Fu la guerra a mandarci in scena. Nel 1948 aveva sconvolto la vita degli abitanti di Urago d’Oglio, ma non la voglia di sorridere. Fu così che Mario Salvoni ebbe l’intuizione di fondare una compagnia dialettale che inscenasse commedie umoristiche per tentare di strappare un sorriso alla gente straziata da anni di profonda crisi. Alla compagnia dialettale occorreva un nome che rispecchiasse la storia del mio paese e allo stesso tempo il folklore tipico di un paesino della alta bresciana. Perciò si scelse di chiamare la compagnia con un nome sepolto nella storia di Urago d’Oglio, “la Pal”. Il nome è apparentemente insignificante ma ogni uraghese che si rispetti sa che “la Pal” è un termine antico che era utilizzato per indicare una zona pianeggiante e alberata vicino al corso del fiume Oglio dove le famiglie nei caldi pomeriggi delle domeniche d’estate si davano appuntamento per tentare di sfuggire alla calura estiva. Questa zona ora non esiste più perché durante i lavori per la costruzione della statale 11 venne posato proprio li il basamento del ponte sull’ Oglio, perciò gli alberi vennero tagliati e si creò una piattaforma di cemento per reggere il peso del ponte.
Dalle origini ai tempi nostri la compagnia è andata via via crescendo e oggi è formata da 50 persone, tra registi, attori e tecnici provenienti da tutto il circondario. Da allora sono state inscenate circa 60 commedie di cui l’ultima recitata a Natale. Tra gli attori ci sono anch’io, ma questa è un’altra storia.
Fabio Bianchessi
II A Liceo Scientifico