Nel 2015 un gruppo di deputati ha proposto la legalizzazione della Cannabis. “Il parlamento ha due possibilità: rendersi ancora complice o assumersi finalmente la responsabilità di una discussione seria su una legge di buon senso come quella di legalizzare la Cannabis”, ha detto Riccardo Magi, di Radicali Italiani.
Buon senso? Gli effetti delle droghe, leggere o pesanti che siano, sono enormi, perché il sistema nervoso viene danneggiato.
Non è di buon senso, perché i giovani fanno già uso di tabacco e alcool: vogliamo davvero permettere a maggiorenni di coltivare piante di marijuana con a casa un bambino o un minorenne?
Il Colorado ha legalizzato la marijuana nel 2012: i ricoveri in ospedale di tossicodipendenti sono raddoppiati e il numero delle vittime è aumentato del 62 per cento.
Non è di buon senso perché non è vero che, come alcuni dicono, lo Stato ci guadagnerebbe. Basti pensare ai soldi per sorvegliarne produzione e controllo, perché si aprirebbe un mercato nero destinato agli esclusi, i minorenni.
Non è di buon senso perché solo con questo proibizionismo i consumatori di marijuana sono diminuiti del 25 pe cento, e solo così continueranno a diminuire. Renderla più disponibile aumenterebbe il consumo, un ragionamento abbastanza lineare, direi.
Scopo ricreativo o no, la marijuana crea dipendenza e, a lungo andare, si possono salutare per sempre la concentrazione, la registrazione mentale e la memoria. Ma per i più ambiziosi si può anche arrivare al traguardo di allucinazioni, illusioni, perdita del senso dell’identità personale o autoriconoscimento.
Approvare tutto questo è una manovra di buon senso?
Lisa Merlo, 2 A Ls