Addio libri, è la rivoluzione dell’I-Pad. Che succede? Gira voce tra gli alunni dell’Istituto Aeronautico “Antonio Locatelli” che dal prossimo anno scolastico, 2011-2012, le classi prime e terze adotteranno l’I-Pad come sostituto dei libri, con l’eccezione di un testo di lettura di spagnolo.
Vero, ma solo in parte: le terze non lo acquisteranno, il privilegio spetta solo ai più piccoli, anche se qualcuno non lo chiamerebbe proprio un privilegio. Si sostiene, infatti, che passare 5 o più ore davanti a uno schermo possa danneggiare la vista.
È davvero così? Abbiamo cercato d’indagare, sottoponendo la questione al preside, professor Giuseppe Di Giminiani. “Perché L’I-Pad? Beh, perché credo che la tecnologia sia ora come ora una risorsa da sfruttare- ha risposto il preside -. Si potrà ad esempio scambiarsi un file, seguire un filmato, ricercare informazioni con più facilità di quanto non sia possibile adesso con i computer. Inoltre l’I-Pad ridurrebbe di non poco il carico di libri che i ragazzi devono portarsi tutti i giorni su e giù da scuola. Saremo gli unici in Italia, nel prossimo anno, ad adottare questo metodo di studio innovativo”.
L’I-Pad sarà acquistato da tutti gli alunni di prima, del “tecnico” e dello “scientifico”, grazie a una convenzione che permette di risparmiare qualche soldino nell’acquisto del tablet. La versione della tavoletta sarà la prima uscita nel 2010 mentre i giga di spazio sono ancora imprecisati. L’I-Pad sarà di piena proprietà dell’alunno, il quale ha la possibilità di aggiornarlo e di aggiungere applicazioni e musica a proprio piacimento. Per il timore che gli studenti possano mettersi a “giocare” durante la lezione, tutte le applicazioni non a scopo didattico saranno bloccate in una determinata fascia oraria grazie a un programma ad hoc. “L’anno scorso avevo pensato a un’altra tavoletta dell’Acer – ammette il preside Di Giminiani -, ma quando ho visto che l’I-Pad era più facile da bloccare ho scelto quello”. Gli insegnanti seguiranno un corso estivo per imparare a utilizzare il tablet: sarebbe imbarazzante trovarsi davanti un prof col suo I-Pad e sentirsi chiedere “Dove sono i tasti, ragazzi?”.
Visti i risultati ottenuti dal Liceo Scientifico “Lussana” con una classe quarta, non possiamo certo aspettarci un successo senza imprevisti, anche se siamo tutti certi che il progetto non fallirà.
Insomma: un preside ambizioso, professori pronti a non rimanere indietro coi tempi e un gruppo numeroso di alunni con la voglia di imparare possono aprirci un cancello verso nuovi orizzonti, per essere da esempio a chiunque voglia incrementare il coinvolgimento e il rendimento dei ragazzi. Incrociamo le dita e aspettiamo la rivoluzione…digitale.
Davide Della Tratta
Simone Corotti
I A Liceo Scientifico
[…] della tavoletta risale infatti a settembre 2011, come avevamo raccontato un anno fa. Sei mesi dopo, è il momento di fare un primo bilancio, a partire dalla reazione degli […]