Saturday, November 1, 2025

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Latino e dintorni: scandali romani

Posted by admin On Dicembre - 23 - 2015 Commenti disabilitati su Latino e dintorni: scandali romani

His diebus necessarium est de Roma loqui. Urbs nunc vidit tantam turpidinem: sordida civitas est, inter purgamentum et iactus viatores ambulant. Praeterea, selecti iudices malam consociationem, qui appellatur “Mafia Capitalis”, invenerunt: tota societas corrupta est et quoque multi administratores municipi gerendi in carcerem conditi sunt.

Praetor urbanus Ignatius Marino primo innocentem virum, postea de aliis gravibus culpis reum se monstrabat, quare Populares, primum eius socii, deinde adversarii, eum expulerunt et sceleratus Ignatius non amplius est praetor urbanus. In novo magistrato designato Tronca, ab imperatore Renzi nominatus, spem collocamus, ut, deletis Romae hostibus, urbem servare possit.

 

In questi giorni è necessario parlare di Roma. La Capitale mai ha visto una simile bruttezza: è una città sporca, i turisti camminano tra l’immondizia e i rifiuti. Inoltre, i magistrati hanno scoperto un’associazione a delinquere, che è chiamata “Mafia capitale”: tutta la società è corrotta e anche molti amministratori del comune sono stati arrestati.

Il sindaco Ignazio Marino in prima battuta sembrava un uomo innocente, poi si è dimostrato colpevole di altri gravi fatti, perciò gli uomini del Partito Democratico, prima suoi alleati, poi avversari, lo hanno espulso e lo scellerato Marino non è più sindaco. Speriamo nel nuovo commissario Tronca, nominato dal presidente Renzi, affinché, vinti i nemici di Roma, possa salvare la città.

Attilio delle Penne

 

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Giovani scrittori scrivono e pubblicano

Posted by admin On Dicembre - 23 - 2015 Commenti disabilitati su Giovani scrittori scrivono e pubblicano

“Il risveglio del faraone: Jason e gli angeli custodi”: un libro intrecciato di mistero, fantasia e suspence, frutto del lavoro di un gruppetto di ragazzi.

Si tratta infatti di un romanzo scritto dalla “The Young Writers Society”, un gruppo di ragazzi di III e IV media di Lugano (Svizzera), coordinati da una docente di italiano, Anna Brianza, e dal direttore del Club Giovanile Altaquota di Lugano, Louis Cardona. Il libro, acquistabile su Amazon, ha un costo ridotto ed è disponibile sia cartaceo che in formato kindle.  Tratta di un gruppo di giovani e meno giovani che hanno il compito di disattivare un esercito cibernetico controllato dal segretario della difesa americano Generale Carlston. Egli infatti ha sviluppato questo esercito cibernetico con cui voleva assumere il controllo del mondo intero.

Non vogliamo svelare troppo, per non rovinare la sorpresa ai futuri lettori. Il libro, in circa 120 pagine, è definibile una lettura leggera e scorrevole, anche divertente, non impegnativa ma interessane e coinvolgente. Che altro dire, se non buona lettura?

Guido Pedone, 2B Ls

 

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Cinque “famosi” italiani “sconosciuti”

Posted by admin On Dicembre - 23 - 2015 Commenti disabilitati su Cinque “famosi” italiani “sconosciuti”

In pochi sanno che l’Italia ha contribuito enormemente alla fisica del ’900 con personaggi che sono passati alla storia per quello che hanno fatto: tutti sanno chi è Albert Einstein, ma in pochi conoscono la grande figura di Edoardo Amaldi. Già, chi era Amaldi? Beh, un personaggio da nulla, se non fosse per il fatto che ha contribuito alla nascita dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), del Centro Europeo di Ricerche Nucleari (CERN) e dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA). Oltre ad Amaldi, che è un esempio come tanti che se ne potrebbero fare, c’è stato un gruppo di giovani ragazzi che si dedicarono appieno alla fisica ottenendo risultati davvero straordinari.

Questo gruppo, nel quale c’era anche Amaldi, era capitanato da un giovane e promettente scienziato: tale Enrico Fermi. Fu uno studente modello, selezionato dalla Normale di Pisa, dove si laureò a pieni voti con la lode. Già allora stupì la sua grande preparazione matematica e fisica. Nel 1925 venne chiamato da Mario Corbino, direttore del centro di Fisica di Roma, a ricoprire la prima cattedra di Fisica Teorica d’Italia. Subito dopo essersi insediato a Roma Fermi volle creare un centro di ricerca d’avanguardia per l’Italia e con l’aiuto di Corbino riuscì nel suo intento. Il gruppo era formato dai fisici Edoardo Amaldi, Bruno Pontecorvo, Franco Rasetti, Emilio Segrè, Ettore Majorana e dal chimico Oscar D’Agostino.

Questi “ragazzi”, oltre a essere ottimi scienziati, erano anche ottimi inventori e molti di loro sapevano soffiare il vetro. Dobbiamo immaginare che negli anni ’30 non c’erano negozi, come ci sono ora, dove si potesse acquistare il materiale necessario per fare gli esperimenti e quindi bisognava costruirseli da sé. Molti di questi oggetti sono ancora visibili presso il museo di via Panisperna a Roma (oggi parte del comprensorio del Viminale).

Inizialmente le loro ricerche riguardavano la spettroscopia atomica e molecolare, anche se successivamente si orientarono allo studio sperimentale dei nuclei atomici. In particolare scoprirono come rendere radioattivi in modo artificiale numerosi elementi stabili.

Dal punto di vista teorico, invece, Fermi e Maiorana chiarirono molti aspetti sull’atomo e sulle forze che interagivano in esso, pubblicando nel 1934 un importante studio sul decadimento β.

Tutti questi studi sull’atomo portarono Fermi a vincere il premio Nobel per la fisica nel 1938 per “l’identificazione di nuovi elementi della radioattività e la scoperta delle reazioni nucleari mediante neutroni lenti”. Dopo aver ritirato il premio Nobel, Fermi se ne andò dall’Italia a causa delle leggi razziali emanate da Mussolini e il gruppo si sciolse definitivamente con molti dei “ragazzi” che emigrarono all’estero per le stesse ragioni.

Grazie alle ricerche di questi giovani ragazzi la fisica fece un balzo netto in avanti: quando qualcuno vi dice che non siamo buoni a niente, ricordatevi di questi ragazzi.

Mirko Mondini, diplomato 2014

 

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Infanzia e famiglia: Locatelli e Nepios

Posted by admin On Dicembre - 23 - 2015 Commenti disabilitati su Infanzia e famiglia: Locatelli e Nepios

Dall’1 al 30 settembre si è tenuta al “Luogo Pio della Pietà Colleoni” in Città Alta  l’ottava edizione della mostra “Gli artisti bergamaschi per Nepios”, organizzata dall’omonima onlus, un’associazione non a scopo di lucro che si prefigge di organizzare e incoraggiare iniziative culturali e di sensibilizzazione sociale per reperire finanziamenti per progetti legati al mondo dell’infanzia e della famiglia. Nasce nel 2001 a Bergamo e cresce grazie ai fondi non solo diretti da parte degli associati ma anche grazie alla generosità di tante imprese del territorio. Fondamentale per questa onlus è la collaborazione con le varie istituzioni cittadine con cui attivare i vari progetti. Ne sono esempi l’iniziativa attivata dal 2013 in collaborazione con la Regione Lombardia, dedicata al sostegno dei figli di genitori separati, o la cooperazione con l’ospedale “Papa Giovanni XXIII”, che ha portato alla creazione di un’area destinata alla riabilitazione e allo sviluppo di attività creativo-espressive per i pazienti della Neuropsichiatria infantile.

Anche il luogo dove la mostra si è tenuta si lega facilmente allo scopo della stessa, in quanto  Bartolomeo Colleoni, nel suo testamento risalente al 1475, aveva creato l’Istituto Colleoni e destinato il “Luogo Pio” a scopi assistenziali.

Gli affreschi quattrocenteschi  che ricoprono le pareti della location ci offrono un contrasto molto suggestivo fra l’antichità degli stessi e la modernità delle opere presentate.

Molte le associazioni  e le aziende private che, attraverso le donazioni, hanno contribuito al finanziamento della mostra. Uno di questi finanziatori è proprio il nostro Istituto che, oltre ad attivare una raccolta di fondi, ha organizzato alcuni incontri in cui i responsabili dell’associazione hanno mostrato i loro progetti e le opere. Molti sono anche gli artisti che hanno partecipato donando le proprie opere, per l’esattezza 58: non solo grandi nomi ma anche artisti poco conosciuti che, come ricorda il curatore maestro Gianni Bergamelli,  “trovano nella mostra l’occasione per far conoscere la propria arte e la tecnica con la quale praticano”.

I ricavati della vendita delle opere andranno ad ampliare i fondi stanziati per i progetti attivati per la Neuropsichiatria infantile dell’ospedale “Papa Giovanni XXIII” e per la Casa per il Bambino dell’ASL di Bergamo.

Siamo quindi di fronte a un esempio di fusione fra arte e beneficenza, dove l’unione di intenti di molte persone con la volontà di mettersi a servizio dell’altro ha portato alla riuscita di grandi progetti, come ci ricorda lo stesso presidente della Nepios onlus Tullia Vecchi ringraziando tutti quelli che, in qualche modo, hanno contribuito al buon esito della mostra.

Insomma siamo di fronte a uno degli ormai sempre più scarsi esempi di generosità verso gli altri che, in questi tempi di crisi, si vedono sempre più di rado.

Brian Belotti, 5B Ls

 

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Il padre della psicanalisi: visitò Hitler

Posted by admin On Dicembre - 4 - 2015 Commenti disabilitati su Il padre della psicanalisi: visitò Hitler

“La scienza non è un’illusione. Sarebbe invece un’illusione credere di poter ottenere da altre fonti ciò che essa non è in grado di darci”.

Questo avrebbe detto Sigmund Freud, neurologo e psichiatra austriaco (1856-1935), considerato il padre della psicoanalisi e per questo diventato universalmente famoso, anche se spesso di lui si ricorda solo la famosa teoria sull’interpretazione dei sogni.

Di origine ebraica, laureato in medicina a Vienna, dapprima si interessò a ricerche teoriche di anatomia e fisiologia del sistema nervoso: poi, e fu la scelta vincente per lui,  cominciò a interessarsi alla neuropsichiatra. Durante questi studi era venuto a conoscere anche il metodo dell’ipnosi, ma in seguito elaborò un sistema basato sul rapporto di distensione e simpatia tra paziente e medico: proprio uno dei fondamenti della psicanalisi.

Freud in effetti non basava le sue cure su medicine o farmaci, chimici o naturali che fossero: puntava piuttosto al dialogo con il suo paziente, per cercare di scoprire e capire i suoi pensieri, perfino e soprattutto quelli più nascosti: quelli che lo stesso paziente spesso nemmeno sapeva di avere e che erano invece all’origine, per esempio, di fobie altrimenti inspiegabili, o di comportamenti ritenuti malattie nervose o, diremmo oggi, mentali.

A queste conclusioni era arrivato proprio con la scienza: quella scienza che era l’unica a non dare illusioni, ma solo certezze e affidabilità.

Se oggigiorno il ruolo dello psicanalista o dello psichiatra si basa su questi elementi e se tutti sappiamo come spesso i nostri comportamenti sono “obbligati” dal nostro inconscio o subconscio, all’epoca in cui visse Freud tutto questo risultava strano, perfino alieno: non molti credevano alle sue idee, ritenendo il suo metodo inefficace e inutile.

Invece, a livello pratico, la sua teoria funzionava e permetteva di curare i pazienti, perfino i bambini, facendo ricordare loro avvenimenti del passato che continuavano a loro insaputa a condizionarli, cancellando così alla radice il problema.

Sigmund Freud nella sua carriera si occupò di molti personaggi famosi: tra questi perfino Adolf Hitler. Da piccolo, intorno ai 6 anni, Hitler infatti soffriva di incubi in cui si vedeva precipitare o in cui veniva perseguitato e picchiato al punto da desiderare la morte. Questi episodi e altri sintomi convinsero il suo medico curante (un ebreo che poi lo stesso Hitler salvò dallo sterminio) che il bambino avesse bisogno di una visita psicoanalitica.

Il medico si rivolse proprio a Freud, e più volte, per un parere: la diagnosi fu sempre la necessità di ricovero e trattamento. Idea con cui la madre si dichiarò d’accordo, ma che invece incontrò il netto rifiuto del padre di Adolf , Alois Hitler. Questi, uomo molto intransigente che voleva che il figlio continuasse a studiare per lavorare poi come impiegato, non aveva voluto sentir ragioni. Una spiegazione sembra poi arrivare dalla storia: pare infatti che il padre di Hitler maltrattasse il figlio con punizioni anche fisiche, tanto che lui più volte nel corso dell’infanzia tentò – inutilmente – di scappare di casa. I maltrattamenti potevano benissimo essere all’origine degli incubi e dei comportamenti di Adolf, ma soprattutto, in caso di ricovero e trattamento, potevano essere scoperti dai medici.

I problemi psicologici del fututo Fuhrer aumentarono poi dopo che, maggiorenne, si vide rifiutare per due volte l’accesso all’Accademia delle Belle Arti di Vienna (tra il 1907 e il 1908).

Chissà se e come sarebbe potuta cambiare la storia, se Freud fosse riuscito a far ricoverare il giovane Adolf.

 

In passato per rispondere alle curiosità e alle domande, magari a volte “difficili” o assillanti, dei bambini, i  genitori o gli adulti in generale ricorrevano a vere e proprie “storielle”, inventate di sana pianta.

Molti argomenti venivano circondati in questo modo da un alone di mistero, quando non addirittura di paura: è il caso, per esempio, della storia “dell’uomo nero”, raccontata per tenere tranquilli i bambini: “Se non obbedisci vedrai che arriva l’uomo nero..”.

Il risultato? I bambini crescevano spesso con molte paure, all’apparenza immotivate.

Il grande lavoro di Sigmund Freud ci ha portati oggi nella direzione opposta: ai bambini si spiegano i fatti, le sensazioni, cercando le parole più adatte per far loro capire ogni cosa senza per questo creare traumi.

 

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Cantamessa e Zagato: nuova Consulta

Posted by admin On Dicembre - 4 - 2015 Commenti disabilitati su Cantamessa e Zagato: nuova Consulta

Ciao a tutti!

Mi chiamo Sebastiano Goggia, frequento il quinto anno dell’indirizzo tessile presso l’Istituto Tecnico Industriale di Stato P. Paleocapa e sono l’attuale presidente della Consulta Provinciale Studentesca. Colgo questa occasione per salutare tutti voi studenti dell’Aeronautico e augurarvi un buon anno scolastico.

Il mio percorso all’interno della consulta è iniziato due anni fa, quando ho deciso di candidarmi come rappresentante. Ricordo ancora tutti i timori e le incertezze delle prime esperienze: le grandi riunioni, i progetti e le collaborazioni con gli altri studenti da cui, grazie anche all’entusiasmo e alla dedizione che ci accomunavano, sono nati bellissimi rapporti di amicizia. L’anno successivo mi è stata concessa la possibilità di diventare presidente dell’ambito Bergamo centro e di collaborare per migliorare la realtà scolastica territoriale, portando al termine, insieme ai miei collaboratori, una buona quantità di progetti.

La mia candidatura di quest’anno è dovuta a più fattori.

Prima di tutto desideravo partecipare nuovamente in modo attivo all’interno della Consulta, mettendo a disposizione tutta la mia voglia di mettermi in gioco e l’esperienza accumulata in questi anni. Inoltre, sentivo di dover restituire a questa Istituzione una “parte” di me, quella più laboriosa, grintosa e propositiva, perché la mia avventura in questa grande famiglia di studenti mi ha regalato dei momenti magnifici che mi hanno aiutato a crescere.

Per quanto riguarda il programma, abbiamo già iniziato a lavorare su un buon numero di progetti, con l’intenzione di mantenere i grandi eventi che in passato hanno avuto successo ma anche di aggiungerne e di innovarne.

Ma se vi svelassi adesso le sorprese che ho in serbo per voi, che razza di presidente sarei? I miei più carissimi saluti.

Sebastiano Goggia, neo presidente Cps

 

Sono Silvia Cantamessa e frequento il liceo scientifico Aeronautico “Antonio Locatelli” di Bergamo. Mi sono candidata alla Consulta perché speravo in questo modo di contribuire a migliorare il benessere scolastico nella nostra città cercando di capire le problematiche che sono presenti per la maggiore sul nostro territorio. Inoltre ho scelto la Cps perché sapevo che cosi avrei potuto partecipare ad attività extra scolastiche  divertenti e coinvolgenti, vivere esperienze uniche e fantastiche e conoscere nuovi ragazzi/e con mille idee per la testa e con la voglia  di realizzare grandi cose. Già dal primo ritrovo, infatti, mi è stato presentato il lavoro svolto nell’anno precedente e le proposte, le idee e le innovazioni per l’anno attuale. La seconda volta, invece, ho assistito con altri ragazzi delle scuole bergamasche all’elezione del Presidente. È stato confortante vedere che oltre a me vi fossero tantissimi studenti, sicuramente pieni di entusiasmo per la nuova esperienza che aspetta tutti noi!

Silvia Cantamessa, 4A Ls

 

Mi chiamo Giordano Zagato, frequento la quarta e quest’anno ho avuto la fortuna di essere stato eletto rappresentante per l’Istituto Aeronautico “Locatelli” nella Consulta provinciale degli studenti, l’organo istituzionale che rappresenta gli studenti bergamaschi.
Inutile dire che il primo posto conquistato nelle elezioni è stato una grandissima soddisfazione personale e anche una piacevole sorpresa.
I motivi che mi hanno spinto a candidarmi sono stati sia la mia passione per la rappresentanza studentesca, che ho da qualche anno a questa parte, sia la grande opportunità di aprire gli occhi sul mondo che ci circonda. Infatti potrò confrontarmi sui più svariati temi con altri ragazzi con pensieri, opinioni, provenienza e piccoli problemi quotidiani connessi alla scuola totalmente differenti dai miei.
Mi impegnerò sicuramente al massimo, con costanza e dedizione, in questa nuova avventura per ricambiare la fiducia che mi avete dato e rappresentare al meglio il nostro istituto.

Giordano Zagato, 4B T

 

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Via delle Girandole: solo emozioni

Posted by admin On Dicembre - 4 - 2015 Commenti disabilitati su Via delle Girandole: solo emozioni

“Via Delle Girandole 10” – Fabrizio Moro

 

“Via Delle Girandole 10” è l’ultimo album del cantautore romano Fabrizio Moro, pubblicato il 17 marzo 2015, anticipato dal singolo “Acqua”.

Contiene dieci tracce e sono una più bella dell’altra.

Fabrizio Moro mi piace moltissimo, specialmente questo album: non è il solito pop che ascoltiamo tutti i giorni in radio. È qualcosa di più, è verità! Si tratta di un cantautorato, rock e folk, a volte stile western anni ’70.

Ascoltandolo nota per nota si crea una sorta di empatia fra Moro e l’ascoltatore, l’emozione arriva dritta al cuore già sin dal primo ascolto.

Sono dieci tracce, dieci poesie: dal buongiorno a un papà a dire a una certa Alessandra che sarà sempre più bella, fino a una traccia esclusivamente strumentale per dare l’arrivederci.

Fabrizio Moro definisce questo album il più personale: in effetti tutte le canzoni contenute all’interno del disco narrano fatti che sono accaduti personalmente al cantautore stesso.

Se notiamo all’interno della copertina ci sono tre termini in evidenza, che sono “verità”, “passato”, e “futuro”. La verità è essenziale in un disco, soprattutto se si tratta di cantautori, perché il cantautore racconta. Il cantautore prende le emozioni che ha dentro lo stomaco e le trasforma in note, note che ci riportano a quello che Moro ha vissuto. Non manca la rabbia e Moro non decide di esprimerla buttando distorsioni qua e là, ma questa rabbia è sottoforma di ballate, a volte divertenti, a volte drammatiche.

È un album pieno di colori, consigliato assolutamente!

Matteo Francesco Bonanno, 3A T

 

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Rivoluzione con i Negramaro

Posted by admin On Dicembre - 4 - 2015 Commenti disabilitati su Rivoluzione con i Negramaro

“La Rivoluzione sta arrivando” – Negramaro

 

Anticipati dai singoli che hanno colorato l’estate 2015 “Sei tu la mia città” e “Attenta”, i Negramaro tornano con “La Rivoluzione Sta Arrivando”, nuovo album della band salentina uscito il 25 settembre 2015. Curatissimo, pieno di novità soprattutto riguardo agli arrangiamenti, ma allo stesso tempo radicato dalle loro tipiche sonorità.

Ascoltandolo fa venire i brividi, perché la voce di Giuliano Sangiorgi vestita a un mega pop/rock, combinato con sfumature elettropop rende il tutto magico, un cd da consumare. A livello emozionale, trovo “La Rivoluzione Sta Arrivando” un album che si differisce molto dai precedenti, soprattutto dalla musica Alternative spietata del suo predecessore “Casa 69” (2010), perché contiene un po’ tutte le sensazioni che bisognerebbe provare ascoltando un disco: tra le tracce si cela dalla tranquillità all’esaltazione, a volte anche l’inquietudine coperta da un enorme senso di sicurezza.

Riguardo ai testi, Giuliano Sangiorgi, come in tutte le canzoni, tende a scrivere basandosi sulla realtà, naturalmente dipinta da sentimenti ed espressioni d’amore: forse in questo lavoro ha utilizzato un linguaggio più diretto, più immediato.

Persino la copertina è azzeccata: è un jolly roger ridisegnato secondo lo spirito Negramaro. È un simbolo che ognuno può interpretare a modo suo. Raffigura due stati d’animo completamente differenti: la felicità della vita e la paura della morte.

Naturalmente è già nella mia playlist di Spotify, giusto per darmi una carica sul tapis roulant in palestra.

Aspettavo da tanto l’uscita di questo album e, dalla prima volta che l’ho ascoltato, è stato un susseguirsi di emozioni dalla prima all’ultima nota.

Matteo Francesco Bonanno, 3A T

 

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AvioClub Val Vibrata: brevetto per dieci

Posted by admin On Dicembre - 4 - 2015 Commenti disabilitati su AvioClub Val Vibrata: brevetto per dieci

Dal 27 luglio al 7 settembre 2015, dieci ragazzi dell’Istituto Tecnico Aeronautico “Antonio Locatelli” di Bergamo hanno frequentato e conseguito il brevetto di Volo da Diporto Sportivo all’avio superficie “Avio Club Val Vibrata” di Corropoli.

Questo brevetto è stato successivamente consegnato loro durante la cerimonia dei diplomi, che si è tenuta l’11 ottobre al teatro PalaCreberg di Bergamo.

Gli studenti Filippo Beccari, Benedetta Losa, Federico Giuzzardi, Riccardo Giambelli, Stefano Montini, Alessio Agolli, Omar Palamini, Filippo Drera, Federico Testini e Mattia Ventura hanno alloggiato per un mese nelle camere della scuola Istituto Virgo Lauretana (gemellata con la principale di Bergamo), a Grottammare: lì hanno potuto studiare e prepararsi per gli esami finali, passati egregiamente da tutti gli alunni, nonostante per due di loro non sia stato possibile conseguirlo come i loro compagni per una problematica relativa all’età: potranno ripresentarsi successivamente, dato che hanno già sostenuto l’esame teorico.

I ragazzi venivano scortati tutti i giorni dalle 8 alle 19, week-end esclusi, dalla scuola fino all’aviosuperficie dove frequentavano lezioni teoriche di diverse materie aeronautiche e, successivamente, passavano alle lezioni pratiche sui velivoli dell’Avio Club.

Erano divisi in due gruppi, denominati Alpha e Bravo, per gestire al meglio i voli e per far approcciare gli studenti all’utilizzo di due mezzi diversi, il P-92 Echo (80 cavalli) per il gruppo Alpha e il P-92 Echo Super (100 cavalli) per il gruppo Bravo.

Durante il periodo del soggiorno hanno effettuato quindici ore di volo, tra cui quattro voli da solista obbligatori prima dell’esame, e trenta ore teoriche, come regolamentato dall’Avio Club Italia, in modo da ottenere un’esperienza sufficiente per il volo a vista.

Nel convitto della scuola gli studenti erano supervisionati dal colonnello Vanni Scacco, già professore di Teoria del Volo e Circolazione della scuola di Bergamo, che si è assicurato il perfetto svolgimento delle attività e aveva la responsabilità sulle azioni dei suoi alunni.

I ragazzi sono rimasti pienamente soddisfatti di quest’esperienza, sia per essere riusciti a diventare piloti sia per essersi divertiti, nonostante il tutto abbia richiesto un notevole impegno a livello di studio.

Riccardo Giambelli, 3D T

 

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Il nostro “Corriere” sul podio nazionale

Posted by admin On Dicembre - 2 - 2015 Commenti disabilitati su Il nostro “Corriere” sul podio nazionale

Passione, costanza e un pizzico di fantasia: sono questi gli elementi che hanno permesso al “Corriere dell’Aeronautico”, e quindi a tutti noi, di vincere il premio nazionale “Giornalista per un giorno”, organizzato dall’Associazione Nazionale Giornalismo Scolastico e arrivato ormai alla XIII edizione.

Il riconoscimento è stato istituito infatti nel 2003 dall’attuale presidente di Alboscuole, Ettore Cristiani, con lo scopo di promuovere e valorizzare il giornalismo nelle scuole italiane. All’edizione 2014/15, la XII, hanno partecipato ben 1921 giornalini, di cui 737 di licei e istituti superiori: sono numeri da capogiro, che si ripetono e aumentano di anno in anno.

Il nostro periodico ha aderito al concorso inviando una copia del numero pubblicato a maggio 2015 e la comunicazione ufficiale della tanto ambita vittoria è pervenuta lo scorso settembre. Il premio verrà consegnato il prossimo 26 aprile 2016 a Chianciano Terme, in occasione del Meeting nazionale di Giornalismo Scolastico.

L’ottenimento di questo riconoscimento evidenzia come una squadra di giovani ragazzi, con impegno e dedizione, oltre che fiduciosa nelle proprie capacità e nella collaborazione di tanti studenti della scuola intera, sia del Liceo che del Tecnico, possa conseguire risultati di un certo livello. Inoltre è importante ricordare il fondamentale ruolo svolto dallo spirito di sacrificio: nessuno probabilmente immagina quante ore noi “giornalisti” abbiamo dedicato e continuiamo a dedicare alla preparazione e alla stesura di ogni numero del nostro amato periodico. Infine desideriamo ringraziare voi tutti che continuate a sostenerci leggendo i nostri articoli, seguendoci  anche direttamente sul sito web del “Corriere dell’Aeronautico”, e vogliamo anche ricordare che qui, su queste pagine, c’è spazio per tutti e per ogni argomento.

Lorenzo Leoni, 4A Ls

 

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Un giorno sul palcoscenico

Posted by admin On Dicembre - 2 - 2015 Commenti disabilitati su Un giorno sul palcoscenico

Erano le sette e mezza, era tardi. Troppo tardi.

Quella mattina neanche feci la mia solita colazione a base di cornetto alla nutella, la tensione si faceva sentire. Arrivai al Creberg che erano le otto e mezza, trenta minuti prima dell’inizio della cerimonia. Il professor Vanni Scacco mi aspettava fuori dai camerini col suo tradizionale burbero sguardo e, dopo averlo salutato, mi precipitai dietro le quinte per sbirciare dal sipario quanta gente ci fosse lì dentro: era pieno, tutto pieno! Ancora più agitato di prima scesi nel mio camerino per stare un po’ solo e pensare.

La paura più grande che avevo era quella di non essere capito, che il mio stile e il mio genere di musica non venissero apprezzati.

Non avevo mai cantato davanti a così tante persone: nelle feste di paese (di pomeriggio) le persone che si avvicinano al palco non sono mai più di una decina.

Avevo la bocca secca, e non riuscivo a stare fermo. Facevo stretching, riscaldavo la voce e mi ingozzavo di propoli e caramelline alla menta. Il tempo non passava mai.
A un tratto mi ritrovai Scacco davanti al camerino, il dito puntato sull’orologio. “Bonanno, forza che è tardi! E andiamo!” Era ora di andare.

Partì l’intro, e io ero terrorizzato. Poi appena iniziai a cantare la mia canzone tutto sparì. Non vedevo più niente. So soltanto che mi sentivo a casa, nel posto dei miei sogni.

Io, una mia canzone, il microfono e il palco: il paradiso, insomma. La canzone finii, e mi applaudirono fortissimo.

Tanti mi dissero che era stata la canzone più bella di tutta la cerimonia. Mi intervistarono e conobbi grandi artisti che stimavo da tempo dietro le quinte.

Dopo l’esibizione mi sono andato a prendere un caffè con Andrea. Nel percorso per andare al bar, mi hanno fermato in tantissimi facendomi complimenti, e infatti qualche lacrimuccia dopo mi è scesa.

Ringrazio di cuore tutti, e spero in futuro di potervi regalare emozioni con i miei nuovi progetti. Naturalmente il mio più grande grazie va al preside per l’opportunità che mi ha dato: ha dimostrato una fiducia smisurata nel farmi aprire questa cerimonia, per lui molto importante.

Il mio sogno è quello che un giorno io possa diventare un cantautore, e che riesca a trasmettere emozioni attraverso le mie note e le mie parole. Non mi arrenderò mai, perchè la musica farà sempre parte di me.

Matteo Francesco Bonanno, 3A T

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Radio Locatelli è in onda

Posted by admin On Dicembre - 2 - 2015 Commenti disabilitati su Radio Locatelli è in onda

Radio Locatelli è un progetto nato da un’idea di Manuel Malfer, alunno che frequenta la 2A Tecnico, e che oggi coinvolge diversi alunni dell’Istituto Aeronautico.

In particolare la radio viene gestita attualmente da due alunni, ovvero Manuel Malfer e Arturo Leyva, che collaborano con altri 15 membri per ottimizzare il processo di crescita di questo progetto innovativo.

L’obbiettivo è chiaro e semplice: ovvero divulgare a più persone possibili diverse notizie; per ora è presente  sul Web (www.radiolocatelli.com) e su tutti i dispositivi mobili (Android e Ios) mediante una app, ma i ragazzi stanno lavorando sodo per trasformare la radio anche in FM, per essere sempre presenti.

Il centro operativo, con tutte le strumentazioni, è stato ricavato all’interno di un’aula dell’Istituto Aeronautico “Antonio Locatelli” di Bergamo ed è finanziato dal dirigente scolastico, che una volta di più ha dimostrato di credere nei suoi studenti.

Il progetto si viene ad aggiungere, tra l’altro, a quelli avviati negli scorsi anni: tra questi la collaborazione con SeilaTv con programmi televisivi, le previsioni del tempo trasmesse via web dall’aula di Meteorologia  da parte degli studenti e, infine, il “Corriere dell’Aeronautico”, il giornale della nostra scuola. Progetti per portare i ragazzi nel mondo e il mondo a loro.

 

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Carta e penna? Fondamentali

Posted by admin On Dicembre - 2 - 2015 Commenti disabilitati su Carta e penna? Fondamentali

La scrittura è un grande pregio, ma credo che nessuno capisca più ormai questo concetto.

Se si riflette, la scrittura è alla base della storia e di conseguenza è base del nostro presente, di quello che siamo noi oggi.

Già oggi. Oggi a nessuno, o quasi, interessa più. Questa è l’era di internet: buttate via le penne signori.

Ai nostri giorni carta e penna non si usano più. A quanto pare un cuore su uno schermo è più romantico di una lettera e un sms è più utile di una chiamata. Carta e penna sono fuori moda. Nessuno scriverebbe mai una lettera alla propria ragazza.

Questa è l’era tecnologica, lo sappiamo, ma credo che ci siamo fatti prendere troppo la mano.

Come è possibile che da una serie di lettere che corrispondono a due numerini, 0 e 1, trapeli più emozione che da una lettera scritta in bella grafia?

Questo non è un inno conservatore. Questa è una verità oggettiva.

Una verità che ignoriamo, ma che aspetta il momento buono per colpire. Stiamo disimparando a scrivere. Sia fisicamente che psicologicamente. Stiamo trasformando le emozioni in faccine gialle alla fine di ogni messaggio. E il bello è che non ce ne rendiamo conto.

L’unico modo ormai per far capire quello che proviamo è scrivere un libro. Un po scomodo, eh?

Questa è l’era di internet: tenetevi strette le vecchie lettere signori.

Ludovico Zaccaria, 3A Ls

 

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L’Aeronautico in pole a BgScienza

Posted by admin On Dicembre - 2 - 2015 Commenti disabilitati su L’Aeronautico in pole a BgScienza

BergamoScienza: un evento in cui tutte le scuole mostrano le proprie eccellenze, e tra queste anche l’Istituto Aeronautico.

Si è svolta anche quest’anno, infatti, sul Sentierone di Bergamo, il 3 e il 4 ottobre, la mostra “Scuole in piazza” nel contesto di BergamoScienza, durante il quale ogni scuola mostra il meglio dei suoi esperimenti, delle proprie esperienze e l’eccellenza degli istituti stessi. Per la nostra scuola è stato un grande successo: nonostrante il tempo non molto clemente il nostro stand è stato, a detta degli organizzatori, il più visitato tra quelli presenti.

L’Istituto Locatelli ha presentato i suoi esperimenti più belli e interessanti esperimenti inventati dal professor Ferdinando Catalano: l’ascensore di Einstein, per dimostrare la gravità; il problema della scimmia e del cacciatore, per dimostrare il problema del moto dei proiettili; e infine la forza di Coriolis.

Vi erano poi dei “giochi” come “cogli l’attimo”: il cercare di prendere il secondo esatto nel quale rilevare il flash di una lampadina; e ancora la pila umana, che serviva per misurare l’acidità del PH della pelle.

Adesso aspettiamo solamente il prossimo anno per scoprire quali nuovi esperimenti sensazionali vorrà presentare il prof per la prossima edizione.

Guido Pedone, 2B Ls

 

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Gnecchi, stunt-woman a Roma

Posted by admin On Dicembre - 2 - 2015 Commenti disabilitati su Gnecchi, stunt-woman a Roma

Ogni ragazzo ha qualche sogno, più o meno facile da realizzare, ma con perseveranza e credendoci si può avverare: Maria Gnecchi, ex studentessa del liceo Aeronautico “Antonio Locatelli”, ne è un esempio.

Il suo sogno fin da bambina era quello di diventare una stuntwoman, ovvero lavorare come controfigura nei film: un sogno avveratosi dopo aver concluso il liceo. Maria, infatti, frequenta da ormai due anni la scuola Stunt Concept International Academy di Roma, dove ha la possibilità di studiare e praticare tutto ciò di cui necessita per diventare una stuntwoman a tutti gli effetti.

Affiancata dall’insegnante Claudio Pacifico, famoso stuntman italiano che ha recitato in diversi film come Pirati dei Caraibi, Prince of Persia e Il Padrino, l’ex alunna dell’Aeronautico sta intraprendendo la strada cinematografica, grazie alla quale ha già avuto ingaggi, come nel film Inferno, ovvero il terzo episodio della saga de “Il Codice da Vinci”, dove insieme ad altri allievi ha interpretato una pattuglia di carabinieri per effettuare “precision driving” a bordo di automobili e moto.

Tutto ciò è stato possibile anche grazie alla pratica di vari sport come danza classica e moderna, equitazione e sci, che le hanno permesso di avere un vantaggio in parte del suo lavoro come controfigura; un altro punto a suo favore è stato il liceo “Antonio Locatelli”, grazie al quale ha avuto la possibilità di studiare gli strumenti aeronautici e la meteorologia, avendo quindi una conoscenza aeronautica non indifferente per ingaggi ad alta quota.

Tutto ciò le ha permesso di seguire la filosofia dell’insegnante Claudio: “Uno stuntman deve arrivare ad avere un’impostazione fisico – mentale che gli consenta di essere competente in tutte le situazioni e consapevole della tecnica in ogni settore”.

Nel frattempo Maria si trova a Roma, che è per lei una scoperta in positivo, essendo una città che, nonostante i suoi mille difetti e cliché, permette comunque di scoprirne la propria bellezza intrinseca e sparsa nelle vie e di avere maggior possibilità di ingaggio, essendo la patria di film anche stranieri, ambientati nella nostra capitale.

Anche se non è da molto tempo che Maria Gnecchi si trova in questo settore lavorativo, si metterà in moto anche all’estero in breve tempo, perché vuole lanciarsi nel futuro e fare esperienza ma senza dimenticare le persone che l’hanno cresciuta è formata, dando così a tutti un esempio di vita.

Pietro Daminelli, 4A Ls

 

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Della Tratta: a Oxford per il futuro

Posted by admin On Dicembre - 2 - 2015 Commenti disabilitati su Della Tratta: a Oxford per il futuro

Dopo aver sfiorato il massimo dei voti all’esame di maturità lo scorso luglio, Davide Della Tratta ha deciso di mettere in pratica il proprio “sapere” recandosi nella celebre città universitaria di Oxford. L’obiettivo? Conseguire la certificazione di conoscenza della lingua inglese IELTS per avere in seguito l’opportunità di ottenere il brevetto di volo MPL con la compagnia aerea Qatar Airways. Il Corriere dell’Aeronautico non ha perso tempo e immediatamente si è mobilitato per conoscere ogni singola emozione e particolare della sua avventura oltre Manica.

Perché hai deciso di raggiungere Oxford per conseguire l’IELTS?

L’ho fatto per due motivi: primo è una città universitaria, dove è possibile confrontarsi con  le maggiori culture del mondo e l’ambiente è sviluppato per meglio adattarsi alle esigenze di uno studente della mia età. Secondo, l’IELTS è un esame sviluppato mediante l’utilizzo della lingua inglese; pertanto solo in Inghilterra potevo trovare le usanze linguistiche e gli accenti che meglio si adattavano al test.

Come si caratterizza una tipica giornata di studio? Quali materie stai affrontando?

Le giornate sono calme. Vivo in College e le classi sono fuori dalla porta della mia palazzina. Gli orari variano a seconda delle materie che decido di seguire. Nel corso di lingua c’è una materia principale a scelta tra “Inglese generale” e “Preparazione agli esami” che occupa la maggior parte delle ore settimanali; poi ci sono due materie, sempre a scelta, dette “SPIN”, come grammatica, comunicazione e matematica.

Conseguita la licenza, quali sono le opportunità di lavoro?

Una volta conseguito l’IELTS lo utilizzerò per accedere a una scuola di volo inglese, dove potrò ottenere il brevetto MPL. In seguito  punterò a compagnie di grande prestigio, ma, se ciò non dovesse avvenire, in fondo ciò che conta veramente è volare.

Ora cambiamo argomento, raccontami della città.

Oxford è una città dal grande fascino, ricca di edifici storici e di aree verdi. Gli inglesi sono conosciuti nel mondo per essere “cordiali”. Tutte le volte, infatti,  che scendo dall’autobus devo ringraziare l’autista e un “per piacere” o un “grazie” mancato è ricambiato con un’occhiataccia. La “Full English”, come è chiamata la colazione inglese, personalmente mi soddisfa, sebbene la qualità degli ingredienti non sia quella italiana. Infine ho potuto apprezzare la vita notturna di Oxford la notte di Halloween; qui è una festa alquanto sentita, molti ragazzi erano travestiti e le discoteche colme.

In conclusione, quali valori hai acquisito grazie a questa esperienza? Consiglieresti un’avventura all’estero?

Ciò che più sto apprezzando di questa esperienza è la consapevolezza di stare facendo qualcosa per il mio futuro; sono qui per uno scopo, e desidero perseguirlo con ogni mezzo. Infine consiglierei vivamente un’esperienza all’estero: fatela almeno una volta nella vita! Inoltre, se avrete la possibilità di impiegare almeno più di un mese in un’avventura così, vi sorprenderete nel provare come, col passare del tempo, la nuova società in cui vivrete e che trovavate strana all’inizio, vi sembrerà non solo normale, ma addirittura familiare e amichevole.

Lorenzo Leoni, 4A Ls

 

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Epinati: in Inghilterra da studente

Posted by admin On Dicembre - 2 - 2015 Commenti disabilitati su Epinati: in Inghilterra da studente

Una vera e propria vacanza all’estero o una sessione estiva di studio per potenziare le proprie competenze linguistiche in inglese? Il dubbio è lecito e viene spontaneo, sentendo i toni entusiastici di Margherita Epinati, docente di storia dell’arte all’Istituto Aeronautico “Locatelli”, mentre racconta del periodo passato, quest’estate nel sud dell’Inghilterra e, più esattamente, a Bath. Si tratta di una cittadina molto viva e ricca di cultura, dove si possono trovare appunto i “bagni” di epoca romana da cui prende il nome (bath in inglese significa appunto bagno); oltre tutto proprio qui si trova anche la casa della famosa scrittrice inglese Jane Austen.

“L’esperienza è stata molto entusiasmante – racconta la nostra docente – Ho frequentato una scuola accademica, dove seguivo le lezioni rigorosamente tutte in lingua inglese, con professori ovviamente madrelingua”. Lezioni in inglese, ma multietniche, come tiene a precisare: “I miei compagni di studi provenivano da svariate nazioni: dalla Russia, dalla Spagna, dalla Cina e dal Giappone, ma la maggior parte arrivavano comunque dall’Asia”. Terminata la frequentazione delle lezioni, per ottenere la certificazione relativa, dovrà ora sostenere un esame finale in Italia.

Al di là dello studio, la professoressa Epinati ha fatto molte esperienze positive: “Ho provato ad esempio l’opportunità di condividere la stanza con persone di cultura diversa e dover comunicare per forza con loro in lingua inglese, l’unica in comune che ci permetteva di capirci”.

Un po’ meno gratificante forse l’impatto col cibo inglese che, come risaputo, non sarebbe il top, ma nemmeno – puntualizza lei – da buttare: “Cucinate dagli inglesi le loro pietanze sono tutto un altro discorso”.

L’esperienza è sicuramente da ripetere, ma la cosa che l’ha colpita di più è stata la varietà di culture presenti con cui si è dovuta confrontare parlando in lingua inglese, oltre al fatto di ritornare studente

Durante il fine settimana la professoressa ha visitato varie città vicino a Bath e, una volta finito il corso, si è fermata per visitare altre regioni, come la Cornovaglia e il Galles.

Marco Ravani, 3A Ls

 

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A lezione con l’ètoile Fracci

Posted by admin On Dicembre - 2 - 2015 Commenti disabilitati su A lezione con l’ètoile Fracci

Era il 23 ottobre quando, per la prima volta, le ragazze del liceo coreutico hanno incontrato la più grande e intramontabile icona della danza classica, Carla Fracci.

Come tutti i giorni sono arrivate a scuola e, alle 8,05, le lezioni sono iniziate: ma i professori si sono accorti che dentro ognuna di loro c’era qualcosa di strano, da una parte quell’immensa voglia di ballare ma dall’altra anche quell’angoscia di sbagliare, di non essere adeguate, di non essere all’altezza.

Le ragazze erano tesissime: i visi, le espressioni e i comportamenti facevano trasparire le loro emozioni, le ansie e le paure. E infatti, le ragazze della classe seconda, prima del loro incontro con Carla Fracci, per cercare di smorzare un po’ la grande tensione, si sono anche confrontate con quelle più grandi per sapere come fosse andata la loro lezione e quali correzioni avesse fatto.

Una volta preparato trucco e parrucco, le ragazze sono entrate in sala per riscaldarsi, fare stretching e rilassarsi prima di quella che si profilava come un’intensa lezione.

Quando l’Etoile è entrata, in sala si è creata una situazione di imbarazzo ma nello stesso tempo di felicità e incredulità: tutte le ragazze sono rimaste in posa fissando stupefatte e disorientate l’icona della danza classica e, ancora tremanti, hanno iniziato la lezione durante la quale Carla Fracci correggeva e faceva vedere a livello pratico il giusto movimento, dando consigli alle allieve che sono rimaste colpite dal fascino e dall’eleganza con cui lei mostrava i passi. Al termine della lezione, le allieve del Liceo Coreutico e l’insegnante, lusingate di aver svolto un lezione di danza con Carla Fracci, hanno concluso la giornata compiaciute e soddisfatte.

Un venerdì che sembrava essere un giorno qualunque si era trasformato poi in una giornata indimenticabile, densa di emozioni. Alcune altre allieve hanno raccontato al quotidiano L’Eco di Bergamo: “Quasi non credevamo ai nostri occhi: Carla Fracci in persona che ci faceva lezione. E non standosene seduta a guardare, magari anche con un certo distacco. Anzi. Non ha perso un solo esercizio, un solo passo e ci ha seguito in tutto e per tutto”. La stessa ballerina, intervistata dal quotidiano locale dopo una delle lezioni alle ragazze del Coreutico, ha dichiarato: “Questo liceo potrebbe diventare una sorta di “vivaio” di giovani talenti. Vivaio da cui partire per dare vita a una compagnia di danza, naturalmente legata al teatro Donizetti”.

Beatrice Limonta, Andrea Valongo, 2A Lc

 

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Open Day all’Istituto Aeronautico

Posted by admin On Dicembre - 2 - 2015 Commenti disabilitati su Open Day all’Istituto Aeronautico

Come ogni anno, per il 28 novembre, l’Istituto Aeronautico “Antonio Locatelli” ha organizzato un ”Open Day”. Lo scopo è quello di far visitare la scuola agli studenti di terza media che devono scegliere dove iscriversi l’anno successivo, in modo da far loro conoscere al meglio le prospettive e i mezzi che la scuola offre.

Durante la mattinata gli alunni dell’Istituto si prepareranno all’arrivo dei genitori delle possibili future matricole, decidendo il ruolo che ognuno dovrà svolgere. Nel primo pomeriggio di quel giorno arriveranno a scuola le famiglie che, dopo aver parcheggiato seguendo le istruzioni di alcuni ragazzi in veste di addetti, saranno accompagnate nelle aule.

In ogni classe è presente una lavagna LIM collegata alla sala conferenze, dove il preside Giuseppe Di Giminiani e alcuni suoi collaboratori presenteranno la scuola alle famiglie. Ai ragazzi che abitano lontano da Bergamo, e che quindi saranno nel caso costretti ad abitare nel Residence, sarà chiesto di recarsi in aula conferenze: qui sempre il preside spiegherà ai ragazzi e ai rispettivi genitori come funziona il convitto.

Dopo la riunione le famiglie saranno accompagnate nella visita dell’Istituto da dei ragazzi che spiegheranno l’utilizzo dell’aula meteo, il simulatore di volo, il simulatore della Torre di controllo e risponderanno a tutte le domande e le curiosità dei visitatori.

Ci sarà anche la possibilità di entrare nel laboratorio di fisica: qui un professore spiegherà agli interessati i progetti creati dagli studenti durante l’anno scolastico precedente.

Finito il tour della scuola gli alunni accompagneranno ogni famiglia in segreteria dove i genitori potranno compilare i moduli di preiscrizione. L’Open Day si conclude circa alle 19. Gli interessati al convitto potranno inoltre recarsi a Madone per vedere le camere, la sala da pranzo, la sala svago, la sala studio, il campetto da calcio e la palestra dove vivono i ragazzi.

Qualche giorno dopo la presentazione della scuola inizieranno i colloqui con il preside che sceglierà chi prendere nella scuola: ogni anno sono infatti circa 120 le iscrizioni accettate.

Sara Lucia Zappulla, 2B Ls

 

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Diplomi per Zeppelin I: è festa

Posted by admin On Dicembre - 2 - 2015 Commenti disabilitati su Diplomi per Zeppelin I: è festa

L’11 ottobre 2015 si è tenuta la consueta cerimonia di consegna dei diplomi dell’Istituto Aeronautico “Antonio Locatelli”. La giornata è stata dedicata alla ricerca per le malattie rare e, per il quarto anno consecutivo, la madrina della cerimonia è stata la presentatrice Maria Teresa Ruta, affiancata dal colonnello Vanni Scacco, docente della scuola.  Cinque le classi premiate: due frequentanti il Liceo Scientifico e tre l’Istituto Tecnico, tutte appartenenti al corso Zeppelin 1. La cerimonia, alle presenza delle autorità, è stata aperta quest’anno da Matteo Bonanno, alunno frequentante la 3AT, che ha cantato un brano inedito realizzato da lui stesso: numerosi gli applausi rivolti allo studente, che si è esibito sul palco.

Successivamente sono state consegnate le “spalline” ai ragazzi del primo anno, anch’essi appartenenti al corso Zeppelin (2º).

Numerosi gli artisti presenti, tra cui il comico Enzo Iacchetti, il più apprezzato dal pubblico. Tra gli altri artisti che si sono esibiti il cantautore Gregor Ferretti, le cantanti Simonetta Spiri e Roberta Pompa che, dopo essersi esibite in un assolo, hanno realizzato un duetto dedicato alle donne con la canzone “Quello che le donne non dicono” di Fiorella Mannoia.

Era presente alla cerimonia anche il cabarettista marchigiano Massimo Carestia che ha divertito il pubblico con il suo spettacolo comico.

Molto apprezzato è stato anche l’intervento del plurivincitore di canoa Antonio Rossi.

Immancabili sono stati i balletti delle ragazze frequentati il Liceo Coreutico, diretto da Carla Fracci: le ballerine si sono infatti esibite con due coreografie differenti, una classica intitolata “La leggerezza dell’essere” ideata dalla docente Elena De Laurentiis e una di tipo contemporaneo intitolata “Connection” a cura della professoressa Marta Ottolenghi.

La cerimonia è stata allietata anche dalla presenza della fanfara dei bersaglieri.

Ortensia Delia, 4A Ls

 

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