Una vacanza studio all’estero è un’esperienza indimenticabile. Se ne sente parlare spesso, ma diverse volte c’è anche della diffidenza e si pongono domande come: “Chi saranno i miei compagni?”, “Migliorerò il mio inglese?”, “I professori saranno bravi?” oppure “Saranno pulite le camere?”.
Proprio perché si creano diversi dubbi, molti sono restii a investire cifre importanti temendo di spenderle male. Le risposte a queste domande sono molto soggettive, poiché ognuno ha aspettative diverse, ma una cosa è certa: serve sempre spirito di adattamento.
La vita nei college inglesi, per esempio, è fissata da orari precisi e al suo interno ci sono regole da rispettare, ma è necessario per una piacevole permanenza. La mattina ci si alza verso le sette, si fa colazione e subito dopo iniziano le lezioni, con classi formate da studenti di livello simile e di Paesi diversi.
Non si tratta di lezioni tradizionali in cui il professore spiega e gli alunni ascoltano, ma si conversa molto tra compagni e insegnante (solitamente molto aperto e gentile, oltre che preparato) di ciò che si visiterà o di attualità. Il pranzo è subito dopo la lezione e, nonostante la cucina inglese non sia per nulla rinomata, si trova sempre qualcosa da mangiare, anche se il piatto forte sono sempre patate cotte in tutti i modi possibili. Il pomeriggio è dedicato alle attività sportive o a passeggiate in città gestite dagli “activity leader”, che non sono altro che dei ragazzi inglesi laureandi. Per la sera sono organizzate molte attività come guardare un film, giochi o tornei che coinvolgono tutti i ragazzi.
Dopo si torna in camera (pulita, ma spartana) ed è difficile addormentarsi prima delle 23, poiché si rimane svegli per chiacchierare con i compagni di avventura, che ben presto diventeranno veri e propri amici anche se di età diversa.
I momenti più piacevoli sono le gite, con visite a luoghi molto diversi tra loro come castelli, ville, città, musei, parchi, e anche il viaggio in bus è un’occasione per rallegrarsi.
Questo è proprio il tipo di esperienza che rende più maturi divertendo, perchè aiuta a socializzare con coetanei di diverse culture e a migliorare l’autonomia dai genitori.
Federico Toller, 2B Ls