Da sempre gli uomini vedono chi è diverso da loro, per l’aspetto fisico, per la cultura, le idee politiche o religiose come una minaccia, come un qualcosa con cui non deve entrare in contatto, un qualcosa che non deve esistere. In questo periodo storico in Italia, ma anche in altre parti dell’Europa e del mondo, arrivano tanti immigrati che cercano condizioni di vita migliori: lasciano la propria famiglia per cercare un lavoro perché, dove erano prima, tanti non riuscivano neanche a mangiare.
Queste persone sono spesso di carnagione scura e, semplicemente per questo motivo, molte persone le vedono come una minaccia, come ladri e persone di cui non fidarsi. In quest’ultimo anno, con il Coronavirus, dovendo utilizzare le mascherine e dovendo stare a distanza, i rapporti fra le persone si sono ridotti ulteriormente e alcune di queste sono state ancora più emarginate di quanto non fossero già prima.
Nel corso della storia tante volte gruppi di persone sono stati emarginati o addirittura perseguitati solo perché diversi: uno degli esempi più eclatanti è stata la persecuzione degli ebrei durante la seconda guerra mondiale, ma non possiamo dimenticare nemmeno quando i cristiani dovevano professare la loro religione nascosti perché altrimenti venivano uccisi, cosa che a volte succede ancora oggi.
Insomma, nella storia, ma anche adesso, le diversità di qualunque tipo non sono mai state accettate: questa cosa dovrebbe cambiare e dovremmo invece riuscire a vedere le persone diverse da noi come un’opportunità per imparare nuove culture e nuove cose, e non come un pericolo.
Andrea Porcu, 1 A Scientifico