Saturday, November 1, 2025

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La diga del Gleno, crollo annunciato

Posted by admin On Aprile - 1 - 2019 Commenti disabilitati su La diga del Gleno, crollo annunciato

La storia inizia nel primi anni del 1900. Siamo in val di Scalve, nell’alta bergamasca: nel 1907 l’ingegner Tosana di Brescia chiede  il permesso per lo sfruttamento dell’acqua del torrente Povo. Più tardi il permesso verrà concesso all’ingegner Gmur e quindi alla ditta Galeazzo Viganò, da Truggio, in provincia di Milano. È una ditta tessile e per questo ha molto bisogno di energia elettrica. Il progetto consiste in una diga a gravità costruita in località Pian del Gleno:  uno sbarramento verticale che si oppone alla forza dell’acqua grazie al suo peso, la diga del Gleno.

Nel 1917 la ditta Viganò inizia  i lavori di costruzione della diga anche se il progetto non è ancora stato approvato dal Genio Civile, e appalta i lavori di costruzione della diga a una ditta di Milano. Gli operai sono pagati a cottimo perciò lavorano velocemente e male. Abbiamo testimonianze di persone che hanno visto con i loro occhi che i ferri usati erano vecchi e alcuni provenivano, si dice, dalla prima guerra mondiale.

Una donna di Corna, uno dei paesi distrutti dall’acqua, ha detto che il padre le intimava di scappare perché in Val di Scalve girava la voce che la diga che si stava costruendo sarebbe crollata e che quindi avrebbe travolto i paesi sottostanti. Nel 1921 il progetto viene cambiato: sopra la base della diga a gravità, sarebbe stata costruita una diga ad archi multipli.

All’epoca la diga ad archi multipli era una novità. Era appena terminata la costruzione di una diga di questo tipo in Sardegna e, per essere al passo con le innovazioni, si decide di seguire il loro esempio.

Il cambio di progetto è, probabilmente, uno degli eventi scatenanti la caduta dello sbarramento. Se il progetto non avesse subito variazioni forse la diga non sarebbe caduta. Gli archi multipli vengono “appoggiati” alla base della diga senza fissarli adeguatamente. I lavori continuano fino all’ottobre del 1923, quando la diga è riempita per la prima volta in seguito a precipitazioni. Il brutto tempo prosegue fino a metà novembre, quando si registrano fuoriuscite di acqua dallo sbarramento. Il primo dicembre alle 6,30 il guardiano della diga, Morzenti, sente forti rumori ed esce per controllare cosa sta accadendo. Alza gli occhi e si vede i pezzi di diga cadere addosso. Allora scappa verso la montagna.

Alle 7,15 i dieci archi centrali della diga crollano portando con sé dai 5 ai 6 milioni di metri cubi d’acqua. Il primo paese che l’acqua raggiunge è Bueggio, dove vengono distrutte la chiesa e alcune case. Poi tocca a Dezzo, un paese diviso a metà dal corso del fiume omonimo. Le case sulla riva sinistra sono rase al suolo, mentre la parte a destra del fiume si salva per la presenza di un grande masso che devia il corso dell’acqua.

La val di Scalve è unita alla val Camonica dalla via Mala, una strada in alcuni tratti a strapiombo sul fiume. Questa via viene totalmente distrutta dall’acqua che scende a valle, perciò per molti giorni sarà  impossibile raggiungere la val di Scalve dalla provincia di Brescia. Dopo la via Mala si trova il paese di Angolo Terme, dove però non ci sono danni,  a parte la distruzione del ponte principale.

Si registrano morti a Mazzunno, ora frazione di Angolo Terme, ma che a quel tempo era comune a sé. Qui l’acqua distrugge la centrale idroelettrica, che in seguito è stata ricostruita ed è ancora funzionante. Sulle rive del fiume c’è il cimitero di Mazzunno, l’acqua lo abbatte e porta con sé i cadaveri. I mazzunnesi che erano presenti hanno raccontato che quando l’acqua si è calmata i cadaveri galleggiavano sui laghi che si erano formati.

Dopo Mazzunno c’è Gorzone, una frazione di Boario, dove però non si registrano danni. A Gorzone l’acqua è frenata da alcune rocce che ostruiscono il passaggio, così quando riesce a passare riacquista una notevole velocità. Proprio per questo quando  l’acqua raggiunge Corna, il paese più popolato di questa triste storia, rade al suolo tutto quello che trova sulla sua strada.

Solo a questo punto l’acqua si calma, raggiunge il lago d’Iseo  e lascia dietro di sé circa 360 morti accertati (ma alcune stime superano i 500) e molti feriti.

A seguito di questa catastrofe il re Vittorio Emanuele II, visita Boario, vicino a Corna, e Dezzo, per manifestare cordoglio ai sopravvissuti e vedere con i suoi occhi la distruzione. Il 2 dicembre anche Gabriele d’Annunzio visita i due paesi, a cui dona una somma di denaro non indifferente. Viene avviata un’inchiesta per capire di chi sia la colpa del crollo: viene imputato Virgilio Viganò, che dirigeva i lavori alla diga. Muore prima di andare in carcere. Durante il processo emerge che la causa principale del crollo è che gli operai riempivano la costruzione con materiali scadenti. È contato molto anche il cambio di progetto, non adatto.

Dove una volta c’era il bacino della diga, ora c’è un laghetto bellissimo, diventato  meta turistica.  Tante  famiglie  portano i figli ad ammirare la maestosità dei resti della diga e a raccontare loro un pezzo di storia locale. Io abito ad Angolo Terme, un paesino che ha vissuto in prima persona la tragedia della caduta della diga del Gleno. Credo che sia importante conoscere la storia per fare in modo che nessuno più commetta gli stessi errori.

Viola Ghitti, 1 A Scientifico

 

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Riforma del Copyright: analisi in corso

Posted by admin On Aprile - 1 - 2019 Commenti disabilitati su Riforma del Copyright: analisi in corso

Al giorno d’oggi sul web vengono caricati illegalmente molti video o film senza che l’autore venga retribuito o informato. L’Unione Europea ha così deciso di aiutare produttori e artisti contro la pirateria 2.0, ormai sempre più diffusa in rete, mediante la proposta di direttiva sul diritto d’autore nel mercato unico digitale: creata apposta per la protezione del diritto d’autore, non proteggerebbe solo i creatori di video e canzoni, ma anche scrittori, blogger e giornali.

La proposta, approvata il 20 giugno 2018 dalla commissione giuridica del Parlamento Europeo, si compone di vari articoli, ma solo tre potrebbero essere veramente nocivi e velenosi per il web: stiamo parlando degli articoli undici, dodici e tredici.

L’articolo 11, “Protezione delle pubblicazioni di carattere giornalistico in caso di utilizzo digitale”, renderebbe obbligatorio per piattaforme online che pubblicano link o snippet (frammenti di codice informatico estratto da un programma e reso pubblico) acquistare una licenza rilasciata dal creatore di quanto pubblicato. Sarebbe quindi un problema per siti come Google e Facebook, che sono saturi di traffico di questi dati che diventerebbero proibiti. Il creatore del contenuto potrebbe richiedere una quota di compenso simile alla link tax spagnola, relativa alla proprietà intellettuale.

L’articolo 12, “Richieste di equo compenso”, si ricollega in parte all’articolo undici, dato che grazie alla loro unione la link tax può esistere. È importante sottolineare che il compenso è valido solo se il contenuto è utilizzato a scopo di lucro e che, nonostante stiamo parlando di leggi sul copyright, la direttiva non comprende alcuna licenza Creative Commons, ente che si occupa della protezione del diritto d’autore e che si trova tra gli oppositori della direttiva.

Arriviamo ora all’articolo che ha fatto più di tutti imbestialire il Web, il 13: “Utilizzo di contenuti protetti da parte di prestatori di servizi della società dell’informazione che memorizzano e danno accesso a grandi quantità di opere e altro materiale caricati dagli utenti”. Proteggerebbe il web dall’upload di materiale soggetto a copyright, verificando preventivamente ogni contenuto caricato. Ma come? Con un filtro, simile al ContentID di YouTube (che avvisa chi subisce un plagio), chiamato BlueFilter: non avviserebbe solamente il plagiato, ma eliminerebbe il contenuto o lo mostrerebbe solo con pubblicità assai invasiva.

Contro questa proposta molte piattaforme online si sono opposte: tra tutte Wikipedia Italia ha spiccato, oscurando il sito per tre giorni e lasciando una pagina dove esponeva il problema della direttiva, con solo le due pagine  degli articolo 11 e 13 linkate. Perché questa chiusura? Wikipedia, come altre piattaforme, pubblica articoli e testi scritti da persone che non firmano, andando quindi contro la proposta europea e negando il proprio diritto d’autore.

La direttiva è stata rinviata al 12 settembre durante un’assemblea del 5 luglio 2018 che ha trovato più voti a favore che a sfavore: tra i voti a favore, sarebbe risultato solo un politico italiano, mentre il vicepremier Luigi di Maio si è dichiarato contrario. Il 12 settembre il Consiglio dell’UE si è riunito e la legge è passata, con l’articolo 13 ancora integro; la link-tax è passata pressoché invariata. Il che vuol dire che i due problemi più importanti riscontrati dalla maggior parte delle piattaforme restano: gli autori di meme dovranno pagare per ogni contenuto che pubblicano, Wikipedia rischierebbe di chiudere (dato che non dichiara l’autore dei propri contenuti), Google potrebbe avere problemi, soprattutto per la piattaforma Google News (poiché riporta titoli delle principali testate giornalistiche senza apportare alcun cambiamenti) e altre piattaforme potrebbero venir bloccate, tra cui alcuni siti utilizzati dai liceali, come Splash Latino.

Entro l’inizio di gennaio 2019 la riforma dovrebbe entrare in vigore, anche se la maggior parte dei web-creators coinvolti sperano in una burocrazia molto lenta e lunga, dato che è necessario trovare un modo per aggirare in parte questi controlli (soprattutto il BlueFilter) che, anche se necessari per proteggere scrittori e cantanti, sono superflui e troppo ferrei per il web, che si troverebbe violato della libertà che lo ha sempre caratterizzato.

Alessandro Donina, 3 A Scientifico

 

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Diplomi ’18: tradizione e rinnovamento

Posted by admin On Aprile - 1 - 2019 Commenti disabilitati su Diplomi ’18: tradizione e rinnovamento

Il 28 ottobre si è svolta al Palacreberg di Bergamo, come da tradizione, la cerimonia di consegna dei diplomi agli alunni del corso “Corsaro II”, diplomati nell’anno scolastico 2017/2018: il nome, anche questo dovuto alla tradizione, fa riferimento a un tipo di aeroplano. Ogni anno di corso infatti è caratterizzato da una specifica assegnazione.

Ad aprire la cerimonia è stato il colonnello Vanni Scacco, docente di circolazione dell’istituto, che non ha mancato di ricordare i valori che lo animano, quali il senso di appartenenza, l’impegno e l’ambizione. A fare la prima comparsa sul palco sono state, come di consueto, le matricole, a cui sono state consegnate le mostrine.

Primo a esibirsi tra gli artisti è stato invece Alessandro Monteleone, che ha intonato una canzone, “Para ti”, ispirata alla storia di un orfanotrofio in Bolivia. A questa è seguita “Tutto bene”, di Francesco Bonanno, diplomato della scuola e cantautore.

Poi ha fatto la sua apparizione quella che è la “madrina” della cerimonia da ormai diversi anni, Maria Teresa Ruta. Insieme al colonnello hanno presentato la collaborazione tra la scuola e il centro di Oncologia Val Seriana e Val Cavallina. Hanno inoltre ringraziato per la loro partecipazione diverse persone presenti, appartenenti all’Aeronautica Militare, all’ENAC, all’ENAV, all’aviazione civile, alle diverse forze armate e al mondo dello spettacolo.

L’applauso più caloroso da parte degli studenti è andato però, come sempre, al preside Giuseppe Di Giminiani, che ha posto i suoi personali ringraziamenti ai docenti, agli amici e a tutti coloro con cui ha collaborato.

Il preside ha anche rafforzato le precedenti parole del colonnello, ribadendo i concetti di sacrificio e spirito di appartenenza.

A questo punto è cominciata la consegna dei diplomi vera e propria, che è stata intervallata da diverse performance, tra cui ricordiamo quelle eseguite dalle alunne del liceo coreutico, coordinate dalla professoressa Elena De Laurentiis e dall’étoile Carla Fracci, direttrice. Un altro spettacolo che ha lasciato gli spettatori particolarmente meravigliati è stato quello di “Sabbia e musica”: sono stati fatti alcuni disegni utilizzando la sabbia, sotto i quali sono state suonate le note di diversi celebri cantautori italiani.

Michele Bramati, 3 A Scientifico

 

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Mario Villa racconta Dore

Posted by admin On Agosto - 28 - 2018 Commenti disabilitati su Mario Villa racconta Dore

Il 21 aprile all’Aeroclub di Bergamo è stato inaugurato un nuovo monomotore di ultima generazione Cessna  172,  in ricordo dell’ex pilota militare sardo, Giuseppe Dore, mancato nel 2015, che trascorse 30 anni della sua vita professionale operando lì. “Il nuovo aeroplano porta la sigla I-BGDO: I come Italia, BG come Bergamo, DO come Dore”, spiega il pilota Mario Villa, suo ex allievo.

Come ha conosciuto Dore?

Io sono in aeroclub da quando avevo 6 anni perché volavo con mio papà. Dore è arrivato qui come istruttore part-time perché lavorava anche a Brescia; ho iniziato a conoscerlo a 12 anni e a 16, nel 1985, ho conseguito il brevetto Ppl con lui, mentre affiancava i vecchi istruttori militari che stavano per andare in pensione.

Le tappe fondamentali della sua vita?

Dore ha fatto dall’inizio il pilota professionista, nel 1978 era istruttore dei piloti militari in Libia con i Siai SF 260, aeroplano italiano d’addestramento e molto bello. Rientrato dalla Libia ha poi iniziato a fare voli postali notturni, portando materiale in tutta Europa conducendo bimotori, con i commander e i Mitsubishi mu-2. A inizio anni ’90 Giuseppe diventò pilota privato dello stilista bergamasco Trussardi, con un bimotore a pistoni, un Cessna 340, e successivamente con un Cessna Citation 2 C551 della compagnia aerea Action Air in cui era istruttore, capo-piloti e Direttore Operazioni Volo (DOV)

Che tratti del suo carattere ricorda?

Dore era molto carismatico con gli allievi e le allieve: era molto, molto  signore. Era una persona assai particolare, un bravissimo istruttore e una brava persona che ci sapeva fare anche in compagnia.

Quali sono le principali caratteristiche del nuovo velivolo?

Il Cessna 172 è uno dei più diffusi aerei al mondo da turismo, ne hanno costruito più di 40 mila esemplari dal 1955; è un aeroplano che si è evoluto negli anni, migliorato, rivisitato, corretto: basicamente è rimasto quello, ma è cambiata l’avionica. Questo velivolo ha una tecnologia davvero avanzata, dotato di un sistema Ads-B, che è in grado di trasmettere agli aerei presenti nelle vicinanze la posizione del mezzo in tempo reale e di ricevere la loro. Un investimento importante sul fronte della sicurezza, siglato in ricordo di Giuseppe Dore, in quanto persona importante e che ha dato molto all’Aeroclub di Bergamo, come istruttore, appoggio e competenza.

Dore sarebbe anche oggi un grande istruttore di volo?

Sì, senz’altro! Gli istruttori fino a 30  anni fa erano tutti pensionati dall’aeronautica militare, con grande esperienza e a loro volta avevano avuto per istruttori piloti di guerra, con bagaglio d’esperienza “volatoria” non indifferente. Man mano si va avanti, purtroppo, gli istruttori saranno sempre di “minor qualità”, in quanto formati in poche ore e con minor esperienza, istruttori che devono fare ore di riempimento. Un istruttore come Dore, quindi, manca. Noi a Bergamo siamo fortunati perché ne abbiamo un altro con un’esperienza simile alla sua, ma man mano vanno avanti le generazioni più si sentirà la mancanza di queste grandi esperienze di volo, decine di migliaia di ore svolte con ogni tipo di aeroplano, leggero, medio o pesante. La versatilità di un istruttore dipende proprio dagli aeroplani che pilota o sui quali insegna.

Milena Zeduri, 1 A Scientifico

 

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A day in the name of dance: Ferrara

Posted by admin On Agosto - 28 - 2018 Commenti disabilitati su A day in the name of dance: Ferrara

The months of the second part of the choreutical high school are always very intense because they are rich of dance competitions throughout Italy. We had the opportunity to participate to “Danza Ferrara 2018” in the fantastic municipal theatre of Ferrara.

It was a very interesting day because we were not only happy to participate in a contest with mid-high level and with good competition, but we were also guests of a beautiful city. In fact, our teacher Mrs. De Laurentiis organized also a visit  of this beautiful city. our day started with  our Headmaster’s good luck. We arrived in Ferrara, we visited some places near the theatre and finally we started getting ready.

Anxiety, adrenaline, emotion rose slowly, every moment was good to review the choreography, remember the corrections and focus on our goals. The performances flowed fast and soon arrived the moment  of the classic solos, Letizia

Bacis first appeared, then Beatrice Limonta, then  Giada Ubiali. They did a great job despite the inclination of the stage that was felt a lot and that for the dancers is a fundamental element to take in consideration because it changes a lot the axis of the body. Then the “Pas de Trois”: the odalisques Mariapia Simonetta, Beatrice Limonta and Letizia Bacis. Then the contemporary dance: Romina Benvenuti, Alice Corrada, Andrea Valongo, Oscar Tempesti and Nora Spreafico performed with the choreography “Le mie parole” by Mrs. Ottolenghi, it was a very exciting moment because this piece emotionally involves us a lot.

Very happy, we were ready to take the last step: all the high school classes brought their own choreography of Spanish dance. First “Noche gitana”, then “Viento de pasion”, finally “Ritmo caliente”. So finally the time of awards came: rush of adrenaline, our heart rate increased, our breathing got faster…   first Letizia Bacis who won the 3rd place of the classical junior solo, then Giada Ubiali taken the 2nd solo senior classical position. Here is the moment of the groups: with joy they announced the 1º place of groups classical junior, the “Pas de Trois” of Mariapia Simonetta, Beatrice Limonta and Letitia Bacis, then the 2º place to the choreography of character to the  4th  and 5th class for “Ritmo Caliente” and finally they called “Le mie parole” for the 2nd place contemporary groups: we were very satisfied!

All with a radiant smile, we left the theatre; it was late night and we were really tired and we fell asleep after the comment of the teacher that was very happy.

The name and the quality of our high school are climbing higher and higher, also receiving personal compliments from very important and famous people in international dance, for this, we thank our fantastic teachers Elena de Laurentiis, Marta Ottolenghi and Veronica Cionni  because they prepare us to the best.

Romina Benvenuti, 4 A Coreutico

 

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L’Aeronautico e la Marina

Posted by admin On Agosto - 27 - 2018 Commenti disabilitati su L’Aeronautico e la Marina

L’Aeronautico di Bergamo raggiunge la Base Navale della Marina Militare di La Spezia: è avvenuto il 9 aprile, con  visite guidate dai membri della forza armata all’Arsenale Militare, a Nave Italia e al Museo Tecnico Navale della Marina Militare. Il viaggio d’istruzione è iniziato alle 8 con la partenza per il viaggio a Firenze della seconda classe dei corsi sia liceali che tecnici dell’Istituto e, dopo circa tre ore, arrivati a destinazione, c’è stato il tempo per fare un breve giro per le vie principali della cittadina.

Alle 14 ci siamo incontrati a Porta Marola con il Capitano di Corvetta Enrico Costagliola, che ci ha accompagnato per tutta la giornata.

La visita è iniziata con l’Arsenale Militare dove ci sono state mostrate le varie fasi di revisione e prova degli armamenti montati sulle navi e anche delle armi degli equipaggi: abbiamo addirittura avuto la possibilità di vedere come funziona il sistema di caricamento di un cannone e la successiva rimozione del bossolo.

Dopo aver ricevuto una dettagliata spiegazione del lavoro delle officine dell’arsenale, ci siamo spostati verso l’unità navale che è usata dalla Marina Militare per il lavoro di accompagnamento di persone affette da disagi sociali e psicologici durante il periodo estivo.

Questo brigantino, Nave Italia, è proprietà di un’associazione, “Tender to Nave Italia”, che, nascendo dalla collaborazione tra Marina Militare e Yacht Club Italia, fa sì che persone che hanno bisogno di assistenza, affette dalle più svariate problematiche, dalla trisomia del cromosoma 21 all’autismo, possano vivere un momento di vita che li pone davanti a sfide che per noi possono essere banali ma che per loro possono risultare complesse: sbucciarsi una mela, rifarsi il letto, e compiere attività nautiche basilari.

Visitando questa realtà, spiegataci in maniera esaustiva ed entusiasta dal comandante della nave, Capitano di Fregata Marco Filzi, ci siamo resi conto di quanto questo impegno risulti essere quasi sconosciuto ai più, ma molto importante e interessante: dimostra il grandissimo impegno della Marina Militare nell’ambito sociale.

Ci siamo quindi spostati verso il Museo Tecnico Navale della Marina Militare. Lì il Capitano Di Vascello Giosuè Allegrini ci ha guidati in un percorso molto interessante, sapendo coinvolgere abilmente e grazie alla sua passione gli alunni, ed essendo in grado di dare spunti di riflessione e curiosità poco note.

La visita si è articolata attraverso le sale del Museo, concludendosi nella sala delle Polene, che custodisce al suo interno importantissimi tesori in originale e riproduzioni fedeli di queste sculture di inestimabile valore, da sempre poste sulla prua dei velieri. La visita si è conclusa con un cordiale incontro nell’ufficio dell’ammiraglio di divisione Giorgio Lazio, durante la quale il dirigente scolastico dell’Istituto “Antonio Locatelli”, professor Giuseppe Di Giminiani, e l’ammiraglio si sono scambiati i rispettivi CREST.

Guido Junior Maria Pedone, 4 B Scientifico

 

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Tanti premi: occasioni per crescere

Posted by admin On Agosto - 27 - 2018 Commenti disabilitati su Tanti premi: occasioni per crescere

Il riconoscimento arriva a pochi giorni dalla fine dell’anno scolastico 2017 – 2018: è il quarto premio che raggiunge la redazione del “Corriere dell’Aeronautico” e che dà merito al lavoro di tanti giornalisti in erba.

Questa volta la notizia arriva da Manocalzati, cittadina in provincia di Avellino, dove da diciotto anni l’istituto comprensivo locale, il “Don Lorenzo Milani”, organizza il premio Miglior Giornalino Scolastico Carmine Scianguetta, alla memoria del direttore didattico omonimo.

Il nostro giornale ha partecipato a questo concorso aperto a tutte le scuole nazionali per la prima volta: e poche settimane dopo l’invio dei nostri lavori la commissione tecnica del premio “Carmine Scianguetta” ci ha ritenuti meritevoli del podio.

La cerimonia di premiazione è stata fissata per il 26 maggio, ed è la quarta in questo anno scolastico a vederci tra i protagonisti. A ottobre infatti una delegazione della redazione ha ritirato il premio nazionale Penne Sconosciute 2017 a Piancastagnaio (Siena); a inizio aprile un’altra rappresentanza ha raggiunto Cesena: in quell’occasione, con Fare il giornale nelle scuole, è stato l’Ordine Nazionale dei Giornalisti a premiarci con medaglia e attestato, primi per il secondo anno consecutivo.

Dieci giorni dopo una terza delegazione, questa volta in quel di Chianciano Terme, è salita nuovamente su un palco per ricevere l’attestato di vincitori (per il terzo anno consecutivo) del premio nazionale Giornalista per 1 giorno, dell’Associazione Nazionale di Giornalismo Scolastico (Anagis), superando nelle selezioni quasi 1.800 altre testate. “Carmine Scianguetta” rappresenta la degna chiusura di un anno di duro lavoro e soddisfazioni.

La Redazione

 

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Giornalista per 1 giorno: 3a vittoria

Posted by admin On Agosto - 27 - 2018 Commenti disabilitati su Giornalista per 1 giorno: 3a vittoria

Anche quest’anno, per il terzo anno di fila, il nostro “Corriere dell’Aeronautico” ha vinto il concorso nazionale “Giornalista per 1 giorno”, il prestigioso premio assegnato  ogni anno dall’Associazione Nazionale del Giornalismo Scolastico (Anagis).

Abbiamo ritirato il premio a Chianciano Terme, cittadina termale a poca distanza da Siena, in occasione del meeting annuale del Festival Alboscuole, anch’esso organizzato dall’Anagis e che ogni anno riscontra sempre più successo in tutto il Paese: il numero di partecipanti, e quindi di studenti, che decidono di intraprendere questa esperienza fondando nuove redazioni e nuove testate giornalistiche scolastiche aumenta infatti ogni anno, accrescendo così anche la competitività all’interno del concorso.

In particolare, a questa edizione del premio hanno partecipato poco meno di  millenovecento redazioni da tutta Italia (1856 per l’esattezza), tra le quali ne sono state selezionate 100, prime a pari merito, equamente ripartite tra scuole primarie, secondarie di I grado e infine secondarie di II grado.

Il “Corriere dell’Aeronautico” anche quest’anno si è distinto tra le redazioni partecipanti, non solo come una tra le più longeve, essendo passati ormai sette anni dall’uscita del nostro primo numero, ma anche per la qualità del nostro lavoro, piazzandosi tra le cento migliori redazioni presenti al concorso.

La cerimonia di ritiro dei premio, inoltre, ci ha dato la possibilità di visitare, oltre alla cittadina di Chianciano Terme, anche la città di Arezzo, facilmente raggiungibile sulla via del ritorno, in cui ci è stato possibile vedere, oltre che il Duomo e i musei diocesani, anche la casa di Francesco Petrarca, famoso stilnovista nato proprio ad Arezzo, e assaggiare i sapori tipici del posto, grazie anche alle molte botteghe artigianali ancora presenti nel centro storico.

Un’occasione che ci ha dato la possibilità di comprendere, e, perché no, lasciarci ispirare dal suggestivo paesaggio toscano e da questo centro medievale, che già settecento anni fa ispirò un dei più grandi letterati nella storia del nostro Paese.

Davide Saverio Vezzoli, 3 A Scientifico

 

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Ordine dei Giornalisti: podio a Cesena

Posted by admin On Agosto - 27 - 2018 Commenti disabilitati su Ordine dei Giornalisti: podio a Cesena

È la XV edizione del concorso di giornalismo scolastico organizzato  dall’Ordine Nazionale dei Giornalisti, “Fare il Giornale nelle Scuole”: e per il secondo anno consecutivo “Il Corriere dell’Aeronautico”, con grande soddisfazione, ha conquistato il podio.

Di tutti gli studenti che hanno partecipato alla redazione del nostro giornale, solo un gruppo ristretto ha avuto l’opportunità di andare a ritirare il premio a Cesena: otto studenti delle due seconde classi dello Scientifico.

Mercoledì 3 aprile siamo partiti da scuola e abbiamo raggiunto l’hotel, che ci ha accolto per quei due giorni, poco distante dal centro storico di Cesena. Nel pomeriggio abbiamo partecipato al Forum degli studenti al Teatro Verdi, dove, con altri studenti di diversi istituti provenienti da tutta Italia, abbiamo assistito a una conferenza sulle fake news e il loro modo di diffondersi rapidamente.

A quest’incontro hanno partecipato diversi giornalisti, tra cui Carlo Verna, presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti; Cristina Nadotti, redattore senior de La Repubblica; Antonio Farnè, caporedattore Rai per l’Emilia Romagna; e ancora Paolo Giacomin, direttore di Quotidiano Nazionale – Il Resto del Carlino. Inoltre erano presenti il sindaco di Cesena, Paolo Lucchi, e l’ospite d’onore: il giornalista Riccardo Cucchi, della Domenica Sportiva della Rai.

Il giorno successivo abbiamo raggiunto la bellissima cornice del teatro “Alessandro Bonci”, dove si è svolta la cerimonia di premiazione delle scuole vincitrici del concorso.

Qui, noi e altri studenti, partendo dalle scuole elementari sino a quelle superiori, siamo stati premiati con un diploma di merito e una medaglia di riconoscimento per i migliori giornalini scolastici, cartacei e online. Per finire, dopo le varie foto di gruppo, abbiamo concluso la lunga mattinata con un pranzo organizzato appositamente per gli studenti e, fieri del nostro premio, abbiamo terminato la nostra breve gita con una visita del centro storico e della Biblioteca malatestiana.

Gaia Bassi e Maria Elena Vlagea, 2 B Scientifico

What is a Fake-News? A fake-news is not a news, it’s an invention of someone wants to explain facts in a wrong way. In some cases the person who tells the fake-news is disinformed about the facts he is speaking about because the information is not clear.

The right way to be informed only by real-news is by leaving our information to the journalists, who are “post-man” of the news and “doctors” for the news.

To find a fake-news  you have to analyse a news: if you are in a group is better, because usually if a group analyses news is easier find a fake-one.

The first important fake-news was in 1814, when someone told about the death of Napoleon and so the stock market of London collapsed. Nowadays the fake-news phenomenon is developing through the television, with pictures that have a different and strong influence on people. Also internet increased the phenomenon fake-news, that become uncontrollable.

“Don’t trust journalists, rely on them”, said Paolo Giacomin, speaking about the only way to avoid fake-news: we must read only reliable newspaper and visit only reliable news-website, but the best way avoid them is using our intelligence and our knowledge.

Alessandro Donina, 2 A Scientifico

 

 

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Al via il Quadriennale al “Locatelli”

Posted by admin On Agosto - 27 - 2018 Commenti disabilitati su Al via il Quadriennale al “Locatelli”

Il nuovo anno scolastico 2018/2019 porterà una grande novità nel nostro istituto: dal 1° settembre inizierà l’attività della classe sperimentale del Liceo Scientifico Quadriennale. La nostra scuola, infatti, fa parte delle 192 scuole autorizzate dal MIUR alla sperimentazione di una classe di Liceo non più in cinque anni di percorso, ma in soli 4 anni. Questo nasce dall’esigenza di uniformare il sistema scolastico italiano a quello europeo.

Le lezioni si terranno dalle ore 8 alle ore 13, dal lunedì al venerdì, con due rientri pomeridiani fino alle ore 16,10; le attività opzionali – laboratoriali si svolgeranno invece il sabato mattina.

L’anno scolastico sarà suddiviso in tre trimestri, al termine dei quali si svolgeranno corsi di recupero, di approfondimento e di potenziamento. Durante l’ultimo anno, si effettueranno simulazioni dell’Esame di Stato.

Grande importanza sarà data, come è stato già fatto nel Liceo Scientifico Aeronautico, alle lingue straniere: l’alunno, oltre a poter scegliere tra spagnolo, francese, inglese e tedesco, frequenterà lezioni in lingua straniera e corsi di problem solving affinché impari ad affrontare e a risolvere eventuali problemi che potranno presentarsi durante il suo percorso scolastico.

Il nuovo Liceo richiede dunque organizzazione, interesse, spirito di volontà, sacrificio nonché un buon livello di preparazione e, naturalmente, la voglia di mettersi in gioco per affrontare una sfida completamente nuova.

Riccardo Bernocchi, 4 B Scientifico

 

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Il DAE è arrivato anche all’Aeronautico

Posted by admin On Agosto - 27 - 2018 Commenti disabilitati su Il DAE è arrivato anche all’Aeronautico

Finalmente anche il nostro Istituto, dopo avere invitato alcuni studenti e il personale scolastico a frequentare i corsi di formazione, ha avuto la possibilità di dotarsi di un defibrillatore semiautomatico. Grazie alla mediazione della professoressa Simona Ronchetti, l’associazione Azzurra Child Onlus, nella figura del suo presidente e fondatore dottor Adib Salim, ha infatti donato un dispositivo al nostro Istituto. Siriano di Aleppo ma cittadino italiano da 30 anni, vanta un curriculum di tutto rispetto: laureato in medicina e chirurgia nel suo Paese, ha conseguito l’abilitazione alla professione medica negli Stati Uniti e in Canada. Qui, e poi a Londra, ha operato nei reparti di cardiologia pediatrica e chirurgia neonatale. Giunto a Bergamo, dall’84 all’87, ha operato come assistente borsista alla divisione di Cardiochirurgia degli Ospedali Riuniti. Nel 1991 ha conseguito la specializzazione in pediatria all’Università di Pavia e, nel 1993, la laurea in Medicina e Chirurgia all’Università di Milano. Ora esercita come pediatra di base a Bergamo.

Ha fondato l’associazione nel 1999 per garantire un supporto ai bambini colpiti da gravi malformazioni congenite o sindromi genetiche rare. Azzurra si occupa, da diverso tempo, della sindrome da morte improvvisa nell’infante (SIDS), e in questo ambito si inserisce il progetto RCP AED per la formazione di personale laico all’utilizzo del defibrillatore e delle tecniche di rianimazione cardiopolmonare. Il dottore, inoltre, con la collaborazione della moglie, la dottoressa Marina Balestra, anche lei medico pediatra, si occupa di organizzare corsi di formazione per il corretto ed efficace utilizzo del defibrillatore e delle tecniche di rianimazione cardiopolmonare anche per il personale non medico.

Altra mission dell’associazione è dunque quella di dotare in modo capillare tutti i luoghi sensibili, quali palestre e scuole, di questo dispositivo salvavita. Infine, Azzurra è sempre impegnata nella raccolta fondi per finanziare borse di studio per la ricerca su patologie cardiache che sono causa di morti giovanili tra bambini, giovani e adulti.

Ringraziamo dunque il dottor Salim per la sua importante missione e ci auguriamo che questa donazione possa costituire l’inizio di una interessante collaborazione con il nostro istituto. Per il momento l’appuntamento è per la cerimonia della consegna dei diplomi 2018, in occasione della quale l’istituto destinerà la consueta raccolta fondi a favore dell’associazione. Per informazioni su Azzurra Child Onlus www.azzurrachild.org.

Simone Belotti, 5 D Tecnico

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New York, una settimana da delegati Onu

Posted by admin On Agosto - 27 - 2018 Commenti disabilitati su New York, una settimana da delegati Onu

L’Aeronautico è volato a New York: dieci ragazzi dell’Istituto “Antonio Locatelli” hanno potuto visitare nel mese di marzo la città che non dorme mai, per partecipare al più prestigioso forum internazionale (Model Un) dove hanno potuto confrontarsi con i leader di oggi e affermare le proprie idee per uno sviluppo del pianeta fondato sui valori della democrazia e della tolleranza.

Un Model United Nations è una simulazione dei lavori degli organi dell’ONU, in cui gli studenti indossano i panni di ambasciatori degli stati membri per dibattere temi reali. I partecipanti sono definiti “delegates” perché a loro aspetta la rappresentanza del Paese che gli organizzatori assegnano a ogni istituto.

Il delegato è dunque il protagonista  e gli viene richiesto di fare ricerche approfondite sui temi che saranno trattati nei lavori nella committee, che risulteranno utili per la stesura del “Position Paper”, un documento di almeno 8 pagine, in inglese, che riassume in maniera chiara la posizione del Paese rappresentato in relazione al topic trattato.

I “delegates” perseguono due obiettivi: esprimere il punto di vista del Paese rappresentato e adottare decisioni che siano considerate giuste ed equilibrate dall’intera comunità internazionale. Partecipare a un Model UN rappresenta per gli studenti un accrescimento delle capacità di raccordare interessi individuali e/o collettivi e favorisce la comprensione delle problematiche mondiali e della politica internazionale.

L’intera simulazione è strutturata sotto forma di competizione. L’operato di ciascun delegato sarà valutato dai directors che presiedono la committee. I punti totalizzati dal singolo delegato verranno successivamente sommati a quelli ottenuti dagli appartenenti alla medesima delegazione. Alla fine della simulazione saranno premiate le delegazioni che hanno totalizzato i punteggi più alti: per questo bisogna assumere comportamenti simili a quelli di un reale ambasciatore e dunque acquisire quell’abilità definita come “stay in character”.

Perché partecipare ai Model United Nations? Innanzitutto perché rappresentano un grande momento di socializzazione. Inoltre, il percorso educativo che conduce gli studenti alla partecipazione di un Model UN li aiuta ad acquisire competenze e conoscenze che sono utili aldilà del Model.

L’attività di ricerca per il “Position Paper” entra a far parte del bagaglio culturale di ogni ragazzo: ciò significa che la storia, la cultura, l’economia, la geografia del Paese rappresentato non sono studiati passivamente. Anzi, la loro conoscenza costituisce un punto di partenza fondamentale per definire politiche credibili sui temi trattati nella simulazione. Un Model UN rappresenta un’iniziativa di orientamento, poiché allo studente vengono impartite nozioni di diritto e relazioni internazionali che, se lo dovessero appassionare, potrebbero spingerlo a preferire determinati studi universitari. La partecipazione a un Model UN dà l’opportunità al delegato di sviluppare la capacità di parlare in pubblico, coltivando così un’abilità richiesta in numerose occasioni nella vita.

I ragazzi hanno anche l’opportunità di muoversi nella Grande Mela, di passeggiare in Central Park, visitare importanti musei come il Moma e il Metropolitan, vedere il magnifico Empire State Building e il toccante World Trade Center.

Un particolare ringraziamento va alla professoressa Genny Biglioli che, come sempre, cerca di spronarci a nuove esperienze interessanti, costruttive ma, soprattutto, divertenti. Le siamo riconoscenti per la pazienza con la quale ci ha aiutato e sostenuto durante tutto il lavoro preparatorio al Model e per il grande coraggio con il quale si è assunta la responsabilità di accompagnarci. Tutti noi ragazzi partecipanti al IMUN2018 ci auguriamo che anche altri ragazzi dell’Aeronautico possano provare sulla loro pelle questa esperienza, indimenticabile e costruttiva, un bagaglio culturale che ci accompagnerà per tutta la vita.

Elvira Bellicini, 3 A Scientifico

Ten students belonging to the 3rd and 4th class had the chance to visit, from March 6th to March 13th, the “Big Apple”, New York City, to be a part of the most prestigious international project, called NHSMUN (National High School Model United Nation), in which students from every part of the world embodied the role of a UN ambassador, trying to give solutions to various worldwide problems, using the same rules and methods of the “real” ambassadors. We also had the possibility to meet some of the actual ambassadors at the UN General Assembly, such as the Comoros Island ambassador.

In a Model UN, students are called “delegates”, and they had to represent a particular country. To better fulfil their duty, students had to write a “Position Paper”: an 8-paged document in which the delegate has to describe his topic and the relationship between the topic and his country.

Every committee is chaired by one or more “Chairman”, who start the debate and approve the motions asked by the delegates and the Chairman can also veto other motions or, if the delegates asked for two or more motions simultaneously, he calls a vote on the motions, to approve one of them.

There are two types of caucuses (or talks) in a model UN: the first is the “Moderated Caucus”, in which the delegates have to explain something related to the topic in a certain period of time, usually under 60 seconds, to permit other delegates to talk. In total it usually lasts 15 minutes. The second type of caucus is the “Unmoderated Caucus” in which the delegates are allowed to talk to the other delegates to reach and to write down the draft resolution. It usually lasts for a maximum time of 15 minutes. During the final session, the delegates had to vote one of the two draft resolution and the voted one is the final resolution.

A model UN may be useful for a student, because this simulation improves your abilities to submit a public speech and also it may be useful for a career into politics or also into international organisation, because it gives you the right rules to hold a commission.

Tommaso Mandelli, 3 B Scientifico

 

 

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Il velo islamico? Serve una riflessione

Posted by admin On Agosto - 27 - 2018 Commenti disabilitati su Il velo islamico? Serve una riflessione

Il velo islamico, o semplicemente velo, è un copricapo in uso tra le donne musulmane e ne esistono vari tipi, legati soprattutto all’area geografica di provenienza.

Troviamo il burqa per l’Afghanistan, che copre completamente il corpo, compresi viso e occhi, alla cui corrispondenza è presente una piccola retina; lo chador, utilizzato maggiormente in Iran, che copre corpo e spalle sino ai piedi, ma lascia il volto scoperto; il niqab, usato in Arabia Saudita e paesi confinanti, che copre ogni parte del corpo tranne gli occhi; e infine l’hijab, il più comune, che copre solo i capelli.

L’utilizzo del velo è dovuto in particolare all’accentuarsi del fondamentalismo islamico in quanto il testo sacro dei musulmani, il Corano, non ne parla esplicitamente, ma per alcuni lo prescriverebbe.

Sono sorti dibattiti che hanno portato alcuni Paesi come Francia, Svezia e Belgio a vietare l’uso del velo in luoghi pubblici. In Italia, invece, sono presenti ancora discussioni, soprattutto sul suo utilizzo nelle scuole.

A mio parere le donne arabe possono indossare il velo, ma in ambienti privati, mentre in luoghi pubblici dovrebbero evitarlo. Se si seguisse lo stesso ragionamento fatto per il crocefisso, abolito nelle scuole pubbliche italiane per non mettere a disagio i non credenti, non ci dovrebbero essere segni di alcuna confessione, e perciò nemmeno le donne e le bambine islamiche dovrebbe indossare quello che è un segno della loro religione.

Altre persone lo sostengono anche per una questione di integrazione in tutti gli ambiti poiché, ad esempio, nel caso del burqa o del niqab, una persona non identificabile potrebbe intimorire la gente circostante, impedendo così ogni tipo di rapporto.

Gaia Bassi, 2 B Scientifico

 

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Coreutico: cinque anni di successi

Posted by admin On Luglio - 11 - 2018 Commenti disabilitati su Coreutico: cinque anni di successi

Cinque anni di attività: è questo il compleanno che festeggia il Liceo Coreutico Antonio Locatelli di Bergamo, unico in provincia e uno dei due presenti in regione Lombardia.

Punto di forza non solo i tanti successi riscossi nel corso di questi anni su tutto il panorama nazionale, con la vittoria in molti concorsi, sia con danze individuali che balletti di gruppo, ma anche il rigore dell’insegnamento, senza dimenticare la guida artistica della direttrice che ormai da più di due anni (più precisamente dall’anno scolastico 2015/2016) sta lasciando la sua impronta nella scuola: l’etoile Carla Fracci. L’efficacia degli insegnamenti è dimostrata come accennato dai tanti risultati ottenuti: a partire, per citare solo i più recenti, dalla vittoria al Como Lake Award alle otto coppe in altrettante sezioni conquistate alla manifestazione Euro Danza 2017, fino al palcoscenico di San Benedetto del Tronto lo scorso ottobre.

Grazie alla collaborazione con Carla Fracci è nata anche la volontà di ambire alla formazione di una Compagnia di Danza legata al Teatro Donizetti di Bergamo.

Il piano di studi prevede una ripartizione tra le materie culturali insegnate da docenti del liceo scientifico Locatelli, a cui è annesso, e le materie di indirizzo insegnate da docenti laureati presso l’Accademia Nazionale di Danza, Istituto di Alta Cultura, dove hanno conseguito l’abilitazione all’insegnamento della danza. L’orario curricolare è articolato in cinque giorni settimanali con chiusura al sabato.

Il piano di studi della scuola è finalizzato a ottenere “padronanza del linguaggio coreutico sotto gli aspetti dell’esecuzione e della rappresentazione”.

 

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Al via il Liceo Quadriennale

Posted by admin On Luglio - 11 - 2018 Commenti disabilitati su Al via il Liceo Quadriennale

Il Liceo Scientifico “Antonio Locatelli” è una delle otto scuole bergamasche selezionate dal Ministero dell’Istruzione per la sperimentazione d’eccellenza di un nuovo modello di scuola, il cosiddetto Liceo Quadriennale. Si tratta di un evento importante, reso ancora più straordinario per il fatto che sono solo due i licei scientifici puri della provincia di Bergamo che hanno ottenuto questa possibilità grazie ai loro progetti all’avanguardia.

Per meglio capire di cosa di tratta, per vedere quali siano i punti di forza e le ambizioni della nostra scuola, ne abbiamo intervistato il preside e fondatore della scuola, professor Giuseppe di Giminiani, che ha fortemente creduto in questa innovazione e la sostiene con energia.

Preside Di Giminiani, quali ritiene siano stati i motivi per i quali il Locatelli è stato scelto per l’attuazione del progetto sperimentale? 

La scuola è stata scelta per la pianificazione della struttura degli orari, le materie introdotte e gli obiettivi prefissati. Punto a favore del Locatelli, rispetto ad altre scuole, è il supporto dato agli studenti e ai docenti dalle strumentazioni avanzate di cui dispongono, come gli iPad, i libri digitali e le registrazioni delle lezioni. A differenza di alcune scuole, che non hanno aderito al progetto perché, come affermano i sindacati, un quinto degli insegnanti perderebbe il posto di lavoro, il Locatelli, mostrando ancora una volta una grande intraprendenza nell’affrontare nuove sfide, ha deciso di mettersi in gioco.

Il programma del Liceo quadriennale sarà uguale a quello dello scientifico tradizionale o subirà delle variazioni? 

Il totale delle ore del corso quadriennale e del quinquennale sarà uguale. Le lezioni inizieranno  il 1° settembre e termineranno il 30 giugno; l’anno scolastico sarà suddiviso in tre trimestri. Le materie saranno uguali a quelle del Liceo quinquennale con storia e filosofia in inglese, per il potenziamento della lingua straniera. Unica variante è l’inserimento di economia e diritto, oltre alle cinque ore di matematica e le quattro di fisica, quest’ultime suddivise in due ore per fisica teorica e due per fisica sperimentale, in quanto il Ministero preme affinché siano inserite attività laboratoriali.

E a proposito delle materie aeronautiche cosa ci può dire?

Per mantenere le materie che contraddistinguono la nostra scuola, si è deciso di inserire il laboratorio di navigazione, comprendente navigazione, circolazione e meteorologia. Esso prevede l’utilizzo di tecnologie per l’acquisizione di competenze trasversali alle discipline di matematica, fisica, geografia e inglese.

Ritiene che il quadriennale sia un valore aggiunto per il Locatelli e più in generale per tutto il sistema scolastico nazionale? 

Secondo me è importante allinearci al sistema scolastico europeo che prevede dodici anni anziché i tredici di quello italiano. Credo che il progetto del quadriennale sia molto più adatto all’istruzione liceale che a quella tecnica, in quanto, negli istituti tecnici, alcune materie del triennio richiedono delle nozioni scientifiche che solo un corso attuato nel biennio può fornire. L’obiettivo di riuscire a frequentare il Liceo in quattro anni, sebbene richieda grande impegno e dedizione, è per il ragazzo motivo di orgoglio.

Ci sono requisiti necessari per essere ammessi?

La scuola richiede una preparazione adeguata già dalla scuola secondaria di primo grado, uno studio costante e approfondito, grande volontà e spirito di sacrificio.

Il diploma del liceo quadriennale avrà lo stesso valore di quello del  quinquennale?

Al termine dei quattro anni il diploma ha lo stesso valore e risponde agli stessi requisiti del diploma quinquennale, sia per tutti i concorsi pubblici che per l’ingresso universitario. I ragazzi che quindi usciranno dal quadriennale potranno inserirsi nel mondo del lavoro un anno prima rispetto agli altri studenti.

Riccardo Bernocchi, 4 B Scientifico

Il piano studi del liceo quadriennale si sviluppa in sostanza su due bienni: il primo vede confluire al meglio quelle che già erano le discipline del liceo scientifico tradizionale, in cui allo studente è richiesto un ritmo di studio puntuale e rigoroso; il secondo sviluppa invece le proposte disciplinari di riferimento al profilo in uscita, permettendo in questo modo a ogni singolo studente di poter fare scelte di approfondimento personale anche attraverso l’attivazione di insegnamenti opzionali.

Si lavora in modo innovativo, attraverso la costruzione progressiva di un portfolio personale che garantisce il coinvolgimento diretto di ciascuno studente, con più attenzione alle competenze individuali, utilizzando materiali originali per le lezioni, con docenti a disposizione degli studenti anche dopo le lezioni, puntando all’internazionalizzazione, alla didattica integrata, con lezioni in lingua (tra le materie anche il problem solving), workshop e formazione trasversale esperienziale.

Quattro le lingue straniere  tra cui scegliere (inglese, spagnolo, francese, tedesco), iPad per tutti, aule multimediali con lavagne touch, lezioni partecipate in italiano e in inglese, una community online per il confronto tra studenti e docenti, registrazione di tutte le lezioni nell’archivio scolastico accessibile anche da casa.

Si punta a valorizzare le discipline in dialogo fra loro, condensandole per aree disciplinari, affinché ogni sapere risulti integrato e correlato con altri:  area lingua madre (con approfondimento in letterature comparate), lingue straniere (con certificazioni e corsi di potenziamento), area logico matematica (forte di statistica e matematica applicata nel secondo biennio), delle scienze sperimentali (tra cui meteorologia), delle scienze economico sociali, della filosofia e infine area motoria e attività.

Nel secondo biennio lo studio della lingua impegna all’acquisizione di forti competenze nello scrivere, oltre che nell’utilizzo di lessici specifici e tecnici, correlati a singole discipline; la finalità è avviare a percorsi di studio accademico, preparatorio al passaggio verso studi universitari anche all’estero.

 

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A lezione di bon ton e arte del galateo

Posted by admin On Luglio - 11 - 2018 Commenti disabilitati su A lezione di bon ton e arte del galateo

Oggi, più che mai, le buone maniere sono diventate una marcia in più, una modalità per la persona di presentarsi agli altri, sul lavoro e nella società in modo migliore, per farsi ascoltare e accettare maggiormente.

Questo concetto è stato ben appreso da Giuseppe Di Giminiani, preside dell’istituto Antonio Locatelli, che per fornire ai suoi studenti una formazione il più completa possibile nell’ottobre 2017 ha promosso il progetto Corso di Galateo a scuola o Corso per maggiordomo. Ma le lezioni  offerte ai ragazzi  non insegnano solo le classiche regole di bon ton a tavola: sarebbe riduttivo legare il galateo solo alla tavola e alla cucina.

Le lezioni svelano invece agli studenti gli atteggiamenti adeguati per sapersi comportare in ogni situazione  sociale e per distinguersi per eleganza anche in quelle occasioni difficili e potenzialmente imbarazzanti. Il programma del corso copre infatti le diverse sfumature del Galateo a partire dall’esteriorità al giorno d’oggi fino al garbo matrimoniale. “Sapersi comportare in ogni frangente  con educazione e stile è oggi molto importante”, questa è la frase che ripetono ai ragazzi, incessantemente, i docenti del corso, persone squisite che con molto impegno e passione cercano di trasmettere ai ragazzi 2.0 i principi del Galateo.

In ogni lezione gruppi di ragazzi vengono affiancati dai “maestri delle buone maniere”, che affrontano con ironia la vita di tutti i giorni per dare i giusti consigli per essere impeccabili, migliorare la qualità della vita e dei rapporti sociali, lavorativi e sentimentali, attraverso semplici regole di bon-ton. La parola galateo viene dall’opera scritta da Giovanni Della Casa, pubblicata postuma nel 1558 e intitolata, appunto, Galateo overo de’ costumi.

Al giorno d’oggi non esiste più il galateo così come descritto da Monsignor Della Casa: i costumi si sono evoluti e, con il passare del tempo, ogni consiglio sembra essere stato superato.

Questo, però, non vuol dire che non esistano più regole da seguire; anzi, queste aumentano ogni giorno e diventano sempre più complesse, ma nonostante questo una cosa certa è che ognuno di noi, grazie a questo corso di garbo, sarà in grado di affrontare con maggior sicurezza le più diverse situazioni quotidiane e saprà farne tesoro anche per le occasioni più formali.

Si tratta di un percorso di crescita e di miglioramento di sé, ma anche di chi ci sta accanto: famiglia, amici, colleghi, che da noi potranno imparare.

Elvira Bellicini, 3 A Scientifico

 

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Il defibrillatore a scuola

Posted by admin On Luglio - 11 - 2018 Commenti disabilitati su Il defibrillatore a scuola

Le sue origini possiamo individuarle a fine del Settecento, quando Peter Christian Abildgaard, definibile proprio per questo una specie di padre della defibrillazione, riuscì a fermare il cuore di una gallina e a farlo ripartire subito dopo con una scarica elettrica.  Oggi anche la nostra scuola si sta attrezzando con un defibrillatore: appena terminate le procedure e i corsi verrà messo in funzione.

Dalla scoperta di Abildgaard a oggi la tecnologia è ovviamente progredita e sono stati inventati defibrillatori veri e propri: all’inizio disponibili solo in luoghi autorizzati e utilizzabili solo da chi avesse competenze in ambito, ora invece addirittura disponibili anche per strada e reperibili da chiunque ne abbia bisogno. Proprio come quello installato a scuola.

Esistono diversi tipi di questi salvavita, ma quello che di cui ci occupiamo è un defibrillatore completamente automatico, composto da due elettrodi da posizionare sul torace.

Ovviamente per usarlo è necessario seguire un corso che alcuni studenti della nostra scuola avranno possibilità di portare a termine. Il defibrillatore è a nostra disposizione ma anche pronto per eventuali emergenza esterne all’istituto.

È chiamato DAE e, come detto, è automatico: una volta riconosciuto lo stato di arresto cardiaco, procede in autonomia all’erogazione dello shock elettrico al cuore del paziente. Chi sarà presente dovrà occuparsi solamente del massaggio cardiaco e della respirazione, necessari ad aumentare le possibilità di ripresa regolare del battito cardiaco.

Raffaele Parola, 3 A Scientifico

 

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Brexit, a surprising survey

Posted by admin On Gennaio - 22 - 2018 Commenti disabilitati su Brexit, a surprising survey

This summer I had the opportunity to make a survey about what English people think about Brexit. I interviewed about 20 people asking for their opinion about this controverse topic.

The result were quite surprising and quite different from what I (and I think all Italian people) believed.

Actually the majority of the interviewed think it isn’t useful for United Kingdom and they are scared about the future. In particular people between  30 and 60 are worried about future economy and travelling, especially for their sons.

They told me that even today some banks are leaving London, which will not be the economical centre in Europe anymore.

By the way, people over 60 agree in a positive way with Brexit, supporting by theory that there will be more control about immigration and more occupation for English citizens.

The younger are divided about this topic, infact someone thinks it could be a good change for the United Kingdom which would give them more job and more economical facilities. Someone is scared about travelling and exportation and foreign people contribute in social and economical life in England.

My survey was made on little numbers and of course 20 people can’t express the common thought in England, but it’s surprising discovering this division about Brexit, a political manoveur voted by the whole population, the same population which today is worried about the consequences of this “crazy decision”.

Alessandro Donzelli, 4 A Scientifico

 

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Some English pills with project CLIL

Posted by admin On Gennaio - 22 - 2018 Commenti disabilitati su Some English pills with project CLIL

It is an ever growing phenomenon the choice made by Italian school directors of teaching some subjects in English.

This project is called CLIL (Content and language integrated learning)

It would become a revolutionary way to learn English. Lessons in CLIL-style includes an active interaction students/teacher learning another subject (History, Math, Science…).

Pupils are spurred to speak English as a normal activity feeling part of the lesson. Furthermore, it does not look like an English lesson at all: it is like discussing of different topics in another language.

According to whom tried this new teaching method, it works ten times better than the traditional one.

The aim of CLIL project is to improve the Italian level of knowledge of English with less effort: listening to an english-speaking person will seem natural and normal to students after some time, and their speaking skills will increase exponentially. And I know it because I am one of those students, I’ve been having six hours of CLIL lessons a week for three years, and now I am able to see the differences between my english-speaking skills and my friends’ ones, and it is huge.

So, I heartily suggest everyone to attend CLIL lessons at least for two hours a week, because they are extremely useful for your brain, your future, and your general knowledge as well.

Riccardo De Biasi, 4 A Scientifico

 

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Controcanto: un’altra lettura

Posted by admin On Gennaio - 22 - 2018 Commenti disabilitati su Controcanto: un’altra lettura

Il Controcanto

Cari lettori, agli inizi di novembre ero a Barcellona.

Non vi nascondo la mia tensione nel recarmi in quella che appariva la città più pericolosa d’Europa, in cui, secondo quanto ci raccontavano i media, un’eventuale guerra civile era una possibilità quanto mai concreta.

Eppure, durante la mia permanenza, non ho notato nessun disordine.

Barcellona era la stessa metropoli già visitata in passato, una città allegra e aperta, con una grande affluenza di turisti e le strade pullulanti di vita.

Certamente si avvertiva il sentimento di nazionalismo e indipendentismo, ne erano e sono esempio le migliaia di bandiere catalane esposte sulle balconate: tuttavia anche questo sentimento era espresso in una totale forma pacifica. È stato magnifico notare come anche i gruppi più estremisti fossero semplicemente in piazza di Spagna a manifestare, senza armi, bombe carta, molotov: “armati” solo con bandiere e striscioni, per dare sostegno all’ex presidente che proprio in quei giorni veniva messo sotto accusa.

Barcellona non è affatto la città che in questo periodo ci viene rappresentata dai giornalisti, che talvolta, a parer mio, esasperano le situazioni, magari solo per “fare notizia”.

Sicuramente questa vicenda ci è stata raccontata evidenziando molto le tensioni e i sentimenti popolari. Dalla quasi totalità delle redazioni, traspariva una situazione carica di tensione pronta a esplodere in scontri, disordini e repressioni. Ma così non era.

Del resto non posso biasimare i giornalisti, perché di fatto il loro lavoro consiste anche nel rendere “accattivante” una notizia.

Tuttavia credo basterebbe poco per ottenere oggettività e notizia insieme: per esempio inserire anche solo una frase che riporti alla realtà oggettiva, come “in ogni caso Barcellona rimane la ridente città di sempre, pronta ad accogliere turisti e non, che sono sempre pronti ad ammirarne le meraviglie”.

Alessandro Donzelli, 4 A Scientifico

 

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