Il “drone” europeo? Nasce in Francia, ma la sua seconda lingua è l’italiano, visto che l’Alenia Aermacchi contribuisce al consorzio che lo sta creando per il 22%, seconda dopo Parigi con Dassault Aviation.
È il programma nEUROn, finalizzato alla progettazione di un aeromobile da combattimento stealth, a pilotaggio remoto (Arp), un drone.
Allo scopo si è costituito un consorzio composto da Francia (50% con Dassault Aviation), Italia (22% con Alenia Aermacchi), Svezia (Saab), Spagna (Eads-Casa), Grecia (Eab) e Svizzera (Ruag). Con un budget di 400 milioni di euro, si realizzeranno gli esemplari per approfondire le conoscenze e mettere a punto un prototipo.
L’aviazione in effetti è sempre stata caratterizzata dall’innovazione: i risultati raggiunti, per quanto straordinari, hanno rappresentato solo lo stimolo per ulteriori sviluppi, in una rincorsa a traguardi fino a un attimo prima impensabili. Tanto più in ambito militare, dove la disponibilità di strumenti più performanti determina il crollo dell’equilibrio tra le forze in campo, obbligando ciascuna a realizzare mezzi ancora più efficaci, per un bilanciamento mai consolidato.
Dopo la presentazione del modello statico al salone aeronautico di Parigi del 2005, il volo di esordio è stato effettuato l’1 dicembre 2012 dalla base di Istres.
La caratteristica più straordinaria riguarda i comandi di volo e la trasmissione dati. L’Arp viene controllato infatti da terra con un datalink (standard NATO) che trasmette i dati della missione. Al nEUROn (non a caso così chiamato) non servono altri ordini, ma in assoluto silenzio radio è capace di compiere da sé le azioni necessarie per completare la missione.
Il velivolo è più grande dei precedenti Arp (10 metri di lunghezza, 12 di apertura alare e 5 tonnellate di peso), perché ha l’ambizione di raggiungere capacità di volo, carico e autonomia comparabili a quelle di un caccia tradizionale.
Dispone di 2 motori Rrtm Adour Mk951 hybrid, con spinta di 6500 Ibf e velocità di 0,8 Mach, ed è armato con 500 kg di bombe a guida laser. La fusoliera è realizzata con materiali e design stealth. La posizione e la schermatura dei motori e del timone contribuiscono all’invisibilità ai radar-doppler di terra.
Che la guerra dei robot stia per varcare il rassicurante confine delle sale cinematografiche?
Andrea Mariucci, 2A Ls