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La grammatica viva: note d’uso

Posted by admin On Maggio - 31 - 2014

Sui libri di grammatica c’è tutto, ma ho deciso di scrivere questo articolo perché sempre più spesso ci dimentichiamo della punteggiatura, senza la quale non riusciremmo a comunicare correttamente. Vediamo qualche segno.
Iniziamo con il primo: il punto. Questo simbolo grafico molto utile indica, generalmente, una pausa lunga e segna un cambio di argomento oppure l’aggiunta di informazioni diverse sullo stesso argomento; nel caso in cui si volesse dare maggiore enfasi a ciò che segue, è buona norma andare a capo. Sempre e comunque, dopo il punto c’è l’obbligo della lettera maiuscola, ed è bene anche metterlo quando scriviamo le sigle (O.N.U., F.A.O., etc.) .

Il secondo è la virgola. Secondo uno studio, questo simbolo è uno fra i più (ab)usati nel mondo della punteggiatura e serve a indicare una pausa breve. Non dobbiamo pensare che sia una pausa reale o un respiro: è lo strumento grafico che ci permette di segmentare il testo di una frase nelle sue componenti, per organizzarne la struttura. È il più libero fra tutti e viene usato con una certa autonomia seguendo il sentimento di chi scrive. Un vecchio errore-orrore era la virgola dopo la congiunzione e anche il buon vecchio Dante e il caro Manzoni ne facevano un uso elevato. La virgola e la congiunzione “e” servono sia a mettere in evidenza l’elemento (parola, frase) che con la congiunzione si vuole inserire, sia a dare un ritmo sostenuto al testo.

Il terzo simbolo è quello forse più strano e meno amato: il punto e virgola. Quis est? Boh, pochi, pochissimi di noi credo che sappiano davvero a che cosa serva tant’è che sta sparendo sempre di più dalle nostre vite (ma è così necessario?), dalle composizioni scolastiche, dalle tesine e dalle relazioni, e perfino dagli articoli di giornale e da tanta letteratura contemporanea. Per non parlare poi del Web, dove il punto e virgola pare non avere mai acquisito la cittadinanza. Tuttavia la grammatica ci ricorda che indica una pausa intermedia fra il punto e la virgola: anche questo segno è legato alla personalità di chi scrive, ma soprattutto alla sua capacità e competenza, poiché generalmente si fa davvero molta fatica a capire quando inserirlo. Spesso risulta più facile spezzare le frasi con un bel punto fermo o una virgola: discriminante.

Vi do un consiglio: leggete le regole che prevedono l’utilizzo di questo simbolo e, quando avete un po’ tempo, provate ad esercitarvi nell’uso (ovviamente senza esagerare).

Mirko Mondini, 5A Ls

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