Beatrice Limonta si è diplomata la scorsa estate al Liceo Coreutico Locatelli: nemmeno il tempo di assaporare il traguardo, che ne ha subito conquistato un altro, e di spessore europeo: un lavoro come ballerina professionista, a 19 anni appena compiuti, al Friedrichstadt-Palast di Berlino, uno dei più prestigiosi teatri europei, per il Vivid Show. Originaria di Treviolo, dove ancora abitano i suoi genitori, si racconta così.
Da Bergamo a Berlino in appena cinque anni: te lo aspettavi un salto così?
Sinceramente non me lo sarei mai aspettata, soprattutto in una compagnia, un teatro così grande e importante. Speravo di poter entrare magari in qualche compagnia piccola come tirocinante, ma sapevo già che poteva essere dura. Quindi è stata davvero un’enorme gioia per me e per tutte le persone che mi hanno sempre sostenuta essere chiamata per un’audizione prima e il contratto poi a Berlino.
Era il tuo sogno fin dall’inizio diventare una ballerina di professione oppure è nato strada facendo?
Fin da piccola ho avuto le idee chiare, ma ovviamente tutto si è poi maturato e consolidato con gli anni: ho capito su cosa lavorare, in che ambito indirizzarmi. Ma una cosa è sempre stata chiara: io volevo ballare a ogni costo.
Quali sono state le maggiori difficoltà?
Durante il mio percorso ho dovuto superare vari ostacoli, ma non mi sono mai arresa. Mi sono sempre risollevata perché se mi prefiggo un obbiettivo io lo devo raggiungere. Ho sempre lavorato tanto per ottenere ciò che ho, non ho mai avuto doti naturali, nulla mi è stato regalato. Ci sono stati momenti difficili in cui non credevo in me e vedevo sempre gli altri migliori, senza riuscire a capire cosa succedeva e cosa dovevo fare. Ma anche questo è stato un momento assolutamente di crescita che mi ha fatto lavorare su molti aspetti di me, sia fisici che psicologici.
Ci racconti un po’ il tuo percorso?
Essenzialmente ho sempre lavorato tanto, mi sono sempre impegnata al massimo, ho studiato molto all’estero senza limitarmi a un solo stile, cioè solamente alla danza classica. Mi è sempre piaciuto sperimentare e imbattermi in cose nuove, e ciò mi ha aiutata molto. Nella danza fondamentale è, come dice anche la professoressa Elena De Laurentiis, “avere la testa”, essere sempre molto concentrati, rapidi, avere una mente – se si può dire – forte e determinata.
La tua giornata tipo?
La mattina inizio alle 10 con la lezione di classico che solitamente dura un’ora: dipende anche se durante la settimana ci sono workshop; successivamente seguono due ore di prove sul palco o in sala delle varie coreografie. Alle 18,30 bisogna essere nuovamente in teatro per trucco e parrucco, e lo show inizia alle 19,30: dura all’incirca fino alle 22 ed è tutti i giorni con sabato doppio spettacolo, la domenica lo diventerà invece a dicembre. Lunedì abbiamo il giorno libero.
Ora vivi a Berlino: non ti mancano l’Italia e la tua casa?
Le prime settimane sentivo un po’ la mancanza, soprattutto perché ero completamente sola, non conoscevo nessuno; era tutto nuovo per me. Ma mi sono abituata subito e ora mi trovo davvero bene: Berlino mi piace molto, anche se ovviamente ogni tanto sento la mancanza degli affetti di casa, degli amici.
Quanto è cambiata la tua vita? E come?
Sicuramente è cambiata molto in tutti gli aspetti perché dalla scuola sono passata subito a lavorare, a casa sono sola, non ho nessuno ad esempio che mi prepari da mangiare o sbrighi le faccende domestiche. È cambiata in vari aspetti quindi, ma tutto ciò non mi pesa o mi turba per niente perché sono felice e contenta del percorso che sto facendo
Hai qualche rimpianto?
No, nessuno, perché ho cercato di dare sempre tutta me stessa in qualsiasi cosa facessi, perciò non rimpiango niente del mio percorso.
Cosa o chi ha contribuito maggiormente a farti conquistare questo risultato?
Sicuramente le insegnanti Elena de Laurentiis, Veronica Cionni e Marta Ottolenghi che hanno sempre creduto molto in me e mi hanno spronata a migliorare sempre di più. Mi hanno aiutata a crescere anche le lezioni con Carla Fracci, perché mi ha sempre seguita personalmente e poi, non meno importanti, la mia famiglia e i miei amici che mi hanno sempre supportata, in qualsiasi momento.
Un messaggio per le ballerine del nostro Coreutico?
Un consiglio è quello di cercare di dare sempre il massimo, impegnarsi in più stili senza rimanere nella propria “comfort zone”, seguire i consigli delle insegnanti e cercare davvero di dare il meglio di sé ogni volta, poiché anche nel caso in cui qualcosa vada male si è comunque tranquilli con se stessi, felici, perché si è sicuri di aver dato tutto se stessi senza avere rimpianti.