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Sex roles during Victorian age: Dracula

Posted by admin On Settembre - 7 - 2020 Commenti disabilitati su Sex roles during Victorian age: Dracula

An example of sexual repression of the Victorian Age in the novel could be Mina, who is more feminine while having masculine roles during the story. The way of expressing feminism by Bram Stoker is quite evident and when focusing on it all the other appeals of the novel are subliminal. This novel became so popular even if it can seem quite boring, but why? Dracula results so attractive due to the masked and symbolic sexuality shines from it. But it also has to be considered that it’s a peculiar novel so much that Stoker’s biographer didn’t want to make an analysis of Dracula and of the whole book for their deep psychological themes. Firstly let’s take a look at an article written by the author Bentley where the sexual symbolism of Dracula is accurately analysed. The first thing that stands out is a possible incest between Dracula and his three vampire sisters; after that the topic of the adulterous relationships stands out, depicted by the scene where many men were offering their blood to Lucy and secondly there’s the topic of the repulsion of menstruation, due to the fact that when a woman at that time could have children began a short sexual life because English people had to respect a maximum number of sons and after having children they couldn’t have sex anymore due to the laws written to contrast the spread of sexual illnesses; this fact is represented in Dracula when the Count forced Mina to drink his blood. Anyway, this article points out the sexual things in a stronger way than the novel itself. Though, the article does not treat the suggestion of group sex as the gang-bangs and the orgies, that in Dracula, come to mind when the three woman vampires approach Jonathan Harker. In terms of sexuality it must be said that it’s brutal and violent but also that it’s the main desire of people living during Victorian Age who had to respect many restrictions regarding sexuality. In Stoker’s novel the tiredness of the English citizens for their sexual condition catches the eye.

The Victorians needed to feel all the emotions related to sexuality with no restrictions. This urge of limitless feelings can be identified in the novel when Harker is swooning while the female vampires were getting closer to him, suggesting the male desire to assume passivity at the hands of an aggressive woman; it’s a fanciful situation that does not respect the reality because at that time good women had to stay at home and used to be submitted to their husbands’ bestiality in order to reproduce.

The Victorian men tried to feel that emotional passivity in the houses of prostitution as Harker experienced with the three female vampires. In the Victorian Age only fallen women as prostitutes could enjoy sex and the novel is used by the author to say that it’s not true and he does it again withe the three woman vampires, who are lovely, attractive and elegant but above all desirous of sex without being fallen as the society of the time described the women who could enjoy the sexual acts.

Vampires depicted the aggressive and passionate way of having sex and it can be seen when Lucy had a transformation in a vampire when her purity turned to a sensual wildness. During that period some specialists claimed that the only feelings that a woman could have were concerned to their home, their children and their domestic duties. Stoker’s female vampire dismissed this emotions regarding motherhood, especially when they were eating children; in contrast male vampires did not touch kids. This rejection of children depicted by the fact that the woman vampires dined on them is due to the fact that vampires saw men as sexual objects and children couldn’t be used.

There are many fantasies caused by the forced relationships between mothers and sons as the incests, that along with the violation of good women are part of many male sexual fantasies, and this is common also nowadays, and the ones who imagine this fantasies are considered deviant. So the male vampires are divided into two figures: the passive ones and the violators. According to the novel must be said that no one changes in front of Dracula but, simply, everyone allows his inner side to get out, as the good women in front of him become pure of eroticism.

The novel was written by Stoker during a wave of feminism in which his mother took part. His whole life included reputable women who probably served to create Mina’s character, a strong and intelligent woman with a large knowledge about sexuality. Taking everything into consideration, the bipartite structure of sex roles of men and especially of women during the Victorian Age influences the plot, the characters and the themes of Stoker’s novel, that also nowadays remains an important source of horror and repulsion.

Stefano Macchia, 4 A Scientifico

 

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MotoGP e F1 virtuali nell’era del Covid

Posted by admin On Settembre - 7 - 2020 Commenti disabilitati su MotoGP e F1 virtuali nell’era del Covid

Stiamo vivendo un periodo a cui verrà sicuramente dedicato un capitolo in uno di quei noiosi libri di storia che i nostri nipoti dovranno studiare e che noi racconteremo con l’enfasi con la quale nostro nonno ci racconta dei tempi della Seconda Guerra Mondiale. L’emergenza Covid-19 ci ha tolto la libertà (e ad alcuni, purtroppo, anche di più), ma ci ha donato altro: in questi anni si era magari perso il rapporto con genitori, fratelli o sorelle, e dover passare intere giornate con loro ha ristabilito un legame che magari era andato perso o si era logorato.

In questo periodo dovevano anche aver inizio i due massimi campionati motoristici: MotoGP per il motociclismo e Formula 1 per l’automobilismo. Anche in questo caso il virus ha tolto, ma ha anche dato: infatti nonostante i vari gran-premi siano stati posticipati o annullati, i piloti non hanno abbandonato la pista, almeno virtualmente.

Sin dall’inizio della pandemia il giovane pilota della scuderia McLaren Lando Norris ha continuato ad allietare le serate di quarantena dei suoi fan guidando virtualmente in diretta su Twitch (il maggior provider di streaming online). Nel giro del primo mese numerosi colleghi piloti (tra cui Charles Leclerc, il più promettente giovane della Formula 1 e attualmente pilota Ferrari), vari altri sportivi e alcuni youtubers si sono uniti a lui nelle streams serali.

Attualmente il mondo degli e-sports si sta espandendo e sta guadagnando una propria dignità all’interno del panorama sportivo, soprattutto grazie alle stelle del motorsport che ne stanno facendo un assiduo utilizzo anche per restare allenati mentalmente: Charles Leclerc ha affermato durante una diretta che “per girare forte serve concentrazione e allenamento” in quanto con gli attuali software e periferiche il realismo percepito alla guida di un simulatore casalingo è molto elevato.

Le gare a scopo ludico sono culminate a metà aprile nella Race for the World series: piloti, sportivi e youtubers hanno preso parte a sei gare per raccogliere denaro da devolvere in beneficenza, in particolare all’ONU per permettere la ricerca di un vaccino contro il virus che ci sta mettendo in ginocchio e per aiutare i più bisognosi in questo periodo di crisi. Il risultato di questa iniziativa sono stati 70 mila dollari, contro un obiettivo di 100 mila: è ancora però possibile fare donazioni.

Un messaggio di speranza dato da giovani ragazzi che, oltre a donare risate, spettacolo e intrattenimento, hanno avviato una raccolta fondi che, seppur modesta rispetto ad altre, sarà sicuramente ricordata negli annali della Formula 1 e, soprattutto, ha aumentato il budget che l’Onu può devolvere alla ricerca.

Alessandro Donina, 4 A Scientifico

 

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Memphis Belle, eroi di guerra

Posted by admin On Settembre - 7 - 2020 Commenti disabilitati su Memphis Belle, eroi di guerra

È l’inizio del 1942, piena Seconda Guerra Mondiale, le forze dell’Asse stanno vincendo su tutti i fronti: Europa occidentale, orientale, Africa del Nord e Oceano Pacifico con il recente attacco a Pearl Harbour, che scatena l’entrata degli USA nel conflitto globale.

In una base della Gran Bretagna, un gruppo di giovani, appena usciti dal loro addestramento militare, si fanno carico di un capolavoro dell’aeronautica: il gigantesco bombardiere Boeing 17. Il comandante Robert Morgan dipinge una donna con il nome Memphis Belle, la città di provenienza della sua ragazza.  L’equipaggio si prepara già per le prime missioni e il 7 novembre del ’42 avviene il “battesimo” dell’equipaggio e del B-17: la cosiddetta fortezza volante prende il volo e si dirige verso Brest, nel Nord ovest della Francia. Nessun graffio sul bombardiere, letteralmente nessuno: un vero e proprio miracolo, perché l’80% dei bombardieri venivano colpiti e abbattuti. Questa impresa si ripete: Saint Nazaire, Lilla, Lorient, Rouen, Abbeville, Anversa (Belgio) e Wilhemshaven (Germania), a volte tornando più volte nello stesso posto.

Sono passati quattro mesi, il bombardiere si fa sentire nelle basi alleate, dimostrando di essere un vero esempio di valore e coraggio da parte di inglesi e statunitensi. Ma  il governo USA, per non traumatizzare i soldati, stabilisce di congedare i militari dopo un certo numero di missioni, venticinque in questo caso: la Memphis ha già compiuto venti bombardamenti con pochi graffi, praticamente incolume.

Ma a questo punto il gioco si fa duro. Il 16 aprile, il comando incarica i piloti, appena rientrati da Lorient, di bombardare in pieno giorno la tedesca Brema, una delle città più protette. Lì si trovava una delle fabbriche più importanti della Germania, si producevano i Fw-190, i letali caccia della Luftwaffe. La vigilia di una missione così importante fa passare la voglia di dormire e la notte si trascorre in bianco. Verso le 6,30 l’equipaggio si prepara per partire, ma arrivati al B-17 ricevono l’ordine di fermarsi perché su Brema ci sono molte nuvole e non si vede l’obiettivo. Dopo due ore di attesa si parte con altri 11 bombardieri. La formazione è scortata fino al confine tedesco da una squadriglia di P-51 Mustang. I primi attacchi dei Bf-109 e Fw-190 riescono ad abbattere un paio di bombardieri. Arrivando a Brema, altri due vengono abbattuti dai precisi e numerosi colpi delle antiaeree. Durante il bombardamento, le nuvole creano problemi ai membri degli equipaggi per sganciare le bombe indirizzate alla fabbrica. Il problema può causare il fallimento: bisogna essere precisi, perché vicino al complesso industriale c’è una scuola con numerosi bambini e civili.

La Memphis Belle, al comando della formazione, decide di passare una seconda volta per bombardare precisamente le fabbriche. Durante il passaggio, viene abbattuto un bombardiere che riesce però a sganciare le bombe sull’obiettivo. Sembra tutto passato, ma al confine con la Francia spunta uno stormo di Fw-190 dal nulla. La Memphis Belle viene colpita a un motore e dopo una decina di minuti si spegne il secondo. Il ritorno a casa sembra escluso, ma la grande abilità dei due piloti del B-17 permette di arrivare in Inghilterra. Tutti pensano che i futuri eroi siano già morti, ma dalla pista si vede una scia di fumo nero proveniente da un B-17 che, dopo un problema al carrello d’atterraggio, riesce ad atterrare. È la Memphis Belle.

Il 17 aprile 1943, dopo  un mese passato svolgendo cinque missioni “soft”, l’equipaggio secondo il regolamento viene rispedito in patria: dopo circa un anno di esperienze terribili e dopo 25 missioni, ottiene il primo congedo di un bombardiere pesante della Seconda Guerra Mondiale per meriti di guerra. Il B-17 ha volato 148 ore sganciando una sessantina di tonnellate di bombe. Negli anni ’50 il velivolo viene acquistato circa per quattrocento dollari dal sindaco di Memphis, salvandolo dalla rottamazione. Dopo qualche decennio viene trasferito in mostra vicino al fiume Mississippi, ma dal 2003, restaurato, riposa a Dayton. Il suo equipaggio: pilota Robert Morgan, co-pilota James Verinis, bombardiere e mitragliere Vincent Evans, navigatore Charles Leighton, operatore radio Robert Hanson,  mitraglieri Harold Loch, Leviticus Dillon, Eugene Adkins, Clarence Winchell, Scott Miller, Casimer Nastal, John Quinlan e Cecil Scott.

Alberto Julio Grassi, 2 A Scientifico

 

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Bagagli partendo, ricordi ritornando

Posted by admin On Settembre - 7 - 2020 Commenti disabilitati su Bagagli partendo, ricordi ritornando

Viaggiare libera la mente da tutto. Scoprire nuove culture ed etnie è sempre utile per farci diventare cittadini del mondo. Ma cosa vuole dire viaggiare?

Non è solo prendere la valigia e partire, ma sono tutte le emozioni che ci girano attorno prima di arrivare a destinazione: sei lì, in aeroporto, pronto a sentire l’annuncio del tuo volo o a salpare con una nave verso una nuova destinazione. Ma tutto ciò che succederà poi ci farà capire dove stiamo realmente andando, anche con la mente. Prima di atterrare in Africa senti il sole che ti prende a tutto tondo, che ti spinge a farti forza per affrontare avventure in luoghi che sono a 5 o più ore dalla tua casa e dai tuoi parenti.

Quindi viaggiare sarà ogni volta sempre diverso. Per una persona abituata a viaggiare, proverà sempre emozioni diverse ma allo stesso tempo forti, come la volta precedente, però con una percentuale in più di gioia.

Invece, per persone che stanno per cambiare del tutto la loro vita trasferendosi o facendo un viaggio studio in un’altra parte del mondo, per esempio in America, è tutta un’altra cosa. Avere l’ansia della partenza, la tristezza di rivedere i propri cari dopo uno o più anni e la gioia di aver fatto un’avventura che ti segnerà a vita, sono grandi emozioni che ti porti dietro per tutto il tempo e che a volte si fanno sentire più forti di prima.

Ma è tutto normale, perché siamo esseri umani e le emozioni che proviamo sono bellissime e servono anche a costruirci la mente. Stare tra le nuvole o in mezzo al mare è più magico, sapendo che dall’altra parte c’è la città o l’isola dei tuoi sogni; arrivare lì con le persone che ti stanno più a cuore, diventa il doppio più magico.

Un’altra grande emozione è anche rivedere le foto di viaggi fatti 4 o 5 anni prima o riguardare le “calamite” di ogni singolo luogo visitato: ti fa viaggiare con la mente e rivivere le stesse emozioni. Ma anche la tristezza di essere ritornato a casa si fa sentire. Un viaggio è bello perché finisce, sennò sarebbe la vita quotidiana. Si parte sempre con un trolley pieno di vestiti e si ritorna con la testa piena di ricordi.

Diego Dipaola, 1 A Scientifico

 

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Medicina, tra scoperte moderne e antiche

Posted by admin On Settembre - 5 - 2020 Commenti disabilitati su Medicina, tra scoperte moderne e antiche

Un felice incidente

Nel 1928 circostanze impreviste portarono alla scoperta della penicillina. Come una delle colture batteriche di sir Alexander Fleming fosse rimasta contaminata dalla muffa è ancora ignoto, ma questo caso segnò un punto di svolta per la medicina moderna. Infatti quando il microbiologo scozzese controllò la coltura, scoprì che i batteri attorno al fungo erano morti. Senza volerlo aveva scoperto la penicillina. Prima della sua scoperta si moriva per banali infezioni, ma dopo la sua produzione di massa, a partire dal 1940, furono guarite molte malattie in precedenza mortali. La penicillina fu solo il primo antibiotico, che spinse la scienza a cercarne sempre di nuovi: è l’età degli antibiotici, in cui viviamo.

Respirare meglio

La sperimentazione su stessi ha una lunga storia nella ricerca medica. Infatti se oggi possiamo usufruire del salbutamolo, farmaco anti-asmatico, si deve anche alla decisione del suo inventore di sperimentarlo su di sé. L’asma è quella condizione cronica che colpisce oltre 235 milioni di persone nel mondo: comporta l’infiammazione dei condotti respiratori, che gonfiandosi riducono l’afflusso di aria ai polmoni. Nei primi anni del ’900, gli scienziati scoprirono che l’adrenalina aiutava a decongestionare i condotti respiratori, ma vi erano controindicazioni come l’immediato aumento del battito cardiaco. Alla fine degli anni ’60 alcuni ricercatori inglesi sintetizzarono il farmaco che replicava gli effetti dell’adrenalina sulle vie respiratorie, ma con esiti collaterali: nel 1969 il salbutamolo fu messo in commercio e personalmente testato da David Jack, che ne determinò il giusto dosaggio.

La medicina multiuso

Oggi l‘aspirina rappresenta un must have negli armadietti dei medicinali domestici, ma è importante precisare che l’umanità usa l’acido salicilico, il principio attivo dell’aspirina, da oltre 4000 anni, ricavandolo dal salice e dal mirto. L’aspirina è presente nel mercato dal 1899, ma fu solo dagli anni ’70 che il ricercatore inglese Sir John Vane scoprì come funzionava effettivamente. Infatti l’aspirina tende a bloccare la produzione di prostaglandine, che giocano un ruolo fondamentale nei processi infiammatori e nella trasmissione dei segnali del dolore. Inoltre tale medicinale rende anche il sangue più fluido, ragione per cui molti l’assumono quotidianamente per prevenire infarti e ictus. Ovviamente non tutti possono assumere l’aspirina: in eccesso e/o senza parere medico potrebbe portare a ulcere nello stomaco. Comunque la sua storia sembra si stia evolvendo: alcune ricerche dimostrano che, se assunta giornalmente, potrebbe prevenire diversi tipi di cancro, compresi tumori allo stomaco e all’intestino.

Bloccare il dolore

Ricavata dal papavero da oppio, la morfina rappresenta un altro farmaco dalla lunga storia. Antidolorifico ed euforizzante, agisce sul sistema nervoso centrale bloccando i dolori più intensi: legandosi ai recettori oppioidi nelle cellule nervose del cervello, della colonna vertebrale e dell’intestino, silenzia i segnali del dolore. Gli effetti del papavero sono conosciuti dal 4000 a.C., anche se l’uso medico risale al 1800, con il primo isolamento chimico della morfina. Può avere effetti collaterali seri e causare dipendenza, dunque il suo utilizzo va limitato a casi molto gravi.

Spezzare il ciclo delle psicosi

Fino agli anni ’50 non esistevano farmaci per le malattie mentali, per cui i pazienti con disordini mentali venivano rinchiusi in istituti e trattati, senza grandi risultati, con elettroshock o psicoterapie. Nel 1952 le cose cambiarono con l’avvento della clorpromazina che rivoluzionò lo scenario. Inizialmente questa sostanza era prescritta per superare lo shock delle operazioni chirurgiche, ma poi, grazie allo psichiatra francese Pierre Deniker, il suo utilizzo fu promosso negli istituti per malati mentali. Nel 1954 il farmaco fu approvato dalla Food and Drug Administration e ribattezzato Torazina: blocca i recettori delle dopamine nel cervello e in molti casi permette a pazienti che soffrono di psicosi di vivere normalmente.

Il propanolo

Il propanolo è stato il primo beta-bloccante efficace. Si tratta di una famiglia di farmaci usati per curare problemi cardiaci come aritmie o attacchi di cuore. La loro azione è fondamentale e consiste nel bloccare i recettori per gli ormoni adrenalina e noradrenalina, rallentando il battito cardiaco e riducendo la pressione del sangue. Il responsabile di questo farmaco fu lo scienziato britannico James Blanck, che nel 1964 vinse il premio Nobel per la medicina. Recentemente il propanolo è stato sostituto da altri farmaci con minori effetti collaterali, ma il propanolo ha trovato altri impieghi come la riduzione degli stati ansiosi e la paura da palcoscenico negli attori, ed è consigliato anche per le emicranie.

Elvira Bellicini, 5 A Scientifico

 

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