Viaggiare e scoprire nuovi mondi è sempre stato un bisogno atavico dell’uomo. Viaggiare nel ventunesimo secolo è molto meno avventuroso, ma sicuramente più comodo, veloce e alla portata di tutti. Soprattutto girare per l’Europa grazie alle compagnie low cost è diventato semplice ed economico.
Questo rappresenta per i giovani un’opportunità di visitare le capitali facendo nuove esperienze, imparando meglio le lingue e, perché no, facendo anche esperienze di lavoro.
Viaggiare apre la mente e avvicina a nuove culture. Si capiscono meglio la storia, l’arte, gli usi e costumi di altri popoli. È un arricchimento continuo e sempre nuovo. Certe cose non si possono spiegare o fotografare: odori , emozioni, sensazioni restano dentro in un angolo del cuore, chiusi nel cassetto della memoria come gioielli preziosi custoditi gelosamente. Ogni volta che parte l’aereo, inizia l’emozione. Ci si immagina cosa si vedrà, ci si costruisce un itinerario mentale, tanti progetti, ma … sarà sempre diverso da ciò che avevamo immaginato.
Spesso sono proprio i particolari, i piccoli dettagli che fanno la differenza. Un viaggiatore attento non si ferma solo alla visita “ turistica”, ma osserva attentamente tutto ciò che lo circonda. Così un vicolo, un piccolo fiore, un balcone con i panni stesi, il sorriso di un anziano, rendono il viaggio magico, unico e meraviglioso.
Bisogna però essere aperti al mondo: siamo tutti unici e diversi e proprio per questo ogni viaggio è un arricchimento che nessun libro potrà mai dare. È un vivere in prima persona, senza filtri, senza applicazioni telefoniche o video scaricati dei viaggi di altri. Certo sarebbe bello poter vedere tutto il mondo ma …. è un lusso per pochi.
Per fortuna esistono la fantasia e l’immaginazione. Emilio Salgari ha fatto la sua fortuna scrivendo libri ambientati in Malesia senza mai essersi spostato dalla sua città. L’importante è avere la voglia e l’entusiasmo di aprirsi al mondo, anche chi può viaggiare solo con la fantasia!
Umberto Tanghetti, 2A Ls






