Sunday, November 2, 2025

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Caravaggio: pronti per Expo

Posted by admin On Dicembre - 6 - 2014 Commenti disabilitati su Caravaggio: pronti per Expo

L’aeroporto “Il Caravaggio” di Orio al Serio negli ultimi anni ha registrato un forte aumento dei passeggeri transitati, superando gli otto milioni nell’anno 2013 e avvicinandosi all’aeroporto milanese di Linate: con l’esposizione universale che si terrà a Milano da maggio prossimo, EXPO 2015, bisogna chiedersi ora se il nostro scalo può essere una grande risorsa per i visitatori. La risposta è senz’altro positiva. L’aeroporto bergamasco è base infatti di grandi compagnie aeree a basso costo, che offrono agli utenti un servizio comodo e funzionale, e che collegano Bergamo a molte città importanti come Parigi, Londra, Madrid e Barcellona, oltre ad altre decine di importanti centri in più di quindici Paesi europei. Oltre a questo punto di forza, non trascurabile proprio ora che si avvicina EXPO, va considerato che in effetti per tutto il mese di maggio di quest’anno lo scalo è rimasto chiuso per permettere i lavori di ammodernamento della pista: il tutto per essere pronti in vista dell’esposizione. Le opere di ristrutturazione hanno puntato a una riqualificazione della pavimentazione, delle vie di rullaggio e dei raccordi, con installazione di 1.200 luci led.

Nicola Mascheretti e Amedeo Pagnoncelli, 2 B Ls

 

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Orio al Serio: lavori in pista

Posted by admin On Maggio - 31 - 2014 Commenti disabilitati su Orio al Serio: lavori in pista

Da qualche mese, all’aeroporto di Orio al Serio, “Il Caravaggio International”, c’è grande movimento: infatti, dopo molti anni di attesa, si è deciso di rifare totalmente la pista di atterraggio.

I lavori, programmati con largo anticipo, sono in perfetto orario sulla tabella di marcia, anche se, durante gli scavi delle nuove fondamenta, i problemi non sono certo mancati: a partire dalla scoperta nel sottosuolo di molti ordigni della Seconda Guerra Mondiale che sono stati comunque rapidamente rimossi e fatti brillare in appositi luoghi in tutta sicurezza

La prima fase dei lavori, iniziata l’8 marzo di quest’anno, si è conclusa il 26 aprile, con appena una settimana di ritardo rispetto alla tabella di marcia, e consisteva nel rifacimento della testa 10 e della posa di alcuni sotto servizi, co accorciamento momentaneo della pista di circa 500 metri.

La seconda fase, iniziata il 26 aprile e terminata come da programma il 13 Maggio, è stata identica alla prima, solo che la parte della pista interessata era quella della numero 28. In questi giorni è invece in corso la fase più importante e delicata di tutta l’opera: ossia la rimessa a nuovo di tutto il centro pista e, per farlo, l’impresa appaltatrice non avrà molto tempo. Sono tre settimane sono previste infatti, durante le quali si dovrà rimuovere l’asfalto, sistemare le fondamenta e ammodernare tutti i collegamenti presenti sotto la pista, quindi procedere con la riasfaltatura e il rifacimento di tutta la segnaletica orizzontale.

L’ENAV (Ente nazionale aviazione civile), approfittando del fatto che l’aeroporto resterà in questo periodo chiuso (e più precisamente dal 13 maggio al 2 giugno), ha anche inviato i tecnici della Techno Sky per un controllo approfondito di tutti gli apparati di cui l’aeroporto “Il Caravaggio” è fornito: saranno controllati il radar primario e il radar secondario, calibrato l’ILS (anche se questa fase è già iniziata il 5 di aprile) e verranno fatti molti altri controlli.

Nel frattempo tutti i voli sono stati dirottati al Terminal 1 dell’aeroporto di Milano Malpensa. Insomma la chiusura dell’aeroporto creerà quindi per una ventina di giorni da una parte un certo disagio per i moltissimi passeggeri che abitualmente si affidano a questo prezioso servizio, e dall’altra venti giorni di “festa” per gli abitanti del quartiere Colognola di Bergamo (sopra cui passano buona parte delle rotte), che non aspettavano altro per avere un po’ di silenzio; sorvolando comunque sulle polemiche, con questo intervento di manutenzione straordinaria che si concluderà prima del boom dei turisti (la salvezza per l’economia della città di Bergamo) si otterrà di atterrare e decollare allo scalo di Orio al Serio in maggiore sicurezza.

Mirko Mondini, 5A Ls

 

Imponenti i numeri di questa operazione di restyling dello scalo: 50 milioni di euro per riassaltare 550 mila metri quadrati di superficie utilizzando 220 mila tonnellate di asfalto. Otto km in tutto la lunghezza dei nuovi cavidotti previsti nel progetto, con 370 km di cavi elettrici da sostituire. Impegnati nelle opere 150 operai su tre turni h24 nelle prime due fasi, 300 nella terza.

 

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Alitalia e Etihad: in latino

Posted by admin On Maggio - 31 - 2014 Commenti disabilitati su Alitalia e Etihad: in latino

In questi giorni si parla molto di Alitalia, che è una compagnia aerea italiana di grande importanza. Infatti aveva troppi lavoratori e operava così tante rotte inutili che gli aerei erano sempre vuoti: i dirigenti di Alitalia hanno preferito la loro ricchezza alla salvezza dell’azienda. Nel 2008 il presidente del consiglio Silvio Berlusconi tentò un’ardua opera, fondando una nuova società, ma fu inutile.

Ora il ministro dei trasporti Maurizio Lupi vuole vendere Alitalia agli arabi: la compagnia chiamata “Etihad” degli Emirati Arabi Uniti la sta per acquistare e ciò può essere positivo per evitare il fallimento. Tuttavia gli abitanti di Milano non sono contenti, infatti anche Etihad non vuole volare dall’aeroporto di Malpensa poiché esso è più lontano da Milano rispetto all’aeroporto Enrico Forlanini, sebbene sia più piccolo.

Daniele Pinotti, 3B Ls

In his diebus multum loquatur de Alitalia, quae magno momento “societas aeria” italica est. Nam ipsa laboratorum multitudinem habebat et tanta itinera inutilia conficiebat ut machinae volantes semper vacuae essent: Alitaliae domini  preposuerunt suas divitias societatis saluti. In 2008 imperator Silvius Berluscones conatus est opus arduum, cum novam societatem conderet, sed inutile fuit. Nunc vecturarum minister Mauritius Lupi vendere Alitaliam arabibus vult: societas appellata “Etihad”, ab Phylarchiarum Arabicarum Confoederatione, eam emptura est et id potest esse bonum ad decoctionem reiciendum. Tamen Mediolani incolae non laeti sunt, enim quoque Etihad non vult ab Malpensa aerio portu volare quoniam illud est longius ab Mediolano quam Henricus Forlanini aerio portu, etsi  parvior est.

 

 

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Un giorno da comparse

Posted by admin On Maggio - 31 - 2014 Commenti disabilitati su Un giorno da comparse

Un “volo” nel mondo della televisione e tra le “stelle” del video per gli studenti dell’Aeronautico, comparse d’eccezione nel cortometraggio “La fine” nelle riprese effettuate in Città Alta ad aprile.

“È stato straordinario girare quella scena perché ho visto negli occhi della gente la voglia di far parte di questo progetto e di lasciarsi affascinare dall’atmosfera magica che respira sul set di un film”: a dirlo il regista Ruben Antonio Perez Beccerill, di origine messicana ma bergamasco di adozione, a margine delle riprese del corto, proprio a commento della presenza degli studenti.

In effetti, nella scena girata all’interno del Teatro Sociale di Bergamo, nella bella cornice di Città Alta, compaiono numerosi ragazzi delle scuole cittadine, tra i quali anche una trentina di studenti dell’Istituto Aeronautico “Antonio Locatelli”, che hanno così potuto vedere di persona non solo la produzione di un film, ma anche i vari attori. Tra questi era presente Alessio Boni.

Il regista al termine delle riprese ha dichiarato: “Bergamo è una città meravigliosa ed è tutta da scoprire. Penso al fascino delle Mura di notte, teatro di una folle corsa in Ferrari guidata dal protagonista o alle stanze intrise di  storia di Palazzo Terzi. Ora lavoreremo per ottenere un risultato di assoluta qualità”.

Filippo Bonetali, 4A Ls

 

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Tra le stelle con l’astronauta Guidoni

Posted by admin On Febbraio - 17 - 2014 Commenti disabilitati su Tra le stelle con l’astronauta Guidoni

Sabato 9 novembre 2013, all’Auditorium di Albino, si è tenuto un importante incontro sul tema “L’uomo e lo spazio”, con ospite d’eccezione l’astronauta Umberto Guidoni, 59 anni, romano, oggi anche astrofisico e politico. Poteva forse l’Istituto Aeronautico Locatelli perdersi un’opportunità del genere? Ovviamente no, e così, quella mattina, una sua rappresentanza era seduta proprio in prima fila, pronta a sentire tutte le straordinarie imprese e le esperienze che l’astronauta ha vissuto nel corso della sua carriera: oltre tutto, con il suo secondo viaggio spaziale, nel 2001, è stato il primo europeo a bordo della Stazione spaziale internazionale (ISS).

L’evento è stato organizzato dall’ associazione “Federica Albergoni Onlus” di Albino, impegnata nella donazione del midollo osseo, per raccogliere fondi a favore di un’unità mobile per prelevare sangue a volontari che si sottoporranno ad un trapianto di cellule staminali emapoietiche.

La giornata è stata presentata dalla giornalista della RAI Alma Grandin con la partecipazione di Eugenio Sorrentino, giornalista scientifico. Il palco era allestito come un semplice salotto, ma immerso in un cielo stellato, per rappresentare come il cosmo diventi sempre più vicino alla nostra realtà quotidiana, perché “il futuro è sempre più legato allo spazio, in qualsiasi ambito, dalle telecomunicazioni alle ricerche scientifiche”.

Guidoni ha ripercorso le tappe principali dell’astronautica: dallo Sputnik allo sbarco sulla Luna, per arrivare fino alla realizzazione della Stazione spaziale internazionale. Ha parlato anche delle proprie esperienze nello spazio: il viaggio sul Columbia nel 1996, sull’Endeavour nel 2001 e quindi la permanenza a bordo dell’ISS come fisico.

Alla fine dell’incontro l’astronauta ha risposto alle domande del pubblico, che si vedeva essere molto interessato, tanto da non esserci il tempo di ascoltare le curiosità di tutti i presenti.

Prima di “tornare a terra” gli studenti del “Locatelli” sono saliti sul palco per stringere la mano, ringraziare e  scattare una foto ricordo con Umberto Guidoni, l’uomo che è riuscito a coronare il sogno di una vita.

 Davide Benedetti, 3B Ls

 

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Alenia sbarca in Perù col C-27J Spartan

Posted by admin On Febbraio - 17 - 2014 Commenti disabilitati su Alenia sbarca in Perù col C-27J Spartan

Il Perù sceglie Alenia Aermacchi: il C-27J Spartan è stato infatti selezionato dal ministero della Difesa dello stato sud-americano per la sicurezza del Paese, in cambio di circa 100 milioni di euro, comprensivi della fornitura di due velivoli e un pacchetto di supporto logistico.

La Fuerza Aerea del Perù aveva messo l’attenzione, in particolare, su velivoli che avessero comprovata efficienza operativa, costi competitivi, flessibilità d’impiego, e le migliori prestazioni possibili in tutte le condizioni, con possibilità di collaborare con gli aerei da trasporto di dimensioni superiori già in servizio nel Paese. La scelta è ricaduta alla fine sul C-27J.

“La decisione è dovuta alle capacità tecnologiche dell’industria aeronautica italiana, ma i suoi successi sui mercati sono anche il risultato del Sistema Paese Italia e, in questo caso in particolare, dell’importante collaborazione in campo della Difesa avviata tra Italia e Perù sin dal 2002 e poi riconfermata nel corso degli anni attraverso molteplici accordi”, spiegano da Alenia Aermacchi.

L’obiettivo per il Perù era trovare un velivolo che riuscisse ad operare in totale sicurezza anche sulla Cordigliera delle Ande, e per questo motivo le procedure di selezione utilizzate dal ministero della Difesa del Perù, sono state lunghe e articolate, tanto da impiegare tre anni per arrivare al risultato finale.

Nel corso delle esercitazioni sul campo, in effetti, il C-27J ha dimostrato le sue capacità di effettuare molteplici missioni tra le quali il trasporto civile, quello di truppe e di carichi vari, oltre che di evacuazione sanitaria, lancio di materiali e di paracadutisti, ricerca e soccorso (SAR), rifornimento logistico, assistenza umanitaria e supporto alle operazioni di protezione civile: in tutti questi casi l’aereo ha operato in sicurezza anche su piste in altura, impossibili da raggiungere dai velivoli concorrenti della sua categoria.

Mirko Mondini, 5A Ls

 

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Easy Jet: Avoid contro le ceneri

Posted by admin On Febbraio - 15 - 2014 Commenti disabilitati su Easy Jet: Avoid contro le ceneri

Nell’universo dell’aviazione civile internazionale sono attese straordinarie novità già nei primi mesi di questo nuovo anno. Una di queste riguarda la compagnia aerea EasyJet, che sarà la prima al mondo a equipaggiare la propria flotta con una nuova tecnologia chiamata Avoid, acronimo di Airborne Volcanic Object Identifier and Detector.

Il sistema, messo a punto in partnership con il costruttore di aeromobili Airbus, permetterà in futuro di volare in assoluta sicurezza anche in caso di eruzione vulcanica e di prevenire così un improvviso blocco del traffico aereo, come già accaduto tre anni fa durante un’eruzione del vulcano Eyjafjallajökull in Islanda, che bloccò i voli in tutta Europa per una settimana a causa della mancanza di visibilità.

“La minaccia rappresentata dai vulcani islandesi è reale e siamo quindi orgogliosi dei risultati di questo esperimento innovativo e unico nel suo genere”, ha spiegato Ian Davies, Engineering Director di EasyJet durante una conferenza stampa a Tolosa.

Avoid è sostanzialmente un radar meteorologico molto simile a quelli già installati sugli attuali aerei di linea, con la funzione però di rilevare la cenere presente nell’atmosfera. Nonostante la nuova tecnologia, concepita dal professore Fred Prata del Norwegian Institute for Air Research, sia all’avanguardia, il suo funzionamento appare molto semplice: il sistema è basato sul collocamento di un dispositivo a raggi infrarossi sull’aeromobile, in grado di fornire immagini dettagliate della nube di cenere vulcanica sia al personale di volo che al centro di controllo della compagnia aerea.

Queste immagini daranno la possibilità ai piloti di individuare una nube piroclastica nel raggio di 100 chilometri e a quote comprese tra i 1.500 e i 15.000 metri, fattori che consentiranno loro di correggere la rotta per evitare qualsiasi problematica in volo, causata delle ceneri vulcaniche.

Grazie al sistema Avoid si lascerebbero aperte grandi aree di spazio aereo che altrimenti sarebbero chiuse durante un’eruzione, limitando fortemente i ritardi e giovando ai passeggeri più esigenti.

Entro il primo trimestre del 2014, Airbus effettuerà il primo volo per conto di EasyJet, installando il nuovo dispositivo su un proprio aereo di linea A340.

A seconda dei risultati del test, la compagnia britannica deciderà se procedere all’installazione della rivoluzionaria tecnologia sulla propria flotta.

Lorenzo Leoni, 2A Ls

 

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La loro passione? Il volo

Posted by admin On Giugno - 12 - 2013 Commenti disabilitati su La loro passione? Il volo

Bulanti e Brucchieri allievi piloti alla Cantor Air di Nembro: per i due studenti primi voli in solitaria

Gianpaolo Bulanti e Marco Brucchieri, due studenti dell’Istituto Aeronautico Antonio Locatelli, condividono lo stesso sogno di diventare piloti e insieme hanno intrapreso il primo passo per realizzarlo: con successo hanno ottenuto infatti l’attestato di allievo pilota presso la Cantor Air, una tra le migliori Flying Training Organizations (Fto) europee che ha sede a Nembro, in provincia di Bergamo.

A quella scuola di volo, conosciuta tramite il comandante Roberto Magnani, head of training dell’FTO della Cantor Air e insegnante anche all’Istituto Locatelli, si sono iscritti a sedici anni e ora è arrivato il primo passo per quelle giovani leve verso il loro traguardo: l’attestato ottenuto è, infatti, un permesso scritto per poter iniziare a volare in solista.

Il 12 marzo dello scorso anno la svolta: l’avvio del loro percorso che consisteva in un iniziale parte di teoria, 150 ore di corso che i ragazzi hanno dovuto seguire presso la sede della scuola a Nembro; quindi a metà aprile il primo volo con l’istruttore, durato 35 minuti, con partenza da Valbrembo e destinazione il lago di Lecco: “Cerchi di immaginare come possa essere volare – raccontano i due studenti aviatori – ma una volta lassù è qualcosa di inaspettato”.

Prima di dare l’esame pratico, per il quale bisogna aspettare il compimento dei 17 anni, hanno dovuto volare per 45 ore: prima 11 missioni guidati dall’istruttore e poi in solista.

“Pensavo di essere impreparato poi ho fatto tutto con calma per non sbagliare – racconta Marco del suo primo volo in solitaria,   che ha fatto l’estate scorsa – Ero solo io con la cloche nelle mie mani: e tutto quanto  dipendeva da me”.

Poco più tardi è stata la volta anche di Gianpaolo: “Provi paura perché sei a tanti chilometri da terra senza istruttore, sei solo tu e c’è tanta emozione – spiega – ma una volta atterrato sono stato soddisfatto, mi sentivo Dio in terra”.

Dopo l’atterraggio fatto durante l’esame, risultato soddisfacente sia per i due piloti in erba che per gli istruttori, è arrivata infine la consegna dell’atteso attestato, un piccolo passo rispetto alla grande corsa che li attende: dopo la licenza di pilota privato (ppl), infatti, dovranno volare per 100 ore in solitaria con la possibilità di portare anche passeggeri – ovviamente se l’aereo lo permette – , così da poter ottenere il titolo di pilota in comando; in seguito potranno accedere al corso atpl, che fornisce le basi per poter entrare nel mondo del lavoro inviando richieste in compagnie aeree, e per il quale è necessario avere 18 anni e un diploma quinquennale. In contemporanea potranno intraprendere il corso per abilitazione al volo strumentale fino a 21 anni, quando dopo il corso cpl diventeranno infine piloti commerciali.

Ha detto lo scrittore cileno Luis Sepúlveda che “vola solo chi osa farlo”: è questo lo spirito di Marco e Gianpaolo, tanto coraggio e tanta voglia di realizzare il proprio obbiettivo.

Morena Serapilha D’Horta, 4A Ls

 

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Aero 2013: record di presenze

Posted by admin On Giugno - 12 - 2013 Commenti disabilitati su Aero 2013: record di presenze

La Fiera dei grandi numeri, dagli espositori ai visitatori, dagli esperti alle conferenze

Tutte le novità in esposizione al Global Show of General Aviation in Germania

Aero 2013 sbanca a Friedrichshafen in Germania, sul lago di Costanza, e fa il pieno di espositori e visitatori da tutto il mondo: 630 diversi espositori, provenienti da 35 nazioni, e oltre 32.600 visitatori, in massima parte (la stima è intorno al 70%) esperti qualificati del settore aeronautico.

“Ancora una volta, l’Aero ha dimostrato la sua influenza internazionale: i visitatori del settore, in buona percentuale piloti, sono venuti da tutto il mondo per il Global Show of General Aviation – hanno detto gli organizzatori – Il maggior interesse era per i nuovi velivoli, ma anche alle conferenze tenute nell’area della fiera da esperti del settore”.


In mostra tutto ciò che vola, con l’esclusione degli aerei di  linea commerciali e degli aerei militari: dagli ultraleggeri ai VLA, dai mono ai bimotori, dai turboelica fino a girocotteri, aquiloni e trike.

Roland Bosch, leader del progetto, spiega: “Lo spettacolo del Lago di Costanza è un appuntamento particolarmente importante per gli esperti del settore: c’è uno scambio di opinioni a un livello molto elevato”. La prossima Aero si svolgerà dal 9 al 12 Aprile 2014, sempre presso il quartiere fieristico di Friedrichshafen.

 

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Commemorazione all’Air Show

Posted by admin On Giugno - 11 - 2013 Commenti disabilitati su Commemorazione all’Air Show

Il 19 maggio al Parco delle Crociere di Orbetello (Grosseto) in occasione dell’Air Show si è svolta la commemorazione dei Trasvolatori Atlantici, alla presenza del capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare, generale di Squadra Aerea Pasquale Preziosa. La sessione dei velivoli militari è iniziata con la dimostrazione di soccorso aereo dell’elicottero HH-3F del 15° Stormo Ricerca e Soccorso di Cervia e con il display in volo del velivolo cacciabombardiere AMX e del velivolo da Trasporto C-27J, entrambi impegnati nelle operazioni in Afghanistan.

È stata quindi la volta del cacciabombardiere PA-200 “Tornado”, impiegato sia in Libia che in Afghanistan.

La manifestazione aerea si è conclusa con l’esibizione della Pattuglia Acrobatica Nazionale, che ha eseguito diciotto figure del programma, una delle quali, quella del “cuore” è stata dedicata proprio ad Albinia, colpita dall’alluvione del novembre 2012.

Paolo Gilberto Malune, 5A Ls

 

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Alenia Aermacchi: quota 100 anni

Posted by admin On Giugno - 11 - 2013 Commenti disabilitati su Alenia Aermacchi: quota 100 anni

Cento anni di età, e la grinta tipica dell’adolescenza: non è un nuovo studente dell’Istituto Aeronautico (sia pure stagionato), ma la Alenia Aermacchi, la società di Finmeccanica leader in Italia (e non solo) per il settore aeronautico. A darle i natali un italiano, Giulio Macchi, con una straordinaria intuizione: lasciando da parte l’industria di famiglia, che da oltre mezzo secolo si occupava della produzione di carrozze, Macchi il 1° maggio del 1913 firmava dal notaio di Varese Luigi Foscarini l’atto costitutivo di quella che allora si chiamava Società Anonima Nieuport Macchi. Un’idea tutta italiana, destinata a crescere con capitali italiani anche se, almeno nella fase iniziale della sua vita, con tecnologia francese (di qui il nome Nieuport).

Cento anni dopo Macchi esiste ancora e la validità della sua avventura è testimonia dai successi di Alenia Aermacchi, che raccoglie oggi tutta la tradizione italiana nel settore aereo, con oltre 29.000 aerei costruiti e la presenza su circa 15.000 aerei di linea.

“I nostri primi cento anni sono un secolo di record, di traguardi tecnologici e di sviluppo di un sistema industriale che in questo periodo ha generato e continua a generare nel nostro paese un considerevole impatto economico e sociale con una forza lavoro ad elevata qualificazione e distribuita in modo equilibrato sul territorio nazionale – spiega l’amministratore delegato Giuseppe Giordo – L’Italia oggi può vantare una delle poche industrie aeronautiche al mondo in grado di offrire sul mercato un velivolo da difesa di ultima generazione, un trasporto tattico riconosciuto come superiore a ogni concorrente, l’addestratore avanzato a getto più avanzato al mondo, il velivolo da trasporto regionale bestseller mondiale e una gamma di programmi di collaborazione industriale che va dal moderno Boeing 787 fino al più grande velivolo passeggeri in servizio, l’A380”.

Oggi interamente controllata da Finmeccanica e lanciata nel panorama internazionale, Alenia Aermacchi è il risultato della fusione di Alenia Aeronautica (che a sua volta raccoglie le eredità di Fiat, Aerfer e Aeritalia, nonché dei loro rispettivi predecessori), Alenia Aermacchi e Alenia SIA, e festeggia il suo centenario creando addirittura www.aleniaaermacchi100.it, un sito web ad hoc per l’occasione.

 

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Alenia in pista per il Drone europeo

Posted by admin On Aprile - 26 - 2013 Commenti disabilitati su Alenia in pista per il Drone europeo

Il “drone” europeo? Nasce in Francia, ma la sua seconda lingua è l’italiano, visto che l’Alenia Aermacchi contribuisce al consorzio che lo sta creando per il 22%, seconda dopo Parigi con Dassault Aviation.

È il programma nEUROn, finalizzato alla progettazione di un aeromobile da combattimento stealth, a pilotaggio remoto (Arp), un drone.

Allo scopo si è costituito un consorzio composto da Francia (50% con Dassault Aviation),  Italia (22% con Alenia Aermacchi), Svezia (Saab), Spagna (Eads-Casa), Grecia (Eab) e Svizzera (Ruag). Con un budget di 400 milioni di euro, si realizzeranno gli esemplari per approfondire le conoscenze e mettere a punto un prototipo.

L’aviazione in effetti è sempre stata caratterizzata dall’innovazione: i risultati raggiunti, per quanto straordinari, hanno rappresentato solo lo stimolo per ulteriori sviluppi, in una rincorsa a traguardi fino a un attimo prima impensabili. Tanto più in ambito militare, dove la disponibilità di strumenti più performanti determina il crollo dell’equilibrio tra le forze in campo, obbligando ciascuna a realizzare mezzi ancora più efficaci, per un bilanciamento mai consolidato.

Dopo la presentazione del modello statico al salone aeronautico di Parigi del 2005, il volo di esordio è stato effettuato l’1 dicembre 2012 dalla base di Istres.

La caratteristica più straordinaria riguarda i comandi di volo e la trasmissione dati. L’Arp viene controllato infatti da terra con un datalink (standard NATO) che trasmette i dati della missione. Al nEUROn (non a caso così chiamato) non servono altri ordini, ma in assoluto silenzio radio è capace di compiere da sé le azioni necessarie per completare la missione.

Il velivolo è più grande dei precedenti Arp (10 metri di lunghezza, 12 di apertura alare e 5 tonnellate di peso), perché ha l’ambizione di raggiungere capacità di volo, carico e autonomia comparabili a quelle di un caccia tradizionale.

Dispone di 2 motori Rrtm Adour Mk951 hybrid, con spinta di 6500 Ibf e velocità di 0,8 Mach, ed è armato con 500 kg di bombe a guida laser. La fusoliera è realizzata con materiali e design stealth. La posizione e la schermatura dei motori e del timone contribuiscono all’invisibilità ai radar-doppler di terra.

Che la guerra dei robot stia per varcare il rassicurante confine delle sale cinematografiche?

Andrea Mariucci, 2A Ls

 

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Eco-aiuto: con la Solar Ship

Posted by admin On Aprile - 22 - 2013 Commenti disabilitati su Eco-aiuto: con la Solar Ship

Il sogno dell’imprenditore canadese Jay Godsall di poter volare, senza inquinare l’ambiente, nelle zone più remote del pianeta per raggiungere popolazioni in difficoltà e fornire loro vaccinazioni, cibo e medicine, oggi è a un passo dal diventare realtà. Le sue Solar Ship, velivoli cargo a energia solare, hanno già raggiunto i territori remoti del nord del Canada con successo, e ora sono pronte a spingersi verso l’Africa.

Il funzionamento di questi velivoli è innovativo: i pannelli solari che si trovano sul pallone alimentano un motore elettrico che garantisce l’energia per volare e atterrare.

L’enorme pallone della Solar Ship, che la rende simile a un dirigibile, è riempito con elio per bilanciare il peso dei pannelli solari e delle batterie, ma il vero aspetto rivoluzionario è la capacità di atterrare in uno spazio abbastanza ristretto, come un campo da calcio: quando ci sono disastri strade e aeroporti possono infatti essere danneggiati, e queste difficoltà ritardano o addirittura impediscono le operazioni di soccorso; spesso poi le strade africane sono bloccate per le forti piogge stagionali, proprio quando il rischio potenziale di diffusione di malattie come malaria e colera è più alto e nessuno riesce a intervenire in caso di necessità.

Costruire un velivolo a energia solare che portasse aiuti nelle regioni più remote – come ha raccontato alla Bbc – è sempre stato un sogno di Godsall.

Questa idea deve però scontrarsi con i costi del progetto: una Solar Ship lunga trenta metri, con una capacità di 500 chilogrammi utili per fornire aiuti a una cittadina di circa 2 mila abitanti, costa un milione di dollari.

Inoltre, il prezzo dell’elio (difficile tra l’altro da trovare nella maggior parte delle città africane) nell’ultimo anno è più che raddoppiato.

Per attirare benefattori e fare in modo che la campagna per il suo progetto possa raggiungere l’obiettivo prefissato di un milione di dollari, Godsall ha cercato aiuto affidandosi al marketing: con una donazione di almeno 500 dollari, infatti, i velivoli porteranno alto nei cieli africani il nome del benefattore.

Stefano Leidi, 5A Ls

 

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Il Corriere dell’Aeronautico – Archivio

Posted by admin On Febbraio - 18 - 2013 Commenti disabilitati su Il Corriere dell’Aeronautico – Archivio


L’archivio del nostro Corriere, numero dopo numero

In questa sezione trovate, numero dopo numero e anno dopo anno, tutte le uscite in formato .pdf de Il Corriere dell’Aeronautico, scaricabili e stampabili.

 

 

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Acqua su Marte: vai Curiosity

Posted by admin On Febbraio - 8 - 2013 Commenti disabilitati su Acqua su Marte: vai Curiosity

Curiosity, il rover della Nasa (Agenzia spaziale americana) inviato su Marte, ha perforato una roccia solcata da venature bianche che, secondo gli scienziati più esperti, potrebbe contenere indizi della passata presenza di acqua sul Pianeta Rosso: si tratta, a questo punto, del primo pezzo di suolo marziano ad essere trivellato per il campionamento nel corso della missione Mars Science Laboratory.

Il macchinario ultratecnologico si trova all’interno del cratere chiamato Gale, ed è utilizzato dagli scienziati per scoprire se il pianeta abbia mai offerto un ambiente favorevole alla nascita e allo sviluppo della vita e, quindi con acqua.

 

La roccia si trova in un’area nella quale le telecamere hanno rivelato diverse caratteristiche inattese, tra cui venature, protuberanze, stratificazione trasversale, un ciottolo lucente immerso nella roccia sedimentaria e alcuni fori nel terreno.

Come prima cosa Curiosity ha raccolto campioni dall’interno della roccia utlizzandoli per lavare la trivella, quindi ha perforato e acquisito altri campioni, che analizzerà per ottenere informazioni riguardanti la composizione minerale e chimica della roccia.

Stefano Leidi, 5A Ls

 

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Al via il corso Operatori FIS

Posted by admin On Febbraio - 8 - 2013 Commenti disabilitati su Al via il corso Operatori FIS

Piloti, ma ora anche operatori del Servizio di Informazioni Volo (Fis): per gli studenti dell’Istituto Aeronautico Antonio Locatelli si apre una nuova possibilità, confermata dal via libera definitivo arrivato dall’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile (Enac), e che diverrà operativa col nuovo indirizzo di diploma dal prossimo anno scolastico 2013/2014.

“I primi alunni che conseguiranno questo diploma – spiega il preside Giuseppe Di Giminiani – sono gli attuali studenti di terza. Naturalmente sarà necessario integrare le competenze dei nostri ragazzi con opportune attività didattiche. Enac, da parte sua, si riserva la possibilità di richiedere in qualunque momento un riscontro oggettivo della corretta erogazione del programma”.

La figura dell’operatore Fis, di fatto, ha caratteristiche molto simili a quella del controllore di volo e, negli aeroporti con traffico aereo ridotto, ha lo stesso obiettivo di garantire i voli nella massima sicurezza.

In concreto questi operatori forniscono informazioni utili per una sicura ed efficiente condotta del traffico aereo su aeroporti la cui importanza ridotta non richiede appunto la presenza del controllore di volo: in Italia ci sono venti aeroporti con questa caratteristica.

Chi consegue questo diploma è abilitato all’uso della radiotelefonia, fornisce informazioni sulla direzione di decollo e di atterraggio, sulla visibilità, sulle condizioni meteo. “Nonostante i piccoli aeroporti siano ormai attrezzati al meglio – conclude il preside dell’Istituto Aeronautico – l’operatore Fis è una figura quanto mai opportuna e richiesta”.

 

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L’Italia nel 787 Dreamliner

Posted by admin On Febbraio - 8 - 2013 Commenti disabilitati su L’Italia nel 787 Dreamliner

Il nuovo Boeing 787 Dreamliner parla anche italiano, ed è il primo aereo di linea realizzato per oltre il 50 per cento in fibra di carbonio dall’azienda statunitense Boeing attraverso l’assemblaggio di parti prodotte in nazioni di tutto il mondo.

Tra queste, appunto, l’Italia: in tutto, circa il 14 per cento dell’intera struttura del “wide body” (fusoliera larga, tipica degli aerei di linea) viene infatti realizzato dall’italiana Alenia Aermacchi negli stabilimenti di Grottaglie e di Foggia e nel centro di ricerca e collaudo di Pomigliano d’Arco (Napoli).

In particolare a Grottaglie vengono prodotte le parti centrali della fusoliera mentre a Foggia si realizza lo stabilizzatore orizzontale in fibra di carbonio composto da tre pezzi, uno centrale e due laterali lunghi 11 metri ciascuno.

Il progetto, pur avendo avuto problemi che hanno fatto ritardare di oltre un anno il primo volo (il 15 dicembre 2009), è giunto al termine e il 5 maggio 2012 il Dreamliner è atterrato a Grottaglie per mostrare ai dipendenti di Alenia Aermacchi il risultato finale del loro lavoro.

Gabriele Beretta, 5A Ls

 

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Il made in Italy atterra in Svezia

Posted by admin On Novembre - 12 - 2012 1 COMMENT

Sette elicotteri AgustaWestland AW139 sostituiranno i dieci Sikorsky in servizio per il soccorso

 

È tutto made in Italy il servizio di soccorso e ricerca svedese: con un ordine da circa 93 milioni di euro la Sjöfartsverket, l’amministrazione marittima svedese, ha infatti deciso di acquistare sette elicotteri AgustaWestland AW139, prodotti dalla casa anglo italiana di proprietà di Finmeccanica, per effettuare ricerche e operazioni di soccorso in mare.

Di fatto l’aviazione della marina svedese comincerà a ricevere i primi elicotteri Agusta a partire dall’estate 2013, e l’ultimo veivolo sarà consegnato in 18 mesi: i nuovi AW 139 verranno posizionati in cinque basi strategiche, andando a sostituire gradualmente la flotta attuale, che conta invece dieci Sikorsky S-76. Le basi prescelte saranno quelle di Ronneby, Visby, Göteborg, Norrtälje e Umeå per un servizio di emergenza che prevede il decollo entro 15 minuti dall’allarme.

Per l’Italia si tratta di una bella rivincita, dato che lo scorso anno erano stati preferiti i trasporti tattici Sikorsky UH-60M.  In effetti Sjöfartsverket ha ereditato gli attuali Sikorsky S-76A e C dall’operatore privato Norrlandsflyg, nazionalizzato appunto lo scorso anno, che prima di essere assorbito aveva ordinato anche sei S-76D, ora annullati. In realtà già l’operatore privato guardava all’Italia, visto che a luglio 2010 aveva annunciato l’apertura del primo centro addestramento AW139 in Svezia.

Di segno opposto, invece, a quello svedese la scelta fatta lo scorso 23 agosto alla base aeronavale di Sao Pedro de Aldeia (nello stato di Rio de Janeiro, in Brasile) dalle autorità brasiliane, che hanno optato per gli apparecchi Sikorsky: la Marinha do Brasil ha infatti presentato due dei quattro nuovi elicotteri Seahawk MH-16 destinati al suo primo Squadron ASW.

Una macchina era in mostra statica, l’altra ha effettuato un sorvolo dimostrativo sulla base: gli altri quattro arriveranno entro il 2014, sostituendo i Sea King SH-3A/B in uso da 40 anni.

Se la Svezia quindi “si fida” – per così dire –  dell’esperienza italiana acquisendo nei suoi ranghi gli Agusta, il Brasile invece preferisce affidarsi ai prodotti americani per rinnovare e rinforzare la sua flotta aerea.

Stefano Leidi e Paolo Gilberto Malune, 5A Ls

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Sms salvavita: è l’allarme anti missile

Posted by admin On Novembre - 12 - 2012 Commenti disabilitati su Sms salvavita: è l’allarme anti missile

L’allarme missilistico arriva direttamente sul telefonino, via sms, ed è multilingue: è questa la nuova frontiera della tecnologia della Difesa.

Si tratta di un messaggio inviato dalle IDF (Israel Defence Forces, forze di difesa israeliane) in ebraico, arabo, inglese e russo, e funge da “early warning” (allarme immediato) per l’arrivo di razzi o missili su una determinata zona, basato sul calcolo della loro traiettoria.

L’innovativo sistema è stato sviluppato da eVigilo ed Ericsson per l’Home Front Command delle IDF, e andrà a integrare la segnalazione dei raid aerei in uso ormai da decenni in tutto il Paese.

La minaccia recata da razzi e missili nemici è una costante nella storia di Israele, in particolare dopo il massiccio attacco missilistico subito durante la Guerra del Golfo del 1991.

Oltre ai rifugi fatti costruire in ogni edificio residenziale e commerciale dagli anni 50 in poi, oggi questo strumento potrà concretamente aiutare i cittadini israeliani a cercare riparo in caso di attacco.

Le IDF lo hanno testato per mesi, allo scopo di verificarne l’eventuale vulnerabilità agli hacker. “Se qualche pirata informatico riuscisse a stoppare l’operatività del sistema durante un’emergenza o, al contrario, lo facesse funzionare incessantemente, ciò potrebbe essere pericoloso”, ha spiegato un ufficiale dell’Home Front Command, evidenziando pregi e difetti.

S. L. e P. G. M., 5A Ls

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Prove tecniche: biocarburante

Posted by admin On Novembre - 9 - 2012 Commenti disabilitati su Prove tecniche: biocarburante

Varie compagnie aeree stanno studiando nuove procedure per produrre carburanti sostenibili, e una soluzione sembra profilarsi.

Il Mallee, un tipo di eucalipto dell’Australia, viene infatti raccolto e trasformato in materia prima che, dopo essere stata raffinata, produce un carburante alternativo da utilizzare in aviazione grazie a un processo di pirolisi.

La sua coltivazione è sostenibile, perché consente al suolo danneggiato dal sale di ritornare produttivo e offre molti vantaggi ambientali. Il processo di conversione termica con pirolisi deve però ancora essere riconosciuto dalle autorità preposte alla standardizzazione dei carburanti.

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