Lo sbarco sulla Luna del 1969 è stato uno degli avvenimenti più importanti della storia. Sono stati gli americani Neil Armstrong e Buzz Aldrin, con il programma Apollo XI, a fare il primo passo sulla Luna, ma c’è chi ancora sostiene che tutta l’operazione di allunaggio sia stata invece girata in un set cinematografico per vincere la concorrenza con la Russia nel campo tecnologico e nella corsa allo spazio.
I complottisti hanno fondato le loro affermazioni su alcuni “errori” nelle fotografie, di cui gli ingegneri della NASA non si sarebbero accorti, mentre altri ritengono che le foto siano state modificate in laboratorio. Però se le foto fossero state scattate in appositi set cinematografici, non vi sarebbe stato alcun bisogno di ritoccarle in seguito, ma sarebbe bastato farne delle altre. C’è da dire che è vero che le foto sono state ritoccate, ma solo una volta ritornati sulla Terra e allo scopo di migliorarle per poi mostrarle a tutto il mondo. Infatti, le foto originali non sono andate perse: è ancora possibile vederle on-line. Sempre dalle foto, si nota la bandiera sventolare, ma questo sarebbe stato impossibile, perché sulla Luna non c’è vento. Ma nessuno tra scienziati, ingegneri e astronauti ha mai sostenuto che quella bandiera si stesse muovendo: semplicemente, quando è stata scattata la foto, la bandiera non era stata completamente distesa, ma era rimasta immobile dopo che l’astronauta aveva lasciato la mano.
Un altro elemento che ha fatto insospettire i complottisti è stato che le ombre di Armstrong e di Aldrin non fossero parallele: questo secondo loro era la prova che nello studio vi erano più fonti di luce artificiale, ma i sostenitori di questa tesi non hanno badato al fatto che il fenomeno avviene anche sulla Terra, quando il sole è basso. Inoltre l’effetto potrebbe essere stato incrementato da una distorsione dell’immagine, a causa della tecnologia del tempo. Loro, però, hanno cercato ogni minimo dettaglio che potesse mostrare la messa in scena e sono arrivati persino a sostenere la presenza di una lettera “C” su uno dei massi: in realtà quella “C” è probabilmente un detrito che si era depositato durante la copia, infatti non compare nessuna lettera sulla foto originale.
Tutte le riprese sono state effettuate nello spazio, mancano fenomeni evidenti sulla Terra: la polvere, all’avvicinamento del Rover, schizza in tutte le direzioni formando dei cerchi, non delle nubi come sarebbe accaduto se fossero stati sulla Terra, e la tecnologia del 1969 non permetteva di modificare con certi effetti foto e video, quindi i video sono stati davvero girati sulla Luna, anche perché ricreare il vuoto sulla Terra in uno spazio chiuso come un set cinematografico e addestrare anche i membri del set a operare in un certo modo sarebbe stato comunque molto difficile, costoso e avrebbe richiesto troppo tempo. Nelle foto, inoltre, non vi sono evidenti tracce delle orme degli astronauti o delle ruote del Rover, ma solo perché sulla Luna vi è un sottile strato di polvere, che non permette di lasciare buchi profondi, inoltre il veicolo era già di suo molto leggero e spesso per curvare era sollevato dagli astronauti stessi.
I complottisti hanno anche identificato il regista della messa in scena in Stanley Kubrick, che sarebbe stato contattato dal governo degli Stati Uniti per la sua esperienza nelle riprese con effetti fantascientifici. Un esempio è 2001: Odissea nello spazio. Il regista è noto proprio per la sua cura nei dettagli, quindi sembra strano che abbia commesso errori così tanto importanti nelle riprese, a meno che l’abbia fatto volontariamente. In effetti sono stati identificati dei “messaggi nascosti” nel film The Shining, sempre di Kubrick, con cui sembra avrebbe voluto comunicare al mondo la falsità dell’allunaggio, non potendone parlare chiaramente.
La più grande domanda che rimane è come, seguendo le teorie dei complottisti, la NASA avrebbe potuto organizzare un progetto dal costo così grande, con il coinvolgimento di migliaia di persone semplicemente per un set cinematografico, e come avrebbe potuto assicurarsi che nessuno avrebbe mai denunciato la bugia dell’accaduto.
A mio parere, negare l’allunaggio non significa solo mettere in discussione una tappa epocale della storia, ma soprattutto sminuire il lavoro di decine di migliaia di tecnici, scienziati, ingegneri che hanno dedicato la loro vita e tutte le loro conoscenze a questo grande progetto, che ad alcuni è costato anche la vita, come all’equipaggio di Apollo I, morto a causa di un incendio in cabina. Personalmente credo che Neil e Buzz siano andati veramente sulla Luna; sarebbe stato troppo difficile mantenere il segreto e, se fosse stato come affermano i complottisti, che per la maggior parte sono inesperti e si basano solo su particolari di alcune immagini che come abbiamo visto prima sono stati ampliamente chiariti, non mi spiego come mai non ci sia ancora una indicazione tecnica e scientifica che affermi senza ombra di dubbio che sia stata tutta una messa in scena.
Ettore Colpani, 2 A Tecnico