Saturday, November 1, 2025

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Coreutico sempre in pole

Posted by admin On Gennaio - 4 - 2018 Commenti disabilitati su Coreutico sempre in pole

E dopo i grandi successi e riconoscimenti ottenuti lo scorso anno (da quelli vinti al Como Lake Award fino alle otto coppe conquistate a Euro Danza 2017), ecco che il corpo di ballo del Liceo Coreutico apre questo nuovo anno scolastico con un calendario già fitto. A partire, già ancor prima dell’inizio delle lezioni, con gli stage estivi, per arrivare al palcoscenico di San Benedetto del Tronto a ottobre, in particolare con la Tormenta de fuego, appassionata e avvincente.

Per arrivare poi alla coinvolgente esibizione sul palco del PalaCreberg di Bergamo in occasione, il 29 ottobre della tradizionale consegna dei diplomi, alla presenza dell’étoile e direttrice artistica Carla Fracci. Ultimo appuntamento, in ordine di tempo, l’esibizione dell’11 novembre all’Auditorium di Albino, con la regia dell’insegnante Elena De Laurentiis: occasione per presentare il libro “Passo dopo passo” di Carla Fracci e fare beneficienza.

La Redazione

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Open Day: ci presentiamo

Posted by admin On Gennaio - 4 - 2018 Commenti disabilitati su Open Day: ci presentiamo

L’appuntamento è ormai tradizione: l’istituto aeronautico “Antonio Locatelli”, “scuola del terzo millennio”, apre le porte a famiglie e futuri studenti. Quest’anno la data scelta è il 2 dicembre, a partire dalle 15: studenti, docenti e dirigente saranno a disposizione delle famiglie e degli aspiranti allievi per presentare loro la scuola.

Quali possono essere gli sbocchi, quali le particolarità, le strumentazioni, a partire dal simulatore di volo: questi alcuni degli argomenti che verranno illustrati, per far capire al meglio quale sia la realtà del “Locatelli”, una grande famiglia suddivisa tra il liceo scientifico potenziato nelle aree di Comunicazione e Aeronautica, l’istituto tecnico Logistica e Trasporti e, infine, il Liceo Coreutico con la direzione artistica dell’etoile Carla Fracci.

I primi apriranno le loro porte sabato 2 dicembre, mentre il Coreutico lo farà domenica 3 dicembre dalle 9.

 

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Diplomati 2017: festa al Creberg

Posted by admin On Gennaio - 4 - 2018 Commenti disabilitati su Diplomati 2017: festa al Creberg

Nomi dello spettacolo, autorità civili e militari, e soprattutto famiglie, studenti e una gara di solidarietà in favore dell’associazione “Amici dell’oncologia Valle Seriana Valle Cavallina onlus”: questi gli ingredienti che il 29 ottobre hanno affollato il Teatro Creberg di Bergamo per la tradizionale cerimonia di consegna dei diplomi dell’istituto aeronautico Locatelli. Maria Teresa Ruta ha fatto da madrina, con il colonnello Vanni Scacco; scopo della manifestazione, tra le altre cose, il virtuale passaggio di consegne tra quanti appunto hanno superato l’esame di maturità lo scorso luglio  e le nuove matricole.

Tra i tanti ospiti  il cantante Paolo Vallesi, che ha coinvolto la sala gremita prima nel suo “La forza della vita” e poi in un corale “Nel blu dipinto di blu”. Sul palco anche la Fanfara dell’aeronautica militare di Milano e il corpo di ballo del Liceo coreutico Locatelli, con la direzione artistica dell’etoile Carla Fracci, in sala, e la coreografia dell’insegnante Elena De Laurentis.

“A questi ragazzi abbiamo dato almeno due valori che li porteranno lontano nella vita: lo spirito di sacrificio e quello di appartenenza”, ha detto il preside Giuseppe Di Giminiani, accolto da ripetute ovazioni.

A consegnare i diplomi agli studenti gli insegnanti della scuola, personaggi del mondo dell’aviazione civile e militare, delle forze dell’ordine e della politica: a tutti in regalo il libro scritto da Riccardo Bernocchi, studente di 4B Ls, dal titolo L’urbanistica delle città romane in Italia.

La Redazione

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E dopo il diploma? Pensiamoci

Posted by admin On Gennaio - 4 - 2018 Commenti disabilitati su E dopo il diploma? Pensiamoci

Nel libro Il piccolo principe troviamo scritto che per “ogni fine c’è sempre un nuovo inizio”, ma chi può determinare dove finisce il vecchio e dove comincia il nuovo?

Non è un giorno di festa, un compleanno o un capodanno: è un evento grande o piccolo, un qualcosa che ci cambia e che idealmente ci dà speranza, un nuovo modo di vivere e di vedere il mondo.

La cosa importante è non smettere mai di  ricordare che, in mezzo a tanto  fatica, ci sono cose a cui vale la pena aggrapparsi, prima tra tutte la voglia di ottenere il diploma.

Per uno studente la consegna dei diplomi è il giorno in cui idealmente diventa cittadino del mondo, il giorno in cui si incorona la fatica e la disciplina di cinque anni, in cui diventa una persona adulta: da quel giorno dovrà rendere conto a altri all’infuori di se stesso e dei suoi genitori, rendere conto di qualcosa di più dei propri  voti.

Dovrà rendere conto al mondo, al futuro e a tutte le possibilità che la vita ha da offrire.

A partire da quel giorno  il nostro compito è farci avanti a occhi aperti, disponibili e pronti per qualunque cosa, per affrontare la vita, per affrontare le responsabilità e le possibilità.

Lisa Hasan, 4 B Scientifico

 

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Paolo: una vita per la miniera

Posted by admin On Gennaio - 4 - 2018 Commenti disabilitati su Paolo: una vita per la miniera

“Il minatore conosce il rischio del lavoro in miniera. Sa che costante è il pericolo della caduta di massi o del crollo della volta, come sa che maneggiare esplosivi comporta il rischio che qualcosa non vada per il verso giusto”. A parlare è Paolo, ottantenne ed ex-minatore della Miniera del Siele di Piancastagnaio (Siena), che con la sua esperienza ha saputo incuriosire e appassionare noi giovani al suo mondo: la miniera.

Se pensate che sia solamente un complesso costituito da un giacimento minerario sotterraneo e dalle attrezzature necessarie per il suo sfruttamento, a quanto pare non avete conosciuto il signor Paolo, che la definisce come un luogo in cui provare gioia e dolore, come un mondo a sé stante in cui regnano il vuoto e un silenzio assordante. Paolo, sulla stessa linea dei suoi antenati, ha lavorato nella miniera del Siele per tutta la vita, ed è felice della sua esperienza, anche se è rincuorato del fatto che i suoi figli non abbiano percorso la sua strada ma si siano invece specializzati in altri campi. Perché sì, la miniera dona gioia, permette di instaurare grandi rapporti umani tra i minatori ma allo stesso tempo è un ambiente pericolosissimo in cui bisogna stare attenti a ascoltare e osservare ogni minimo particolare. ”Se dovessi tornare indietro, lo rifarei. Nonostante i dolori e le problematiche che comporta tornerei a lavorarci, perché la miniera riesce a incatenarti, ti entra nella testa per non abbandonarti più e con il passare del tempo diviene una esigenza, perché in fondo la mia vita senza la miniera non sarebbe la stessa”, dichiara Paolo emozionato.

L’ex-minatore sostiene di provare gioia ogni qual volta entra nella miniera, perché nella sua mente riaffiorano i ricordi di una vita. Con la voce incrinata quasi tendente al pianto racconta le sue disavventure legate alla cava. Non per mostrarsi un eroe, ripete spesso, ma per far comprendere a noi giovani la realtà della miniera, narra la sua lunga prigionia nella cava. Infatti il povero minatore, insieme ad altri 22 compagni nel luglio del 1968, è rimasto rinchiuso a 300 metri di profondità a causa di un’improvvisa frana che ha bloccato l’unica via di uscita esistente. Finalmente dopo 24 giorni di prigionia li hanno salvati.

Nonostante non fosse stata questa la sua prima volta, Paolo  confessa di aver avuto molta paura, perché giustamente afferma che in situazioni del genere la paura è il minimo che si possa provare. Alla fine l’ex-minatore ha chiesto di concludere l’incontro con un grande applauso in onore dei suoi numerosi compagni che, per portare a casa un pezzo di pane, sono morti nella miniera.

Elvira Bellicini, 3 A Scientifico

 

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Corriere 1°: Chianciano e Piancastagnaio

Posted by admin On Gennaio - 4 - 2018 Commenti disabilitati su Corriere 1°: Chianciano e Piancastagnaio

Giornalista per 1 giorno e Penne Sconosciute: un po’ il ritratto di tutti noi, giornalisti “in erba” e studenti come tanti, sconosciuti appunto, che prendono carta e penna e mettono nero su bianco un po’ di se stessi, per raccontare qualche emozione.

Sono i premi che hanno raggiunto il nostro “Corriere dell’Aeronautico”, premiando e riconoscendo il lavoro di tutti noi e in particolare quello per il numero di maggio del 2017, l’ultimo del sesto anno di attività del nostro periodico. Per il terzo anno consecutivo, infatti, l’Istituto Aeronautico “Locatelli” ha conquistato il podio nel concorso nazionale Giornalista per 1 giorno promosso dall’Associazione Nazionale del Giornalismo scolastico: il riconoscimento lo ritireremo a Chianciano Terme ad aprile.

Ma il nostro giornale, quello stesso numero, arrivato per la prima volta a ben venti pagine fitte di parole, pensieri ed emozioni, ha vinto anche un altro importante riconoscimento: Penne Sconosciute 2017, promosso dalla associazione Osa e dalla Emeroteca comunale di Piancastagnaio, piccolo borgo senese.

E proprio qui una rappresentanza di scuola e redazione ha ritirato un nuovo riconoscimento: un attestato e due piante tipiche del monte Amiata, dove si trova Piancastagnaio. Famoso, tra le altre, per due cose in particolare: le castagne e la vicina (nel comune di Abbadia San Salvatore) miniera del Siele, la maggior miniera italiana (oggi museo) di cinabro, il minerale da cui si ricava il mercurio. Il ritiro del premio è stata quindi anche l’occasione per assaporare i dolci frutti autunnali e per sbirciare nel passato, nella vita dei minatori e del vicino borgo medievale: uno sguardo che ci ha portati a percorrere al buio i loro stessi percorsi per vedere dal vivo come è cambiata la miniera negli anni e a sentire, emozionati, le parole coinvolgenti di un minatore. Un’inaspettata boccata di passato, che è entrata forse anche nel nostro futuro: stuzzicando qualche articolo in più.

La Redazione

 

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A BgScienza: l’Aeronautico c’è

Posted by admin On Gennaio - 4 - 2018 Commenti disabilitati su A BgScienza: l’Aeronautico c’è

Come tutti gli anni la nostra scuola ha deciso di mettere in campo il nostro laboratorio nel progetto Bergamo Scienza, grazie al quale molte scuole della provincia bergamasca possono vedere con i loro occhi i meravigliosi esperimenti realizzati dal professor Ferdinando Catalano nel nostro istituto.

Come tutti gli anni, il nostro obiettivo è stato quello di stupire grandi e piccini, professori, alunni e maestre. Quest’anno, però, abbiamo colto l’occasione anche per far vedere ai nostri visitatori le peculiarità di una scuola a indirizzo aeronautico, come il simulatore di volo, il simulatore di torre di controllo e la nostra sala meteo, con annessa spiegazione dei nostri progetti. Progetto Meteo e simulatori sono stati presentati interamente dagli alunni della scuola, che hanno saputo mantenere l’attenzione di ragazzi e bambini in modo egregio.

Altri alunni hanno aiutato il professor Catalano nella spiegazione e dimostrazione dei suoi esperimenti, altri ancora hanno fornito un aiuto nello spostamento dei visitatori da una sala all’altra: gli alunni del nostro istituto hanno quindi giocato un ruolo pressoché fondamentale per questa edizione di Bergamo Scienza 2017.

Ma tornando al nostro laboratorio: quest’anno l’esperimento principale e più notevole è stato la “Bilancia di Cavendish”, realizzato dal professor Catalano con l’aiuto degli alunni. Con questo esperimento, di recente costruzione, è possibile calcolare la forza di Gravitazione universale e, unendolo a altri due esperimenti che ci forniscono i dati utili per calcolare la forza gravitazionale e il raggio della Terra, possiamo rispondere alla domanda, motto di Bergamo Scienza 2017, “Ma quanto pesa la Terra?”.

Come è andata l’edizione di quest’anno? Il professor Catalano non ha avuto dubbi e ha risposto subito: “Grandissimo successo di pubblico e di interesse, soprattutto per quanto riguarda la fisica divertente”, quindi ha anche aggiunto: “Molti visitatori hanno scoperto che la fisica è la realtà in genere”.

Tante classi si sono presentate per ammirare gli esperimenti del nostro laboratorio. Da vincitori di passate edizioni, in particolare ricordiamo quella dello scorso anno, anche quest’anno vogliamo finire in vetta alla classifica.

Alessandro Donina, 2 A Scientifico

 

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Messa di Natale: auguri col cardinale

Posted by admin On Gennaio - 4 - 2018 Commenti disabilitati su Messa di Natale: auguri col cardinale

Sarà il cardinal Ernest Simoni quest’anno, il 22 dicembre alle ore 11, a presiedere la tradizionale messa per il Santo Natale organizzata dall’Istituto Aeronautico Locatelli nella chiesa dei Santi Bartolomeo e Stefano, in largo Belotti 1.

Don Ernest Simoni, da noi intervistato alcuni mesi fa, a causa della sua fede era stato arrestato nel 1963, trascorrendo ben 28 anni in carcere in Albania, sottoposto ai lavori forzati.

L’accusa contro di lui era aver fatto propaganda della fede: “Mi dissero che sarei morto, implicato come nemico perché avevo detto al popolo che saremmo morti tutti per Cristo, se necessario”, aveva dichiarato. Nel 2016, dopo aver incontrato due anni prima il pontefice, è stato fatto cardinale.

L’occasione della messa da lui celebrata sarà quella del consueto scambio di auguri, in un momento di riflessione natalizia, tra studenti e docenti della scuola prima della interruzione per il periodo di vacanza.

Guido Pedone, 4 B Scientifico

 

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ComoLakeAward: è incetta di premi

Posted by admin On Giugno - 27 - 2017 Commenti disabilitati su ComoLakeAward: è incetta di premi

Due giorni di selezioni durissime e oltre 300 partecipanti,: sono questi i numeri del Como Lake Dance Award 2017 – Concorso Internazionale di Danza che si è svolto il 22 a 23 aprile nel Teatro Sociale di Como. Grandissime le soddisfazioni ottenute dagli allievi del Liceo Coreutico Locatelli, con importanti risultati. A partire dal 2° posto conquistato Teresa Cavaioli nella sezione solisti senior danza contemporanea, oltre al premio di 800 € come “Miglior Talento” e la borsa di studio di 4 settimane alla Joffrey School di New York.

Terzo posto per Nora Spreafico tra i solisti junior danza di carattere (non sono stati assegnati i primi due posti sul podio).

Oscar Tempesti ha vinto invece la borsa di studio per il campus estivo Maratona d’estate, e Alessia Corti quella per un corso di perfezionamento professionale di 700 ore realizzato con il contributo del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali.

 

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Sala Piatti e Castello Malvezzi: si danza

Posted by admin On Giugno - 27 - 2017 Commenti disabilitati su Sala Piatti e Castello Malvezzi: si danza

Sabato 8 e domenica 9 aprile gli allievi del Liceo Coreutico “Antonio Locatelli” di Bergamo hanno portato la loro danza nella Sala Piatti in Città Alta a Bergamo e nel Castello Malvezzi di Brescia.

Tematica principale è stata “L’India e la danza”, grazie alla quale hanno avuto il piacere di fondersi in uno stile di danza lontano da noi, affiancati dall’attrice Renata Pozzi e dalle danzatrici Shilpa Bertuletti e Simona Zanini. Inoltre, nel Castello Malvezzi, tre allieve del Coreutico hanno avuto l’onore di poter sfilare in una location veramente magica tra danza, canto e moda.

Tutte le coreografie di danza classica, indiana e di carattere proposte dal Liceo Coreutico in questo weekend danzante sono state composte o rielaborate dall’insegnante Elena De Laurentiis, mentre quelle di danza contemporanea dalle insegnanti Veronica Cionni e Marta Ottolenghi.

Per la danza indiana sono stati presentati i balletti “Bhakti III”, che rappresenta una fusione tra la danza neoclassica e la tradizione indiana, interpretato come protagonisti da Beatrice Limonta e Oscar Tempesti, con alcune alunne di terza e di quarta, e “Lasya” interpretato da tutte le allieve della scuola.

Un’altra danza di carattere ha visto impegnata l’alunna Nora Spreafico nel suo flamenco “Tormenta de Fuego”, rappresentante la tradizione spagnola.

Immancabile un balletto di danza classica, un Pas de Trois dal terzo atto dello Schiaccianoci “Dance of the Reed Pipes”, interpretato da Beatrice Limonta, Oscar Tempesti e Andrea Valongo.

Per quanto riguarda la danza contemporanea sono stati presentati due balletti: “Stoicheia – I quattro elementi”, coreografato dall’insegnante Veronica Cionni, con tutti gli alunni del Coreutico a interpretare i quattro elementi della natura, e “La Foule”, coreografato dall’insegnante Marta Ottolenghi e interpretato dagli alunni della terza sulle note della canzone “La Folla” di Piaf.

Di sicuro questo “weekend fuori porta” per il Liceo Coreutico, oltre ad aver permesso ai ballerini di esibirsi in posti nuovi e portare la loro arte anche fuori Bergamo, ha avvicinato di più gli spettatori al mondo un po’ meno conosciuto della danza, quello delle danze di carattere, grazie alle quali si possono capire a fondo anche i popoli più lontani e diversi da noi.

Giulia Sala, 2 A Ls

 

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Biliardo: sfida per il podio nazionale

Posted by admin On Giugno - 27 - 2017 Commenti disabilitati su Biliardo: sfida per il podio nazionale

Primi alle selezioni provinciali, podio anche per quelle regionali: e ora si viaggia verso la nazionali di biliardo. Si è tenuta sabato 8 aprile al “Biliards Club” di Desio, punto di riferimento per amatori e professionisti grazie ai suoi 17 tavoli da gioco, la fase regionale che ha visto affrontarsi le quattro squadre finaliste, selezionate tra 10 scuole superiori della Lombardia tramite le gare provinciali. Queste si sono sfidate in 3 scontri diretti di biliardo all’italiana a 5 birilli.

Al primo posto si è classificata la formazione del liceo artistico “Melotti” di Cantù, seguita dai ragazzi dell’istituto Aeronautico “Antonio Locatelli” di Bergamo, traditi alla fine da un birillo rosso rimasto in piedi.

Dietro queste due squadre, si sono classificate sul terzo gradino del podio (a pari merito) la formazione dell’istituto “Bassi” di Lodi e quella dell’istituto “Cannizzaro” di Rho.

Tralasciando il risultato, il torneo è stato per tutti i partecipanti un grande traguardo, raggiunto grazie al progetto “Biliardo e Scuola” e alla famiglia Minardi, titolare della sala. A questo torneo si sono interessate molte autorità, tra cui il sindaco del paese Roberto Corti, l’assessore per lo sport e molti organizzatori della FIBIS (la Federazione Italiana Biliardo Sportivo).

Il responsabile regionale del programma, Walter Ugolini, ha spiegato: “Il progetto, nato 5 anni, fa coinvolge ora 500 studenti lombardi e ci ha permesso di scoprire veri e propri talenti che il 7 e l’8 giugno parteciperanno alle gare nazionali  al palazzetto dello sport di Lodi”. A queste gare, per la Lombardia, parteciperanno 3 squadre: il liceo “Melotti”, l’istituto Aeronautico “Locatelli” e il “Bassi” di Lodi.

Il sindaco di Desio ha aggiunto: “Il biliardo è un modo sano per avvicinare i ragazzi al mondo della fisica, della matematica e dello sport”.

Federico Martini, 2 A Ls

 

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Trionfo a bridge, da migliorare lo sport

Posted by admin On Giugno - 27 - 2017 Commenti disabilitati su Trionfo a bridge, da migliorare lo sport

Triplice vittoria per l’Istituto Aeronautico Locatelli ai campionati regionali di Bridge: le tre coppie partecipanti, infatti, hanno conquistato tutto il podio aggiudicandosi la medaglio d’oro, d’argento e anche di bronzo.

Il campionato Studentesco Lombardo di Bridge (destinato alle scuole medie inferiori e superiori) si è svolto il 3 maggio a Milano. Da due anni ormai Fabio Pansera, Nucci Pellegrini e Fabio Lo Presti tengono i corsi, in orario curricolare, all’Istituto Aeronautico di Bergamo, e ora i loro insegnamenti hanno dato frutto.

In particolare Giulia Festa e Marco Lamperti, 16 anni, hanno vinto l’oro con il 72.02 per cento di cumulata; Sara Zappulla e Guido Pedone (16 anni) hanno vinto l’argento con il 61.9 per cento; Alessandro Donina e Simone Cairola (14 anni) hanno infine vinto il bronzo con il 58.93 per cento. Il nostro settimo ragazzo ha giocato con uno studente di Cremona perché… addirittura il suo compagno aveva già partecipato al Campionato Under 26 e non poteva partecipare!

Un bronzo, buoni risultati e tante speranze per i prossimi anni invece sono arrivati dai campionati studenteschi sportivi, a fine aprile. Si sono infatti conclusi giovedì 27 e venerdì 28 aprile con un po’ di amaro in bocca.

Per la nostra scuola un solo podio, un bronzo nel lancio del peso femminile, ottenuto da Celine Polepole nella categoria Allievi. Un quarto posto nei 100 metri piani della categoria Juniores è stato ottenuto da Romano Dubbini con un ottimo tempo.

Purtroppo altri risultati non sono stati così soddisfacenti, ma l’impegno è stato altissimo e soprattutto il divertimento e lo spirito di squadra si sono manifestati come sempre.

I commenti sono stati positivi e certamente aspettiamo il prossimo anno per un miglioramento e un deciso salto di qualità nelle prestazioni.

Guido Pedone, 3 B Ls

 

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“Studiando il meteo”, teoria e pratica

Posted by admin On Giugno - 27 - 2017 Commenti disabilitati su “Studiando il meteo”, teoria e pratica

“Tra gli obbiettivi prioritari della nostra scuola – sottolinea il dirigente Giuseppe Di Giminiani – ci sono la volontà e l’impegno perché gli studenti possano sperimentare il più possibile sul campo quanto imparato sui libri di scuola”.

Nel 2017, da questa premessa è nata la trasmissione televisiva “Studiando Il Meteo”, un progetto realizzato, con la collaborazione di Bergamo TV e grazie alle riprese televisive di Andrea Scotti, dagli allievi dell’Istituto Aeronautico Antonio Locatelli.

“Tra le discipline insegnate nel nostro istituto – dichiara il preside – ci sono anche materie tecniche inerenti il volo e la navigazione aerea. Tra queste c’è meteorologia per il cui insegnamento ci avvaliamo di esperti nel settore”. A capo dell’équipe vi è infatti un rinomato personaggio delle previsioni meteorologiche televisive: il colonnello Mario Giuliacci.

La trasmissione, sino alla fine della scuola, è presente tutti i giovedì alle 17,15 e il venerdì alle 13 e alle 17,15 su Bergamo TV.

Lo scopo di “Studiando Il Meteo” è quello di essere una trasmissione che mostri come nascono le previsioni meteo, a partire dal lavoro primario che in seguito permette di esplicitare sulle carte le precipitazioni in arrivo sulla nostra penisola. Sono i ragazzi delle classi quarte e quinte del liceo scientifico, indirizzo aeronautico, a darsi il turno davanti alle telecamere.

“In altre parole – spiega il colonnello Giuliacci – mettiamo in mostra quali sono gli strumenti che vengono usati per formulare le previsioni. Si parte dalle immagini del satellite per vedere dove sono posizionate i vortici di alta e bassa pressione, quindi si passa all’animazione delle correnti d’aria laddove è presente una perturbazione e infine si determina se, e quanto, arriveranno a interessare il Mediterraneo e dunque l’Italia”.

Giuliacci, docente della scuola, in classe spiega ai ragazzi impegnati nel progetto la teoria che poi metteranno in pratica per la preparazione del programma televisivo. “Grazie alla trasmissione – evidenzia il colonnello – gli studenti si abituano a parlare in pubblico, una capacità che spesso manca ai giovani e che può essere motivo di difficoltà per il futuro”.

Dalla teoria alla pratica. “Studiando Il Meteo” è una grande esperienza per i ragazzi del Locatelli, che arricchirà notevolmente il loro bagaglio culturale.

Elvira Bellicini, 2 A Ls

 

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Nel sisma, esperienza bella ma amara

Posted by admin On Giugno - 27 - 2017 Commenti disabilitati su Nel sisma, esperienza bella ma amara

Ho avuto l’onore di andare a Coppito, una cittadina Abruzzese vicino a L’Aquila colpita dal terremoto nel 2009, e ora sono qui che sto facendo quello che solitamente sono solito fare per sfogarmi. Sto scrivendo con una certa rabbia mentre guardo attorno a me uno scenario che mi lascia attonito. Voglio capire meglio la situazione. Vedo disagio ovunque. Parlo così con la gente per conoscerne le storie.

La gente del posto La gente è seccata dalle troppe promesse non mantenute. Promesse che provengono dai potenti. Quelle persone che dicono sempre “Vi siamo vicini” e che comandano l’Italia soltanto con impegni che, regolarmente, non vengono mantenuti. I classici politici, che cercano di ingraziarsi il popolo andando in visita alle zone disagiate e issando bandiere a mezz’asta in segno di rispetto. Come è successo per il terremoto di Amatrice. Hanno pure il coraggio di dichiarare lutto nazionale e un minuto di silenzio a un certo orario, dopo aver mangiato e lucrato su questa gente.

La situazione Non credevo, prima, che a distanza di diversi anni la situazione potesse essere ancora come se il disastro fosse appena successo. In una città dovrebbero esserci case e negozi, la vita dovrebbe scorrere liberamente. Ma qui no.

Vedo anziani che abitano nei tendoni nonostante l’età avanzata e giovani ragazzi  che non possono vivere appieno i migliori anni della loro vita. Senza contare le persone disabili costrette a superare innumerevoli barriere architettoniche presenti nei campi-tenda. Sono tutti cittadini italiani imbrogliati. Persone del nostro stesso popolo, che dovrebbero essere tutelate e supportate con una certa priorità. Ma non se ne parla neppure. Loro valgono meno del vil denaro. Valgono meno della bella vita che i potenti devono condurre e dei guadagni delle false agenzie che si occupano di una raccolta fondi molto discutibile.

Questa disgrazia, non so se lo sapete, è usata tuttora a scopo di lucro da alcune di queste agenzie. Sono venuto a conoscenza di notizie che mi hanno lasciato senza fiato. Una tra queste, mi ha fatto particolarmente ribrezzo. Tutti i fondi raccolti dopo l’accaduto (che ammontano a 6,5 milioni di euro) non sono mai stati consegnati a queste popolazioni o utilizzati  per la ricostruzione dei servizi di questi luoghi. Ma vi dirò di più. Non si sa neppure se arriveranno. Questa somma è lì, ferma nella tesoriera dello Stato e sembra che una parte di quel denaro sia già stata consumata. Non se ne conosce però il motivo. È un mistero.

Volontario della Protezione Civile Passo la mattinata come volontario a fianco della Protezione Civile che, ancora oggi, si occupa di questa gente per quanto riguarda il servizio mensa e il mantenimento delle strutture mobili. Per la maggior parte sono volontari.

Vedo alcuni scenari degni del migliore film horror di Alfred Hitchcock. Non riesco a togliermi dalla mente certe immagini che non saprei nemmeno come descrivere. Anziani che si svegliavano e sui cui volti si legge un’espressione malinconica e triste, mamme che allattano e figli che piangono. Il tutto in un tendone grigio. Come quelli che si usano nei circhi per le bestie.

Anche se la protezione civile mi dà alcuni incarichi, i più semplici, la mattinata non mi passa più. Non sono a mio agio. Mi sento un pesce fuor d’acqua. È come in un mondo parallelo, triste e ansioso. Dentro di me c’è qualcosa che non va.

Non sto bene con me stesso e mi piange il cuore. Sono tristissimo, ma sto zitto e lavoro. In una situazione del genere voglio soltanto aiutare.  Voi come vi comportereste?

Lentamente arriva il momento del desinare e gli addetti forniscono pasti caldi alla povera gente che ha perso tutto. I cibi non hanno un aspetto invitante perché sono cucinati su larga scala e sono contenuti in piatti di plastica.

Il culmine della mia rabbia lo raggiungo quando vedo i vecchi  che mangiano con posate di plastica. Costretti a tagliare grandi pezzi di carne nonostante le difficoltà di masticazione per evitare di rompere questi strumenti.

Una riflessione amara A seguito di questo episodio mi prende odio verso lo Stato e verso  tutti coloro che non si interessano di questi problemi e che si occupano di altri, come per esempio l’immigrazione. Mi chiedo perché l’Italia sia uno dei pochi stati in cui il suo popolo vale meno di quello straniero, vale meno del guadagno e di tante altre cose. Ricordo che ci dicono si tratti di una democrazia, ovvero che il potere è nelle mani del popolo. Almeno per la maggior parte. Mi sbaglio?

La mia mente compie una breve, ma intensa, carrellata storica. Quel paesaggio così disastrato mi ricorda i racconti della guerra che mi vengono spesso narrati. Certo, la situazione non è preoccupante quanto una guerra, però per me, che sono una persona che considera questo come un grande oltraggio nei confronti degli italiani, le due cose si possono mettere a confronto.

Il racconto e l’orgoglio Finisco di mangiare a fatica e riprendo a lavorare. Terminato il mio turno, subentra al mio posto un altro volontario di cui non ricordo il nome. Non abbiamo nulla in comune, tranne la voglia di fare del bene. Nel pomeriggio, forse più verso sera, mi reco nel tendone principale, quello in cui vengono organizzati giochi di gruppo. Carte e carambola per gli adulti e attività ricreative con gli animatori per i più piccoli.

Ho così modo di parlare e discutere con varie persone del posto. Una di queste, in particolare, mi lascia un segno che non si cicatrizzerà mai. È un anziano di novantadue anni. Un reduce di guerra. Fidatevi, questo di esperienze negative ne ha vissute parecchie. Lui all’epoca era nella Repubblica di Salò. Passiamo il pomeriggio a parlare. O meglio: io ascolto ciò che lui ha da dirmi. Inizia raccontandomi con nostalgia della sua gioventù, mi racconta dell’arruolamento e delle esperienze passate al fronte. Io sono impietrito. Inizia poi a parlare dell’argomento terremoto, tematica a cui sono molto interessato. Questa è la parte che mi lascia veramente un profondo segno.

Riprende il ragionamento con una frase che non posso non riportare. Dice: “Ho lottato e rischiato la vita centinaia di volte per difendere il territorio che più amo e continuo a amare, e ora guarda come sono combinato! Quello a cui io tengo maggiormente mi ha abbandonato! Ho fatto tanti sacrifici per cosa? Per essere vittima di un governo di imbecilli, crudeli e menefreghisti! Ma non me ne pento, almeno io per qualcosa ho lottato, soddisfazione che loro non potranno mai avere”. Al tuonare di queste parole, la mia testa va in black-out. Ha ragione. Sono perfettamente d’accordo. Non so cosa dire. Per mia fortuna è lui a portare avanti il ragionamento.

Prosegue narrandomi la loro vita nei campi-tenda, gli ostacoli con cui ogni giorno hanno a che fare gli anziani come lui e il modo in cui sono soliti passare il tempo. Mi dice che questi campi sono belli soltanto da fuori, quando si vedono nelle fotografie o nei servizi dei vari TG. Dentro sono un inferno.

La comprensione Solo ora capisco cosa vuole davvero dire con quelle affermazioni. Vuole colpevolizzare anche i mezzi di informazione di massa che, da sempre, fanno vedere quello che pare a loro. Scoprendo le cose “comode” e oscurando quelle “scomode”. Secondo lui, l’unico modo per scoprire la verità è andare sul posto. Anche su questo ha ragione. Io ne sono testimone.

Finalmente, tra discussioni e racconti, arriva la sera. Sono stanchissimo. Il mio cervello ha bisogno di un po’ di riposo. Dopo aver salutato e ringraziato molte delle persone presenti nel campo, mi sposto all’hotel in cui alloggio.

Era ed è tuttora un albergo tipico della zona. Uno di quelli con i muri totalmente bianchi a causa della calce. Un edificio che alla sola vista fa dimenticare la realtà conosciuta precedentemente. Ma non nel mio caso. Io sono frastornato e arrabbiato.

All’entrata noto un gruppo di turisti italiani che ridono e scherzano guardando le fotografie fatte. Penso che quelle persone non abbiano ben chiaro il concetto che sta alla base del viaggiare. Fare turismo non è soltanto fare foto e video, ma, secondo me, consiste nell’andare a conoscere le realtà del nostro Paese. Conoscere le persone che lo abitano.

È necessario che i cittadini comincino a uscire dagli schemi  se si vuole veramente avere una conoscenza a tutto tondo e essere consapevoli delle condizioni in cui versa il nostro bel Paese.

Io, per esempio, turismo l’ho fatto veramente.

Non ho solo visto luoghi da cartolina, ma ho anche conosciuto storie da film di persone vere. Storie strappalacrime ma narrate da persone che le hanno vissute davvero. Ho visto scenari che, alla mia età, per molti, è meglio non vedere. Ma sono felicissimo così. Ho conosciuto un’altra realtà che prima non pensavo nemmeno esistesse.

Terminato il mio pensiero, su una panchina davanti al residence in cui alloggio, mi reco in camera per riposare. Mi sdraio sul letto; ma non riesco a dormire. Ho bisogno di sfogarmi.

Inizio a scrivere. Un’esperienza bella e vera.

Federico Martini, 2 A Ls

 

 

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Giornalismo: mai omertà, sempre verità

Posted by admin On Giugno - 27 - 2017 Commenti disabilitati su Giornalismo: mai omertà, sempre verità

Le premiazioni per il Corriere a Chianciano con Alboscuole e a Cesena con l’Ordine Nazionale dei Giornalisti italiani L’incontro con i professionisti Federica Angeli e Paolo Borrometi, da tempo sotto scorta per il loro lavoro d’inchiesta

L’attesa è stata lunga e molto stressante, tuttavia il giorno tanto desiderato dal “Corriere dell’Aeronautico” è finalmente arrivato. Gli scorsi 11 e 12 aprile, infatti, una rappresentanza del nostro giornalino si è recata a Cesena per ritirare il  premio per la vittoria del concorso Fare il Giornale nelle Scuole indetto dal Consiglio nazionale dell’Ordine dei Giornalisti e promosso dal Ministero dell’Istruzione.

Proprio negli stessi giorni – uno scherzetto del destino – avremmo dovuto anche ritirare in realtà un altro premio: il nostro giornale, infatti, per il secondo anno consecutivo ha vinto anche il premio nazionale Giornalista per 1 giorno indetto dall’Associazione nazionale Giornalismo Scolastico (Alboscuole) a Chianciano Segue dalla prima

Terme: una soddisfazione in più, ma che ha costretto a fare una scelta tra le due cerimonie di premiazione.

Alla fine la scelta è caduta su Cesena. La cerimonia di premiazione lì si è tenuta nel palazzetto dello sport, e non sono mancati gli interventi di illustri personaggi come il sindaco Paolo Lucchi e il presidente facente funzioni dell’Ordine dei giornalisti Santino Franchina. Costoro hanno voluto soffermarsi non solo sull’importanza della divulgazione di notizie in quanto strumento capace di promuovere con efficacia la libera espressione di idee e pensieri, ma anche “sul fascino e sulle difficoltà della professione giornalistica”.

Anche il ministro dell’istruzione Valeria Fedeli sarebbe dovuta essere presente alla manifestazione, ma un improvviso impegno politico non le ha permesso di allontanarsi da Roma: ha quindi fatto pervenire un suo messaggio di saluto e augurio a tutti concorrenti.

Al concorso hanno partecipato oltre 1000 giornalini, tuttavia a Cesena sono state premiate solo 75 testate, 25 per ogni ordine di scuola; una grande soddisfazione quindi per il nostro trimestrale. A tutti sono stati consegnati un attestato di merito e una medaglia, simbolo di un successo che è stato frutto di tanta dedizione, di tanta passione e, ovviamente, anche di un pizzico di fantasia.

Un grazie particolare va al prof. Tiziano Tista che da anni stimola i giornalisti del “Corriere dell’Aeronautico” a dare il meglio di sé, favorendo l’espressione delle loro potenzialità.

Dopo la cerimonia l’Ordine ha offerto una cena deliziosa a base di lasagne e fuselli di pollo nel piccolo ma grazioso Teatro Verdi, opera di fine Ottocento recentemente restaurata dall’architetto Sanzio Castagnoli.

Il giorno successivo, inoltre, il teatro è stato anche sede di un forum interessante. Il momento di confronto, moderato dalla giornalista RAI Maria Pia Farinella, ha visto intervenire Federica Angeli e Paolo Borrometi, entrambi giornalisti sotto scorta da anni per le loro inchieste sulla criminalità organizzata.

La prima è stata minacciata dai clan della costa laziale per i suoi articoli relativi alla presenza della malavita nella gestione degli impianti balneari. Il secondo, invece, è sotto protezione da due anni e mezzo a seguito di un tentativo d’incendio della sua abitazione; Borrometi ha dato inizio a un’inchiesta sul nesso tra la mafia e i centri commerciali siciliani.

Ambedue hanno ribadito la necessità di non piegarsi all’omertà e di “alzare la voce” affinché l’Italia possa sperare in un futuro caratterizzato dalla correttezza e dalla libera espressione.

Dopo un rapido pranzo in un tipico ristorante del centro, la giornata è proseguita con la visita guidata alla Biblioteca Malatestiana,  una delle poche biblioteche orizzontali ancora esistenti al mondo; i lavori di teologia e di natura scientifica che conserva al suo interno hanno un’importanza tale che dal 2005 è riconosciuta come patrimonio mondiale dell’Unesco.

La gita, infine, si è conclusa con il viaggio di ritorno in treno, sul quale abbiamo avuto la possibilità di scambiare quattro chiacchiere con Diego Abatantuono, rinomato attore italiano.

Non c’era miglior modo possibile per terminare una due giorni lontana da Bergamo che non solo ha visto il nostro giornalino trionfare sul piano nazionale, ma ci ha anche permesso di interiorizzare nuovi valori e nuove nozioni che non vediamo l’ora di esprimere nei prossimi articoli.

Lorenzo Leoni, 5 A Ls

 

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Il midollo? Basta un prelievo di sangue

Posted by admin On Giugno - 17 - 2017 Commenti disabilitati su Il midollo? Basta un prelievo di sangue

Ogni anno in Italia vengono stimati circa dieci mila nuovi casi di leucemia. Questa forma di cancro risulta essere tra le più aggressive e mutevoli: infatti ne esistono diverse tipologie e ognuna richiede un trattamento specifico, spesso invasivo.

Già da diversi anni, tuttavia, esiste una terapia generica in grado di combattere con buona efficacia queste patologie. Si tratta del trapianto di midollo osseo.

Questa pratica, potenzialmente salvavita per molti pazienti, è purtroppo poco diffusa e difficile da applicare data la difficoltà nel trovare donatori compatibili con il ricevente. Un dato tristemente significativo è il basso numero di donazioni: l’Admo (Associazione donatori midollo osseo) nell’ultimo rapporto pubblicato evidenzia il fatto che le richieste di trapianto risultino essere di gran lunga superiori alle donazioni.

Questi dati sottolineano la necessità di una sensibilizzazione su questa pratica salvavita. I sondaggi rivelano una grande disinformazione e una totale ignoranza sulle procedure mediche inerenti la donazione del midollo osseo. Più dell’80 per cento degli intervistati sostiene infatti che sia necessario attuare una biopsia midollare, solitamente a livello del bacino. Questa pratica prevede un piccolo intervento in anestesia locale attraverso il quale si preleva direttamente dalla struttura ossea una porzione di midollo rosso che attraverso il procedimento inverso verrà poi impiantato nel bacino del ricevente.

Questa tecnica medica invasiva e dolorosa è tuttavia in disuso da più di un decennio e, malgrado ciò, la quasi totalità della popolazione la ritiene l’unica per poter donare il midollo.

Già dal 2005 l’ingegneria biomedica ha ideato una nuova metodologia molto meno invasiva che consiste in un semplice prelievo di sangue. Questo prelievo viene effettuato in seguito alla somministrazione di un farmaco, che non presenta particolari effetti collaterali, in grado di isolare le cellule staminali del midollo e liberarle nel sangue.

Le cellule del donatore verranno poi prelevate, immesse nella banca nazionale del midollo osseo dove verranno conservate fino alla trasfusione nel sangue di un  ricevente compatibile. Quest’ultimo sarà sottoposto a una particolare procedura di dialisi in grado di eliminare la totalità delle staminali mutate che determinano la leucemia. Queste verranno rimpiazzate dalle cellule sane del donatore, immesse in circolo grazie ad una semplice trasfusione e fissate al midollo rosso tramite trattamento farmacologico.

Questa procedura presenta diversi vantaggi, primo tra tutti un’invasività praticamente nulla e in secondo luogo un maggior grado di compatibilità tra donatore e ricevente e una conseguente minore possibilità di rigetto, dettata dal fatto che vengono trapiantate solo le cellule staminali e non l’intero tessuto midollare.

L’Admo invita tutti i maggiorenni a partecipare alle conferenze e ai briefing sulla donazione del midollo, sottolineando il fatto che una procedura semplice che richiede un paio d’ore di tempo e una provetta di sangue può potenzialmente salvare molte vite.

Alessandro Donzelli, 3 A Ls

 

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Bonanno: “Di te non mi scorderò”

Posted by admin On Giugno - 17 - 2017 Commenti disabilitati su Bonanno: “Di te non mi scorderò”

Il genere è l’elettropop, il titolo “Di te non mi scorderò”, ed è il primo singolo di Matteo Francesco Bonanno, di 4A Tecnico, uscito il 31 marzo 2017.

“Ho scritto questo pezzo a fine 2015. Ho realizzato la pre-produzione da solo per poi collaborare per la produzione finale con Alessandro Cavagna, giovane produttore, stravolgendo completamente il pezzo, puntando a un sound internazionale e del tutto nuovo per il mercato discografico italiano. Sono uno che ama la novità, anche perché in musica non esistono standard da rispettare: la creatività sta al centro. Con questo pezzo ho voluto mettere in risalto la reazione di un essere umano di fronte a un ricordo che fa male. Si può notare quindi il contrasto fra una parte che vuole distruggere il ricordo e un’altra che invece vuole farne tesoro per ricostruirsi, per rinascere.

“Devo moltissimo alla mia famiglia, soprattutto a mio padre, che è la persona che crede in me più di chiunque altro, e…riesce a sopportarmi e a insegnarmi qualcosa quando gli confido le mie paranoie quotidiane. A volte mi chiudo e non riusciamo a capirci per certe cose, è vero, ma finiamo sempre per perdonarci a vicenda: il trucco sono gli spaghetti con tonno funghi e peperoncino e li fa davvero buonissimi”.

La difficoltà maggiore è stata la realizzazione del video: “Ho scritto la sceneggiatura e l’ho girato insieme a Daniel Taino, un mio caro amico, un mago col drone. Dovevamo trovare inquadrature soddisfacenti dando un nesso logico a tutte le clip e i dettagli presenti nel videoclip”. Il risultato? “Su Spotify abbiamo superato i 9.000 ascolti e su Youtube siamo a oltre 5.000 visualizzazioni. Sto scrivendo e stiamo lavorando al prossimo singolo che penso uscirà il prossimo autunno. Poi ho in mente di incidere un disco…sì, sto già pensando anche a quello”.

 

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Scuola lavoro: dal Locatelli a 3BMeteo

Posted by admin On Maggio - 24 - 2017 Commenti disabilitati su Scuola lavoro: dal Locatelli a 3BMeteo

Dalla teoria alla pratica, dal mondo della scuola all’impatto con quello del lavoro: è questo in sintesi il progetto di collaborazione che vede affiancati l’istituto Aeronautico “Antonio Locatelli” e 3BMeteo.com, sito internet dedicato alla previsioni del tempo.

Il progetto è ormai attivo da qualche tempo e prevede che gli studenti partecipino a stage formativi nella sede di Bergamo del sito: tra le principali attività che vengono presentate ai ragazzi c’è l’assistenza ai meteorologi nelle previsioni, affrontando gli strumenti concreti di analisi e verificando la differenza tra la previsione automatica  e quella invece rielaborata; in questo modo gli studenti imparano poi a comunicare la previsione ottenuta via televisione, radio, comunicato stampa destinato ai quotidiani o riviste di settore o generaliste.

Ovviamente per gli studenti dell’Aeronautico la partecipazione è in qualche modo facilitata dalle basi di studio che già hanno: meteorologia infatti è una della materie di indirizzo che vengono affrontate (dal biennio propedeutico, che fornisce i primi rudimenti, al triennio di specializzazione).

Lo stage quindi a 3BMeteo si profila come un ulteriore perfezionamento di quanto viene appreso in classe: e dalla teoria si passa all’elemento fondamentale della pratica.

Redazione

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History&World: storia, che passione

Posted by admin On Maggio - 24 - 2017 Commenti disabilitati su History&World: storia, che passione

La storia scolastica non è una materia particolarmente affascinante per gli studenti. Spesso la conoscenza che ne abbiamo si limita a semplici nozioni su guerre, battaglie e avvenimenti di cui abbiamo una visione vuota, artificiale.

Poi però ci sono anche gli studenti per cui la storia è una passione, e le passioni c’è chi le coltiva fino in fondo. Un esempio è Riccardo Bernocchi, alunno del nostro istituto, nella classe 3B Liceo, che di questa passione ha fatto anche un progetto per l’alternanza scuola/lavoro.

La sua passione per la storia nasce già da piccolo, poi è cresciuta fino a trasformarla in un canale YouTube prima, una rivista stampata in proprio poi.

Il progetto si chiama “History & World” e nasce nel dicembre 2015 con la pubblicazione su YouTube di un video relativo alla Battaglia delle Ardenne. Poi, col tempo, i video sono aumentati e migliorati, fino ad arrivare a ottobre 2016 con la pubblicazione della prima rivista. Il gennaio successivo è la volta del secondo numero: “Del resto i tempi di scrittura, correzione e stampa sono lunghi – spiega – ma le ore che impiego sono valide per l’alternanza scuola-lavoro”.

La rivista “History and World” è stata presentata il 20 gennaio a un circolo culturale in Città Alta. “È stata accolta bene”, commenta con modestia.

L’autore confessa: “Il mio periodo storico preferito è la Seconda Guerra Mondiale, ma cerco di sempre spaziare il più possibile negli argomenti.” Per ora gli articoli per ciascun numero della rivista sono tre.

“La lettera di apertura serve a instaurare un rapporto di amicizia col lettore – specifica Bernocchi – Il primo articolo può parlare di un tema anche non prettamente storico”.

Nel primo numero si trattava delle Colonne d’Ercole, poi Napoleone, ma in futuro potrebbe essere anche un tema artistico, sempre con un aggancio alla storia. Segue un articolo centrale a carattere storico: “Anche se – puntualizza –  l’articolo sul Kursk del secondo numero è ancora tra storia e cronaca. L’affondamento è avvenuto nel 2000”.

Il tutto è reso leggero da immagini (anche l’impaginazione è curata dall’autore) e curiosità.

La rivista si chiude con una “graduatoria” di personaggi o eventi storici: “Nel primo numero ho trattato gli imperi più grandi della storia, nel secondo gli strateghi più astuti”. Gli argomenti sono pochi ma mirati: “I miei obbiettivi sono due. Il primo è quello di far conoscere al lettore fatti che non conosce e che spesso non rientrano nei programmi scolastici di storia. Il secondo è quello di far riflettere sugli argomenti trattati”.

Matteo Bevilacqua, 3B Ls

 

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La forza all’Open Day? L’unione

Posted by admin On Maggio - 24 - 2017 Commenti disabilitati su La forza all’Open Day? L’unione

Negli ultimi anni il nostro Istituto ha riscosso sempre maggior successo fra gli studenti delle medie, in procinto di iniziare la nuova avventura delle scuole superiori.

L’interesse di ragazzi e famiglie trova conferma, oltre che nelle iscrizioni (tanto che da giugno sono già aperte le iscrizioni per l’anno scolastico 2018/2019), anche nella grande affluenza ai tre Open Day organizzati dalla scuola quest’anno. Il primo si è svolto il 26 novembre, in concomitanza con l’ormai tradizionale foto di classe e conferenza. Il secondo, dedicato più strettamente al Liceo Coreutico, il giorno seguente, con uno spettacolo allestito per l’occasione dalle ballerine della scuola, diretta dall’etoile Carla Fracci.

Il terzo infine si è svolto a gennaio, dedicato agli ultimi indecisi nella scelta della scuola superiore.

Se la grande partecipazione delle famiglie è un dato importante per la nostra scuola, è fondamentale partecipazione degli studenti all’evento. Il successo che il preside Giuseppe Di Giminiani e la sua filosofia riscuotono all’esterno è infatti supportato dai ragazzi stessi del “Locatelli”, che dedicano il loro impegno all’evento, accogliendo i visitatori.

Questa grande partecipazione è frutto dello spirito di appartenenza che caratterizza i ragazzi dell’Aeronautico praticamente da sempre, oltre a essere uno degli aspetti che porta sempre più famiglie a orientarsi verso la nostra scuola.

Durante gli Open Day i ragazzi hanno infatti accompagnato le famiglie all’interno della scuola.

Sempre apprezzati durante le porte aperte sono il simulatore di volo, di torre e il laboratorio di fisica. Il tutto gestito dai docenti con il valido appoggio degli alunni.

Come sempre alla conferenza hanno partecipato rappresentanti del mondo aeronautico (per quanto riguarda l’Istituto Tecnico e il Liceo Scientifico), ex alunni, genitori e ovviamente gli insegnanti: il vero parametro di giudizio di ogni istituzione con lo scopo di educare, qualunque essa sia, senza bisogno di fronzoli.

In effetti educare è una parola che oggi è usata poco e male. Agli stessi educatori è dato poco spazio, probabilmente perché suscitano poco o nessun interesse nelle persone. Uno degli obiettivi dell’Open Day dovrebbe essere proprio questo: dare un segnale di inversione di tendenza, una tendenza che purtroppo accontenta ancora troppi.

Nella stessa ottica vanno gli Open Day organizzati anche dall’università di Bergamo: presentarsi ai ragazzi delle superiori per dar loro modo di conoscere e meglio indirizzarsi per il loro futuro scolastico.

Matteo Bevilacqua, 3B Ls

 

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