Saturday, November 1, 2025

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Intervista allo Specchio VI

Posted by admin On Maggio - 31 - 2014 Commenti disabilitati su Intervista allo Specchio VI

Professori a confronto in una intervista doppia: i loro gusti e la loro storia. Conosciamoli. 

Professori, questo mistero: con loro a scuola si trascorrono ore, giorni, settimane intere, ma quanto si fanno conoscere? Ecco qualche domanda per scoprire anche il loro mondo e, perché no, magari capirli meglio.

A cura di Martino Ghisleni (3B Ls), foto Ortensia Delia (2A Ls)

                                                                                    Marco Tommaso Reali, 28 Giugno

Nome, cognome e compleanno

     

                                 Mariella Valenti, 16 aprile

Religione

Materie che insegna

Filosofia e Storia

No, sono un sacerdote e ho anche un lavoro d’ufficio presso la Pontificia Università di San Tommaso

Insegnare è stato il suo unico lavoro

dopo gli studi?

Sì, però ho svolto anche attività extra, come la giornalista

Desideravo mettere in discussione i contenuti della teologia davanti un pubblico meno competente, ma più interessato

Perché ha scelto di insegnare?

Mi è sempre sembrato che insegnare sia la cosa più importante nella vita e lo studio è stato una consolazione

Filosofia

Le preferenze: la materia scolastica

Storia

Bibbia

Il libro

“Anna Karenina” di Lev Tolstoj

Sigmund Freud

L’autore

Melania Mazzucco

“Amarcord” di Fellini

Il film

“C’era una volta in America” di Leone

Musica elettronica

Genere musicale

Musica classica
Pitbull

Cantante

Mina

Giocare con la playstation

Passatempi

Ricamare

Ha la stessa voglia di insegnare

che aveva all’inizio?

Quando era studente era un/a “secchione/a”?

No

Ha bocciato molti studenti nella sua carriera?

Non tanti

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Viaggio alla scoperta del Coreutico

Posted by admin On Maggio - 31 - 2014 Commenti disabilitati su Viaggio alla scoperta del Coreutico

Quando la passione diventa una professione: abbiamo intervistato la professoressa Elena De Laurentis per conoscere attraverso lei il nuovo indirizzo Coreutico avviato l’anno scorso all’Istituto Aeronautico Locatelli.

Professoressa De Laurentis, cosa è un liceo coreutico?

È un liceo vero e proprio. Il percorso di studi ha una durata quinquennale al compimento del laquale viene rilasciato un diploma di maturità Artistica Musicale e Coreutica. Il suo piano di studi prevede le stesse materie di qualunque altro liceo .

Cosa offre in più il liceo coreutico Locatelli rispetto ad altri?

Il liceo coreutico “Antonio Locatelli” è l’unico in tutta la provincia di Bergamo. Presenta aule dotate di impianto audio e pianoforte digitale che consente a docenti e discenti di svolgere in maniera ottimale le lezioni di danza. Dispone inoltre dell’importante presenza del pianista che suonando accompagna le lezioni di tecnica della danza classica e contemporanea dal vivo.

Cosa è indispensabile per poter insegnare in un liceo coreutico?

Per poter insegnare le materie tecniche di indirizzo è necessario essere in possesso della Laurea di II livello in Discipline Coreutiche conseguita presso l’Accademia Nazionale di Danza, unico ente statale riconosciuto in tutta Italia .

Quali sono le sue esperienze precedenti?

Ho avuto diverse esperienze, tra cui “La giara” di Ugo dell’Ara, “Belkis, regina di Saba” di Stefano Giannetti, “Edelweiss” di Nicola Guerra, “Capriccio italiano” di Tuccio Rigano, “L’antica Roma” di Chiara Cattaneo. Tra quelle televisive ricordo con piacere la “20a Maratona Telethon” di Rai 1 e Rai 2, “Ballando con le stelle”, “Una voce per l’Abruzzo” su Sky TV. Ho avuto anche il piacere di lavorare su diversi set cinematografici, da “Trilussa” a “Rodolfo Valentino” fino ad arrivare a “La grande bellezza” di Paolo Sorrentino. Collaboro con riviste di settore e all’organizzazione di eventi, rassegne e concorsi di danza, primo fra tutti il “Premio Roma Danza”.

Come si accede al liceo coreutico?

Per poter iscriversi al liceo coreutico è necessario superare l’esame di ammissione durante il quale si valuta se il candidato è in possesso dei requisiti tecnici di base necessari per potersi avvicinare a questo percorso di studi.

Le allieve hanno modo di portare in scena quanto apprendono?

Portare in scena la propria arte è tra gli obiettivi di un liceo coreutico, e le allieve hanno già avuto occasioni per potersi confrontare col palco: alla cerimonia per la consegna dei diplomi a ottobre e al “Galà Nazionale di Danza” il 13 aprile, oltre al Festival di danza di Renato Fiumicelli, a Gubbio, a fine aprile. Ci sarà poi lo spettacolo di fine anno scolastico il 7 giugno, al quale siete tutti invitati per chiudere questo importante primo anno del coreutico Locatelli, dandoci un affettuoso arrivederci all’anno prossimo.

Davide Benedetti, 3B Ls

 

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Danza: una passione da sempre

Posted by admin On Maggio - 31 - 2014 Commenti disabilitati su Danza: una passione da sempre

Teresa, alunna del Coreutico Locatelli, racconta impressioni e aspettative, svelando i segreti del nuovo indirizzo.

Quando è nata la passione per la danza?

Non risale a un momento specifico, ma è cresciuta progressivamente.

Come sono i compiti a casa?

I compiti scritti sono identici a quelli dei nostri compagni dell’Aeronautico. L’unica differenza sta nel lavoro che dobbiamo svolgere anche a casa, soprattutto stretching.

Come ha saputo dell’esistenza di questo nuovo indirizzo?

Grazie alla direttrice della scuola di danza che frequentavo e  all’Istituto nazionale per la formazione coreutica che mi hanno informata. Ho subito colto  questa occasione al “volo”.

Quali sono le materie di indirizzo?

Tecnica di danza classica e contemporanea e Teoria della musica per la danza nel biennio; la prima e l’ultima daranno spazio alla Storia della danza e della musica nel triennio.

In quali tipi di danza vi esprimete? Qual è la sua preferita?

Danza classica e contemporanea ma, grazie alla collaborazione dell’istituto nazionale per la formazione coreutica, abbiamo la possibilità di dilettarci anche in altri generi, come l’arte moderna, e di frequentare stage con docenti dell’accademia. Io preferisco la contemporanea perché mi trasmette energia, libertà e dinamismo.

Come si svolge una lezione?

Le nostre lezioni si dividono in due parti: esercizi alla sbarra, per riscaldare la muscolatura, e il centro, momento in cui il corpo viene allenato a eseguire esercizi simili ai primi ma senza sbarra. Qui ci sono anche salti, giri e passi di danza.

Quali sono i suoi obiettivi?

Vorrei andare all’estero e studiare in una compagnia di danza contemporanea. Un sogno difficile che potrò realizzare solo con studio costante, allenamento e passione.

Lorenzo Leoni, 2A Ls

 

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Il meteo prende il “volo”: è online

Posted by admin On Maggio - 31 - 2014 Commenti disabilitati su Il meteo prende il “volo”: è online

Giungono importanti novità dall’aula meteo dell’Istituto Locatelli, trasformata per l’occasione in uno studio televisivo: assistiti dal professor Daniele Izzo, docente e anche meteorologo del centro Epson, i ragazzi del triennio a turno saranno infatti i protagonisti di “Meteo Locatelli”.

A partire già dal mese di gennaio sono state avviate le registrazioni quotidiane delle previsioni meteorologiche: l’idea era nata con il preside Giuseppe Di Giminiani tre anni fa circa. Inizialmente si era ipotizzato di caricare sul sito internet della scuola le “semplici” previsioni, elaborando i dati forniti dalla stazione meteo interna. In seguito Izzo ha deciso invece di trasmettere la propria esperienza televisiva agli studenti, dando loro testimonianza di quali emozioni un meteorologo prova davanti a una telecamera.

“Si tratta di un progetto ancora in forte sviluppo – spiega Izzo – La scuola ha investito molto per la sua realizzazione. Se inizialmente facevamo uso di una videocamera digitale, ora possiamo beneficiare di una in alta risoluzione, grazie alla quale abbiamo la possibilità anche di mandare in onda le previsioni”.

È lungo il lavoro che i ragazzi devono compiere prima di giungere alla registrazione: per prima cosa avviene la ricerca delle informazioni meteorologiche tramite internet, consultando fonti attendibili, quindi vengono compilate le carte in formato cartaceo, poi convertite in formato elettronico con la supervisione del professore, e infine si effettua la preparazione delle diapositive da proiettare. Il tutto avviene all’interno di un’aula all’ultimo grido tecnologico, caratterizzata da un maxischermo, computer portatili e videocamere.

“La partecipazione dei ragazzi, che mostrano interesse per il nuovo progetto, è stata notevola. C’è ancora molto lavoro da fare, ma grazie alla passione riusciremo a ottenere ottimi risultati”, ha concluso il professor Izzo, invitando tutti ad accedere al portale Youtube “Meteo Istituto Locatelli” o a seguire la trasmissione dedicata sul canale 216 del digitale terrestre. È solo l’inizio di una grande avventura.

Lorenzo Leoni, 2A Ls

 

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Premio D’Andrea: tre studenti vincono

Posted by admin On Maggio - 31 - 2014 Commenti disabilitati su Premio D’Andrea: tre studenti vincono

Lo scorso 7 febbraio, giorno dedicato dalla Regione alla memoria dei caduti delle forze dell’ordine, si è tenuta al Centro Congressi papa Giovanni XXIII la 7a edizione della premiazione in memoria del maresciallo della polizia Luigi D’Andrea, morto eroicamente in servizio nel 1977 e premiato con la medaglia d’oro al valore civile. Nel corso della manifestazione, oltre a premiare alcuni poliziotti per il loro servizio, si è svolta anche la premiazione di un concorso di scrittura nelle scuole, a cui il “Locatelli” ha partecipato vincendo tre dei cinque attestati (la scuola tra l’altro ha sempre sostenuto, proprio per i valori etici in comune l’associazione D’Andrea). L’evento è nato per volontà di Gabriella Vitali, vedova di D’Andrea e presidente dell’associazione in sua memoria, delle due figlie e di un gruppo di amici che si sono prefissati il compito di “onorare la memoria di chi ha donato la vita in nome di altissimi ideali”.

Vitali ha voluto dedicare un applauso alle mogli dei due marò, facendo sentire la sua vicinanza: “La sofferenza non è solo quando muore qualcuno, ma anche quando c’è una tortura psicologica come quella che vivono loro da due anni”, ha detto. Nel pomeriggio sono stati premiati cinque esponenti delle forze dell’ordine e due civili che si sono distinti per le loro azioni da eroi di ogni giorno: si tratta rispettivamente di Massimiliano Severi, Agostino D’Agostino, Marco Bennati, Carlo Musti, Marcelo Serapilha D’Horta, Jacopo Caccia e Nicola Bertasa.

Del “Locatelli” sono stati invece premiati gli studenti Federica Castellini (5A liceo), Federico Fagiani (5B liceo) e Alberto Mazzola (5B tecnico): ognuno di loro è stato chiamato sul palco e ha ricevuto una medaglia per il suo scritto (“Per il valido elaborato, che esprime magistralmente la sensibilità delle nuove generazioni nei confronti dei valori etici di una società civile”).

Nel corso della giornata è stato presentato anche il libro “Sbirro morto eroe”, che racconta le ultime ore di vita del maresciallo e del suo collega Renato Barborini, addentrandosi nelle fitte trame del processo per, come dice l’autore Maurizio Lorenzi, “distinguere gli eroi dagli impostori”: dalla vendita di ogni volume un euro verrà devoluto all’associazione per sostenere iniziative di carattere sociale e di impegno etico.

Davide Benedetti, 3B Ls

 

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Da Corfù a Ibiza: nuove mete “calienti”

Posted by admin On Maggio - 31 - 2014 Commenti disabilitati su Da Corfù a Ibiza: nuove mete “calienti”

“I need a holiday” è il motto di quest’anno: ragazzi armatevi di asciugamano e occhiali da sole e preparatevi al divertimento.  Chiusi i libri e accantonati gli zaini,  il “problema” sarà solo trovare la meta giusta per il vostro meritato relax estivo.

Qualche proposta magari un po’ fuori dagli schemi? Le destinazioni top 2014 sono numerose, a seconda dei gusti personali e di quel che si cerca.

Al primo posto tra le più richieste non può mancare, per esempio, l’isola di Corfù, in Grecia. Una delle più belle isole del mondo a poche ore di nave dall’Italia, risulta essere una delle mete più gettonate perché unisce la possibilità del giusto divertimento, con notti che lasceranno il segno fino all’alba, a quella del meritato relax, con partite di beach volley e calcetto e magari perfino la occasione di partecipare al “toga party” più grande d’Europa, una festa amata tra i giovani dai 16 ai 25 anni.

La Grecia offre tra l’altro anche una seconda affascinante meta: l’isola di Zante. Una delle perle del Mediterraneo, con serate, aperitivi, feste a tema, beach party, sole, spiagge che nulla hanno da invidiare a quelle caraibiche, mare mozzafiato, eventi notturni con guest internazionali. Migliaia di ragazzi e ragazze provenienti da ogni parte del mondo con l’unico obbiettivo di divertirsi e rilassarsi.

Un altro centro gettonato – questa volta tutto italiano – è Gallipoli, nella splendida regione della Puglia, ricca di numerosi stabilimenti balneari, oltre alle numerose spiagge libere. Gallipoli offre anche divertimento, una movida che si può paragonare a quella di Riccione, con i più svariati club e locali.

Una new entry nella top ten delle mete, da qualche anno a questa parte, è l’isola di Pag, in Croazia, salita alle prime posizioni per il suo rapporto qualità/prezzo, tra le mete preferite dagli italiani nella scorsa estate, quest’anno riconferma la sua posizione essendo la più economica e relativamente vicina. Nel 2013 hanno invaso le discoteche dell’isola croata dj di livello internazionale come Benny Benassi, Sweedish House Mafia, Tiesto, Crookers, Fedde e altri ancora, e per questo l’isola si sta etichettando come la “nuova Ibiza”. Le discoteche sono gratuite sia di giorno che di sera, gli aperitivi in piscina con schiuma party sono tipici delle principali discoteche, come Papaya e Acquarius, il tutto davanti a una lunga e distesa spiaggia con mare cristallino.

Tornando in territorio italiano, è salda l’isola dalle mille risorse e dalla vita notturna frenetica: la Sardegna. Ricca di spiagge che tolgono il fiato, come le più belle della Costa Smeralda, Porto Rotondo, Porto Cervo, Baja Sardinia, con locali notturni, reali istituzioni del divertimento, che tengono compagnia tutta la notte fino all’alba, come i più famosi Billionaire, Ritual, Pepero, Hollywood International Beach.

Una meta che ormai è tradizione resta invece Ibiza. La più vicina isola delle Baleari, la numero uno per la sua frenetica vita notturna. Nei locali più frequentati e conosciuti come il Privilege, il Pacha, l’Eden, il Bora Bora, suonano Dj di primo livello. Qui la notte si vive, il divertimento fa le ore piccole, ma, in fondo, non è quello che si cerca? A questo punto resta l’imbarazzo di scegliere la meta più adatta a voi, preparare le valigie, e partire.

Morena Serapilha D’Horta, 5A Ls

 

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Coco Chanel: da orfana a mito

Posted by admin On Maggio - 31 - 2014 Commenti disabilitati su Coco Chanel: da orfana a mito

“Una moda che non raggiunge le strade non è moda”, diceva Gabrielle Bonheure Chanel, più conosciuta come “Coco”, importante stilista francese moderna i cui modelli sono ancora oggi ispirazione per stilisti e fashion blogger.

Nata a Saumur, in Francia, il 19 agosto 1883 (secondo fonti irriverenti visto che lei non rivelava facilmente la sua età), ebbe un’infanzia molto triste, trascorsa in orfanotrofio. Il padre, Henri-Albert Chanel, era un venditore ambulante per i mercati dell’Auvergne, nella Francia sud-orientale; la madre, Jeanne De Volle, figlia di un locandiere, diede alla luce Coco all’età di diciannove anni, fuori dal vincolo matrimoniale: nacquero poi Alphonse, Antoiniette e Lucien. Alla morte della madre,  le sorelle Chanel vennero affidate all’orfanotrofio di Aubazine.

L’infanzia “errante” ha condizionato fortemente le collezioni di Chanel: “Si può percepire l’influenza degli anni di vita monacale –  scrive Karen Karbo, scrittrice, nel suo libro “The gospel according to Coco Chanel”- Le suore hanno ispirato nella Mademoiselle l’amore per il bianco e nero e l’austerità”.

La prima svolta nella vita di Gabrielle è l’incontro con Etienne de Balsan, amante e finanziatore che la portò a intraprendere una pseudo carriera come cantante. Pare che durante una esibizione in un locale abbia cantato “Qui qu’a vu Coco?”: da qui il soprannome. La loro storia durò sei anni e in questo periodo Coco incominciò a creare cappelli nell’appartamento parigino in Boulevard Malesherbes, e a crearsi un nome nell’alta società grazie ai suoi semplici modelli, lontani dai cappelli sontuosi, ricoperti di piume e impossibili da indossare tipici del tempo.

“L’amore della sua vita” però arrivò dopo: si chiamava Boy Capel, un industriale di Newcastle con cui andò a vivere a Parigi, dove aprì la sua prima boutique al 21 Rue Cambon, vendendo sia vestiti che cappelli. L’apertura di un secondo negozio nella località balneare di Deauville le ispirò la moda marinara, mentre la prima Guerra Mondiale fu il suo trampolino di lancio: la Chanel Modes decollò per la sua praticità e funzionalità. Il jersey (fino a quel momento utilizzato per la biancheria) irrompe nei suoi capi nel 1916, il suo look con taglio corto (tra l’altro realizzato in modo accidentale dopo essersi bruciata i capelli su un fornello), e il suo più famoso profumo, Chanel N° 5: sono questi solo alcuni dei suoi epocali cambiamenti.

Ma sono solo una piccola parte: una rivoluzione al femminile fu l’introduzione del pantalone garçonne, il black-dress, l’orlo della gonna al ginocchio, e la vita di conseguenza abbassata: una moda alla portata di tutte le donne. Realizzò costumi, gioielli, contagiò con il suo marchio ogni ambito del look modaiolo. Chiuso durante la seconda Guerra, il Chanel Modes verrà riaperto solo alla fine del conflitto, e il ritorno in Maison comportò una nuova sfida: dar lotta a quella moda addobbata e ingombrante promossa da Dior, nuovo stilista emergente. Vinse ancora, e lo fece con un abito realizzato con una semplice tenda.

Morì a 87 anni, in una camera dell’Hotel Ritz di Parigi, dicendo alla cameriera “Vedi, così si muore”, prima di lasciarsi alle spalle una moda rivoluzionaria che anche oggi condiziona le donne.

Morena Serapilha D’Horta, 5A Ls

 

Alle donne dell’epoca diede abito e sprint per vincere

“Nessun uomo ti farà sentire protetta e al sicuro come un cappotto di cachemire e un paio di occhiali neri”. Coco ne era sicura, e il suo lavoro, la sua vita, lo dimostrarono. È lei la stilista che prese il modello di donna che stava emergendo – dinamica e lavoratrice, slegata dalla Belle Époque –  e le diede il vestito giusto per sopravvivere e voltare finalmente pagina nella Storia.

Per l’utilizzo di materiali umili e l’ispirazione dalle figure legate alla vita lavorativa, Chanel venne soprannominata la regina del genre pauvre, una “povertà di lusso” molto moderna, snob e assolutamente alla moda, che liberò le donne da stretti corsetti, impalcature per cappelli, gonne lunghe, scarpe basse e strette, donando loro abiti comodi, semplici nelle linee per una vita quotidiana dinamica.

Non si volle mai definire femminista, ma la sua rivoluzione coincise con l’esplosione del movimento femminista. Famosissimi di Chanel sono anche i profumi, come “Chanel N° 5”: un’insieme di raffinatezza e di determinazione dedicato a una donna del tutto nuova e libera, come lei stesse voleva. Lo stile che Chanel aveva inventato era stato amato e adorato ai suoi tempi, ma tutt’oggi i suoi trucchi, il suo modo di essere, vengono ancora utilizzati. Perché Chanel non ha solo innovato, ma precorso i tempi.

Francesca Parimbelli, 5A Ls

 

 

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Furti a scuola: problema e rimedi

Posted by admin On Maggio - 31 - 2014 Commenti disabilitati su Furti a scuola: problema e rimedi

Ha approfittato di una classe vuota, la 2B Liceo, in quel momento al centro sportivo per la lezione di educazione fisica, nel primo pomeriggio, e si è impossessato degli iPad di due stidenti. Non l’ha però fatta franca: i due, una volta scoperto il furto, hanno segnalato l’accaduto al preside Giuseppe Di Giminiani, che a sua volta ha allertato la polizia. Il ladro, un ragazzo che era venuto a scuola per presentare domanda per l’esame di maturità da privatista, è stato scoperto perché ha messo in vendita i due iPad su un sito web di vendite on-line: quando un ignaro acquirente ha ricevuto gli iPad ha chiamato una delle vittime per farsi dire la password dell’iPad, bloccato dall’utente. A quel punto è stato possibile per la Guardia di Finanza rintracciare il venditore. Gli iPad sono stati restituiti ai legittimi proprietari.

Cosa ne pensa, preside Giuseppe Di Giminiani, dei furti che avvengono tra ragazzi all’interno delle scuole?

Il problema è purtroppo in una fase di crescita. Uno dei motivi che possono spingere un ragazzo a rubare può essere, per esempio, la ricerca di un qualcosa di più, magari di qualcosa che non può avere dalla propria famiglia. Io mi sforzo sempre di far capire ai ragazzi che questa è la cosa più brutta che si possa fare.

Quali possono essere i rimedi per porre fine al problema?

Prima di tutto la collaborazione reciproca, che è anche la cosa che cerco di promuovere di più fra i ragazzi di tutte le classi: in tal modo anche gli alunni si aiutano per trovare il responsabile. È successo che, grazie all’aiuto degli alunni del convitto che hanno voltato la videocamere che viene utilizzata per registrare le lezioni, il colpevole di un furto è stato individuato. Sicuramente la collaborazione è fondamentale.

Una nuova regola vieta agli studenti di entrare in aule diverse dalla propria: perché?

Perché raramente i ragazzi della stessa classe si derubano tra di loro: generalmente i legami sono più forti fra i ragazzi di una stessa classe. È certo più probabile, purtroppo, che ci sia il dispetto di rompere qualcosa a un altro compagno, il che ovviamente è sbagliato, però che fra ragazzi di una stessa classe si rubi è sicuramente meno probabile anche perché è più facile essere scoperti.

C’è stato però, ultimamente, un punto a favore della nostra scuola.

Mi posso ritenere orgoglioso perché il soggetto che ha rubato i due iPad non era uno studente della scuola, bensì un ragazzo che era venuto a fare domanda per l’esame da privatista. È stato possibile rintracciarlo perché ha messo un annuncio su internet, e in questo modo è stato individuato con l’aiuto delle forze dell’ordine. Questo avvenimento ha dimostrato che lo spirito di appartenenza all’interno di questa scuola è molto forte. Proprio per questo posso affermare che in questa scuola avvengono sicuramente meno furti rispetto ad altre in cui questo spirito di appartenenza è meno forte. Perché chi si sente di appartenere a un gruppo raramente lo danneggia.

Daniele Mattacheo, 1A Ls

Secondo il Codice penale della legge italiana chiunque si impossessi di una qualunque proprietà altrui per trarne vantaggio o profitto è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con multe che vanno da 154 a 516 euro.

Per i furti in ambienti pubblici ci sono aggravanti che variano in base alla gravità del furto. Parlando di scuole, in relazione al risarcimento, tutto dipende dal regolamento scolastico in cui deve essere dichiarato apertamente se la scuola declina o meno la responsabilità sugli effetti personali lasciati incustoditi.

Se l’oggetto viene invece sottratto da un luogo in cui viene tenuto chiuso (come ad esempio la cassetta dove si ripongono i cellulari durante le ore di lezione), la responsabilità non può essere declinata: ricadrebbe invece – se il ladro non dovesse venire scoperto ovviamente –  su chi aveva il dovere di chiuderla se lasciata aperta, sulla scuola stessa se ci fosse la forzatura.

 

 

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Orio al Serio: lavori in pista

Posted by admin On Maggio - 31 - 2014 Commenti disabilitati su Orio al Serio: lavori in pista

Da qualche mese, all’aeroporto di Orio al Serio, “Il Caravaggio International”, c’è grande movimento: infatti, dopo molti anni di attesa, si è deciso di rifare totalmente la pista di atterraggio.

I lavori, programmati con largo anticipo, sono in perfetto orario sulla tabella di marcia, anche se, durante gli scavi delle nuove fondamenta, i problemi non sono certo mancati: a partire dalla scoperta nel sottosuolo di molti ordigni della Seconda Guerra Mondiale che sono stati comunque rapidamente rimossi e fatti brillare in appositi luoghi in tutta sicurezza

La prima fase dei lavori, iniziata l’8 marzo di quest’anno, si è conclusa il 26 aprile, con appena una settimana di ritardo rispetto alla tabella di marcia, e consisteva nel rifacimento della testa 10 e della posa di alcuni sotto servizi, co accorciamento momentaneo della pista di circa 500 metri.

La seconda fase, iniziata il 26 aprile e terminata come da programma il 13 Maggio, è stata identica alla prima, solo che la parte della pista interessata era quella della numero 28. In questi giorni è invece in corso la fase più importante e delicata di tutta l’opera: ossia la rimessa a nuovo di tutto il centro pista e, per farlo, l’impresa appaltatrice non avrà molto tempo. Sono tre settimane sono previste infatti, durante le quali si dovrà rimuovere l’asfalto, sistemare le fondamenta e ammodernare tutti i collegamenti presenti sotto la pista, quindi procedere con la riasfaltatura e il rifacimento di tutta la segnaletica orizzontale.

L’ENAV (Ente nazionale aviazione civile), approfittando del fatto che l’aeroporto resterà in questo periodo chiuso (e più precisamente dal 13 maggio al 2 giugno), ha anche inviato i tecnici della Techno Sky per un controllo approfondito di tutti gli apparati di cui l’aeroporto “Il Caravaggio” è fornito: saranno controllati il radar primario e il radar secondario, calibrato l’ILS (anche se questa fase è già iniziata il 5 di aprile) e verranno fatti molti altri controlli.

Nel frattempo tutti i voli sono stati dirottati al Terminal 1 dell’aeroporto di Milano Malpensa. Insomma la chiusura dell’aeroporto creerà quindi per una ventina di giorni da una parte un certo disagio per i moltissimi passeggeri che abitualmente si affidano a questo prezioso servizio, e dall’altra venti giorni di “festa” per gli abitanti del quartiere Colognola di Bergamo (sopra cui passano buona parte delle rotte), che non aspettavano altro per avere un po’ di silenzio; sorvolando comunque sulle polemiche, con questo intervento di manutenzione straordinaria che si concluderà prima del boom dei turisti (la salvezza per l’economia della città di Bergamo) si otterrà di atterrare e decollare allo scalo di Orio al Serio in maggiore sicurezza.

Mirko Mondini, 5A Ls

 

Imponenti i numeri di questa operazione di restyling dello scalo: 50 milioni di euro per riassaltare 550 mila metri quadrati di superficie utilizzando 220 mila tonnellate di asfalto. Otto km in tutto la lunghezza dei nuovi cavidotti previsti nel progetto, con 370 km di cavi elettrici da sostituire. Impegnati nelle opere 150 operai su tre turni h24 nelle prime due fasi, 300 nella terza.

 

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Alitalia e Etihad: in latino

Posted by admin On Maggio - 31 - 2014 Commenti disabilitati su Alitalia e Etihad: in latino

In questi giorni si parla molto di Alitalia, che è una compagnia aerea italiana di grande importanza. Infatti aveva troppi lavoratori e operava così tante rotte inutili che gli aerei erano sempre vuoti: i dirigenti di Alitalia hanno preferito la loro ricchezza alla salvezza dell’azienda. Nel 2008 il presidente del consiglio Silvio Berlusconi tentò un’ardua opera, fondando una nuova società, ma fu inutile.

Ora il ministro dei trasporti Maurizio Lupi vuole vendere Alitalia agli arabi: la compagnia chiamata “Etihad” degli Emirati Arabi Uniti la sta per acquistare e ciò può essere positivo per evitare il fallimento. Tuttavia gli abitanti di Milano non sono contenti, infatti anche Etihad non vuole volare dall’aeroporto di Malpensa poiché esso è più lontano da Milano rispetto all’aeroporto Enrico Forlanini, sebbene sia più piccolo.

Daniele Pinotti, 3B Ls

In his diebus multum loquatur de Alitalia, quae magno momento “societas aeria” italica est. Nam ipsa laboratorum multitudinem habebat et tanta itinera inutilia conficiebat ut machinae volantes semper vacuae essent: Alitaliae domini  preposuerunt suas divitias societatis saluti. In 2008 imperator Silvius Berluscones conatus est opus arduum, cum novam societatem conderet, sed inutile fuit. Nunc vecturarum minister Mauritius Lupi vendere Alitaliam arabibus vult: societas appellata “Etihad”, ab Phylarchiarum Arabicarum Confoederatione, eam emptura est et id potest esse bonum ad decoctionem reiciendum. Tamen Mediolani incolae non laeti sunt, enim quoque Etihad non vult ab Malpensa aerio portu volare quoniam illud est longius ab Mediolano quam Henricus Forlanini aerio portu, etsi  parvior est.

 

 

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Un giorno da comparse

Posted by admin On Maggio - 31 - 2014 Commenti disabilitati su Un giorno da comparse

Un “volo” nel mondo della televisione e tra le “stelle” del video per gli studenti dell’Aeronautico, comparse d’eccezione nel cortometraggio “La fine” nelle riprese effettuate in Città Alta ad aprile.

“È stato straordinario girare quella scena perché ho visto negli occhi della gente la voglia di far parte di questo progetto e di lasciarsi affascinare dall’atmosfera magica che respira sul set di un film”: a dirlo il regista Ruben Antonio Perez Beccerill, di origine messicana ma bergamasco di adozione, a margine delle riprese del corto, proprio a commento della presenza degli studenti.

In effetti, nella scena girata all’interno del Teatro Sociale di Bergamo, nella bella cornice di Città Alta, compaiono numerosi ragazzi delle scuole cittadine, tra i quali anche una trentina di studenti dell’Istituto Aeronautico “Antonio Locatelli”, che hanno così potuto vedere di persona non solo la produzione di un film, ma anche i vari attori. Tra questi era presente Alessio Boni.

Il regista al termine delle riprese ha dichiarato: “Bergamo è una città meravigliosa ed è tutta da scoprire. Penso al fascino delle Mura di notte, teatro di una folle corsa in Ferrari guidata dal protagonista o alle stanze intrise di  storia di Palazzo Terzi. Ora lavoreremo per ottenere un risultato di assoluta qualità”.

Filippo Bonetali, 4A Ls

 

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Spagna del Nord: il Cammino di Santiago

Posted by admin On Maggio - 31 - 2014 Commenti disabilitati su Spagna del Nord: il Cammino di Santiago

La Spagna del Nord attira da sempre moltissimi turisti con le sue splendide spiagge e il paesaggio dell’entroterra: una area che si estende dal confine con il Portogallo fino ai Pirenei attraversando regioni come la Cantabria, le Asturie, i Paesi Baschi, la Navarra, la Rioja e, soprattutto, la Galizia.

Attira anche gli amanti della cucina tipica spagnola, grazie ai prodotti caseari e ai famosi vini della Rioja. Sono numerosi anche i monumenti lungo i percorsi che portano a una storica meta di pellegrinaggio: Santiago de Compostela, dove è conservata la tomba di San Giacomo.

Nell’antichità il simbolo dei pellegrini che percorrevano la “Ruta do camiño” (in Gallego, lingua ufficiale della Galizia) era la conchiglia: oggi il cammino di Santiago è il terzo pellegrinaggio del Cristianesimo dopo quelli di Gerusalemme e di Roma. Fede, sport, turismo e nuove esperienze sono gli elementi che lo hanno portato ad ottenere un posto d’onore nella classifica dei viaggi più frequentati d’Europa.

Edoardo Bertuetti, 2B Ls

 

Viaje en la España del Norte: el camino de Santiago

La España del Norte atrae desde siempre a muchisimos turistas con sus espléndidas playas y el paesaje del interior: un área que se extiende del confín con el Portugal hasta los Pireneos interior atraversando regiones como Cantabria, Asturias, País Vasco, Navarra, Rioja y, sobre todo, Galicia.

También atrae a los amantes de la cocina típica española, gracias a los productos queseros y a los famosos vinos de la Rioja. Son numerosos también los monumentos a lo largo de los recorridos que, llevan a una histórica meta de peregrinación: Santiago de Compostela, donde es conservada la tumba de San Giacomo.

En la antiguedad el simbolo para los peregrinos que recorrieron la “Ruda do camiño” (en Gallego, la lengua oficial de Galicia), fue la concha: hoy el camino de Santiago es la tercera romería del Cristianismo después de los de Jerusalém y de Roma.

Fe, deporte, turismo y nuevas experiencias son los elementos que han llevado a conseguir un sitio de honor en la clasificación de los viajes más concurridos de Europa.

Morena Serapilha D’Horta, 5A Ls

 

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La Spagna del Sud: terra di meraviglie

Posted by admin On Maggio - 31 - 2014 Commenti disabilitati su La Spagna del Sud: terra di meraviglie

Un’estate all’insegna del divertimento? Il posto ideale è Ibiza, ma la Spagna quanto a mete turistiche è una delle nazioni più fornite. Tra le mete più “calde” c’è la Costa Blanca, nella regione dell’Alicante: a nord strapiombi a picco sul mare e a sud un susseguirsi di lunghe spiagge.

Se questa meta non fa al caso vostro, non disperate, c’è la Costa Brava, vicino Girona, con litorali scoscesi e bellissime spiagge. Il principale centro di questa costa è Lloret de Mar, con un’intensa vita notturna, 7 km di spiagge, con un’acqua limpida.

Se però non siete amanti del mare, l’Andalusia è il posto adatto a voi. Le città di Granada e Cordoba sono emblemi della storia di questa regione. Tra le attrattive più importanti l’Alhambra a Granada. A Cordova la Mezquita, dal Parco nazionale di Doriana all’unico deserto europeo, Almeria.

Filippo Bonetali, 4A Ls

 

El Sur de la España: aquí el real “País de las Maravillas”

¿Un verano a la insignia del divertimento? El lugar ideale es Ibiza, pero España cuànto a metas turísticas es una de las naciones más dotadas. Entre las metas más “calientes” hay la Costa Blanca, en la región del Alicante: a Norte desplomos a pique sobre el mar y al sur un sucederse de largas playas.

Si esta meta no hace a vuestro caso, no desesperéis, siempre hay la Costa Buena, con litorales escarpados y bonitas playas. El principal centro de esta costa es Lloret de Mar, con una intensa vida nocturna, 7 km de playas, con agua limpia.

Si pero no soís amantes del mar, Andalucía es el sitio apto a vosotros. Las ciudades de Granada y Cordoba son emblemas de la historia de esta región. Entre los atractivos más importantes hay el Alhambra a Granada. A Cordoba es de interés el Mezquita, dando del Parque nacional de Doriana al único desierto europeo, Almería.

Morena Serapilha D’Horta, 5A Ls

 

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Notting Hill, in scena il Carnevale

Posted by admin On Maggio - 31 - 2014 Commenti disabilitati su Notting Hill, in scena il Carnevale

È a Londra, nel quartiere della West London, che durante il mese di agosto si celebra il Carnevale di Notting Hill, una festa che rappresenta le diverse comunità caraibiche della capitale inglese. Le strade si riempiono di eventi, concerti e spettacoli, di bancarelle con cibi etnici e di migliaia di persone con tanta voglia di ballare, divertirsi e fare festa.

Nato come un piccolo evento, ogni anno è cresciuto in importanza e popolarità: oggi attira turisti da ogni parte del pianeta ed è considerato il secondo Carnevale più famoso dopo quello di Rio de Janeiro.  La grande sfilata, con le ballerine dai vestiti sgargianti e i carri con le orchestre di Calypso e Samba, è un intrattenimento per famiglie.

Esiste tuttavia un altro Carnevale di Notting Hill: quello dei Sound System, oltre 40 in diverse zone del quartiere, dove ogni postazione offre il proprio genere: Roots Reggae, Ska, Bashment, Funk, Jungle, Drum ‘n Bass, Techno, House e altro ancora.

Roberto Ronchi, 2B Ls

 

London: the famous “Notting Hill Carnival” go on stage

It is in London, in the district of West London that, during the month of August, is celebrated the Notting Hill Carnival: a festival that represents the various Caribbean communities in the English capital. The streets are filled with events like concerts and shows, with ethnic food stalls and thousands of people with the desire to dance, have fun and party.

Born as a small event, each year it has grown in importance and popularity; today attracts many tourists from all over the world and it is considered the second most famous Carnival after Rio de Janeiro.

The big parade, with the dancers wearing flashy clothes, wagons with the orchestras of Calypso and Samba, represents a family entertainment.

However, there is another Notting Hill Carnival: that of the Sound System, over 40 locations in different areas of the district, where each location offers its own genre: Roots Reggae, Ska, Bashment, Funk, Jungle, Drum’n Bass, Techno, House, and more.

Francesca Parimbelli, 5A Ls

 

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Pudding, il dolce inglese più famoso

Posted by admin On Maggio - 31 - 2014 Commenti disabilitati su Pudding, il dolce inglese più famoso

Uno dei piatti inglesi più amati è certamente il pudding: una specialità gastronomica originaria appunto dell’Inghilterra e di cui si conoscono numerose ricette, ma quella più amata è sicuramente il pudding dolce, diffuso soprattutto negli Stati Uniti. Molto simile a un budino il pudding cremoso al cioccolato sembra sia nato all’inizio del Novecento per accontentare i gusti dei bambini, ma  in breve tempo ha preso piede in tutto il mondo grazie al suo gusto goloso. Esistono anche ricette salate del pudding, che si presentano come sformati, diffusi perlopiù in Inghilterra e Australia: possono essere composti con vari tipi di carne, accompagnati da legumi o verdure. Il “white pudding”, invece, è fatto con cereali e carne; e ancora il pudding vegetariano, diffuso in Scozia, viene rigorosamente fritto.

Anche il tipico Sherry Trifle, conosciuto anche come “zuppa inglese”, è in grado di soddisfare molti palati: un fresco dessert fatto con crema pasticcera, cioccolato e savoiardi imbevuti nel liquore Alchermes, molto simile al tiramisù. Se quindi vi capita di essere nel Regno Unito, ma anche negli Stati Uniti o in Australia, non lasciatevi scappare l’occasione di assaggiare queste delizie.

Edoardo Bertuetti, 2B Ls

 

The Pudding: the English sweet which have made the round of the World

One of the best-loved English dishes is certainly the Pudding: a gastronomic speciality from England of which are known many recipes, but the most popular one is definetely the “sweet pudding”, especially in the United States. Very similar to a pudding the chocolate doughy pudding seems to have been born at the beginning of the twentieth century, in order to satisfy children’s tastes, but, in a short time, it has cought on all over the world due to its delicious taste. There are also several pudding recipes, which occur as soufflès, mostly popular in England and Australia: it can be made with various kinds of meat, combined with legumes and vegetables.

The “white pudding”, instead, is made of cereals and meat, and the vegetables one, spread in Scotland, is strictly fried. Even the typical Sherry Trifle, also known as “zuppa inglese”, is able to satisfy many tastes: a cool dessert made with custard, chocolate and ladyfingers soaked in Alchemers liqueur, quite similar to the “Tiramisú”. So if you are in the United Kingdom, but also in the United States or in Australia, don’t miss the opportunity to taste these delights.

Morena Serapilha D’Horta, 5A Ls

 

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Stage a Grottammare: una tradizione

Posted by admin On Maggio - 31 - 2014 Commenti disabilitati su Stage a Grottammare: una tradizione

Al “Locatelli” è ormai una tradizione consolidata quella di portare i nuovi “primini” a fare uno stage prima dell’inizio dell’anno scolastico, tanto che siamo ormai alla sesta edizione: le prime due svolte alla base militare di Pratica di Mare, le altre (compresa questa) alla sede dell’Istituto Aeronavale di Grottammare (Ascoli Piceno), scuola fondata dal preside Giuseppe Di Giminiani nel 2010.

Si parte il lunedì mattina presto e i ragazzi sono davanti all’Istituto già alle 7,30, ansiosi di salire sul pullman per iniziare l’avventura che durerà cinque anni. Appello, tesserini di riconoscimento e via, per quel viaggio di otto ore in cui il preside chiamerà ognuno per poterlo conoscere meglio. Lo stage non è però solo questo: è qui che i futuri primini iniziano a conoscersi, passando dall’iniziale silenzio tombale al brusio di fondo per arrivare alle conversazioni più disparate: qualcuno parla di aerei e altri di come è andato l’esame o di qualunque altra cosa, e così le otto ore passano velocemente.

A Grottammare, dopo essersi sistemati e aver messo il costume i ragazzi, con alcuni studenti più grandi e il preside, scendono in spiaggia dove, oltre a fare il bagno, iniziano a socializzare di più.

La sera si esce tutti in compagnia andando a fare una passeggiata rilassante sul lungo mare, ma non si fa molto tardi perché il martedì la sveglia suona presto dato che si devono fare i test: tutto sommato le ore passano velocemente e la testa è già al giorno dopo, il martedì è come se non fosse mai esisto.

Il mercoledì infatti è il giorno dedicato a quello che in gergo si chiama “battesimo del volo”, un’esperienza unica e irripetibile. Quella mattina la sveglia non serve: alle 7,00 sono già tutti vestiti e pronti per partire, e a gruppi di 20 vengono portati alla aviosuperficie di Val Vibrata dove, dopo un breve briefing con i piloti, si parte per il cielo. Quindici minuti, in cui qualche fortunato ha anche la possibilità di prendere i comandi.

Il venerdì arriva fin troppo in fretta: bisogna fare i bagagli e tornare a casa. Già, casa: e chi ci vuole tornare? Nessuno credo. Fatto sta che al ritorno le otto ore di pullman scivolano via e un bel gruppo è ormai formato. A Bergamo lacrime e saluti fuori dal cortile della scuola: sono però arrivederci, e non addii. Già, perché quelle amicizie si rincontrano a settembre, all’inizio della scuola.

Mirko Mondini, 5A Ls

 

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La grammatica viva: note d’uso

Posted by admin On Maggio - 31 - 2014 Commenti disabilitati su La grammatica viva: note d’uso

Sui libri di grammatica c’è tutto, ma ho deciso di scrivere questo articolo perché sempre più spesso ci dimentichiamo della punteggiatura, senza la quale non riusciremmo a comunicare correttamente. Vediamo qualche segno.
Iniziamo con il primo: il punto. Questo simbolo grafico molto utile indica, generalmente, una pausa lunga e segna un cambio di argomento oppure l’aggiunta di informazioni diverse sullo stesso argomento; nel caso in cui si volesse dare maggiore enfasi a ciò che segue, è buona norma andare a capo. Sempre e comunque, dopo il punto c’è l’obbligo della lettera maiuscola, ed è bene anche metterlo quando scriviamo le sigle (O.N.U., F.A.O., etc.) .

Il secondo è la virgola. Secondo uno studio, questo simbolo è uno fra i più (ab)usati nel mondo della punteggiatura e serve a indicare una pausa breve. Non dobbiamo pensare che sia una pausa reale o un respiro: è lo strumento grafico che ci permette di segmentare il testo di una frase nelle sue componenti, per organizzarne la struttura. È il più libero fra tutti e viene usato con una certa autonomia seguendo il sentimento di chi scrive. Un vecchio errore-orrore era la virgola dopo la congiunzione e anche il buon vecchio Dante e il caro Manzoni ne facevano un uso elevato. La virgola e la congiunzione “e” servono sia a mettere in evidenza l’elemento (parola, frase) che con la congiunzione si vuole inserire, sia a dare un ritmo sostenuto al testo.

Il terzo simbolo è quello forse più strano e meno amato: il punto e virgola. Quis est? Boh, pochi, pochissimi di noi credo che sappiano davvero a che cosa serva tant’è che sta sparendo sempre di più dalle nostre vite (ma è così necessario?), dalle composizioni scolastiche, dalle tesine e dalle relazioni, e perfino dagli articoli di giornale e da tanta letteratura contemporanea. Per non parlare poi del Web, dove il punto e virgola pare non avere mai acquisito la cittadinanza. Tuttavia la grammatica ci ricorda che indica una pausa intermedia fra il punto e la virgola: anche questo segno è legato alla personalità di chi scrive, ma soprattutto alla sua capacità e competenza, poiché generalmente si fa davvero molta fatica a capire quando inserirlo. Spesso risulta più facile spezzare le frasi con un bel punto fermo o una virgola: discriminante.

Vi do un consiglio: leggete le regole che prevedono l’utilizzo di questo simbolo e, quando avete un po’ tempo, provate ad esercitarvi nell’uso (ovviamente senza esagerare).

Mirko Mondini, 5A Ls

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Gita per le terze: la 46a Brigata aerea

Posted by admin On Maggio - 31 - 2014 Commenti disabilitati su Gita per le terze: la 46a Brigata aerea

Il 9 aprile le classi terze dell’Istituto Aeronautico, con i docenti accompagnatori, sono partite alla volta di Firenze per una gita scolastica in Toscana di quattro giorni.

Dopo qualche ora di viaggio ecco spuntare dal verde panorama, che aveva fatto compagnia per buona parte del tragitto, la torre pendente, emblema della città di Pisa, ma la destinazione non era quella bellezza dell’architettura del 1200, bensì la 46ª brigata aerea, base del C-130J Hercules e del C-27J “Spartan”.

Dopo una breve introduzione, tenuta da un ex allievo dell’Istituto (che oggi è operativo come pilota proprio nella base), e la visita ad alcune aree importanti della base, gli studenti hanno avuto la possibilità di salire su uno di questi enormi velivoli.

Il pomeriggio è stato invece dedicato alla città di Pisa e soprattutto alla verde Piazza dei Miracoli e alla Torre pendente, per poi proseguire il viaggio verso la destinazione finale: Firenze.

Il giorno seguente, grazie ad una guida del posto, i ragazzi delle terze hanno potuto ripercorrere la storia della città, ammirando i suoi monumenti: le enormi cattedrali che svettano sopra i palazzi e le corti signorili delle famiglie fiorentine più illustri, oltre alle statue e opere d’arte che completano il paesaggio cittadino.

Nel pomeriggio il relax nella natura favolosa dei giardini di Boboli e una passeggiata tra gli ulivi toscani che ha condotto a Piazzale Michelangelo, da cui si ammira la splendida immagine di Firenze vista dall’alto, hanno coronato la giornata.

Il venerdì i ragazzi delle classi del liceo hanno invece fatto da “ciceroni” agli studenti delle classi dell’Istituto tecnico e ai professori, guidandoli a visitare le cattedrali più importanti della città: San Lorenzo, Santa Croce e Santa Maria Novella.

Immancabile e imperdibile la visita al Duomo, Santa Maria del Fiore, con salita alla cupola per vedere a 360º le bellezze artistiche e naturali di Firenze da un’altra prospettiva. Infine il ritorno a Bergamo il sabato, dopo una sosta per visitare Siena e scattare qualche foto nella bellissima Piazza del Campo.

Gianmaria Ossoli, 3A Ls

 

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