esponenziale; basti pensare che nel 1990, l’anno in cui la scuola è stata fondata, erano solo 25 gli alunni iscritti, mentre attualmente sono circa 650.  Non solo: a questi numeri va aggiunto il potenziamento dell’offerta, prima nel campo della comunicazione e poi, ma solo per ordine cronologico, nella danza, inaugurando il liceo Coreutico; senza dimenticare la sede di Grottammare e quella, aperta lo scorso anno, di Campli.

Numeri da capogiro che confermano quanto il modello didattico e educativo proposto dal professor Di Giminiani stia dando i suoi frutti. Infatti, secondo il preside, la scuola non deve essere intesa unicamente come un luogo in cui i ragazzi acquisiscono conoscenze, ma anche come il contesto sociale dove hanno l’occasione di crescere dal punto di vista etico e morale, interiorizzando quelle virtù che permetteranno loro di avere successo nella vita. A dimostrazione di questo, proprio nel giorno della consegna dei diplomi ai diplomati del corso Albatros II, in più momenti sono stati gli studenti a far commuovere il preside con le loro parole e lettere di ringraziamento. “Per loro sono un po’ come un secondo padre”, ha detto lui stesso dal palco del Palacreberg di Bergamo di fronte alle famiglie degli studenti.

Ecco perché ci sono anche  per quest’anno tutti i requisiti affinché l’Open Day, che si terrà appunto sabato 26 novembre a partire dalle ore 15, riscuota un grande successo: ad accogliere i visitatori studenti e docenti della scuola.

Inoltre in questo giorno ci sarà un evento al quale gli alunni non potranno assolutamente mancare: infatti in mattinata l’Aula Magna della scuola accoglierà alcune rinomate figure del mondo aeronautico che illustreranno i possibili sbocchi lavorativi in seguito al conseguimento della Maturità nel nostro istituto.

Tutti coloro che hanno dubbi sul mondo dell’aviazione o non hanno ancora le idee chiare sul proprio futuro potranno avere così l’opportunità di trovare le risposte che cercavano.

Infine è doveroso ricordare l’altra data importante: il giorno successivo, infatti, il 27 novembre dalle ore 9 si terrà l’Open Day del Liceo Coreutico, parte integrante del “Locatelli”. Grazie alla direzione artistica, affidata all’etoile Carla Fracci, e alla stretta collaborazione con l’Accademia Nazionale di Danza, il pur giovane Coreutico sta diventando il punto di riferimento in Lombardia nel mondo della danza. E non solo per le ragazze che desiderano diventare ballerine e trasformare la passione per il ballo nel proprio lavoro.

“La vita riserva attimi di gioia e anni di sofferenze, tuttavia l’importante è trasformare gli attimi in ore e gli anni in minuti”, e realizzare un sogno – motto da sempre del nostro istituto – è senza ombra di dubbio una delle vie principali per conseguire un simile obiettivo.

Lorenzo Leoni, 5A Ls

 

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Il Locatelli a BGScienza

Posted by admin On Maggio - 13 - 2017 Commenti disabilitati su Il Locatelli a BGScienza

Quest’anno si è svolta la XIV edizione di BergamoScienza, con ben diciassette giornate di eventi aperti gratuitamente al pubblico, dall’1 al 16 ottobre.

All’evento hanno partecipato anche alcuni alunni dell’Istituto Aeronautico “Antonio Locatelli”, che a gruppi di tre hanno svolto turni in qualità di guide allo stand del Politecnico di Milano, nella sede di Bergamo Science Center, in centro a Bergamo.

Gli studenti hanno collaborato con alcuni professori e alunni appunto del Politecnico di Milano: vi erano due laboratori, uno dedicato alla scienza del volo ma con gli aeroplani di carta, l’altro dedicato invece ai razzi.

Il primo laboratorio era accessibile alle scuole durante il corso della settimana e invece ai privati durante i weekend: era rivolto a un pubblico di bambini tra gli 8 e i 12 anni di età e aveva una durata prevista di circa un’ora.

È stato diviso in due parti, una teorica e l’altra pratica. Inizialmente i professori del Politecnico di Milano si sono adoperati per esporre ai bambini, attraverso una presentazione, i fondamenti del volo atmosferico: si parlava quindi delle forze che agiscono su un’aeromobile, la generazione della portanza, l’equilibrio, la stabilità, le manovre e molto altro ancora.  L’intento era di creare in loro un interesse e una curiosità per il volo.

Nella seconda parte gli alunni dell’istituto Aeronautico prestavano aiuto nella costruzione di aeroplani di carta, di difficoltà non indifferente, e rispondevano alle domande curiose dei bambini.

Il secondo laboratorio era anch’esso accessibile a scuole e privati, ma era rivolto prevalentemente a un pubblico di ragazzi di età maggiore di 13 anni.

Pure questo laboratorio è stato diviso in una parte teorica e in una invece pratica.

Durante la prima, gli alunni del Politecnico di Milano che fanno parte del progetto “Skyward Experimental Rocketry” hanno spiegato attraverso una presentazione lo spazio, le orbite, i satelliti artificiali, i missili, i vettori spaziali, e ancora l’esplorazione e il turismo spaziale e il lavoro che loro stessi compiono con molta passione, nel tentativo di raggiungere lo spazio con razzi e droni costruiti con la collaborazione di oltre un centinaio di studenti.

Nella seconda parte di laboratorio gli alunni dell’Aeronautico offrivano aiuto ai ragazzi nella costruzione di razzi “fai da te” assemblabili in 15 minuti.

La speranza è quella di aver contribuito a creare un certo interesse nei bambini e nei ragazzi che hanno partecipato ai laboratori, che potrebbero anche essere i futuri inventori, costruttori, ingegneri o perfino astronauti, piloti di mezzi che potrebbero portarci alla colonizzazione di nuovi pianeti.

Nadir Riva, 3B LS

 

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A messa col Cardinale De Paolis

Posted by admin On Maggio - 13 - 2017 Commenti disabilitati su A messa col Cardinale De Paolis

Anche quest’anno, come da tradizione, avrà luogo a Bergamo, nella chiesa dei Santi Bartolomeo e Stefano, in Largo Belotti 1, la Santa Messa dell’Istituto aeronautico “Antonio Locatelli”: la data fissata è quella del 17 dicembre alle ore undici e la celebrazione, in via eccezionale, sarà presieduta dal cardinale Velasio De Paolis.

Concelebreranno con lui monsignor Piergiacomo Grampa, vescovo emerito della diocesi di Lugano (Svizzera), i professori di religione dell’istituto, i Frati Domenicani a cui è affidata la chiesa, diversi sacerdoti della diocesi e un rappresentante del vescovo della diocesi di Bergamo.

La nostra scuola ha molto a cuore questo momento, che è uno dei punti cardine sui cui è basato l’anno scolastico. Infatti questa occasione di aggregazione è ritenuta dal preside Giuseppe Di Giminiani una importantissima opportunità all’interno dell’offerta formativa dell’istituto, perché permette di andare a formare lo studente non solo nel rispetto di quanto prescritto dal ministero dell’Istruzione (e quindi con riferimento a conoscenze e concetti scolastici nelle varie materie), ma anche e soprattutto da un punto di vista umano. L’obiettivo vuole essere quello di insegnare agli studenti come essere anche onesti cittadini e ottimi cristiani, cosa che rende questo istituto una perla rara all’interno del gigantesco mare delle scuole italiane.

Come da tradizione gli studenti raggiungeranno la chiesa per partecipare alla celebrazione partendo in corteo in uniforme di gala dalla scuola, accompagnati dagli insegnanti.

Guido Pedone, 3B Ls

 

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La “Montessori” in visita al “Locatelli”

Posted by admin On Giugno - 29 - 2016 Commenti disabilitati su La “Montessori” in visita al “Locatelli”

Ancora bambini ma già alle superiori. Il 3 marzo i bambini della 3A e 3B della scuola primaria Montessori sono arrivati all’Istituto Aeronautico “Locatelli”, su invito della nostra insegnante Genny Biglioli. Lo scopo principale dell’uscita era visitare il nostro laboratorio di fisica. Sono stati organizzati due gruppi di lavoro: rispettivamente prima la 3A e poi la 3B.

La prima classe si è subito diretta in laboratorio, mentre l’altra è andata a seguire la lezione preparata da alcuni alunni di 5D Tecnico. La lezione di volo, durata cinquanta minuti, riguardava tutta la storia del volo, a partire dal mito greco di Daedalus fino ad arrivare ai moderni shuttle, passando anche per la struttura fisica degli uccelli. Successivamente questo stesso gruppo si è spostato al simulatore di torre e al simulatore di volo con il professor Vittorio Solazzo, dove hanno trascorso in totale mezz’ora. Dopo questo i due gruppi si sono invertiti. Nel laboratorio di fisica il professor Ferdinando Catalano, con alcuni studenti di seconda liceo ha spiegato ai bambini numerosi esperimenti.

I bambini sono rimasti particolarmente colpiti da alcuni esperimenti, per esempio “La pallina addomesticata”: consiste nel far scivolare una pallina in un tubo di metallo e, senza che gli spettatori se ne accorgano, sostituirla con una pallina magnetica. Dopo lo scambio il professore dice: “Pallina vai piano piano e non correre”; lasciandola cadere nel tubo questa rallenterà per via della resistenza del magnete. In questo modo il professore ha fatto credere ai bambini che la pallina fosse davvero addomesticata.

Un altro esperimento è stato molto apprezzato dai bambini, ovvero “La palla impossibile da aprire”. Questa dimostrazione ha lo scopo di mostrare che quando l’aria viene rimossa da una sfera, questa è impossibile da aprire. Il professore, dopo essersi procurato due semisfere con un manico ognuna, le ha unite. Dopo aver tolto l’aria ha fatto provare a un bambino ad aprirla, ma lui non ci è riuscito. Quando invece è toccato al professore a dover provare, ha fatto rimettere l’aria, in modo tale da riuscire ad aprirla con facilità.

I bambini si sono divertiti molto, hanno fatto tante domande, e alla fine sono andati via soddisfatti e pronti a raccontare tutto ai loro genitori. La gita è durata dalle nove alle dodici.

Sara Lucia Zappulla, 2B Ls

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Rho e Lario Danza: ballerine al top

Posted by admin On Giugno - 29 - 2016 Commenti disabilitati su Rho e Lario Danza: ballerine al top

Rho Danza 2016 e Lario Danza: sono solo gli ultimi due concorsi che hanno testimoniato nelle ultime settimane i successi delle ballerine del Liceo Coreutico “Antonio Locatelli” di Bergamo, più esattamente ad aprile.

In particolare nella categoria gruppi di danza classica della sesta edizione del concorso Rho Danza 2016 si sono classificate al primo posto come miglior gruppo nella sezione dedicata alla danza classica nell’importante concorso di settore che quest’anno aveva come membro di giuria Marta Romagna,  solista del teatro alla Scala. Le ballerine del coreutico si sono confrontate con allieve di diverse scuole lombarde, ma anche provenienti dal Piemonte, dalla Toscana, dal Veneto e dall’Emilia Romagna.

A portare alla vittoria le nostre ballerine una coreografia ideata dalla professoressa Elena De Laurentiis e intitolata “La Leggerezza dell’Essere”: a vincere sono state Elena Zucchini, Maria Pia Simonetta, Alice Corrada, Beatrice Limonta, Elisa Sartori, Andrea Valongo, Romina Benvenuti, Giada Ubiali, Teresa Cavaioli, Michela Ferri e Giulia Magri. Nel medesimo concorso Beatrice Limonta e Elisa Sartori, entrambe alunne del 2° anno, hanno ottenuto il secondo posto nella categoria Passi a Due di danza classica esibendosi in una coreografia originale tratta dal balletto di repertorio.

Nella diciassettesima edizione di Lario Danza si sono invece classificati al secondo posto nella categoria danze popolari folclore le ragazze e i ragazzi della classe 2° esibendosi in “Carmen”. Si sono inoltre distinte al 3° posto le ragazze delle classi 3°, 4°, e 5° con “Danza Ungherese”.

Gli ottimi risultati ottenuti hanno permesso alle allieve di ricevere numerose borse di studio per festival, rassegne e Galà a carattere nazionale che si svolgeranno quest’estate. Oltre a tutto ciò tre ragazze del 5° anno hanno ricevuto borse di studio al “Belaro Akademisch Traditionell” a Bergheim, in Germania, e alla “Jaqueline Scoala De Balet” di Bucarest in Romania.

Oltre ai concorsi le ragazze e i ragazzi del liceo coreutico hanno avuto la possibilità di esibirsi allo spettacolo di fine anno il 21 maggio a Chignolo D’Isola. “Partecipare a questo genere di concorso – ha sottolineato Elena De Laurentiis, docente della scuola che si è occupata della preparazione delle allieve e coreografa appunto del balletto che ha vinto il primo premio –  è un’ottima occasione per confrontarsi con altre realtà di formazione scolastica, ma è soprattutto un modo per portare in scena la propria passione sotto gli occhi attenti di chi la danza la esercita come professione ad alti livelli”.

“È stata un’esperienza che le ragazze non dimenticheranno mai – ha commentato l’ insegnante – e sicuramente è servita per dar loro un nuovo stimolo a voler imparare e migliorare sempre di più affinché il sogno di diventare una ballerina professionista, divenga sempre più vicino”.

Il Liceo Coreutico Locatelli è tra l’altro l’unico nella provincia di Bergamo ed è il secondo liceo coreutico a essere stato attivato in tutta la regione Lombardia. Istituito nell’anno scolastico 2013/2014 il liceo coreutico è in stretta collaborazione con l’étoile Carla Fracci che ne ha assunto il titolo di direttrice artistica nel 2015.

Riccardo Angeleri, 3A Ls

 

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Giornalisti per 1 giorno: podio nazionale

Posted by admin On Giugno - 29 - 2016 Commenti disabilitati su Giornalisti per 1 giorno: podio nazionale

“È lieto soltanto chi può dare”. È questa la frase che noi, redattori de “Il Corriere dell’Aeronautico”, abbiamo sempre presente ogniqualvolta apriamo un nuovo documento di Word o prendiamo un semplice foglio di carta per scrivere un articolo.

L’obiettivo è questo:  informarvi sulle più recenti notizie riguardanti non solo l’Istituto, ma anche la complessa realtà in cui viviamo, e condividere le nostre opinioni e più sincere esperienze. Ed è proprio tale ambizione che ci ha permesso lo scorso 27 aprile di recarci a Chianciano Terme per ritirare il premio nazionale “Giornalista per un giorno” organizzato dall’Associazione Nazionale Giornalismo Scolastico.

Il riconoscimento venne istituito nel 2003 dall’attuale presidente di Alboscuole Ettore Cristiani per promuovere e valorizzare il giornalismo nelle scuole italiane. L’iniziativa quest’anno ha riscosso un grande successo poiché hanno partecipato quasi duemila testate giornalistiche e la nostra è ricaduta tra le migliori cento: una grande soddisfazione!

La premiazione si è tenuta al palazzetto dello sport della famosa città toscana, nota per le sue terme e per la sua invidiabile “location” tra le colline.  Con noi hanno voluto essere presenti anche le classi seconde e terze, che hanno rinunciato a un giorno di gita a Firenze per fare il tifo alla caporedattrice Ortensia Delia e al professor Tiziano Tista mentre salivano sul palco.

La manifestazione ha avuto inizio con i saluti tra gli altri del presidente di Alboscuole e del nostro preside Giuseppe Di Giminiani, che si sono soffermati sull’importanza della comunicazione e dello scambio di conoscenze tra i ragazzi come armi vincenti contro i problemi sociali. Poi sono stati chiamati sul palco i rappresentanti dei giornalini per categoria; il “Corriere” ha ricevuto il premio per la sezione “Esprit de corps”, ovvero per il senso di unità che da sempre contraddistingue il nostro Istituto.

Tra una “chiamata” e l’altra (altre venticinque sono state le scuole superiori premiate insieme a noi) c’è stato un breve momento di intrattenimento animato da musica moderna, balli di gruppo e tante risate. Infine, la premiazione si è conclusa con un lungo trenino danzante al quale hanno partecipato anche i nostri docenti, preside compreso.

Ma non è finita qui. Dopo la cena in hotel, infatti, il meeting prevedeva una serata a base di musica e ballo. Così il palazzetto si è trasformato in una pista da ballo dove abbiamo avuto l’opportunità di scambiare quattro chiacchiere anche con i ragazzi di altre scuole italiane: l’occasione giusta per rinforzare il nostro spirito d’appartenenza a una nazione ricca culturalmente.

Le sorprese non sono però finite lì: l’autista della navetta che ci avrebbe dovuto riportare in albergo si è rifiutato di caricarci, quindi abbiamo dovuto goderci una mezz’ora di camminata al chiaro di luna.

È stata la ciliegina sulla torta a conclusione di una giornata che ha visto il nostro giornalino ottenere un riconoscimento a livello nazionale: speriamo sia soltanto il primo di una lunga serie.

Lorenzo Leoni, 4A Ls

 

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Diffondere le idee: è TED

Posted by admin On Giugno - 28 - 2016 Commenti disabilitati su Diffondere le idee: è TED

Le idee meritano di essere diffuse. Questo il motto di TED, Technology Entertainment and Design, organizzazione no profit. TED organizza conferenze in tutto il mondo su scienza, arte, politica e temi globali, approdate anche in Italia con gli eventi TEDx.

Così il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR), guidato da Stefania Giannini, e il coordinatore TED global Bruno Giussani, hanno sottoscritto un’intesa triennale che coinvolgerà tutte le scuole superiori italiane. La partecipazione volontaria prevede percorsi formativi e la creazione di un TED-ed Club in ogni istituto.

Le professoresse Genny Biglioli, Federica Prussiani e Ankers del nostro Istituto hanno aderito al progetto. Si è iniziato ad aprile 2016 e sono state coinvolte le prime e le seconde liceo, quindi per il Tecnico 3A, 3D e 5D. Il prossimo anno nascerà il TED Club vero e proprio, che opererà per i tre anni del Protocollo MIUR. TED ha anche lanciato il progetto pilota TEDxYouth@Bologna2016. Si tratta di un concorso rivolto agli studenti delle scuole superiori che vorranno partecipare con una loro lezione in italiano o inglese. Undici le categorie di concorso tra cui una categoria libera, la cosiddetta categoria X. Si potrà partecipare individualmente (durata della lezione due minuti), o tramite il TED Club (tempo massimo diciotto minuti). Scopo del progetto TED-ed e TEDx è quello di “migliorare la capacità di parlare in pubblico, sapersi esprimere con chiarezza ed efficacia in lingua italiana e in lingua inglese, sia nell’ambito delle attività scolastiche, sia in quello di future occasioni professionali. Aiutare la diffusione di conoscenze e idee”.

Saranno di spunto per gli studenti gli argomenti trattati nei corsi di Storia (per le classi del Liceo svolto in inglese) e Inglese Aeronautico. Gli insegnanti stanno tuttavia lavorando con i ragazzi verso idee sempre più originali e che meritano di essere diffuse.

Matteo Bevilacqua, 2B Ls

 

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L’Aeronautico triplica: apre Campli

Posted by admin On Marzo - 29 - 2016 Commenti disabilitati su L’Aeronautico triplica: apre Campli

L’Istituto Aeronautico “Antonio Locatelli” cresce ancora: dopo le sedi di Bergamo (fondata nel 1990) e di Grottammare, nelle Marche, risalente a cinque anni fa, ecco arrivare a conferma del successo di questa formula scolastica anche la terza sede, da poco inaugurata in Abruzzo e più esattamente a Campli, in provincia di Teramo, alla presenza delle autorità locali e del preside Giuseppe Di Giminiani, che abbiamo intervistato sul punto.

È vero che ha creato una nuova scuola? Da dove è nata l’idea?

Sì, è vero. L’idea è nata quando il signor Pietro Quaresimale, primo cittadino di Campli, paese in provincia di Teramo in Abruzzo, ha deciso di visitare la nostra scuola con sede a Bergamo. Il sindaco è rimasto molto colpito dal mio modello di fare scuola e ha deciso di mettere a disposizione una struttura storica del suo Comune, Palazzo Marziale, proprio al fine di fondare un nuovo istituto, gemellato con quello di Bergamo, nella sua città.

Quali sono gli indirizzi presenti nel nuovo istituto?

Gli indirizzi presenti al momento sono gli stessi presenti a Bergamo: ovvero l’Istituto Tecnico Aeronautico e il Liceo Scientifico con indirizzo Aeronautico. L’unica differenza è che non è presente il Liceo Coreutico. Il nome resterà lo stesso, cioè “Istituto Aeronautico Antonio Locatelli” e i ragazzi indosseranno le divise proprio come già fanno gli studenti delle sedi di Bergamo e di Grottammare.

Resterà un Istituto Aeronautico o ha intenzione di allargare l’Istituto anche ad altri indirizzi o altri anni di scuola?

Ora come ora resterà una scuola secondaria di secondo grado, magari in futuro verrà ampliato anche come scuola secondaria di primo grado.

Il sindaco per la nuova scuola ha scelto davvero un edificio molto particolare.

Si tratta di un edificio fondamentale e importante per Campli e per la gente di questa cittadina, quindi sono profondamente onorato per questo dono del sindaco Quaresimale.

Quali sono le sue aspettative per questo nuovo Istituto?

Le mie aspettative sono sempre le stesse: voglio estendere il mio modello di fare scuola, un modello che funziona e che si presta al mio obiettivo, ovvero quello di non formare piloti e controllori, ma bensì veri uomini e vere donne del domani. I miei principi sono lo spirito di appartenenza e lo spirito di sacrificio, valori per me fondamentali.

Per quanto riguarda la scuola “Virgo Lauretana” di Grottammare cambierà qualcosa? Cosa succederà?

Non cambierà nulla. La scuola di Grottammare continuerà il suo percorso scolastico così come sta avvenendo da 5 anni a questa parte. Inoltre quest’anno abbiamo raggiunto un picco davvero elevato di richieste d’iscrizione, cosa che mi dona delle ottime aspettative per il futuro.

Daniele Mattacheo, 3A Ls

 

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Open day: doppia festa al Locatelli

Posted by admin On Marzo - 29 - 2016 Commenti disabilitati su Open day: doppia festa al Locatelli

Ogni anno l’Istituto Aeronautico “Antonio Locatelli” di Bergamo organizza una giornata di “scuola aperta” in cui i ragazzi di terza media, e non solo, possono conoscere meglio gli ideali e le prospettive offerti dalla scuola: è successo anche quest’anno, a fine novembre. La novità degli ultimi anni, in realtà, è il doppio Open Day: il primo giorno infatti sono aperte le porte dell’Aeronautico, mentre il secondo giorno quelle del Coreutico.

A presenziare, anche per questa edizione, numerose famiglie e ragazzi aspiranti studenti, che sono stati accolti dagli alunni stessi della sede: le famiglie presenti, che hanno anche ricevuto una copia del nostro giornale scolastico, sono state infatti accompagnate da studenti in veste di addetti, tutti in divisa d’ordinanza.

Agli aspiranti studenti e ai loro familiari è stato mostrato come ogni classe sia caratterizzata dalla ormai celebre lavagna multimediale, tra l’altro per l’occasione collegata in diretta con la Sala Conferenze, da cui il preside Giuseppe Di Giminiani e diversi stretti collaboratori  hanno presentato il progetto formativo della scuola.

L’opportunità non è solo per ragazzi residenti a Bergamo e vicinanze, ma anche per chi abita più lontano, in altre città o perfino in altre regioni: c’è infatti la possibilità di alloggiare durante tutta la settimana scolastica in un convitto, che permetterà ai futuri allievi di risiedere vicino alla scuola. Agli interessati il tutto è stato spiegato nel dettgalio da parte del preside al termine della riunione.

Tra le tante possibilità della visita dell’edificio, c’è stato pure il piacere di osservare la Sala Meteo, il Simulatore di Volo e il Laboratorio di Fisica, tutti spiegati dettagliatamente da piloti e professori qualificati. Al termine del ricevimento le famiglie sono state accompagnate in segreteria per le preiscrizioni. L’Open Day terminava alle 19, ma per gli interessati c’era anche la possibilità di andare a visitare il convitto di Madone, provvisto oltre alle camere di stanze relax, campetto da calcetto e palestra.

Per tutti gli interessati si sono svolti poi i colloqui individuali col preside, per individuare i 120 futuri nuovi alunni dell’Istituto.

Corbellini Lorenzo, 2B Ls

 

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Lodovici: in Convitto per i ragazzi

Posted by admin On Marzo - 29 - 2016 Commenti disabilitati su Lodovici: in Convitto per i ragazzi

Uno dei punti di forza del “Locatelli” è la presenza, un po’ come nei college inglesi e americani, di un punto di appoggio stabile per gli studenti: si tratta del convitto, luogo dove, dopo la scuola, possono soggiornare, studiando e giocando. Silvano Lodovici è uno dei due responsabili del convitto dell’Istituto Aeronautico “Antonio Locatelli”, a Madone. In questa intervista ci racconterà del perché abbia deciso di aiutare il preside della scuola in questa impresa un po’ particolare.

Signor Lodovici, quale era il suo precedente lavoro prima di approcciarsi con i ragazzi del convitto ?

Io facevo tutt’altro, il venire a cena con voi è un piacevole modo per trascorrere alcune ore della serata, chiaramente in quei giorni in cui vengo a cena con voi; prima di professione facevo il consulente aziendale.

Come mai ha deciso di venire in questo convitto, a seguire ragazzi che non conosce, e come ha fatto a conoscere il preside Giuseppe Di Giminiani?

Il preside lo conosco da più di 20 anni, ci conosciamo da moltissimo tempo. Questa avventura è cominciata così per caso, quando quasi per “scherzo” ha iniziato a chiedermi: “Vieni a cena con me in convitto?”. E ovviamente è partito anche come un’occasione per stare con i ragazzi. Proprio da lì è cominciata da qualche anno questa esperienza decisamente piacevole, sia per “tenermi giovane”  che per essere in contatto con i ragazzi, dato che i miei figli sono  ormai grandi e mi sembra in questo modo di tornare un po’ indietro nel tempo, a quando mi divertivo con loro. Proprio per questo mi fa piacere a venire a cena con voi.

Quando il preside le ha chiesto di venire alcune sere della settimana a “controllare” i ragazzi, lei cosa ha pensato all’inizio?

Come vi dicevo prima, è stata una proposta del preside, del tipo “vieni a cena, vedi il nuovo convitto”, perché io conosco – come dicevo prima –  Di Giminiani da più di venti anni. Mio figlio ha fatto l’Aeronautico e si è diplomato nel 2009. Il convitto prima era distribuito su alcune palazzine a Bergamo: vi era una palazzina vicino al vecchio ospedale, e poi vi erano gli appartamenti vicino al supermercato Esselunga, dove anche voi magari andate qualche volta. Quando è nata questa struttura a Madone, quindi, mi aveva proposto di vedere il nuovo convitto e poi mi aveva invitato a cena. Da lì ha preso a dire “ma vieni qualche serata in più”. Ecco perché un paio di volte alla settimana vengo a cena con voi: infatti nessuno viene per controllarvi, ma perché è un piacere stare con voi. La cosa piacevole in particolare è il poter trasmettere dei valori, delle abitudini e dei comportamenti, che anche lo stesso professor Di Giminiani cerca di trasmettere.

Cosa si aspetta che ottengano questi ragazzi ?

La più grande soddisfazione mia come quella del vostro preside è che alla fine di questo percorso annuale o quinquennale vi rimanga qualcosa, che le buone regole di comportamento come valore morale vi rimangano e che possiate farne buon uso in futuro, perché questi punti chiave, cioè le buone abitudini e l’educazione, all’università e nel mondo del lavoro aprono ogni porta.

Enrico Barin e Mattia Vegetti, 2 B Ls

 

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Cancerogena? Dubbi sulla carne rossa

Posted by admin On Marzo - 29 - 2016 Commenti disabilitati su Cancerogena? Dubbi sulla carne rossa

Lo scorso ottobre lo IARC, ossia l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (Organizzazione Mondiale della sanità), ha lanciato un allarme alquanto preoccupante: salsicce, prosciutto e carni rosse trattate possono causare il tumore al colon-retto.

Questa conclusione è arrivata dopo l’esecuzione di ben 800 studi sul rapporto tra una dieta comprendente proteine animali e il cancro. Si è rilevato così che il consumo di 50 grammi di carne processata al giorno fa aumentare del 18 per cento il rischio di contrarre  la tanto temuta patologia intestinale. Per quanto concerne invece la carne rossa, le prove non sono sufficienti per ritenerla cancerogena, ma solo “abbastanza cancerogena”.

Quindi la classica e gustosa bistecca di manzo alla piastra è pericolosa per la nostra salute? La risposta è “dipende”, e per essere compresa necessita di un’analisi attenta del messaggio lanciato dallo IARC. L’agenzia infatti ha voluto suddividere le sostanze cancerogene in categorie attraverso un semplice sistema di catalogazione: si va così dal gruppo 1, che comprende gli agenti cancerogeni per l’uomo, fino al gruppo 4, dove si trovano quelle sostanze che invece probabilmente non compromettono la salute umana, passando per il 2A, il 2B e il 3.

La carne processata, ovvero salumi e insaccati,  è stata classificata come appartenente al gruppo 1, di cui fanno parte anche il fumo e la radiazione solare. Diversamente la carne rossa rientra nel gruppo 2A, pertanto probabilmente può portare alla formazione del cancro. Tuttavia va sotolineato un aspetto: questa classificazione non si basa sulla pericolosità delle sostanze, ma sulla sicurezza delle prove che gli scienziati hanno per dimostrare la loro cancerogenicità. Pertanto non è possibile fare neppure paragoni tra agenti cancerogeni dello stesso gruppo e i numeri lo provano: ogni anno nel mondo il cancro causato dalla carne rossa uccide 34.000 esseri umani, mentre quello dovuto all’inquinamento atmosferico ben un milione.

Tornando al precedente 18 per cento, qual è il significato effettivo del dato? Il 18 per cento di cosa? Dipende dalla tendenza genetica di ogni singola persona. Un individuo con una storia di familiarità per il tumore al colon-retto o con importanti fattori di rischio avrà già un’elevata probabilità di base di contrarre la malattia. Mentre per una persona che, per stile di vita o fattori genetici, non è predisposta a questo tipo di cancro, il 18 per cento di un basso rischio è poco significativo.

Dopo aver fatto chiarezza sul messaggio dello IARC, è opportuno spiegare il perché la carne rossa è cancerogena. I suoi tessuti sono ricchi di due proteine, l’emoglobina e la mioglobina, che contengono il gruppo “eme”, una molecola adibita a catturare l’ossigeno per renderlo utilizzabile per la produzione energetica. Tuttavia al centro di questa molecola si trova l’atomo del ferro, che è in grado di danneggiare il DNA cellulare quando rimane a contatto per lungo tempo con la mucosa intestinale.

In conclusione, carne sì o carne no? Sì, se mangiata nelle quantità raccomandate e se associata a una dieta equilibrata e varia. No, se in quantità smodate e senza dieta adeguata. Bisogna ricordare che gli studi dello IARC servono alla creazione di una solida base di partenza per formulare nuove raccomandazioni dietetiche.

Lorenzo Leoni, 4A Ls

 

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Carne rossa? Sì, ma con moderazione

Posted by admin On Marzo - 29 - 2016 Commenti disabilitati su Carne rossa? Sì, ma con moderazione

L’OMS, organizzazione mondiale della sanità, attraverso uno studio probabilistico e statistico inizia la sua guerra contro la carne, definendo le carni lavorate cancerogene per l’organismo umano e inserendole nel gruppo 1 delle sostanze che causano cancro e con pericolosità ai livelli di fumo e benzene, mentre le carni rosse sono poste nel gruppo 2A, ovvero come possibili cancerogene.

La professoressa Fabiana Riva, insegnante di biologia e chimica dell’Istituto Aeronautico “Locatelli”, chiarisce come questa notizia non debba essere presa alla leggera; nonostante le informazioni sulla dannosità della carne nella dieta siano note da diverso tempo, l’indagine svolta  ha recentemente affermato che le carni lavorate sono fortemente collegate alla formazione di tumori intestinali e in parte dello stomaco.

“Le carni lavorate, quali würstel, salame, bresaola o salsiccia, sono dannose per l’organismo umano ed è consigliabile essere cauti sul loro consumo, che dovrebbe essere limitato a 1 o 2 volte a settimana per non aumentare il rischio di ammalarsi. La probabilità si aggira statisticamente tra il 5 e l’8 per cento in più del normale, ma è soggettivo: aumenta infatti al 15 per cento per chi è geneticamente predisposto”.

La professoressa Riva invita gli studenti a non sottovalutare le scoperte fatte dall’OMS poiché, anche se le carni lavorate e le carni rosse non fanno forse male quanto il fumo di sigaretta, l’abuso di queste potrebbe esporre la popolazione a un eventuale rischio.

Conta anche lo stile di vita: 4 tumori su 10 derivano da abitudini sbagliate come alimentazione scorretta e uso di tabacco. Una precauzione è quella di consumare una quantità limitata di carni lavorate e di stare attenti alla cottura poiché le carni rosse molto cotte sono più pericolose; è quindi consigliabile assumere carne cucinata al sangue o non tropo cotta poiché le carni cucinate a griglia e barbecue sono più nocive.

Pietro Daminelli, 4A Ls

 

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Brevetto in Florida: esperienza unica

Posted by admin On Marzo - 29 - 2016 Commenti disabilitati su Brevetto in Florida: esperienza unica

Dieci settimane a Venice, in Florida, cittadina affacciata sul Golfo del Messico: è il periodo che abbiamo trascorso per ottenere il brevetto PPL (Private Pilot License, cioè licenza di prilota privato, è la prima licenza di volo ottenibile e abilita a pilotare un aereo appunto per scopi privati).

Si è trattato di un’esperienza fruttuosa che, dal mio punto di vista, mi ha permesso di crescere interiormente e scoprire il grande valore di essere autonomo. Non essendo stato vicino a casa per dieci settimane, un tempo molto lungo, ci sono stati molti momenti caratterizzati da assoluta difficoltà.

Questa esperienza è stata intrapresa da me e altri cinque ragazzi dell’Istituto Tecnico Aeronautico “Antonio Locatelli”, due dei quali hanno fatto con me i brevetti: si tratta di Riccardo Trabattoni, Laura Poli, Francesco Zanassi, Elia Pedretti e Lorenzo Cataldo; con noi anche Davide Guffanti, proveniente da un’altra scuola.

Oltre tutto essendo stato con persone che non conoscevo, inizialmente la convivenza non è stata esattamente delle migliori, ma dopo esserci ambientati le cose hanno iniziato a prendere la piega giusta.

Le prime settimane le abbiamo passate a organizzare lo studio e i tempi. Le nostre giornate erano impegnative, dalle sette del mattino fino alle cinque del pomeriggio eravamo impegnati a studiare e a volare.

Anche per quanto riguarda la lingua è stato difficile adeguarsi perché l’inglese americano è difficile da comprendere e infatti le conversazioni non erano delle migliori. Passato il primo momento di imbarazzo tra di noi abbiamo comunque anche iniziato a fare amicizia e a divertirci tutti insieme.

Adesso, a brevetto ottenuto, in quanto pilota consiglierei a tutti coloro che vogliono seguire questa strada di fare questa esperienza importante, perché ti permette di aprire gli orizzonti e di imparare molto.

Filippo Rondinelli, 4A Ls

 

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In aula con passione: la prof Impellizzeri

Posted by admin On Marzo - 29 - 2016 Commenti disabilitati su In aula con passione: la prof Impellizzeri

Quaranta anni di professione e, dopo la pensione, di nuovo a insegnare: è la storia della professoressa Antonella Impellizzeri, che abbiamo intervistato per capire le ragioni della sua passione.

Quando ha deciso di diventare professoressa?

Ho deciso di fare questo lavoro quando frequentavo il liceo classico, poiché mi sono innamorata delle materie umanistiche. Oggi comunque i tempi sono cambiati, ma non rinnego il fatto di aver preso questa decisione.

Se dovesse scegliere ora, deciderebbe comunque di diventare professoressa?

Se avessi dovuto prendere la decisione oggi sarei stata molto combattuta: non avrei cambiato idea poiché ho ancora una forte passione per le mie materie. Avrei preso un’altra strada se avessi pensato alla vita pratica. Sia per questioni di carattere economico sia perché la scuola non è più la stessa.

Se avesse deciso di cambiare lavoro cosa avrebbe fatto?

Avrei fatto medicina. La trovo molto bella, è una passione che coltivo nel privato. Mi piace documentarmi riguardo a questo ambito e anche prendermi cura delle persone.

Le è mai successo che qualcuno si sia lamentato del suo metodo di insegnamento?

No, non ho mai avuto problemi. Anche perché durante le mie lezioni cerco di coinvolgere molto i miei studenti. Non ho mai avuto contestazioni neanche riguardo alle interrogazioni, poiché spiego sempre le motivazioni dei voti che do.

Le è mai successo che studenti le abbiano impedito di svolgere la lezione, poiché disturbavano?

No, non mi è mai successo. Normalmente riesco a tenere l’attenzione, anche perché non uso il libro, se non per leggere passi d’autore, perciò gli alunni sono obbligati a prendere appunti. Inoltre durante le interrogazioni, coinvolgo loro e le uso come strumento per ampliare l’argomento.

Cosa fa se qualche ragazzo la disturba?

Cerco di responsabilizzarlo, facendogli capire che sta disturbando, anche alle volte alzando la voce.

Ha mai “beccato” studenti a copiare?

Sì, mi è successo anche se raramente.

Come si è comportata con loro?

Ovviamente ci sono state conseguenze nel momento in cui ho dovuto votare la verifica, questo ha portato anche al pentimento dello studente.

La sua passione per il lavoro è diminuita da quando ha iniziato rispetto a ora?

La passione per il contenuto non è cambiata. È diminuita un po’ la passione per l’insegnamento, dato che ricevo molte delusioni. Intendo dire che c’è molta differenza fra quanto do io ai miei studenti e il loro rendimento. Mi spendo molto in classe e dall’altra parte non ricevo abbastanza e resto delusa.

Qual è il suo argomento preferito da spiegare?

Ho una passione per tutti gli argomenti, ma in particolare per “Padre Dante”. Devo dire che ho anche le competenze per spiegarlo, poiché l’ho studiato molto; inoltre lo considero una fonte inesauribile di attualità.

Si affeziona molto ai suoi studenti?

Purtroppo sì, molto.

Perché dice purtroppo?

Purtroppo perché io do fiducia e affetto ai miei studenti, in cambio vorrei che gli studenti avessero un buon rendimento. Non voglio che i miei studenti approfittino dei miei buoni propositi. Comunque bisogna dire che mantengo ottimi rapporti con alcuni miei studenti che ora si sono anche laureati.

Cosa ha fatto prima di venire qui?

Mi sono laureata in Lettere Antiche. Ho insegnato sia in licei classici, che scientifici. Sono venuta qua solo ora che sono in pensione, e questa è un’ulteriore dimostrazione della mia passione per l’insegnamento. Sono entrata in pensione nel 2012; dopo 40 anni di carriera sono ancora qua a insegnare.

È meglio la nostra scuola o quelle in cui ha insegnato prima?

Bisogna distinguere le scuole statali da questa. Nello stato ci sono dinamiche rigorose, o meglio questo accadeva anni fa. Ora c’è un po’ un tracollo, sia per via delle riforme, sia per il cambiamento da parte degli studenti. Qui ci troviamo in un mondo più piccolo, è come se fosse una famiglia, mi trovo bene qui. La differenza con il passato è data soprattutto da come gli studenti si approcciano con la scuola, il loro rigore e partecipazione. Questo tracollo è dato, secondo me, soprattutto dall’uso maldestro della tecnologia. Per esempio: quando do da fare una versione ci sono due opzioni: ora puoi farla o copiarla da internet, in passato non si poteva far altro che eseguire gli esercizi. Questo fa in modo che il cervello non si metta in moto e perciò si atrofizza. Un altro esempio è che prima per fare una ricerca bisognava fare un collage di più fonti; ora invece si cerca su internet e si trovano le informazioni già pronte. Quando insegnavo negli anni ’80 c’erano classi in cui era un piacere fare lezione: erano in grado di capire da soli.

Cosa pensa del rapporto genitore insegnante?

Molti genitori collaborano con gli insegnanti per la crescita dei figli. Alcuni invece vedono nei professori gli antagonisti. Ci deve essere una fiducia reciproca fra scuola e famiglia. Ognuno deve rispettare il proprio ruolo e ambito. L’insegnante partecipa alla crescita culturale e sociale del ragazzo, il genitore invece lo educa e gli insegna come comportarsi nel privato. Il voto negativo non è una punizione, è un modo per far crescere l’alunno grazie a una presa di coscienza. Non amo i genitori che influiscono sulla didattica criticando il professore. Il professore deve fare il professore, il genitore deve fare il genitore, l’alunno deve fare l’alunno. Concludo con questo esempio: io non posso andare a casa di un mio alunno e dire alla madre che non va bene il metodo che usa per lavare i panni. Al contrario, nonostante i ruoli diversificati, tutti si credono insegnanti.

Sara Lucia Zappulla, 2B Ls

 

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